Fashion goes vegan!

La moda è bella: bella da vedere, da indossare, da accarezzare. Tessuti pregiati, pelli e pellicce donano un fascino tutto particolare ai capi delle collezioni che vediamo sfilare sulle più importanti passerelle del mondo. Spesso, però, non ci si rende conto di a quale prezzo e a quale sacrificio siano stati realizzati: il massacro di alcune razze di animali, la cui pelliccia o pelle viene utilizzata nella moda, è quotidianamente sotto ai nostri occhi.

Ma c’è chi nel fashion system ha deciso di dire basta. Stop. Stop all’utilizzo di pellicce di animali per coprirci d’inverno o per bordare i cappotti delle signore, stop all’utilizzo delle pelli di coccodrillo, serpente o cos’altro per farne accessori buoni per una stagione, stop alle torture su queste povere bestiole, la cui colpa è solo quello di non potersi ribellare.

Qualche nome di questi ‘buoni’ imprenditori? Renzo Rosso con il suo marchio Diesel, ha optato per diventare Fur-Free (ovvero capi di abbigliamento senza inserti di vera pelliccia) già quattro anni fa, nel 2008. Una scelta che diede un segnale ben preciso di inversione di rotta e che ha fatto da esempio a numerosi altri brand italiani, come Benetton, Fiorucci, OVS Industry, che ne hanno seguito le orme.

Renzo Rosso

Una scelta controcorrente operata un anno prima dall’americano Tommy Hilfiger, padre del preppy style, che così facendo, si è fatto promotore di una campagna anti-barbarie sugli animali.

Tommy Hilfiger

Ultima in ordine cronologico ad essere entrata nella grande famiglia Fur-Free è Elisabetta Franchi, stilista e titolare dell’omonimo brand, che con la Faux Fur Collection 2012/13 ha aderito definitivamente al Fur Free Retailer Program, promosso da LAV (Lega Anti Vivisezione), ovvero un programma che promuove politiche di commercio che rispettino i diritti degli animali, in primis con l’eliminazione di articoli che contengono pellicce di origine animale. Dodici pezzi realizzati in eco pelliccia, che completano un percorso già iniziato da tempo con la eco collection della Fall/Winter 2011/12 e con la T-shirt Naked Truth della collezione SS 2012.

Elisabetta Franchi

Ma l’antesignana in materia, la vegan stylist per eccellenza, è solo lei, la secondogenita dell’ex bassista dei Beatles, Stella McCartney: vegana nella vita come nella moda, ha bandito dalle sue collezioni capi di pelle o di pelliccia.

Stella McCartney

Una scelta che assolutamente non inficia la qualità dei prodotti, ma anzi, riscuote sempre più successo anche tra coloro che da sempre invocavano una moda sensibile ai diritti degli animali. Per conoscere quali sono le firme virtuose del fashion system, basta visitare il sito http://www.furfreeretailer.com, dove sarà possibile visionare la lista completa.

Per una moda, in cui le uniche fashion victim siano solo le star che vestono abiti all’ultimo grido, e non una povera volpe, che si aggirava inconsapevole nel bosco sbagliato.

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