Leone Film Group, Rai Cinema e 01 Distribution svelano il teaser trailer italiano di “Killers of the Flower Moon”, il nuovo attesissimo film del premio Oscar® Martin Scorsese che verrà presentato in anteprima mondiale il 20 maggio al Festival di Cannes.
Killers of the Flower Moon
Un cast stellare con i premi Oscar® Robert De Niro e Leonardo DiCaprio per un crime epico basato su una storia vera: una sequenza di omicidi brutali, e misteriosi, nota con il nome di “regno del terrore”, che insanguinarono la nazione Osage negli anni ’20. Fra i protagonisti anche il candidato all’Oscar® Jesse Plemons, Lily Gladstone e Brendan Fraser, vincitore agli Academy Award 2023 per The Whale.
Killers of the Flower Moon
All’inizio del XX secolo la scoperta del petrolio trasformò l’esistenza degli Osage che diventarono da un giorno all’altro immensamente ricchi. L’improvviso benessere di questi nativi americani attirò l’interesse dei bianchi che iniziarono a manipolare, estorcere e sottrarre con l’inganno i beni degli Osage fino a ricorrere all’omicidio. Tratto dall’acclamato, omonimo, best seller di David Grann, Killers of the Flower Moon è una storia d’amore e tradimento in un intrigo avvincente per la scoperta della verità.
Killers of the Flower Moon
Diretto da Martin Scorsese e scritto da Scorsese con Eric Roth, “Killers of the Flower Moon” è una produzione Apple Studios, Imperative Entertainment, Sikelia Productions, Appian Way. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema. Il film uscirà nelle sale italiane il 19 ottobre con 01 Distribution, in contemporanea con l’uscita mondiale.
Da sinistra: Mark Rylance(miglior attore non protagonista), Brie Larson, Leonardo DiCaprio e Alicia Vikander. Credits: Google.
Ancora una volta la notte più attesa dell’anno è stata anche la più discussa, sia per quello che abbiamo visto sul red carpet che all’interno del Dolby Theatre di Los Angeles. Il 28 Febbraio scorso, infatti, tutte le star della Hollywood più glamour hanno gareggiato ancora una volta a colpi di pellicole e strascichi. Da molti verranno ricordati come gli Oscar che hanno (finalmente) visto vincere un Leonardo DiCaprio emozionatissimo, premiato nella categoria degli attori protagonisti, grazie alla sua interpretazione in “Revenant- Redivivo”. Dopo cinque nomination, l’Academy ha pensato che fosse giunto il momento di premiare uno dei migliori attori in circolazione. Tanto che alla ragazza incaricata di porre la targa col suo nome sulla statuetta dorata, DiCaprio ha simpaticamente chiesto: “Fai ogni anno questa cosa? Beh, io non potrei saperlo!”.
Kate Winslet in Ralph Lauren e Leonardo DiCaprio in Giorgio Armani, alla cerimonia degli Oscar. Credits: Google.
Ha fatto commuovere i più romantici l’arrivo di Leo in passerella, in posa di fronte agli obiettivi dei fotografi insieme all’amica/collega di lunga data Kate Winslet che, oltre ad esser stata criticata da alcuni per l’abito nero troppo simile ad una busta della spazzatura, non è riuscita a conquistare la statuetta come miglior attrice non protagonista, categoria nella quale ha invece trionfato la giovanissima attrice di origini svedesi Alicia Vikander per l’intensa interpretazione in “The Danish Girl“. Un abito, il suo, tra i più discussi del red carpet: un esclusivo giallo firmato Louis Vuitton (di cui Alicia è testimonial) che ha diviso il pubblico in perplessi e amanti del look. Molti altri abiti, invece, sono stati apprezzati per l’eleganza e la semplicità. E’ il caso di Rachel McAdams, in gara con “Il caso Spotlight” (premio come miglior film dell’anno), splendida con un make-up naturale e un leggerissimo abito color verde smeraldo disegnato dallo stilista semisconosciuto e giovanissimo August Getty (l’unica, visto che di solito gli stilisti da red carpet sono altri). Un punto in più per aver osato!
Rachel McAdams in August Getty. Credits: Google.Da sinistra: Alicia Vilkander in custom Louis Vuitton e Olivia Wilde in Valentino Haute Couture. Credits: Google.
Cate Blanchett può essere facilmente inserita nella lista di quelle che non sbagliano mai un colpo (ma proprio mai), grazie al suo abito celeste Armani Privé e gioielli Tiffany&Co. Perfetta, come da copione. E poi ancora Charlize Theron in un classicissimo rosso Christian Dior. Olivia Wilde invece, in Valentino Haute Couture, ha giocato benissimo con i contrasti: abito bianco algido ma con la schiena nuda, acconciatura neoromantica e collier sexy.
