Al mio via… rimanete in mutande.

E’ semplice. Si scende le scale della metro vestiti di tutto punto, meglio se con sciarpe e cappelli, si arriva sulla banchina e prima che arrivi la metro ci si toglie pantaloni e gonna rimanendo in mutande. Si nasconde i vestiti nello zaino e si sale sul treno. Ovviamente ci si comporta con naturalezza e indifferenza, fingendo di non capire lo stupore e l’imbarazzo degli ignari passeggeri, evitando si scattare foto o farsi sorprendere a ridere, e soprattutto fingendo di non conoscersi e riconoscersi. Se poi qualcuno si azzarda a fare domande rispondere in maniera vaga dicendo di trovare scomodi i pantaloni e chiudere lì.

Se vi sentite adatti e pronti non temete, memorizzate queste poche e semplici regole e presentatevi il prossimo anno, il 9 gennaio, alla prossima edizione della performance collettiva che, dal 2002, si tiene in 50 città di 24 Paesi del mondo.

Quest’anno i partecipanti alla decima edizione del “No Pants Subway Ride” si sono riuniti a Manhattan e, nonostante la temperatura sotto zero, si sono tolti pantaloni e gonne entrando in metropolitana in biancheria intima: tra i partecipanti si registrano un 76enne e un bimbo di appena nove mesi.

L’evento è stato organizzato dal gruppo “Improv Everywhere”, il cui obiettivo è “scatenare scene di caos e gioia in luoghi pubblici” ed è buffo notare come nel 2002 il “No Pants Subway Ride” sembrasse lo scherzo promosso da sette ragazzi ed oggi sia una celebrazione internazionale che ha visto in questi anni oltre 5.000 persone togliersi i pantaloni nelle metropolitane di 47 città in 22 Paesi di tutto il mondo. Da Adelaide in Australia a Barcellona in Spagna, da Johannesburg in Sud Africa a Seoul in Corea del Sud e anche in Italia nella metropolitna di Milano.

Ovviamente ha avuto un ruolo di rilievo internet e i social network, dove chi era interessato poteva trovare e scaricare un semplice manuale. Cinque punti di ritrovo in città dove ci si divide in piccole bande, ognuna con una destinazione.  Il percorso è fissato. Alla fermata indicata dagli organizzatori, si scende in mutande e in mutande si aspetta il treno successivo, senza muoversi dalla banchina, entrando esattamente nella stessa carrozza del blitz precedente. Sono ammessi mutandoni anche uno sull’altro, ma niente tanga né slip sexy o volgari: lo scopo e far ridere, è scritto nel manuale, non scioccare. Il ritrovo finale è in Union Square. E a quel punto, finalmente, ci si può anche divertire a scambiarsi racconti e aneddoti tra partecipanti.

Tutta l’operazione verrà documentata attraverso foto e video girati dagli organizzatori che dovranno cogliere le espressioni delle persone che assisteranno allo strip metropolitano.

Per cui se vi dovesse capitare di essere tra gli spettatori inconsapevoli dell’evento ricordatevi di controllare il più possibile il vostro stupore e il vostro sbigottimento se non volete ritrovarvi su tutti i giornali.

By: Sandra Scarpettini

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