Dopo la grande mostra dedicata al Perugino per celebrare i 500 anni dalla sua scomparsa, Perugia celebra un altro suo concittadino: il poeta Sandro Penna (1906- 1977), una delle voci più sensibili e profonde del Novecento. La Galleria Nazionale dell’Umbria ospita dal 6 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 la mostra “Un mare tutto fresco di colore. Sandro Penna e le arti figurative”, con l’obiettivo di indagare il rapporto del poeta con il mondo dell’arte. L’esposizione, curata da Roberto Deidier, Tomasso Mozzati e Carla Scagliosi, presenta 150 opere di autori quali Pablo Picasso, Jean Cocteau, Filippo De Pisis, Mario Mafai, Tano Festa, Mario Schifano, Franco Angeli e altri. Sandro Penna nasce nella città di Perugia il 12 giugno del 1906 da una famiglia borghese di piccoli commercianti. Inizia a scrivere poesie sul finire degli anni Venti. Nel 1929 si trasferisce definitivamente a Roma entrando in contatto con diversi intellettuali, tra cui Umberto Saba.
Nel 1939 pubblica il suo libro d’esordio dal titolo “Poesie” vincendo, nel 1955 il Premio Viareggio. La passione per il mondo dell’arte nasce durante i suoi soggiorni marchigiani, ma solo negli anni Quaranta inizia a dedicarsi al mercato dell’arte diventandone un vero intenditore di opere di qualità. Mentre Roma cambia intorno a lui, Penna continua a vivere nella sua casa romana isolandosi dal mondo esterno e vivendo in stretto contatto con il mondo che si è creato, tra opere di artisti famosi e creazioni di nomi nuovi. Proprio il poeta con la sua esistenza anticonformista diventa punto di riferimento per le nuove generazioni.
Durante gli anni Sessanta Penna si vede riconosciuto un vero e proprio culto da parte dei pittori della Scuola di Piazza del Popolo, come Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli. Oltre a celebrarlo tramite tele e serie fotografiche, questi giovani lo coinvolgono in prima persona in una vivace stagione di contatti e iniziative, di cui resta traccia nelle opere rinvenute all’interno della sua casa dopo la morte, avvenuta il 21 gennaio del 1977. Le dediche si possono ammirare all’interno della mostra con testimonianze sulle tele, citando l’opera di Angeli si può vedere l’ammirazione e l’affetto nei confronti del poeta, attraverso una frase che cita: “A Sandro caro”, oppure i cinque grandi disegni realizzati da Festa ispirandosi ai versi del poeta, in cui lo stesso Penna avrebbe tracciato di suo pugno alcune rime. La rassegna offrirà al visitatore l’occasione di ammirare un vasto nucleo di opere provenienti dalla casa del poeta , in via Mole de’ Fiorentini a Roma dove, oltre a intrattenersi con pittori, scultori, galleristi e letterati, Penna svolgeva la sua attività di mercante d’arte.
All’interno del percorso sono esposti, anche autografi, diari e lettere assieme alle prime edizioni delle opere e ai materiali audiovisivi indispensabili per capire le passioni dello scrittore , attraverso il colto dialogo tra immagine e parola scritta. Proprio questo dialogo ha suggerito alla letteratura critica un parallelo tra le sue poesie e l’arte. In particolare, il critico letterario Cesare Garboli fu il primo a sottolineare quanto Penna solesse trattare le proprie poesie “come fossero dei quadri”, questa affermazione ci fa conoscere l’universo del poeta caratterizzato da versi e immagini in un connubio indissolubile.
Sandro Penna ci apre le porte della sua casa invitandoci ad entrare nel suo “io” più intimo per apprezzare le sfumature di una poesia, che non profuma solo d’inchiostro. Lo scopo di questa esposizione è proprio quello di rappresentare un mondo unico, che vada ad inglobare sia la letteratura, sia la pittura, in cui l’osservatore percepisce tutto come opera d’arte senza rendersi conto che si tratti di un foglio pieno di parole o di un quadro.