Il Fashion Hub Market presso lo UniCredit Pavillon

New Talents. A Milano Moda Donna è Fashion Hub Market

Il Fashion Hub Market presso lo UniCredit Pavillon
Il Fashion Hub Market presso lo UniCredit Pavillon (Ph: Camera Nazionale della Moda)

Febbraio: tempo di fashion week, di corse fra uno show e l’altro, di chiacchiere sui grandi nomi del mondo della moda. Ma anche tempo di scoprire talenti, esplorare percorsi di stile diversi, portare una ventata di novità nel panorama delle tendenze.

Lo sanno bene alla Camera Nazionale della Moda: anche per questa edizione di Milano Moda Donna, in scena dal 24 al 29 febbraio, piazza Gae Aulenti ospiterà il Fashion Hub Market.

16 brand emergenti, sia italiani che stranieri, avranno la possibilità di presentare i propri capi a buyers e stampa all’interno di uno dei quartier generali della settimana della moda, quell’avveniristico UniCredit Pavilion simbolo – non a caso – di una città proiettata verso il futuro. Un trampolino di lancio d’eccezione per coloro che ancora non riescono a collocarsi nell’affollato calendario ufficiale, ma che già si stanno facendo notare per innovazione e affinità col pubblico.

Ecco alcuni tra i nomi che, forti del successo della scorsa edizione, torneranno a esporre le proprie collezioni al Fashion Hub Market.

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EDITHMARCEL. In pieno dibattito sulla moda gender, EdithMarcel vuole porsi come anello di congiunzione fra maschile e femminile. I creatori Andrea Masato e Gianluca Ferracin si affidano all’estetica della semplicità per far coesistere le differenze di genere, puntando sulle geometrie dei volumi, sui colori pieni e sulle abbottonature unisex.

DAMIANO MARINI. Giochi di listini e fibbie, sperimentazione di materiali e ossessione per i dettagli. Sono le calzature di Damiano Marini, ex shoe designer freelance per Casadei che ha deciso di debuttare con il suo brand omonimo proprio lo scorso anno. Stupirà ancora con pelli lavorate e materiali inusuali?

FLAVIA LA ROCCA. Non avete tempo di cambiare outfit dall’ufficio all’aperitivo e vi sentite frustrate? Niente paura, ci pensa flavialarocca. I suoi vestiti sono infatti dotati di zip nascoste per essere ricomposti a seconda delle occasioni, l’ideale per donne impegnate e sempre in corsa. Ma la vincitrice dell’edizione 2013 del progetto “The Talents Night” di Vogue Italia non limita le innovazioni al versante estetico: tutte le sue creazioni sono infatti composte da materiale riciclato e naturali. Confermando che l’impegno ambientale non passa mai di moda.

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TWINS FLORENCE. Dalla facoltà di Architettura allo styling freelance, dalla competizione IT’S International Talent Support al fashion editing per Punkt. Le mille vite di Linda Calugi sembrano adesso essersi condensate nel brand Twins Florence, fra la fascinazione per il vintage anni ’70 e l’essenzialità delle linee contemporanee. Le anticipazioni dell’inverno 2016 parlano chiaro: camicie, gonne alla caviglia e tanta pelle.

STUDIO PRETZEL. La sapienza dei manifatturieri toscani trova forma di espressione in Studiopretzel, brand nato dall’incontro fra artigiani di Prato, Pontassieve e Firenze. Ogni stagione ha un’ispirazione geografica diversa: questa volta tocca al Nord-Nord Ovest dei boscaioli e degli uomini di montagna, con i quadrettoni che rimandano a calde camicie di flanella e spadroneggiano su capi spalla e pantaloni. Il tutto con un tono scherzoso che fa da contrappunto all’estrema attenzione ai dettagli.

SHIELD. Ancore, stelle, cascate di fiori e…ossa e denti. Sono solo alcuni degli elementi di ispirazione per i gioielli in materiali non preziosi di Shield. Il creatore Roberto Ferlito ci tiene a precisare che il brand rientra in un progetto che unisce alla moda il design e la fotografia: è così che i suoi pezzi sembrano fuoriuscire dalle immagini come oggetti d’arte, come provocazioni di alta qualità.

VODOO JEWELS BY LIVIA LAZZARI. Il nome parla chiaro: niente tranquillità per i gioielli di Livia Lazzari, ma una potenza evocativa che rimanda a rituali tribali. Fra l’etnico e il gotico, i Vodoo Jewels uniscono pietre dai colori brillanti a forme volutamente abbozzate, quasi a voler far prevalere la materia prima sulla lavorazione artigianale. Estetica e spiritualità si rincorrono, creando accessori che sono in grado di raccontare una storia tutta loro.

L'UniCredit Pavilion, sede del Fashion Hub Market.
L’UniCredit Pavilion, sede del Fashion Hub Market.
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