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“Talenti di Genova”, applausi per il riconoscimento che celebra le eccellenze

Torna anche quest’anno il prestigioso premio “Talenti di Genova”, che si è tenuto ieri nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi alla presenza del sindaco Marco Bucci e della sua advisor per l’Innovazione e la tecnologia Manuela Arata. L’iniziativa, nata nel 2019, punta a dare un riconoscimento speciale alle persone – tanti giovani, ma non solo – che per impegno o naturale predisposizione si sono distinte ottenendo riconoscimenti di un certo rilievo; una delle poche rassegne, unica nel suo genere, a dare a tutti coloro che si sono distinti in un determinato campo la possibilità di farsi conoscere e riconoscere dalla loro comunità.

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Premiato di questa edizione di Talenti di Genova per lo spettacolo è il ballerino e coreografo Matteo Addino, apprezzato dal pubblico televisivo di Rai 1  per le splendide coreografie di Ballando con le Stelle e de Il Cantante Mascherato. L’importantissimo riconoscimento è stato assegnato per  il lavoro della sua Naima Academy capace di sfornare ogni anno nuove stelle della danza e non solo: “Sono davvero orgoglioso e onorato di essere stato scelto come Talento di Genova per il mio lavoro con i ragazzi alla Naima. Abbiamo creato un vero e proprio polo di eccellenza e vogliamo continuare a crescere. Tanti dei nostri allievi lavorano in televisione, ma abbiamo formato anche tante stelle della danza classica non ultimo Alioscia Grossi che fa parte del corpo di ballo del teatro alla Scala per il Macbeth”.

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I settori dei premiati a “Talenti di Genova” sono estremamente eterogenei e spaziano dalla ginnastica con le gemelle Alice e Asia D’Amato, al teatro con gli attori Francesco Patané e Riccardo Maria Manera. Si passa poi allo sport, prima quello invernale con lo snowborder Lorenzo Sommariva e la sciatrice Serena Viviani, e quindi all’atletica con Matteo Guelfo, senza dimenticare gli sport d’acqua con la nuotatrice Virginia Consiglio e il canoista Francesco Polleri. La casella dell’arte vede in primo piano l’artista visivo Alessandro Lupi e la cantautrice Ginevra Nervi. Per finire l’operatore-speleologo Luca Massa.

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Le candidature dei talenti genovesi vengono presentate da organizzazioni di vari settori sul sito del Comune in una apposita sezione http://www.comune.genova.it/content/genova-e-i-suoi-talenti, valutate e proposte al sindaco da parte del Comitato per i talenti, coordinato da Manuela Arata, composto da esperti indipendenti che possono proporre, oltre alla visibilità, eventuali interventi di sostegno personalizzati. Ecco i loro nomi: Danila Clegg, Sara Di Paolo, Laura Guglielmi, Heidi Haupt, Paolo Noli, Anna Orlando, Cristiano Palozzi, Anna Maria Roncoroni, Vincenzo Spera, Elisa Tomellini e Paolo Verri. “Genova si conferma una fucina di talenti – ha detto il sindaco Marco Bucci – Questa serata è l’occasione per dare un riconoscimento speciale ai genovesi che si sono distinti per competenze, capacità tecniche, intraprendenza e tenacia. Trovo che sia un nostro preciso dovere, come amministrazione, valorizzare al massimo e premiare gli uomini e le donne, le ragazze ed i ragazzi che hanno portato il nome di Genova in Italia, in Europa e nel mondo. La vera sfida ora sta nello sfruttare le loro competenze, le loro capacità, la loro preparazione per metterle al servizio della Città e delle sue necessità di sviluppo in ogni ambito: economico, sociale, culturale”.

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L’innovazione non è solo tecnologia – ha detto Manuela Arata –  È anche, in un Paese che non è proprio famoso per questo, dare sostegno a chi con il proprio impegno e le proprie capacità si afferma, onorando in questo modo la città, che mi pare sia l’unica in Italia ad aver strutturato un’iniziativa di questo tipo. Ringrazio i componenti del Comitato – ha concluso l’advisor per l’innovazione e la tecnologia del sindaco – che con il loro lavoro volontario ci aiutano a valutare le proposte o segnalano dei casi da esaminare. Temevamo che la pandemia potesse rallentare i cimenti in cui i nostri talenti si impegnano, ma anche quest’anno abbiamo avuto tante soddisfazioni. Di questo li ringraziamo di cuore e come dice il sindaco “andiamo avanti!””.

“Magna Grecia Awards”: da Giovanni Caccamo a Gilles Rocca, parata di star in Puglia per la 25esima edizione

Parata di stelle per l’avvio delle celebrazioni della XXV edizione del Magna Grecia Awards. Da Elenoire Casalegno, Samantha de Grenet a Pamela Camassa, madrine della serata di gala,  fino all’ospite d’onore, il cantautore Giovanni Caccamo, tutto pronto per l’evento benefico in Puglia. Il Magna Grecia Awards compie venticinque anni e festeggia le Sue “Nozze d’Argento” con una serata di gala, venerdì 10 dicembre 2021 al Teatro Spadaro di Massafra, in terra jonica, che ripercorrerà grazie al suo nutrito parterre, 25 anni di storia del nostro Paese e alla quale si legherà un’esclusiva charity dinner, nella fascinosa cornice di Villa Natia di Mottola (TA). Ispirato ai valori e agli ideali della cultura “Magno Greca”, il Magna Grecia Awards è un premio istituito nel 1996 dallo scrittore e regista pugliese Fabio Salvatore per “celebrare il cuore, il pensiero, l’azione” e valorizzare l’operato di uomini e donne che hanno saputo dare un contributo significativo alla società attraverso i propri talenti. Il prossimo 10 dicembre, dunque, fari puntati sulla narrazione di 25 anni sì del Magna Grecia Awards, ma soprattutto sarà un vero e proprio excursus di un quarto di storia del nostro paese, l’Italia. L’evento riaprirà le porte del Teatro Spadaro di Massafra (in provincia di Taranto), detta anche la Tebaide d’Italia (dove il Magna Grecia Awards è nato 25 anni fa), dando così il via alle “celebrazioni” per l’importante ricorrenza.

