Salvatore Ferragamo, la storia del “calzolaio delle dive” in un francobollo

C’era una volta un fatino speciale, che creava scarpe meravigliose su misura a principesse e dive, senza costringerle a dover tornare a casa entro la mezzanotte. Il suo nome era Salvatore Ferragamo. Oggi il fatino non è più nel mondo degli uomini, ma il suo nome vive ancora in un brand made in Italy apprezzatissimo, che quest’anno ha compiuto 100 anni. In onore di questo centenario, il Ministero dello Sviluppo Economico ha dedicato all’azienda un francobollo speciale, presentato da Poste Italiane il 30 novembre.

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Un paio di scarpe rosse, un pendolo sospeso sovrastante e il logo “Salvatore Ferragamo” con le date “1915-2015”: questi gli elementi raffigurati sul francobollo dal Centro Filatelico della Direzione Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, appartenente al gruppo di francobolli “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Le bellissime décolleté rosse rappresentate sono le famose Viatica 2, realizzate nel 1958 per Marilyn Monroe; il pendolo indica la cura con cui Salvatore era solito studiare l’anatomia del secolo; la data, invece, ci porta indietro nel 1915.

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In quell’anno, infatti, il giovane Salvatore lasciò il suo Paese alla volta degli Stati Uniti d’America, iniziando la sua impresa nell’ambito delle calzature. Raggiunse a Boston uno dei suoi fratelli, ma non vi rimase per molto tempo. Presto si trasferì in California e studiò anatomia presso l’University of Southern California. Finalmente, nel 1923, giunse a Hollywood e divenne il calzolaio più amato dalle dive. Dopo la sua morte negli anni Sessanta, la maison continuò il suo operato grazie alla famiglia, la quale ereditò la passione e i sogni del capostipite. La moglie Wanda e i sei figli  hanno portato avanti l’azienda che il grande calzolaio aveva fondato nel 1928, conservando il prestigio del marchio, una delle eccellenze del nostro Paese.

Proprio la signora Wanda Ferragamo, oggi presidente onoraria dell’azienda, ricorda l’abilità artigianale del marito nel corso della cerimonia celebrativa dell’emissione del francobollo. Insieme a lei, presso il Palazzo Spini Feroni a Firenze (dal 1938 sede della griffe), erano presenti all’evento il Presidente delle Poste Italiane, Luisa Todini, e il Capo di Gabinetto del Ministero allo Sviluppo Economico, l’avvocato Vito Cozzoli, oltre alle autorità locali.

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Tutti insieme per commemorare la determinazione di un giovane che trasformò il suo sogno di perfezione in realtà, l’abilità imprenditoriale di un’azienda che ha saputo capire le esigenze di ogni epoca, l’alta qualità di un prodotto made in Italy che porta in alto il nome del nostro Paese. “Per me è stato uno scopo, una missione, un traguardo portare avanti l’azienda Salvatore Ferragamo“, sostiene l’emozionata moglie di Ferragamo. E la missione è stata portata avanti egregiamente, permettendo anche agli uomini del XXI secolo di apprezzare le ineguagliabili creazioni della maison.

Altro che scarpette di cristallo by “Fata Madrina”. Noi preferiamo di gran lunga un paio di scarpe firmate Salvatore Ferragamo.

 

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