Fast Enjoyment

Tutto ciò che va di moda è per definizione eternamente passeggero. La moda, difatti, è un universo in perenne evoluzione governato dalle insondabili quanto effimere leggi del fast enjoyment, ossia quel diabolico piacere transitorio del “qui e ora”, con conseguente consumo drastico e immediato di prodotti accattivanti ma con un irrimediabile destino: lasciare spazio al nuovo nella maniera più fulminea possibile. Il mondo dei giovanissimi, mai saturo di nuovi fenomeni, è eternamente affamato di novità da assaggiare, smaltire e sostituire nella maniera più rapida possibile. Il dato generale più preoccupante è che quasi tutti i trend moderni che si diffondono fra le tribù giovanili presentano un comun denominatore dato dallo strettissimo legame con lo smodato consumo di droghe e alcool, infido ingrediente-base di numerosi rituali.

Grande scalpore ha suscitato a suo tempo un fenomeno antecedente, tale botellòn, importato direttamente dalle piazze della movida spagnola e dilagato rapidamente anche in Italia: cioè quando, dopo aver acquistato una damigiana di vino, decine di ragazzi si radunano in una piazza per dare inizio ai “giochi” e subito dopo ci si passa la damigiana. Però man mano che il suo contenuto diminuisce lo si reintegra con micidiali miscele a base di superalcolici. E quindi, il giro ricomincia più vorticosamente di prima.

Grazie all’efficace complicità di Internet e di popolari social network quali Facebook, ora invece l’ultimo rischioso e inquietante (mal)costume che imperversa fra i nostri teenagers – che impavidi lo adottano per potersi definire veramente “originali” – si chiama Eyeballing, una nuovissima modalità che promette numerosi adepti, oltre che prospettare ospedali oftalmici pieni di lunghissime file. Direttamente importato dai colleges francesi, il nuovo rito-shock in voga tra gli under 20 consiste semplicemente nel versarsi, a mò di collirio, della vodka nelle pupille oculari per sentirsi più “potenti” e più capaci di provare l’adrenalina di sensazioni indimenticabili.

Si presume che l’eyeballing, che provoca un grave annebbiamento della capacità visiva, non sia altro che una “prova d’ingresso” che sostengono i ragazzi prima di oltrepassare una certa soglia che li conduce oltre, nei successivi rituali del gruppo degli extreme drinking. Rituali in cui rientrano usanze decisamente allarmanti come il balconing, inquietante pratica che invita a buttarsi nel vuoto – dal balcone di una casa o di un hotel – per riuscire a centrare la piscina. Oppure la drunkoressia, fenomeno mutuato dagli Stati Uniti, e in voga anche tra le ragazze italiane, così battezzato per via dello stretto connubio tra alcool e anoressia, che prende avvio quando una ragazza decide di digiunare per 24 o addirittura 48 ore per poter poi “sballarsi” la sera consumando alcolici senza il “rischio” di ingrassare.

Perchè non ci si spaventa di fronte a niente quando si tratta di uscire fuori dai binari della consuetudine e trasgredire senza freni inibitori per sentirsi davvero “speciali”. Per un giovane, quindi, la priorità è raggiungere la rara e ambita sensazione di essere veramente anticonformisti e di sentirsi e tutti gli effetti i protagonisti principali della desideratissima ”estasi” dello sballo. Ma a quale prezzo? Certamente non pagando con la propria vita.
Facendo appello a un minimo senso morale e un po’ di sana autocritica non è plausibile che un inutile autolesionismo sia l’unico vero antidoto alla noia.

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