Tanti gli ospiti che hanno accettato l’invito ad essere partecipi di un vero e proprio racconto, che si susseguiranno sul palcoscenico dove il padrone di casa, Fabio Salvatore, li accoglierà come in una grande famiglia. Lo si farà attraverso tanti mini-talk e interviste “One to One”. Partendo dalla politica, con la partecipazione del Sottosegretario alla Salute Andrea Costa, molto legato alla kermesse stessa, perché ha scelto di condividere la mission “umana” del prestigioso riconoscimento che da sempre ha abbracciato campagne solidali come quelle sul cancro e in particolar modo quella sull’HPV. Significative e cariche di valore le partecipazioni del Sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia e del Sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Altresì, si racconteranno i primi passi fatti in Europa, dalla nascita dell’Euro ad oggi, parlando di Next Generation Eu, grazie al Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Antonio Parenti, passando per il cuore pulsante della vita di ogni singolo cittadino nelle proprie comunità, con la partecipazione del Presidente Nazionale dell’ANCI, il Sindaco di Bari Antonio Decaro e del Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia Aldo Patruno e della Direttrice del Dipartimento dello Sviluppo Economico della Regione Puglia Gianna Elisa Berlingerio.

Giovanni Caccamo_credits web
Giovanni Caccamo_credits web

Nel corso della serata di Gala sarà ufficializzata la nomina del nuovo Direttore Scientifico del Magna Grecia Awards nella persona della giornalista Ylenia Berardi. Il gran d’angolo dei racconti si focalizzerà su diversi ambiti, dalla televisione alla comunicazione, dalla bellezza all’importanza della sana alimentazione, dalla musica all’arte dello spettacolo. Special guest il cantautore siciliano Giovanni Caccamo, legato da anni alla manifestazione e che sarà il Padrino d’Eccezione dei 25 anni del Magna Grecia Awards. Madrine della serata Elenoire CasalegnoSamantha de Grenet Pamela Camassa, che saranno, in particolar modo, il cuore del racconto dello spettacolo e della televisione italiana nel segno del passaggio fra i due secoli.Sul palco si avvicenderanno lo sportivo e uomo di talento e valore come Marco Maddaloni, l’ex calciatore e oggi attore Gilles Rocca, l’attore e cantante Mario Ermito, l’attore e regista Simone Riccioni, il vincitore di Masterchef Antonio Lorenzon. Ed ancora l’attrice e conduttrice televisiva Carolina Rey, il guru di Tisanoreica, l’uomo del benessere, l’imprenditore e personaggio della Tv Gianluca Mech e il modello ed ex nuotatore Luca Daffrè.

A tutto questo si lega una speciale Charity Dinner, dove parteciperanno gli ospiti stessi che interverranno sul palco dello Spadaro, in favore del progetto “Home” di Trenta Ore per la Vita, che si terrà nella suggestiva cornice di Villa Natia, immersa in una valle storica con insediamenti rupestri risalenti al IX secolo, che ha segnato in sole 48 ore il suo sold out, risposta unica di un territorio che fa del suo cuore, la sua forza. Nomi di prestigio sono stati insigniti del MGA, che è sempre rimasto al passo con la storia del costume del nostro Paese incentrando ogni edizione su un tema diverso, dall’attualità alla cultura, tra quelli che meglio descrivono la sfaccettata realtà in cui viviamo, contribuendo così a dare un attendibile fotografia dell’uomo e della donna, contemporanei, del loro rapporto con la società e l’ambiente che li circonda, delle loro aspettative per un futuro sempre più imprendibile e dai contorni sempre meno definiti e orfani di valori assoluti.

Gilles Rocca_credits web
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La produzione dell’evento e dell’intera XXV edizione dei Magna Grecia Awards sarà del produttore, di origini pugliesi, Damiano Petrelli, un gradito ritorno il suo al Magna Grecia Awards, che quest’anno ha scelto di produrre l’intero evento, segnando un cambio di passo nella kermesse, dove lo stesso, affiancato da una nota società di produzione esecutiva ed artistica italiana, ha ridefinito il suo asse produttivo, dove la famiglia Salvatore manterrà la sola genitura della manifestazione e del brand e non più della sua produzione ed organizzazione tutta. Il Magna Grecia Awards è una manifestazione patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia, la Commissione Europea, la città Metropolitana di Bari, la Provincia di Taranto, il Teatro Pubblico Pugliese.

Cinema Troisi, al via “Corti Pischelli” tra proiezioni per i più piccoli e digital painting

Al via la seconda parte di Corti Pischelli, il format che promuove il cinema d’animazione d’autore rivolto ai bambini e alle famiglie, che si svolgerà domenica 12 dicembre, alle 10.00, presso il Cinema Troisi, organizzato dal Pigneto Film Festival, in collaborazione con Animaphix Film Festival e Radio Perepepè. In prossimità della Giornata internazionale dei Diritti Umani, Corti Pischelli – diretto da Luca Di Cecca regista e animatore di Arturo e il gabbiano vincitore di numerosi premi – propone una selezione di cortometraggi internazionali a cura di Animaphix, che coniugano la tutela dei diritti umani con il rispetto della diversità, per sensibilizzare il
pubblico dei bambini e accendere l’attenzione su importanti tematiche sociali, attraverso un linguaggio cinematografico di più facile fruizione soprattutto per i più giovani.

IN NATURA di Marcel Barelli_credits Courtesy of Press Office
IN NATURA di Marcel Barelli_credits Courtesy of Press Office

In programma 6 cortometraggi, provenienti da 4 paesi, THIS SIDE, OTHER SIDE dell’iraniana Lida Fazli, PRECIOUS di Paul Mas (Francia) IN NATURA di Marcel Barelli (Svizzera) WATER di Cesar Diaz Melendez (Spagna) COLRUN di Jorge Sarria de Vicente (Spagna) A STONE IN A SHOE di Eric Montchaud (Francia) Si può fare radio al cinema? Al buio, totale, della sala ascolteremo “Facciamo Cinema”, il podcast realizzato da Radio Perepepè con una redazione di autori e speaker dagli 8 ai 12 anni che hanno partecipato al laboratorio radiofonico del Pigneto Film Festival.

