“Ammetto che ho vissuto”, ritratto di Signora in rosa nel libro di Mariangela Celli

Articoli estratti dal suo seguitissimo blog, scorci di vita vissuta, narrazioni autobiografiche. Mariangela Celli, ci guida nel suo mondo raccontando, attraverso le pagine rosa del suo libro, aneddoti, esperienze ed emozioni di una vita vissuta a pieno, con amore, sensibilità ed intelligenza. Alla domanda “Cosa vorresti che emergesse di più dal tuo libro?” candidamente risponde  “che sono una persona perbene”. In effetti, centrare l’obiettivo non è un compito facile per nessun autore, men che meno per chi si cimenta nella sua opera prima. Mariangela Celli, professoressa e seguitissima lifestyle blogger, fondatrice di www.teachandchic.it, coglie perfettamente nel segno e non solo riesce a far emergere la sua ricca e poliedrica personalità ma, soprattutto, lo fa con grande eleganza, femminilità, acuta ironia ed autoironia. Una narrazione intelligente ma mai saccente, filosofica ma non retorica, scorrevole e mai scontata.

Mariangela Celli_Courtesy of Press Office
Mariangela Celli_Courtesy of Press Office

Non è un frutto del caso, quindi, la scelta stilistica delle pagine rosa del suo libro, segno di una personalità forte e differente. Una diversità femminile che è il tratto distintivo che si percepisce in ogni riga del libro: “Noi che non siamo come le altre è il titolo di un libro di una grande scrittrice spagnola, sceneggiatrice e laureata in filosofia. […] Storie di quattro donne che Non Sono Come Le Altre. Purtroppo, sono donne “dolcemente complicate”, ma che poi, saranno donne risolute e risolte. Donne che hanno viaggiato dentro sé stesse, per poi diventare adulte, coscienti e consapevoli. […]  Ovvio che consiglio di leggerlo, a tutte le donne che non si sentono come le altre. Va da sé che non essere come le altre non vuole significare che si è migliori, anzi… Ho vissuto e mi sono molto applicata negli studi, però mi sono sentita sempre un po’ spettatrice del mondo. […] Io continuo a sentirmi un po’ diversa e non è una bella sensazione. Ma continuo a mettermi in discussione ogni benedetto giorno, e penso che questo sia una cosa positiva. Le Donne troppo sicure di sé, quelle che hanno una soluzione per tutto, non mi sono mai piaciute, non fanno proprio per me. Spesso preferisco dare loro l’idea di avere ragione. Tanto a me cosa cambia? Io ho da fare, devo ancora migliorarmi”.

Ammetto che ho vissuto_Courtesy of Press Office
Ammetto che ho vissuto_Courtesy of Press Office

Una Donna differente, dunque, non migliore. Ma consapevole, capace di mettersi in discussione e di continuare a coltivare l’antica passione per lo studio, in un costante anelito all’apprendimento ed alla conoscenza del mondo, della società, dell’altro e, non ultimo, di sé stessa. Ammetto che ho vissuto (Nep Edizioni) non è solo un racconto di vita, dunque. Non solo una mera narrazione di episodi che si susseguono. È un appassionato ritratto autobiografico realizzato con uno stile denso di sapienti note di femminilità, fil rouge dell’intera lettura. Un percorso che sorprende ed emoziona, inducendo nel lettore sorrisi e riflessioni al contempo, in cui emerge l’essenza più intima di una Donna che ha vissuto, amato, viaggiato e studiato molto, che ha saputo vivere le proprie esperienze con grande consapevolezza, con intensità e profondità. “Una Donna che – come indicato nella prefazione dalla scrittrice Laura Mancini – non è solo una ‘professoressa’ che ha voluto mettersi in gioco superando il divario generazionale, è una scrittrice che ha trasferito sulla carta nuovi modelli di narrazione e storytelling, legati al digitale”. Il libro è un inno alla positività ed ai sentimenti: “sono sempre stata innamorata dell’amore” – scrive l’autrice, e l’amore è il comune denominatore di ogni parola del libro. Dai racconti della città natìa, ai profondi legami con la sorella Valdisa, con i genitori, fino ai colleghi, agli amici, all’amatissimo compagno ed i suoi adorati alunni. Ogni singolo aneddoto è il ritratto di un Donna che ha fatto tesoro di ogni esperienza, incluse quelle negative, quelle che producono “danni e cocci da rimettere insieme”.

Ammetto che ho vissuto_Courtesy of Press Office
Ammetto che ho vissuto_Courtesy of Press Office

Il lusso, i viaggi, la vita agiata non vengono mai vissuti dalla protagonista con egoismo ma, anzi con altruistica condivisione di esperienze ed insegnamenti e, soprattutto, senza ostentazione e presunzione: “più in alto vi mettete e più vi farete male quando cadrete” – scrive l’autrice, che non fa mistero di detestare ogni forma di arroganza e presunzione. Mariangela Celli è semplicemente una persona perbene, una donna che ama amare e donare, soprattutto ai più fragili, capace di parlare lo stesso linguaggio dei suoi “ragazzi speciali” e conquistare il loro cuore. Una Donna che oggi vive un meritato successo costruito con lo studio, l’applicazione e la disciplina: “ero una donna che aveva realizzato tutti i propri sogni e aveva costruito un bel quadretto… ma, che dire? Sono sempre rimasta me stessa: una persona per bene”.

Credits Ph. Claudia Frijio Photographer

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