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Leghilà e le nuove borse in neoprene

Per combattere con grinta il grigio rigore del freddo nelle stagione invernale non c’è niente di meglio che un’iniezione di colori vitaminici mettendo da parte, anche solo per un momento, le classiche tinte cupe e uggiose tipiche di questo periodo dell’anno.

Così la pensa la stilista emergente padovana Giovanna Dell’Onte, che dalle vetrine del temporary store di via Manzoni a Milano espone al pubblico la sua innovativa collezione di borse a marchio Leghilà, che fin da subito calamitano l’attenzione su di sé prima di tutto per via dei colori energetici e fluorescenti.

E’ un’idea vincente quella lanciata da Giovanna Dell’Onte: innanzitutto perchè il suo brand, Leghilà, in lingua indonesiana significa “stravagante” e poi perchè l’unico ed esclusivo materiale con cui realizza le proprie borse è il neoprene.

Per intendersi, lo stesso materiale tecnico che viene adoperato per le mute da sub ora viene riletto in chiave fashion e si trasforma in borse dalla foggia più classica, che annoverano tra i modelli anche una che si ispira alla mitica Kelly ma proposta in tinte sgargianti e audaci.

La passione per il neoprene nasce in maniera del tutto spontanea, quando la designer vede per la prima volta uno zaino sulle spalle di un’amica durante un soggiorno all’estero: “Ho visto sulle spalle di una mia amica uno zainetto in neoprene, ed è stato amore a prima vista. Tornata in Italia ho trovato due rotoli di materiale ed ho realizzato la mia prima borsa.

Subito dopo Giovanna pensa bene di “provare” il suo prodotto effettuando dei primi test sulle consumatrici a Padova – città dove la stilista vive e lavora – ottenendo dei feedback decisamente positivi che la inducono ad abbozzare una prima collezione che in fiera si piazza benissimo, in quanto il prodotto, pur vantando una fattura di ottima qualità, possiede anche un prezzo equo e accessibile.

La mossa vincente che gioca Giovanna Dell’Onte con Leghilà è l’effetto del contrasto tra le forme e il materiale: il neoprene è un materiale tecnico insolito per una collezione moda ma resiste bene agli stropicciamenti ed è addirittura molto raro da reperire, ancor di più quando si ricercano determinati colori. “Un elemento addirittura simile alla pelle perchè ne esiste di alta e bassa qualità. La migliore può arrivare a costare anche 100 euro a metro.”

E’ quindi il contrappunto dato dall’utilizzo di “un materiale così tecnico per forme tradizionali” il concept che ispira la stilista, che ci tiene a sottolineare che: “L’ispirazione è tutto ciò che nasce dal contrasto, come la vita in generale. Ecco quindi che la prugna viene accostata al verde fluo, il rosso con l’arancio fluo e il grigio con il giallo fluo. Il fluo carica molto i colori che sono spenti. Così capita anche nella vita: chi è più ‘acceso’ carica chi lo è di meno.”

Sin dal debutto, avvenuto lo scorso anno presso il salone espositivo White, questa particolare linea di borse riesce a convincere a tal punto che molte boutique decidono di dare fiducia al progetto ordinando per i loro clienti vari pezzi della collezione, come ad esempio ha fatto LuisaviaRoma.

Seguono aperture di un monomarca a Padova, un temporary shop a Milano, uno a Roma e un altro a Londra sito in Duke of York Square, cui seguirà, a febbraio, l’inaugurazione di una nuova boutique monomarca a King’s Road ed un’ulteriore anche a Vienna.

Nel prossimo futuro di Leghilà c’è in calendario una fiera a New York, oltre allo sviluppo di contatti già in agenda in Usa e Sud America, nel Far East, in Russia e nel mondo Arabo.