PRECIOUS di Paul Mas_credits Courtesy of Press Office
PRECIOUS di Paul Mas_credits Courtesy of Press Office

Nell’arco di tre incontri i ragazzi hanno intervistato attrici, registe, hanno raccolto le voci del pubblico, hanno recensito e anche immaginato cortometraggi. Spazio anche alla Digital Live Painting (Illustriamo la mascotte di Corti Pischelli!) di Fabio Santomauro, in arte “Fabbio”, illustratore e animatore diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ha pubblicato numerosi albi illustrati sia in Italia che all’estero, in particolare in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Dal 2011 ad oggi ha realizzato molte delle illustrazioni presenti nei reparti di Pediatria dell’ospedale Gemelli a Roma. Nel 2015 con “La città che sussurrò” edito da Giuntina, ha vinto il prestigioso premio Andersen come “miglior libro 6/9 anni”.

Ingresso 3 € al botteghino o tramite https://www.liveticket.it/cinematroisi

 

Milano, a Scalo Lambrate il successo della longevità con il docufilm di Pietro Mereu

Grande successo di pubblico e stampa per l’iniziativa culturale a ingresso gratuito “Ogliastra-Isola della Longevità” organizzata negli spazi urbani di Scalo Lambrate, a Milano,  dall’Associazione Culturale Mater Dea, presieduta dal regista Mereu affiancato dalla vicepresidente ed event planner Ludovica Piras. L’evento si avvale del patrocinio dei comuni della Blue zone sarda  Arzana, Baunei, Talana, Urzulei, Villagrande e dell’Associazione Formidabile Lambrate, del Municipio 3, del Comune di Milano ed è stato sostenuto, inoltre, dalla Fondazione Sardegna Film Commission.

L’Ogliastra è una delle cinque Blue zone al mondo. Il regista Pietro Mereu ha viaggiato tra i paesi di Arzana, Baunei, Talana, Urzulei e Villagrande Strisaili, in Ogliastra, una delle zone più isolate della Sardegna, per conoscere il popolo di ultracentenari che la abitano documentandone storie di vita, aneddoti, testimonianze che svelano il segreto dell’eterna giovinezza. «Un evento fortemente voluto e desiderato, che ha riscosso ampi consensi e ne siamo felici.- dichiara Mereu – La zona blu è un importante attrattore, non solo turistico ma utilizzabile anche per il ripopolamento dell’intera Ogliastra e della Sardegna. Sottolineo, ancora una volta, che ho deciso di proporre l’evento legato al mio documentario “Il Club dei centenari” agli amministratori e alle aziende del territori. Sono rimasto piacevolmente  colpito dal fronte compatto di tutti. Penso ad un format itinerante e la prossima tappa, probabilmente, sarà a Roma. Un progetto che tocchi, quindi,  le varie città italiane e straniere con l’obiettivo di divulgare i valori e le peculiarità della terra dei centenari».  Dopo i saluti di benvenuto, è stato proiettato il documentario di Pietro Mereu “Il club dei centenari”, che racconta la vita quotidiana di alcuni anziani centenari dell’Ogliastra ed alcuni scienziati che cercano di scoprire e giustificare le cause del fenomeno. Poi, la tavola rotonda-talk “Quale sarà il futuro delle Blue zone?”, per approfondire la tematica con i maggiori esperti sulla longevità, moderata dalla conduttrice tv Angela Rafanelli. Tra i relatori del panel Gianni Pes (Ricercatore Blue zone), Giovanni Scapagnini  (Medico, ricercatore),  Anadela Serra Visconti, (Medico, conduttrice tv), Pietro Mereu (Regista), Raffaele Sestu (Medico dei centenari), Filippo Mattu (Tecnico sanitario esperto dell’esercizio fisico e di alimentazione sportiva), Marcello Romeo (Medico, ricercatore). Nel corso dell’ happening è stato presentato il nuovo progetto del filmmaker “Voglio essere centenario”. In un mondo ossessionato dai cibi sani e dalla longevità, il docu vuole mostrare l’applicazione di un modello, come quello delle comunità centenarie sarde, in un contesto urbano complesso come quello di Milano.  La proiezione rientra  negli eventi collaterali dell’esposizione Longevicity: Crossing Communities – Milan / Tokyo – fotografie di Laura Liverani, che conclude il percorso del progetto di ricerca Longevicity dell’Università di Milano-Bicocca, supportato da Fondazione Cariplo e coordinato da Stefania Bandini. Il progetto di ricerca cross-disciplinare sul futuro delle città dei longevi, condotto tra Milano e Tokyo, sarà esposto negli spazi di Scalo Lambrate  fino al prossimo 6 gennaio Infine, l’attesissimo Aperitivo dei Centenari per scoprire e degustare una selezione di vini provenienti dalla Cantina Ogliastra, i formaggi del Caseificio Silvio Boi, i salumi di Fattorie Gennargentu,  i tradizionali culurgiones del Pastificio Arra e il pane del Panificio Ferreli, direttamente dalla terra della longevità. Main Sponsor Energit Gas e Lucesponsor tecnici Valsambro Laboratorio Analisi –Mitochon Dermocosmetics.

“Donne d’Amore”, a Roma premi e testimonianze contro la violenza di genere

In Campidoglio è andato in scena il convegno Donne d’Amore organizzato da Virginia Barrett insieme all’On. Simonetta Matone che ha visto protagonisti esponenti della politica, cultura, arte e musica. Tra le premiate anche Jo Squillo e Francesca Alotta, ospite speciale Ayda Yespica.

Mattinata di riflessione in Campidoglio (Sala della Protomoteca) dove si è tenuto il convegno Donne d’amore – La discriminazione di genere: uguaglianze e differenze tra Occidente ed Oriente” organizzato dall’Associazione Naschira, partner di Barrett International Group di Virginia Barrett, operante da tempo sul territorio Nazionale in ambito sociale e culturale e dall’On. Simonetta Matone, che ha immediatamente salutato il pubblico con un accorato intervento: “Se c’è un tema taboo è quello del ruolo delle donne islamiche in occidente ed in realtà diverse rispetto a quelle della loro cultura di riferimento. Ogni volta che vedo celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne non vedo mai trattata la condizione delle donne nell’Islam. Il rispetto di una cultura diversa non può mai passare attraverso le regole del diritto, soltanto l’affermazione delle leggi di uno stato di diritto è la soluzione”.

