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Da Valentino a Stella Jean. Vento d’Africa sulle passerelle europee

Mai come quest’anno il continente africano ha ispirato stilisti e case di moda con la sua fragilità selvaggia. Terra crudele e fertile, ancestrale culla dell’umanità. Inevitabile che, soprattutto in un momento come questo, produca riflessioni etiche e soluzioni estetiche.

Negli ultimi anni, a rendere l’Africa musa delle sue collezioni è stata Stella Jean, stilista italo-haitiana che fin dal suo esordio nel 2011 ha posto l’interculturalità alla base delle proprie sperimentazioni stilistiche. La sua wax and stripes philosophy mescola le camicie sartoriali di gusto europeo con le stampe animalier, i turbanti esotici, gli accessori tribali. Il tessuto wax utilizzato per gli abiti di Stella Jean viene realizzato in Burkina Faso con tecniche di tradizione centenaria, le tinture a base di fango fermentato sono opera degli abili artigiani del Mali. «Attraverso un dialogo paritario di stili e un’efficace miscela fatta di esplorazione e sperimentazione – dichiara la stilista – vorrei dimostrare come non ci siano limiti agli abbinamenti e ai confronti culturali». È questo infatti il tema costante delle sue collezioni.

Photo courtesy Stellajean.it
Photo courtesy Stellajean.it
Photo Courtesy Stellajean.it
Photo Courtesy Stellajean.it
Photo courtesy Stellajean.it
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Per la prossima primavera estate, il vento africano ha soffiato anche sulla passerella di Valentino. Nella nuova collezione, presentata nel corso della Paris Fashion Week, i direttori artistici Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli hanno voluto omaggiare la culla della civiltà. Le collane d’ebano, i motivi tribali e le piume Masai si sono posati sui maestosi sugli abiti in pizzo e tulle. Eliminato il folklorismo e nobilitato l’animalier, il risultato è una collezione romantica e lieve, in cui dominano il bianco candido, il nero impetuoso e i caldi colori della savana. E chi avrebbe potuto esprimere il rispetto delle tradizioni e dei popoli africani meglio di Steve McCurry? Il fotoreporter, pluripremiato dal National Geographic, ha una sensibilità unica nel ritrarre paesaggi e genti di tutto il mondo, e a lui è stata affidata la campagna pubblicitaria svelata pochi giorni fa dalla maison Valentino. McCurry, insieme a Chiuri e Piccioli e tutto il loro staff, ha viaggiato lungo tutto il continente per trovare il luogo perfetto in cui scattare. La scelta finale è ricaduta sull’Amboseli Park, un villaggio Masai tra il Kenya e la Tanzania. Gli scatti sono sublimi e poetici, i colori sono brillanti o evanescenti, le modelle posano nella savana circondate da guerrieri Masai.

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Photo courtesy Valentino.com
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Photo courtesy Valentino.com
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Photo courtesy Valentino.com

L’ultimo contatto tra la moda europea e l’Africa è avvenuto nel corso di Pitti Immagine Uomo 2016, manifestazione di moda maschile terminata pochi giorni fa a Firenze. Lo show Generation Africa ha visto sfilare in passerella le collezioni di quattro brand emergenti africani: AKJP dal Sudafrica; Ikiré Jones (brand statunitense-nigeriano); Lukhanyo Mdinigi x Nicolas Coutts, anche loro dal Sudafrica, e l’anglo-nigeriano U.Mi-1. Fondazione Pitti Discovery e ITC Ethical Fashion Initiative hanno fortemente voluto questo progetto creato per sostenere le capacità dei micro-imprenditori africani e le reti del settore moda, coinvolgendo anche tre richiedenti asilo provenienti dal Mali e dal Gambia.  Perché l’integrazione tra culture è un progetto complesso, al quale anche la moda può contribuire.

Generation of Africa_5 (1)
Photo courtesy Pittimmagine.com
Generation of Africa_7
Photo courtesy Pittimmagine.com
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Photo courtesy Pittimmagine.com