VANS: Dennis Hopper lives again


SOUNDTRACK: Steppenwolf – Born To Be Wild

Sono passati otto mesi da quel 29 maggio, giorno della scomparsa di Dennis Hopper, attore e regista anticonformista, simbolo di una generazione ribelle, al fianco di James Dean nel film Gioventù bruciata, e della New Hollywood, nei panni di Billy in Easy Rider.

“Che c’è di male nella libertà? La libertà è tutto”, diceva in sella al suo chopper, sulle note di Born to Be Wild degli Steppenwolf. Una libertà che oggi viene trasformata, a 43 anni di distanza dall’uscita della pellicola, dal marchio per skaters Van Doren Rubber Company, meglio conosciuto come Vans, in oggetti di culto per il guardaroba maschile.

Capi ispirati ad uno stile di vita creativo e sopra le righe, in perfetta sintonia con la politica del brand americano fin dalla sua fondazione, che rimandano, attraverso una stampa o una fantasia, ai momenti più rappresentativi della vita dell’attore, rendendo omaggio ad un periodo, gli anni ’60, capace di conquistare anche chi non l’ha vissuto direttamente.

Così la giacca con un collage di foto celebri al suo interno, la camicia effetto vintage, il driver-cap con rifiniture in pelle, le scarpe in marrone stonewashed o in canvas cerato, e le cinque t-shirt che riportano le elaborazioni degli scatti più belli fatti dalla fedele compagna del Dennis fotografo, una Nikon regalatagli dalla prima moglie, Brooke Hayward, per il suo venticinquesimo compleanno. Dennis Hopper come una rock star, vista l’attenzione di Vans, negli anni, di creare modelli ispirati alle storiche band dell’heavy metal, come Iron Maiden e Motorhead, o del punk, come i Sex Pistols.

Una capsule collection giovane, rock e al tempo stesso minimal, per una nuova generazione dalla mente libera e, forse, con un po’ nostalgica del mitico passato.

 

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