“Donne d’Amore”, nata nel 2009 per promuovere la drammaturgia femminile in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, si è arricchita negli anni con Convegni ed altre iniziative, un’iniziativa nata e fortemente voluta da Virginia Barrett che ogni anno tratta diverse importanti tematiche: “Per anni ho subito violenza, senza rendermene conto e questo vale per molte donne. Da quando ho aperto gli occhi mi batto per aprire gli occhi ad altre donne che soffrono nel silenzio, quest’anno la tematica che trattiamo è molto importante perché vogliamo dare voce a tutte le donne”, con il presidente della comunità Afghana in Italia Kaihan Mashriqwal che ha rimarcato: “Dopo quanto accaduto con l’avvento dei talebani le donne vogliono scappare perché sanno di non avere più una vita in Afghanistan. I talebani vogliono che stiano a casa e basta, lavoriamo da anni per loro e continueremo a farlo ancora di più dopo quanto accaduto perché non devono essere lasciate sole”.

Quest’anno è nato il Premio Internazionale in cui tutte le forme di espressione artistica si cimentano nello scandagliare l’Universo femminile per sensibilizzare le platee di tutto il mondo contro ogni forma di violenza, fisica o psicologica e di discriminazione di genere. I lavori del Convegno si sono aperti con la Performance “Cryme” del Soprano d’Arti Silvia Colombini che ha indossato un abito dal titolo fortemente evocativo “Rinasci dalla Dignità” dello stilista Pierre Prandini, accompagnata dal violinista e direttore d’orchestra Alan Freiles Magnatta, e la testimonianza di Rita Cucè, pianista e prima artista italiana attiva in Afghanistan.

Inoltre è intervenuto  in qualità di relatore l’On. Davide Bordoni, sociologo. Tra gli ospiti: Mohammad Idrees Jamali, Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Culturale Comunità Afghana in Italia accompagnato da Alessandra Book, studentessa di fotografia presso lo “IED” di Roma, impegnata in un progetto fotografico di documentazione sulla vita degli afghani a Roma, Sayed Naqeeb Latifi, esperto di musica afghana che presenterà lo strumento tradizionale “harmonium”. Apprezzata anche la presenza di Ayda Yespica, che ha raccontato con gli occhi lucidi  di quando in passato ha subito violenze fisiche e psicologiche. La scrittrice Cristina Brecciaroli  ha invece presentato al pubblico il suo romanzo “La breccia sulla luna” in cui racconta le violenze subite dal padre identificato come un narcisista patologico.

Al termine degli interventi sono stati premiati artisti provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato al Premio Internazionale “Donne d’Amore” in varie sezioni.  Francesca Alotta e Jo Squillo impegnate in campagne di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, hanno ricevuto un premio speciale per il loro lavoro di artiste attiviste: la prima ha commosso il pubblico interpretando l’indimenticata Mia Martini , mentre la seconda ha presentato il nuovo documentario della sua Onlus Wall of Dolls dedicato proprio alle ragazze costrette a matrimoni combinati.  Premio speciale anche all’Associazione Nazionale Centrailsogno di Palombara Sabina (RM) – Gestione del Centro anti violenza nella Casa della Salute.

Roberto Boiardi, titolare di Herald Editore, ha presentato il progetto Editoriale: “Donne d’amore – non solo racconti”, che si pone l’obiettivo di realizzare un libro in cui raccogliere le testimonianze venute fuori nel convegno. È stato presentato, il progetto solidale “Una cittadella per la vita” che vede impegnata l’Associazione Naschira nella realizzazione di un presidio ospedaliero per donne e bambini dedicato a Padre Pio e Madre Teresa di Calcutta nel villaggio di Thakkellapadu in India alla presenza di Don Prakash Marlapati, Vicario Parrocchia San Giustino Martire in Roma.

Partner ufficiali dell’iniziativa: B.I.Production, Herald Editore, Wella Professionals, Pierre Prandini Milano Couture, Infocarcere Editoria e Comunicazione, Book Mark TV, Escidicasa.

“Ogliastra-Isola della Longevità”, a Milano l’evento per vivere cent’anni e più

L’Ogliastra è una delle cinque Blue zone al mondo. Il regista Pietro Mereu ha viaggiato tra i paesi di Arzana, Baunei, Talana, Urzulei e Villagrande Strisaili, in Ogliastra, una delle zone più isolate della Sardegna, per conoscere il popolo di ultracentenari che la abitano e documentare tutte le testimonianze. I centenari ogliastrini, una delle percentuali più alte al mondo, vivono la loro esistenza in modo semplice, godendo del clima favorevole della zona e vengono puntualmente raggiunti da medici da ogni parte del pianeta che cercano di scoprire il segreto della loro longevità. I locali di Scalo Lambrate, a Milano, ospiteranno l’iniziativa “Ogliastra- Isola della Longevità”, dedicata ai centenari, che si terrà il prossimo 2 dicembre.

 

L’evento, a ingresso libero con conferma all’indirizzo e-mail centenariogliastra@gmail.com, è stato organizzato dall’Associazione Culturale Mater Dea, presieduta dal regista Mereu affiancato dalla vicepresidente ed event planner Ludovica Piras, e si avvale del patrocinio dei comuni della Blue zone sarda: Arzana, Baunei, Talana, Urzulei, Villagrande e dall’Associazione Formidabile Lambrate, dal Municipio 3, dal Comune di Milano e, sostenuto, inoltre, dalla Fondazione Sardegna Film Commission.  «L’idea nasce dall’esigenza di contribuire a far conoscere le eccezionali caratteristiche del territorio ogliastrino, al di fuori dalla facile spettacolarizzazione dei numeri e dell’eccezionalità del fenomeno.- dichiara Mereu – La longevità della zona blu è un importante attrattore, non solo turistico ma utilizzabile anche per il ripopolamento dell’intera Ogliastra e della Sardegna. Ho deciso di proporre questo evento legato al mio documentario agli amministratori e alle aziende del territorio e sono rimasto piacevolmente  stupito dal fronte compatto di tutti. Penso ad un format itinerante che giri per le varie città italiane e straniere con l’obiettivo di divulgare i valori e le peculiarità della terra dei centenari».

