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Grand Bahama, l’isola più amichevole e settentrionale nell’arcipelago dell’America centrale

A partire dal 22 giugno raggiungere Grand Bahama sarà facile come… prendere un volo diretto da Milano Malpensa e approdare a Freeport, la vivace e stimolante capitale dell’isola, dove tutto ha inizio: la vacanza perfetta per tutti, dalle coppie alle famiglie, dagli appassionati di sport agli amanti della natura, è più vicina di quanto si pensi.

C’è una risposta per tutti, sull’isola di Grand Bahama: non importa chi sei o da dove vieni, adorerai lo spirito e la cultura dell’isola, la proposta estremamente varia di attività a contatto con la natura e il mare, il litorale protetto dalla barriera corallina, aspetti così peculiari dell’isola e di tutto l’arcipelago delle Bahamas.

Grand Bahama, arcipelago delle Bahamas
Grand Bahama, arcipelago delle Bahamas

Unitamente al comodo volo diretto operato da Neos dal 22 giugno prossimo al 7 settembre 2023, l’opportunità da non perdere questa estate la offre il leader indiscusso delle vacanze all inclusive in villaggio, Bravo con il Viva Fortuna Beach: la soluzione, caratterizzata da meravigliosi panorami marini, garantisce la giusta tranquillità per un soggiorno piacevole anche grazie all’ampia scelta di intrattenimenti guidati dall’équipe di animatori parlanti italiano.

Inoltre, non c’è momento migliore del 2023 per visitare Grand Bahama: questo, infatti, è l’anno delle celebrazioni dei 50 anni dall’indipendenza delle isole delle Bahamas e si prevede un calendario fitto di appuntamenti culturali.

Da non perdere

La passerella del Lucayan National Park ti farà attraversare tutti gli ecosistemi di Grand Bahama. Se puoi, visita il parco con la bassa marea, quando si può apprezzare la vista di Gold Rock Beach. Il Lucayan National Park protegge uno dei sistemi di grotte sottomarine più estesi al mondo, resti preservati degli indiani Lucayan e ambienti naturali come foreste di pini, insenature di mangrovie e barriere coralline.

L’Heritage Trail rappresenta l’azione della natura sull’isola di Grand Bahama: il vecchio sentiero sterrato era la principale arteria di trasporto dell’isola; una volta abbandonato, la natura si è re-impossessata dei suoi spazi. Lungo circa 8 chilometri, mostra un’impressionante varietà di piante, uccelli e farfalle, il sentiero è il luogo ideale per passeggiate felici!

Il Peterson Cay National Park è uno dei parchi nazionali più piccoli delle Bahamas ma offre l’opportunità di apprezzare la bellezza dell’isola da un diverso punto di vista. Dalle profondità delle acque turchesi, facendo snorkeling attraverso colorate barriere coralline potrai osservare banchi di pesci tropicali e altre specie marine. Un sito interessante per lo snorkeling è Deadman’s Reef, dove recentemente sono state fatte importanti scoperte riferite agli indiani Lucayan: una meravigliosa esperienza di archeologia subacquea.

Grand Bahama, arcipelago delle Bahamas
Grand Bahama, arcipelago delle Bahamas

Un ecosistema così ricco e così, al contempo, delicato, ha bisogno di tutela e di progetti di salvaguardia. Un’iniziativa su tutte è Coral Vita: nel 2018, Sam Teicher e Gator Halpern, i fondatori, hanno avviato un vivaio di coralli nell’isola di Grand Bahama per arginare le conseguenze del cambiamento climatico alle Bahamas. La struttura funge anche da centro didattico su flora e fauna marine e ha guadagnato fama come attrazione turistica.

Dalla natura alla cultura, nascosta dietro le maschere del festival Junkanoo, celata nelle pennellate di un dipinto a olio su tela o negli intagli di una scultura in legno. Per le anime artistiche, Grand Bahama offre numerose gallerie d’arte: al mercato di Port Lucaya, nella Leo’s Art Gallery i vivaci dipinti di Leo Brown illustrano la vita sull’isola.

Inaugurato l’8 agosto 2022, il Bahamas Maritime Museum a Freeport, Grand Bahama, racconta per la prima volta la storia della ricca eredità marittima delle Bahamas. Tra le centinaia di isole e isolotti, il mare ha sempre definito la storia delle Bahamas dai nativi Lucayan agli orrori della tratta degli schiavi sino alle flotte del tesoro spagnolo e alla repubblica dei pirati.

