Tutti gli articoli di Federico Albani

Federico Flamminii Albani was born at San Benedetto del Tronto (AP) in 1990. For fifteen years he lived in the second worst neighborhood of Giulianova (TE) where he became friends with loads of interesting characters. One day he decided to become a Buddhist monk but soon he gave up on the idea because it wasn’t cool anymore. In front of friends and relatives he can brag about getting a Master Degree in Communication and Fashion Journalism at Eidos and Fashion Marketing and Communication summer course at Accademia di Costume e di Moda, about writing for Via Montenapoleone, about collaborating with Eidos Communication school, with dj Andrea Mattioli, with ModaSapienza with a brand that draws lowbrow puppets with a heart and two bones and so many other things – all this at the tender age of 20. Being 20 makes him hysterical. In his spare time Federico designs, tweets, invents new communication methods, talks while looking at himself in the mirror, studies all types of fashion and all the ways to make people feel more ignorant than ever. Because of his enormous ego, Federico Albani. tends too often to refer to himself in third person. This annoys a lot of people.

Riflessioni junghiane da Trenta7 by Eleonora Moccia

La dicotomia femminile e maschile è uno dei principali caratteri analizzati della moda contemporanea. Lo sa bene Eleonora Moccia, designer del brand Trenta7, che fa degli studi sull’Anima e Animus di Carl Gustav Jung il punto di partenza della collezione fall/winter 2013-2014.

Per lo psicoanalista svizzero l‘Anima rappresenta l’immagine femminile presente nella psiche dell’uomo, mentre l’Animus  l’immagine maschile presente nella psiche della donna. L’Anima diventa quindi il simbolo della protezione e dell’affettività. L’Animus, invece, l’emblema della riflessività, della decisone e del controllo. Questa dicotomia energitica viene traslata nelle scarpe di Trenta7 e ribadisce la visione estetica di Eleonora Moccia: solo una donna sicura della propria femminilità sa esprimere liberamente il suo lato maschile, indipendente e responsabile, senza perdere l’appeal del suo essere originario.  E così la designer calca la mano nel processo di mascolizzazione della scarpe iniziato nella collezione Reversal, andando di pari passo ad aumentare il fascino della femminilità. Con un’operazione alla Carl Gustav Jung.