L’appuntamento prenderà il via alle 18.00 con i saluti di benvenuto. A seguire, verrà proiettato il documentario di Pietro Mereu “Il club dei centenari”, che racconta la vita quotidiana di alcuni anziani centenari dell’Ogliastra ed alcuni scienziati che cercano di scoprire e giustificare le cause di tale fenomeno. Si passerà, poi, alla tavola rotonda-talkQuale sarà il futuro delle Blue zone?” per approfondire la tematica con i maggiori esperti sulla longevità. Modera la conduttrice tv Angela Rafanelli, tra i relatori del panel: Gianni Pes -Ricercatore Blue zone, Giovanni Scapagnini – Medico, ricercatore,  Anadela Serra Visconti – Medico, conduttrice tv, Pietro Mereu – Regista, Raffaele Sestu – Medico dei centenari, Filippo Mattu – Tecnico sanitario esperto dell’esercizio fisico e alimentazione sportiva, Marcello Romeo – Medico, ricercatore.

 

Credits_Courtesy of Press Office
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Inoltre, sarà presentato il nuovo progetto di Pietro MereuVoglio essere centenario”. In un mondo ossessionato dai cibi sani e dalla longevità, questo documentario vuole mostrare l’applicazione di un modello, come quello delle comunità centenarie sarde, in un contesto urbano complesso come quello di Milano. Per concludere, ci sarà l’Aperitivo dei Centenari, tutti i presenti saranno invitati a scoprire e degustare una selezione di vini della Cantina Ogliastra, formaggi del Caseificio Boi, salumi di Fattorie Gennargentu,  culurgiones del Pastificio Arra e pane del Panificio Ferreli, direttamente dalla terra della longevità. Main Sponsor Energit Gas e Luce, Sponsor Tecnici Valsambro Laboratorio AnalisiMitochon Dermocosmetics.

PH. Luigi Orru

“Dove c’è cuore c’è casa”, il Codacons risponde con il calendario firmato da Tiziana Luxardo all’affossamento del Ddl Zan

A poche settimane dall’affossamento del Ddl Zan il Codacons risponde con “Dove c’è cuore c’è casa”, il nuovo calendario firmato da Tiziana Luxardo, dedicato alla famiglia non convenzionale che, come ogni anno, diventa una vera e propria campagna di promozione sociale. Con questo tema, già annunciato da Codancons lo scorso maggio in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia, si traccia una nuova geografia della famiglia italiana, più reale e meno convenzionale, che racconta nuove forme di affettività, di complicità e anche di genitorialità.

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Il calendario Codacons 2022

«Dove c’è cuore c’è casa è il racconto di famiglie non tradizionali – spiega Tiziana Luxardo – omogenitoriali, allargate, gay, lesbo, trans, con figli o senza. L’intento è quello di trattare questo tema non da un punto di vista ideologico ma creando un impatto empatico ed emozionale: sono famiglie che funzionano da tanti anni, alcune intrecciano complicità nella vita, altre collaborazione sul lavoro, tutte sono basate sul rispetto. In questi dodici scatti ho voluto incorniciare ogni famiglia con un elemento di colore: un simbolico nastro arcobaleno che forma intorno a loro una casa». Dodici scatti che rompono gli stereotipi raccontando 12 storie di altrettante famiglie di fatto, per combattere le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. «Se lo scorso anno aveva suscitato diverse polemiche il calendario dedicato alla rinascita del Paese colpito dalla pandemia, “Italienza” – ha commentato il presidente Codacons, Carlo Rienzi – anche questo, al pari dello scorso anno, susciterà le proteste di moralisti e benpensanti».

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A presenziare alla Casa Internazionale delle donne alla conferenza stampa di presentazione, tra gli altri, la patron di Miss Italia Patrizia Marigliani. È la prima volta che la Casa, baluardo del femminismo, apre le porte al tanto discusso concorso di bellezza. Nel calendario tra i protagonisti è infatti presente una delle finaliste di Miss Italia, Giulia Talia, ritratta insieme alla sua compagna. Giulia è in assoluto la prima concorrente dichiaratamente omosessuale dello storico concorso che, aprendo le porte alla diversità, ha sdoganato per la prima volta l’orientamento politically correct all’interno di Miss Italia. Tra gli scatti spicca quello dedicato a Edda Billi, tra le prime donne omosessuali dichiarate in Italia. Rivoluzionaria, visionaria e poeta, è presidente onorario dell’AFFI e fondatrice della “Casa Internazionale delle Donne”. La sua è una storia straordinaria fatta di eclatanti battaglie contro il patriarcato. “Lesbofemminista”, come lei stessa di definisce, ha fatto del suo grande amore per le donne il suo percorso politico, con lo sguardo sempre lucido e attendo sulle disparità di genere. C’è poi quello dedicato a Maria Laura Annibali con la moglie Lidia. Attivista e documentarista, dal 2014 Maria Laura è Presidente dell’Associazione Di’ gay project. Nel Calendario Codacons 2022 non manca la famiglia allargata, solida come una piramide, e l’anziana coppia, apparentemente tradizionale, che ha vissuto felicemente insieme 50 anni di scelte sessuali diverse.

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Codacons e Luxardo, 10 anni insieme

Il calendario Codacons 2022 è frutto della lunga collaborazione tra Codacons e Luxardo che ha portato negli anni alla realizzazione di diverse campagne di sensibilizzazione su importanti tematiche sociali, al centro come sempre del lavoro dell’artista, tra cui “Siamo uomini o caporali” (2016), contro lo sfruttamento e la violenza sulle donne nelle campagne italiane; “Il riscatto di Afrodite” (2018) sulla sessualità vista dagli occhi dei disabili e “Italienza” (2021) dedicato alla rinascita dell’Italia dopo la pandemia. «Ho voluto raccontare la realtà con l’obiettivo di scuotere le coscienze su un tema che tanto fa discutere. Desidero ringraziare il Codacons, e il suo Presidente Carlo Rienzi, per avermi lasciato la libertà di esprimermi e interpretare la realtà attraverso i miei scatti senza alcun condizionamento» ha dichiarato l’artista.

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About Tiziana Luxardo

Figlia d’arte, nota in Italia e all’estero, ha fatto della ritrattistica l’ossatura dello studio, la cui fama negli anni precedenti era affidata al talento di Elio, Elda e Aldo Luxardo, figli di Alfredo. Dal suo studio passano personaggi noti del mondo dello spettacolo, della moda, della politica, ma la sua fotografia riflette una intelligenza della vita che si esprime nei toni caldi, nei soggetti al di fuori degli schemi e nello spirito trasgressivo di donna che vive a stretto contatto con la realtà.