Da sinistra: Cate Blanchett in Armani Privé, Brie Larson in Gucci e Charlize Theron in Christian Dior. Credits: Google.
Tra le ultime ad arrivare sul red carpet, si è fatta notare Jennifer Lawrence, diversa dal solito in un trasparente abito nero in pizzo firmato Christian Dior Couture. Stessa scelta di colore anche per il celebre afterparty a casa di Vanity Fair, dove a trionfare sono stati proprio gli abiti neri e, soprattutto, le applicazioni, gli inserti e i dettagli metallici (silver ma soprattutto gold, proprio come le statuette). Trasformando la notte in una delle più sexy dell’anno.
Jennifer Lawrence prima in Christian Dior Couture, poi in Alexander Wang. Credits: Google.Da sinistra Anne Hathaway, Olivia Munn, Selena Gomez, Alicia Vikander e Kate Hudson al party di Vanity Fair. Credits: Google
Una notte di premi in alcuni casi prevedibili, come la vittoria del cartone animato “Inside Out” e quella di Leo (come ormai ci piace chiamarlo), quest’anno favoritissimo. In altri casi sorprendenti, come quello della giovane Brie Larson, che alla prima nomination si è subito accaparrata la celebre statuetta nella categoria delle attrici protagoniste, per la sua splendida e commovente interpretazione in “Room“, fasciata in uno splendido abito blu firmato Gucci e realizzato da Alessandro Michele su misura per l’attrice. In effetti, nonostante non fosse tipico dello stile della maison fiorentina, Michele si è dichiarato orgoglioso di vestire una delle sue favorite in gara.
Brie Larson in Monse al party di Vanity Fair. Credits: Google.
E se questi dovevano essere gli Oscar della protesta (a causa dell’assenza di nomination black), sono diventati invece quelli del politically correct. Si è parlato (tra uno sbadiglio e l’altro) della questione razziale, ripercorrendo la storia delle candidature nere e con degli sketch non sempre apprezzati o riusciti da parte di Chris Rock, presentatore dell’evento per la seconda volta. Se dunque, negli ultimi anni, la forza degli Oscar era proprio nelle gag che si frapponevano tra una premiazione e l’altra, stavolta nemmeno queste trovate (la migliore sicuramente quella della vendita di biscotti delle scout girls ai presenti in sala) sono riuscite a portare brio sul palco degli Academy Awards.
Chris Rock e le Scout Girl che hanno raccolto soldi per beneficenza vendendo biscotti in sala. Credits: Google.
A far brillare gli Oscar quest’anno sono state le star: da DiCaprio che al suo primissimo Academy Award parla dell’importanza di una consapevolezza ambientale, a Kate Winslet che lo guarda commossa. Da Alicia Vikander che con il suo abito da favola bacia il principe (Michael Fassbender, non uno qualsiasi) e poi conquista il suo happy ending, fino a Lady Gaga (che si è esibita sul palco a favore delle vittime di abusi sessuali). Dal tenerissimo Ennio Morricone, che ritira un premio importante quanto mai doveroso salutando tutti con un “Buonasera signori”, fino ad Alejandro G. Iñárritu (per la seconda volta di fila regista dell’anno), per poi arrivare ai creatori di “Mad Max-Fury Road“, il pluripremiato della serata con ben sei statuette. Per loro, di sicuro sarà stata una delle notti più splendenti.
Finale della cerimonia con i vincitori sul palco. Credits: Google
Si è rivelato un vero e proprio successo di critica e di pubblico The Revenant, il film diretto da Alejandro Gonzàlez Iñárritu e interpretato da Leonardo Di Caprio e Tom Hardy, uscito il 25 dicembre 2015 negli USA e arrivato nelle sale italiane il 16 gennaio. Il film, basato sul romanzo omonimo del 2003 di Michael Punke, narra la lotta per la vita di Hugh Glass, assunto come guida da un gruppo di cacciatori alla ricerca di pelle e pellicce nei territori degli indiani Ree. Il film si apre con l’attacco di questi ultimi, sventato dallo stesso Glass, che porta comunque alla morte di molti uomini appartenenti alla spedizione. Sulla via del ritorno Glass viene attaccato da un orso e, trovandosi in fin di vita, non può proseguire il cammino. Il Capitano Henry, comandante della missione, lo affida al figlio dell’uomo, l’adolescente Hawk, avuto dalla defunta moglie della tribù Pawnee, al giovane Bridger e all’ambiguo Fitzgerald, perché gli diano una degna sepoltura una volta giunta la sua ora. Fitzgerald cerca di uccidere Glass per tornare all’accampamento e ritirare il compenso ma viene scoperto da Hawk, che viene poi accoltellato dal cacciatore. Fitzgerald convince poi Bridger ad abbandonare Glass al suo destino, mentendogli sull’avvistamento di una ventina di Ree. Da qui inizia la lotta per la sopravvivenza di Glass, che vaga per giorni nei boschi in condizioni bestiali giurando vendetta per il figlio.