Il Museo Marittimo delle Bahamas approfondisce questi temi, partendo dal gioiello della corona naufragato e infine, restituito dal mare: i resti del galeone spagnolo Nuestra Señora de las Maravillas (Nostra Signora delle Meraviglie), perso al largo delle isole settentrionali il 4 gennaio 1656.

Un viaggio alle Bahamas non si può dire tale senza l’esperienza del Fish Fry, chioschi dall’aria informale presso i quali si possono gustare le specialità bahamiane. I frutti di mare e il pesce sono l’alimento base della cucina, in particolare lo strombo(conch – si pronuncia ‘konk’), un mollusco dalla carne soda e bianca, utilizzato in una varietà infinitamente fantasiosa di piatti: servito crudo, spruzzato di lime e spezie, ilconch è l’emblema della freschezza, ma può anche essere fritto, cotto al vapore o in deliziose frittelle accompagnate da una salsa rosé.

A Grand Bahama puoi fare l’esperienza del Fish Fry il mercoledì a Smith’s Town.

Grand Bahama, arcipelago delle Bahamas
Grand Bahama, arcipelago delle Bahamas


Bravo Viva Fortuna Beach

Il motto delle Bahamas è “Da noi è meglio” e il Bravo Viva Fortuna Beach, con la sua spiaggia bianchissima e il mare dai colori intensi, conferma appieno l’affermazione legata all’arcipelago caraibico. La struttura, della catena alberghiera Viva Resorts, è ospitata sull’isola di Grand Bahama e dista solo 18 chilometri dall’aeroporto di Freeport. Si compone di 274 camere, quattro ristoranti e, insieme a meravigliosi panorami marini, offre la giusta tranquillità per un soggiorno magico e allo stesso tempo divertente grazie all’ampia scelta di intrattenimenti organizzati dall’équipe di animatori sempre pronti a coinvolgere gli ospiti.

Inoltre, uno dei suoi punti di forza è il centro immersioni Viva Diving, certificato PADI 5 stelle, che propone corsi e uscite per principianti ed esperti.

Photo credits Courtesy of Press Office

Asturie, il paradiso “green” della Spagna incastonato tra mare e monti

Le Asturie sono un punto di riferimento per il turismo sostenibile in Spagna.
Più piccole della regione delle Fiandre, con un milione di abitanti e appena 10.600 chilometri quadrati, ospitano 400 km della costa meglio conservata della Spagna, oltre a 7 aree dichiarate riserve della biosfera dall’Unesco, tra cui il primo Parco Nazionale spagnolo: quello dei Picos de Europa.

Asturie
Asturie

Le Asturie sono l’ultimo rifugio selvaggio in Europa occidentale per specie come l’orso bruno. Un territorio plurale ed esuberante, che ha saputo armonizzare i rapporti tra ambiente e attività umana.

Asturie
Asturie

Una destinazione ecoturistica ancorata a tradizioni secolari che si sono concretizzate in usi, costumi e anche in paesaggi. Si tratta di un territorio incastonato tra la montagna e il mare, due paesaggi che in certe zone si incontrano letteralmente, con solo un’ora di macchina tra l’alta montagna e alcune delle oltre 200 spiagge.

Asturie
Asturie

L’Unesco ha inserito nei suoi elenchi 5 grotte asturiane che vantano le prime manifestazioni dell’arte paleolitica, oltre a uno dei complessi architettonici altomedievali più grandi, coerenti e meglio conservati d’Europa: il preromanico asturiano.

Asturie
Asturie

Quest’ultima è l’eredità del Regno delle Asturie, a cui si deve anche l’origine del Cammino di Santiago nei primi anni del IX secolo. Distanti solo 25 km le une dalle altre, le tre città sono accoglienti e sicure, di dimensioni tali da poter essere vissute a piedi o in bicicletta. Il Cammino primitivo, che riproduce il primo percorso di pellegrinaggio verso Santiago, parte dalla cattedrale di Oviedo/Uviéu, capitale delle Asturie.

Asturie
Asturie

Oviedo fa parte dell’area metropolitana asturiana e condivide il suo prestigio con Gijón/Xixón e Avilés. Gijón/Xixón è la città più popolosa e un esempio di armoniosa convivenza dell’uomo con il mare. Avilés, invece, è un gioiello architettonico il cui centro storico, ricco di vie porticate, ospita il Centro Niemeyer, l’unico edificio del prestigioso architetto in Spagna.