Il regista Pietro Mereu premiato al Fiorenzo Serra Film Festival con il docufilm “Il Clan dei ricciai”

Il Clan dei ricciai  è la storia di un gruppo di pescatori di Cagliari che hanno avuto problemi con la giustizia in passato. Il boss di questo clan è Gesuino Banchero, disposto a dare un’altra occasione a questi uomini, offrendogli la possibilità di condurre la propria vita in modo onesto e aiutandoli ad integrarsi nuovamente nella comunità.

Locandina "Il Clan dei ricciai"_ credits Courtesy of Press Office
Locandina “Il Clan dei ricciai”_ credits Courtesy of Press Office

L’opera filmica, firmata dal pluripremiato regista sardo Pietro Mereu, continua a riscuotere ampi consensi da parte del pubblico e della critica, sul podio del Fiorenzo Serra Film Festival 2021 di Sassari,che si è svolto in Sardegna dal 15 al 20 novembre. L’ultima giornata della kermesse è stata dedicata alle premiazioni. L’award è stato attribuito nella sezione lungometraggi con la motivazione “per aver puntato lo sguardo con coraggio, raffinatezza e profonda umanità verso coloro dai quali il mondo, volutamente e colpevolmente, lo sguardo preferisce distoglierlo. Sono gli ex galeotti della città di Cagliari che, faticosamente, cercano di reinserirsi nella società grazie ad una solida rete di mutuo soccorso e grazie alla pesca dei ricci. Mentre il mondo li rifiuta, l’acqua li accoglie”.  Il documentario, inoltre, ha già ricevuto il riconoscimento “Film riconosciuto d’interesse culturale dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione generale cinema” ed è stato realizzato con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission e del Comune di Cagliari – Fondo Filming Cagliari. «Sono molto felice ed orgoglioso sia da sardo che da regista di ricevere questo premio, in quanto Fiorenzo Serra è un pilastro fondamentale del cinema documentario non solo della Sardegna , ma del mondo. Il Clan dei ricciai continua a girare e vincere premi da quattro anni, la sua forza credo sia quella di svelare senza filtri una realtà unica e caratterizzata come quella dei ricciai», dichiara Mereu.

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“Il Clan dei ricciai”_ credits Courtesy of Press Office
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“Il Clan dei ricciai”_ credits Courtesy of Press Office

Note di Regia e Motivazioni culturali

Nel libro di Primo Levi, “Se questo è un uomo”, le persone che sopravvivono ai lager nazisti sono gli intellettuali ebrei più raffinati e i commercianti più spietati. Anche nel “Clan dei Ricciai” i protagonisti sono dei sopravvissuti alla galera, alcuni da questa esperienza ne sono usciti distrutti psicologicamente e fisicamente come Andrea, altri ne hanno fatto un punto di forza come Gesuino, che nella storia sono i due personaggi agli antipodi per atteggiamento e temperamento. Il comune denominatore di tutti i protagonisti è l’essere nati da contesti sociali difficili, ed essere esponenti di una vecchia malavita cagliaritana che ormai sta scomparendo. Raccontano di codici di rispetto che ormai nessuno applica più, parlano “su casanzinu” il gergo del carcere cagliaritano, hanno sulla pelle tatuaggi che riportano inequivocabilmente all’ambiente carcerario: in un’epoca in cui il tatuaggio esprimevano i desideri di persone private di tutto. Il lavoro dei ricciai nasce da persone che uscendo dal carcere, si trovano senza lavoro e prendendo una barca si mettono a pescare ricci e altri frutti di mare, un’occasione di riscatto e sostentamento che è diventata una tradizione storica nella città di Cagliari.

"Il Clan dei ricciai"_ credits Courtesy of Press Office
“Il Clan dei ricciai”_ credits Courtesy of Press Office

 

"Il Clan dei ricciai"_ credits Courtesy of Press Office
“Il Clan dei ricciai”_ credits Courtesy of Press Office

La storia dei ricciai è la storia dei quartieri difficili come S. Elia, San Michele, Is Mirrionis in cui nascervi era già un handicap, e come dice Gesuino “Nel mio quartiere per sopravvivere bisognava saper muovere le mani”. Le famiglie di provenienza dei protagonisti sono violente, difficili, poco presenti per cui il carcere diventa un rito obbligatorio e di passaggio, per avere un biglietto da visita nel mondo criminale che è quello che regna in questi quartieri. Gesuino rispetto agli altri, frequenta anche la buona società cagliaritana e definisce la sua barca ”Un ponte” tra il mondo della strada e della criminalità e il mondo rispettabile dei colletti bianchi. Attraverso il lavoro ha trovato un riscatto, e aiuta centinaia di persone del suo quartiere, per cui il Quartiere protegge e rispetta Gesuino, in meccanismi molto sottili ma ben comprensibili. In questo film vedremo una Cagliari e una Sardegna mai vista, a metà strada tra il Sudamerica e il mediterraneo. Colori accesi e zone degradate di una città apparentemente borghese dominata dalla Massoneria, uomini con facce segnate dal carcere e dalla sofferenza La Musica del film è di un artista cagliaritano, Joe Perrino, che ha dedicato ben due album alla malavita e che è il naturale cantastorie di questo Clan sui generis. Lo stile del Film è crudo come è la vita degli uomini segnati dal crimine, con un velo di romanticismo tipico dei mondi in estinzione come quello dei malavitosi cagliaritani.