Il film è un susseguirsi di colpi di scena, avventura e drammaticità. Lo spettatore si trova totalmente immerso nella trama, grazie all’interpretazione degli attori protagonisti e al realismo delle scene. Il film è stato girato infatti interamente con luce naturale, per creare maggiore intensità e spettacolarità. I paesaggi immacolati della Columbia Britannica e dell’Argentina regalano alle riprese una veridicità rara nel mondo del cinema. Il regista si è rifiutato di usare il green screen, portando la sua troupe all’estremo per le difficoltà ambientali e il tempo impiegato per raggiungere i luoghi delle riprese. Ma il risultato si è rivelato spettacolare e il film ha fatto incetta di candidature all’Oscar tra cui miglior film, miglior regia, miglior montaggio, miglior scenografia e migliore fotografia.
Con ben 12 NominationThe Revenant si trova a guidare la corsa agli Oscar in questa ottantottesima edizione degli Academy Awards, prevista per il 28 Febbraio prossimo. Candidati come migliori attori, protagonista e non protagonista, Leonardo DiCaprio e Tom Hardy. Questa potrebbe essere l’occasione giusta per l’attore di Titanic e The Wolf of Wall Street, che varie volte in passato si è visto sfuggire la statuetta dalle mani.
DiCaprio, considerato uno dei migliori attori degli ultimi vent’anni, inizia a sentire profumo di Oscar nel lontano 1993, grazie alla sua interpretazione nel film drammatico Buon Compleanno Mr.Grape, a soli 19 anni. Interpreta un ragazzino ritardato con seri problemi in famiglia. The Aviator, Blood Diamond e The Wolf of Wall Street sono le altre interpretazioni che gli valgono le rispettive nomination come miglior attore ma che non lo hanno portato all’ambito premio. Nel corso degli anni DiCaprio ha sviluppato sempre maggiori qualità recitative, che hanno raggiunto il loro culmine nell’intensità di The Revenant, ma ha anche dimostrato una grande versatilità nei ruoli. Si è visto calare in vari costumi, non sempre convenzionali, come il giovane Romeo di Romeo + Giulietta, Luigi XIV ne La maschera di ferro, fino a uno spietato venditore di schiavi in Django Unchained.
Il giovane DiCaprio nei suoi primi celebri film deve molto al suo aspetto adolescenziale, che lo rende perfetto per ruoli come il romantico Romeo o il povero ma leale Jack Dawson in Titanic. La prima grande svolta del suo look si ha con La maschera di ferro, dove lo vediamo interpretare sia Luigi XIV che il fratello gemello Filippo, da questi imprigionato e vestire sontuosi abiti cinquecenteschi insieme a lunghi capelli biondi. Dopo che in The Beach ritorna un giovane turista americano lo si vede di nuovo totalmente trasformato in Gangs of New York, dove veste i panni di un giovane gangster di fine Ottocento. In The Aviator indossa un giubbotto di pelle anni ’20 per interpretare l’aviatore e imprenditore Howard Hughes. In Blood Diamond è un mercenario in canotta e pantaloni con le tasche mentre in J. Edgar è l’elegantissimo e impeccabile direttore dell’FBI John Edgar Hoover. In Django Unchained è un ricchissimo latifondista dell’Ottocento, tanto spietato quanto stucchevolmente curato nel vestire. Capelli e barba contribuiscono a dare forza al personaggio, una delle interpretazioni più caratteristiche dell’attore. In Il grande Gatsby ritrova lo splendore in eleganti abiti anni ’20 mentre il The Wolf of Wall Street interpreta un abilissimo broker degli anni ’80. Raggiunge il culmine delle sue trasformazioni in The Revenant, dove, vestito di una pelle di orso, riesce a rendere la disperazione e la lotta estrema per la vita di un cacciatore dell’800.
Non resta che aspettare il 28 Febbraio (la mattina del 29 per il pubblico italiano) per sapere se Leonardo riuscirà ad ottenere l’ambito riconoscimento per la sua interpretazione. Se la dovrà vedere con Bryan Cranson per Trumbo, Matt Damon per Sopravvissuto – The Martian, Michael Fassbender per Steve Jobs e Eddie Redmayne per Danish Girl, anche se le previsioni lo vedono favorito. Forse Leonardo, attore da mille volti, riuscirà finalmente a diventare un attore premio Oscar.
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