Asturie
Asturie

Le Asturie sono “Cocina de Paisaje”, perché affacciarsia una finestra di qualsiasi villaggio asturiano è come aprire il frigorifero di casa. I pascoli delle valli, i frutteti delle pianure e il Mar Cantabrico sono al tempo stesso magazzini e produttori di alimenti in un ambiente naturale tra mare e montagna. Le Asturie vantano oggi una delle scene gastronomiche più effervescenti della Spagna, dove le cucine più all’avanguardia, rappresentate da 10 chef stellati, scelgono ingredienti naturali e tradizionali, promuovendo un modello di gastronomia sostenibile.

Asturie
Asturie

La conservazione delle ricette tradizionali è dovuta anche, in gran parte, al lavoro delle Guisanderas, un collettivo di cuoche che offrono versioni aggiornate della cucina tradizionale nelle loro “casas de comidas”. Un autentico esempio di slow food e di gastronomia sostenibile.

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Le Asturie sono tra i primi produttori di sidro spagnolo, con una cultura del sidro che aspira a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Sono poi la culla di prodotti riconosciuti a livello internazionale, come i formaggi, tra cui Cabrales, Gamonéu, Afuega’l Pitu e Casín, degni rappresentanti di una delle regioni casearie più ricche (e piene di sapore) d’Europa.

Photo credits Courtesy of Expert Academy & Spain.info

Vienna, il nuovo ritratto dell’Imperatrice Sissi va oltre la sua bellezza

Vienna presenta una nuova immagine dell’Imperatrice Sissi, un ritratto per andare oltre la sua bellezza.

L’iconico dipinto di Franz Xaver Winterhalter scompare. Al suo posto una poesia che racconta vicende di Sissi dimenticate. Fino a fine marzo al Museo di Sissi, all’Hotel Imperiale e al Museo del Mobile l’arte racconta attraverso le immagini una storia iconica.

L’Imperatrice Elisabetta, meglio conosciuta come Sissi, era certamente una precorritrice rispetto al suo tempo; ugualmente la sua immagine attuale è ormai superata. Negli ultimi 125 anni si è guardato soprattutto a elementi come la bellezza, la cura del corpo e la drammaticità della sua storia. Ma chi era la vera Sissi? Dal 1 marzo e fino a fine marzo al   Museo di Sissi –  nella Hofburg di Vienna –  ma anche all’Hotel Imperial e al Museo del Mobile il ritratto di Sissi assume nuove sembianze attraverso la poesia: una nuova luce sull’immagine che si è creata negli anni.

La Vienna dell’800 è indissolubilmente legata all’imperatrice Elisabetta
Il fascino che la avvolge è più attuale che mai e la sua storia viene continuamente riproposta, per soddisfare così un pubblico nuovo e globale. Dai noti e romantici film con Romy Schneider degli anni ‘50 all’“Imperatrice” – la nuova miniserie per Netflix – e al lungometraggio “Corsage”, ogni generazione ha creato la propria versione di Sissi. I riflettori però sono sempre stati puntati sugli stessi elementi: la sua bellezza, i suoi abiti, la depressione, i disturbi alimentari, gli eccessi sportivi, le sue presunte scappatelle e la ricerca dell’eterna giovinezza.

Vienna, il ritratto dell’Imperatrice Sissi
Vienna, visitatori al Museo di Sissi

La vera donna, imperatrice e madre, è rimasta sempre più sullo sfondo

Sebbene abbia lasciato un’eredità incredibile, la si ricorda solo per l’aspetto esteriore e i drammi. « Per la giovane Sissi il concetto di bellezza non esisteva. Appena giunta alla corte di Vienna comprese che ciò che ci si aspettava da lei era solo questo. Il suo aspetto fu strumentalizzato. A dipingere il celebre ritratto dell’imperatrice del 1865 fu Franz Xaver Winterhalter, pittore iconico per il mito di Sissi che contribuì a diffondere la sua fama e bellezza in tutto il mondo», spiega Michael Wohlfart, curatore del Museo di Sissi. Proprio per smantellare quest’immagine superficiale e portare alla luce la vera personalità dell’imperatrice Elisabetta, la sua più famosa raffigurazione, la tela originale di Winterhalter, dal 1° marzo è stata ricoperta da un ritratto del tutto nuovo e particolare di Sissi. L’idea è quella di portare il visitatore a riflettere su chi era veramente questo iconico personale: andare oltre al concetto di bellezza. E allora ecco che emergono le sue conquiste, le sue qualità, le emozioni. “Sisi’s New Portrait” – questo il nome del progetto – lo fa mettendo in mostra una poesia essenziale e minimalista che racconta vicende riguardanti l’imperatrice che sono andati perse dietro alla sua immagine.