Il regista Pietro Mereu_credits Courtesy of Press Office
Il regista Pietro Mereu_credits Courtesy of Press Office

Biofilmografia Pietro Mereu-Regista

Nato a Lanusei nel 1972, si è diplomato in sceneggiatura presso la scuola civica di cinema tv e nuovi media di Milano. Lavora come assistente di produzione ed autore presso la 7, Magnolia, All Music e Mediaset per diversi anni. Nel 2010 ha ideato e scritto il film documentario “Disoccupato in affitto” di cui è protagonista, vincendo vari premi nazionali. Nel 2012 viene distribuito nelle sale da “Distribuzione Indipendente”. Dal 2012 al 2015 ha alternato il lavoro di autore televisivo a quello di regista indipendente lavorando ad alcuni progetti come il reportage trasmesso da Mediaset “La Grecia è qui , lettera dalla Sardegna” e ad altri progetti indipendenti per cause sociali come “Etic Art” (lavoro su una comunità che si occupa di bambini affetti da autismo). E poi ancora “Noi non molliamo – facce e storie dell’alluvione”, che racconta dell’alluvione che colpì la città di Olbia nel 2013. Nel 2015, una serie di documentari da lui ideata intitolata “Senza regole” sul calcio storico fiorentino, va in onda sulla Rai . Sempre nel 2015 gira “Il Club dei Centenari”, sulla longevità degli abitanti della Sardegna, prodotto dalla sua casa di produzione Ilex e vincendo nel 2017 il premio AAMod al “Babel Festival” di Cagliari e nel 2018 il premio del pubblico a “Sguardi altrove film festival” di Milano. Nel 2017 una sua miniserie di documentari sulla regola benedettina , “I manager di Dio ” va in onda su Tv 2000. Un altro suo documentario dal titolo “Il Clan dei Ricciai”, prodotto da Nicolas Vaporidis , vince nel 2018 il premio Ucca al Biografilm 2018 ed è andato in onda su Sky. In questo momento sta girando una serie sulla pesca del tonno per Giuma Produzioni che andrà in onda su Dmax. Pietro sta anche lavorando ad un film documentario in Colombia da titolo “El milagro de Barranquilla ”. Attualmente sta girando il Film documentario “Sonaggios” sulle ultime famiglie che a Tonara, in barbagia, producono i campanacci prodotto da Palomar e Velvet  con il direttore della fotografia Samir Ljuma , nella cinquina dei premi Oscar nel 2019 con Honeyland.

Official Website: www.pietromereu.it   

 

Digital gap, in Italia oltre il 70% delle PMI ha un basso livello di digitalizzazione

La bassa digitalizzazione come ostacolo alla crescita delle PMI italiane, in un quadro complessivo in cui le microimprese sono quelle a subire maggiormente il digital gap rispetto alle realtà più grandi. Questi, in sintesi, i risultati che emergono dall’ultima analisi Cerved sulla digitalizzazione delle imprese in Italia, che evidenzia come al diminuire delle dimensioni dell’azienda diminuiscono anche le competenze digitali impiegate per crescere.

Oltre il 70% delle PMI in Italia ha ancora un basso livello di digitalizzazione, nonostante l’elevata propensione alla crescita e la spinta alla ripresa nella fase post pandemia. E nel complesso delle tecnologie da conoscere, i dati continuano a essere una risorsa preziosa e ancora poco sfruttata, anche per i giovani professionisti del settore.

Analizzando i dati relativi a propensione innovativa, cultura digitale e posizionamento sul web di circa 150mila imprese in Italia, emerge che il 9,1% di loro (14.506) presenta un’elevata propensione alla digitalizzazione, 32.182 PMI (il 20,3%) con una propensione alla digitalizzazione moderata, mentre la quota restante di oltre due terzi evidenzia bassi livelli di digitalizzazione. La percentuale di aziende con elevate digital capabilities è più elevata tra le medie imprese (15,9%), mentre le piccole fanno registrare percentuali più basse di imprese digitalizzate (7,8%). Nel complesso, i livelli di digitalizzazione delle PMI risultano ancora molto inferiori rispetto alle grandi imprese (9,1% contro 31%). Differenze importanti che emergono anche nel confronto tra le diverse filiere produttive, con la filiera chimica e meccanica e le imprese ICT che superano il 30% per arrivare a quelle delle costruzioni e dei trasporti intorno al 5%.

Opportunità di ripresa per le aziende, di lavoro per i giovani

Nel nuovo scenario economico post Covid, le aziende più digitalizzate avranno la possibilità di aggredire prima la ripresa disponendo di maggiori capacità per ottimizzare le risorse e aumentare gli obiettivi di performance. In questo senso, un ruolo importante lo svolge anche l’automatizzazione di molte fasi del lavoro di raccolta e analisi dei dati, laddove risulta complesso- soprattutto per le piccole e medie imprese- avere a disposizione figure professionali che si occupino di raccoglierli, analizzarli e trasformarli in input preziosi per il business.

È in questo contesto che si colloca la crescente attenzione che le imprese hanno rivolto all’analisi dei customer data. L’utilizzo del Customer Data Model, infatti, consente di risparmiare tempo, destinando le risorse a sviluppare analisi che verranno poi tradotte in ottimizzazione dei processi di marketing e CRM. Si tratta, per le aziende anche di piccole dimensioni, di avere accesso a una trasformazione digitale graduale ma profonda.

credits Courtesy of Press Office
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Approccio che rappresenta uno caratteristica distintiva di F2 Innovation, società che, proprio attraverso l’utilizzo di customer data model, modelli di analisi e un mix di competenze, ha ottenuto una crescita costante negli ultimi due anni. Per sé, ma soprattutto per le aziende accompagnate nella costruzione e gestione di una efficace presenza online nei mesi dei lockdown, in cui la sola vetrina possibile era quella digitale.

Interventi di questo tipo hanno permesso a molte piccole e medie imprese di recuperare terreno, grazie anche alla possibilità di conoscere e comprendere, in via preliminare, l’effettivo potenziale della corretta gestione dei customer data nello sviluppo del proprio business. Con il risultato che in molte hanno chiuso il 2020 con risultati addirittura migliori dell’anno precedente. Ma il settore, in forte crescita, rappresenta una grande possibilità anche per giovani professionisti: uno dei punti di forza di F2 Innovation, infatti, è proprio il team, che unisce la presenza di manager esperti (come il CEO Alessandro Cavallo, imprenditore e docente in Università Lumsa e Luiss Business School) con brillanti neolaureati, selezionati tra quelli provenienti dalle migliori università italiane. Puntare sulla formazione e sulla crescita dei professionisti del team è ritenuto indispensabile dall’azienda, che ha l’obiettivo di crescere proprio attraverso le risorse umane, e che seleziona anche studenti per stage e percorsi di internship retribuiti.

“In F2 Innovation siamo consapevoli del fatto che molte aziende, soprattutto pmi, non riescano a sfruttare pienamente il grande potenziale che deriva dalla digitalizzazione e dal corretto utilizzo dei Customer Data -spiega Cavallo- Per questo, stiamo continuando ad affiancarle anche rafforzando la nostra gamma di soluzioni, e continuiamo ad assumere manager e consultant. Contemporaneamente, intendiamo migliorare la nostra collaborazione con l’università, sia per favorire l’inserimento di risorse sia per migliorare ricerca e sviluppo applicati ai Customer Data”.

F2 Innovation- company profile

F2 Innovation è una società di consulenza marketing e IT specializzata nell’implementazione di soluzioni tech-objective per potenziare e attivare i Customer Data. Grazie a un approccio metodologico- Customer Data Model- focalizzato sulla raccolta, valorizzazione e impiego dei dati, sostiene le aziende nell’ottimizzare la gestione di attività e processi di sales&marketing e le relazioni con i clienti. Il criterio data-driven di F2 Innovation è orientato a supportare le aziende nell’affrontare le sfide della trasformazione nel medio-lungo termine.

Tra i clienti seguiti da F2 Innovation: Sara Assicurazioni, Codemotion, BeSafe Suite, Vikey, Pharmercure, Seta Beauty e British Centre.

Leonardo e la Fine del tempo, al Teatro Greco di Roma in scena la Compagnia “EgriBiancoDanza”

Ritorna la torinese Compagnia EgriBiancoDanza, diretta da Susanna Egri e dal coreografo Raphael Bianco, con una nuova programmazione on tour: prossima tappa della Compagnia il 13 ottobre ore 21.00 al Teatro Greco di Roma con due grandi successi degli ultimi anni: Leonardo da Vinci – Anatomie Spirituali e(Quartetto) per la fine del tempo.

“Riprendiamo a danzare e incontrare il pubblico. È emozionante, anche se questo ci trasporta in un turbinio di eventi come mai prima d’ora. Sono stato particolarmente felice di poter iniziare questa stagione di spettacoli con una tournée internazionale: siamo stati a Kaunas (Lituania) all’Aura Dance Festival, uno dei principali festival del nord Europa. Mi ha riempito di orgoglio poter danzare nell’ambito di un cartellone dove si producono Compagnie di fama internazionale, per esempio la Compagnia di Sharon Eyal da poco ospite proprio qui a Torino Danza 2021. Ci aspettano nuove produzioni, nuovi momenti creativi che ci porteranno lontano, e poi continueremo a danzare in tutta Italia e in Germania, ciò che più ci esalta e muove, è l’entusiasmo di ritrovare quell’empatia col pubblico che solo lo spettacolo dal vivo ci può dare, viaggiando da una comunità all’altra, dove di giorno in giorno nulla è uguale, ogni danza si trasforma: nello spazio, nel corpo,  e  nello spirito. Cosa è più desiderabile e più vivificante per una compagnia di danza?”. Sono le parole di Bianco su questo nuovo inizio di stagione della Compagnia.

Leonardo_ credits Ph. Simone Vittonetto
Leonardo_ credits Ph. Simone Vittonetto

EgriBiancoDanza dopo il successo ottenuto a Kaunas in Lituania con Leonardo da Vinci – Anatomie Spirituali, al National Kaunas Drama Theatre, all’interno dell’Aura Dance Festival ’31, è lieta di portarne un estratto anche a Roma: dedicato al genio di Leonardo da Vinci, è questo un lavoro coreografico e coreologico dove il corpo sollecitato è sezionato fra staticità e movimento diventa storia di sé e altro da sé senza una reale e concreta narrazione. Un processo creativo, che si snoda fra musica elettronica di Alessandro Cortini, suoni della natura (dimensione cara a Leonardo) ed echi di musica rinascimentale. Il lavoro coreografico trae principalmente ispirazione dai disegni anatomici di Leonardo, che non sono solo esercizio di stile ma indagine profonda sulla vita ed il suo progressivo estinguersi.

Quartetto per la fine del tempo. credits Ph. Matteo Boltro
Quartetto per la fine del tempo_ credits Ph. Matteo Boltro

A completare la serata (Quartetto) per la fine del tempo, quest’ultimo ispirato all’omonima partitura di Olivier Messiaen. Quattro personaggi fluttuano ognuno su una propria isola, preparano in solitudine il proprio corpo per affrontare gli altri, a dovuta distanza, nella misteriosa e affascinante impossibilità di toccarsi. I danzatori rendono il (Quartetto) per la fine del tempo un lavoro coreografico che vuole abbattere barriere e affermare il valore della danza anche mutilata e limitata nella sua libertà. La danza costretta viene rinnovata ad ogni rappresentazione grazie ad una partitura coreografica che ne permette soluzioni ed esiti differenti con un numero variabile di interpreti a seconda delle occasioni. In questo balletto viene utilizzato parte del Quartetto originario a cui vengono accostati alcuni brevi brani cameristici di Ezio Bosso, pianista e compositore di profonda sensibilità e umanità.

Quartetto per la fine del tempo_ credits Ph. Simone Vittonetto
Quartetto per la fine del tempo_ credits Ph. Simone Vittonetto

Un dittico di danza contemporanea firmato Raphael Bianco

(QUARTETTO) PER LA FINE DEL TEMPO

ESTRATTO DA LEONARDO DA VINCI – ANATOMIE SPIRITUALI

IDEAZIONE E COREOGRAFIA: Raphael Bianco

ASSISTENTE ALLA COREOGRAFIA: Elena Rolla

MAITRE DE BALLET: Vincenzo Galano

LIGHT DESIGN E STAGE CONCEPT: Enzo Galia

COSTUMI: Melissa Boltri

DANZATORI: Elisa Bertoli, Vincenzo Criniti, Carola Giarratano, Cristian Magurano

La Compagnia EgriBiancoDanza / Fondazione Egri per la Danza ha il sostegno di: MIC – Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, TAP

Una produzione in collaborazione con: Fondazione Centro Eventi Il Maggiore di Verbania, Teatro Franco Parenti di Milano, Fondazione Teatro Casa Ragazzi e Giovani Onlus di Torino

Location: Teatro Greco (Via Ruggero Leoncavallo, 10, 00199 Roma RM) alle ore 21.00

Info e Prenotazioni: 06/8608047 – 06/8607513 – promozioneteatrogreco@gmail.comcralteatrogreco@gmail.com

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