L’Ente per il Turismo di Vienna promuove quest’iniziativa in cooperazione con il Museo di Sissi, il Museo del mobile di Vienna – entrambe Istituzioni appartenenti allo Schönbrunn Group – e l’Hotel Imperial.
“Sisi’s New Portrait” è in mostra fino a fine marzo al Museo di Sisi, all’Hotel Imperial e al Museo del Mobile.

Ricordare le donne per la loro personalità. Non per il loro aspetto

Il nuovo ritratto, con la particolare veste grafica della poesia, porta a riflettere su ciò che si dà per scontato e a cambiare punto di vista. Chi osserva arriva con dei preconcetti che rapidamente cambiano quando si scoprono determinate azioni che fece nel corso della sua vita: il sostegno dei rifugiati e l’affermazione dell’autonomia del popolo ungherese.

Elfriede Iby, responsabile della sezione scientifica dello Schönbrunn Group dichiara: “Sissi era una precorritrice del suo tempo sotto molti aspetti. Era una donna strategicamente molto intelligente: anche se il suo parere “ufficialmente” non contava nulla, Sissi era perfettamente consapevole dell’effetto che i suoi gesti avevano sul pubblico. Le sue numerose poesie, una valvola di sfogo per affrontare questioni legate alla politica, alla società e alla famiglia in modo ironico e mirato, fanno luce sulle sue opinioni e sui suoi sentimenti”.

L’immagine della donna
Un tema più importante che mai, per il quale tanti si battono in tutto il mondo e che la Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo, ricorda in modo particolare. E non fu solo Sissi a essere ripetutamente etichettata nel corso degli anni. Il ritratto mette in discussione le basi di come viene percepita la figura femminile nella nostra società e la formula visuale evidenzia chiaramente che ancora oggi l’aspetto delle donne spesso mette in ombra i loro meriti e i talenti.

L’appello alla fine della poesia: “Remember women for who they were. Not for what they looked like”. Un monito questo che non si può mai ripetere abbastanza.

Vienna, il ritratto dell’Imperatrice Sissi
Vienna, il ritratto dell’Imperatrice Sissi

Norbert Kettner, Direttore dell’Ente per il Turismo di Vienna
«In occasione dell’8 marzo, la Giornata della Donna, che noi estenderemo all’intero mese, desideriamo offrire un palcoscenico ai talenti e alle eredità in ambito artistico, tecnico o sociale di straordinarie personalità femminili che operarono a Vienna. L’imperatrice Elisabetta è soltanto una delle numerose donne che per secoli sono rimaste nella memoria collettiva soprattutto per aspetti esteriori. ‘Sisi’s New Portrait’ ci propone una pioniera, il cui operato spesso è stato offuscato dall’immagine della sua persona nella pop culture. Vienna, la città in cui Sissi ha vissuto, operò e agì, oggi continua ad essere un grande polo d’attrazione per il pubblico, è certamente il luogo più consono per rendere omaggio alla vera eredità dell’Imperatrice».

Più di quello che si pensa: celebri donne viennesi
L’imperatrice Elisabetta è solo una delle donne la cui immagine mette in ombra spirito innovatore e lascito storico persino dopo la morte. Alma Mahler-Werfel, Hedy Lamarr, Emilie Flöge, Margarete Schütte-Lihotzky, tutte queste donne erano più che solo compagne, dive del cinema o muse. Erano pioniere, e il loro operato è rilevante ancora oggi. A marzo, per il Mese della Donna, l’Ente per il Turismo di Vienna punta i fari su queste eccezionali donne viennesi mettendole in scena in tutto il mondo sui suoi canali digitali. Anche il Museo della Tecnica di Vienna, che in occasione della 150esima ricorrenza dell’Esposizione Universale di Vienna ricorda il Padiglione delle Donne del 1873, si dedica al tema della “Visibilità della donna”. Questo tipo di esposizione allora del tutto nuovo, che per la prima volta diede spazio anche all’occupazione femminile nelle fasce popolari, funse da apripista per la visibilizzazione del mondo del lavoro femminile. La rassegna straordinaria fa parte di tutta una serie di appassionanti iniziative realizzate nel quadro di “Visione e ripartenza – 150 anni dall’Esposizione Universale di Vienna”, il tema dell’anno dell’Ente per il Turismo di Vienna.

La poesia
You want to see Sisi.
For her beauty, her glory, her victory.
You want to see Sisi.
For her dresses,
her hair, her excesses.
You want to see Sisi.
For the drama, the obsession,
the supposed depression.
But if you only see.
What you want to see.
You’ll fail to see.
That her legacy helps today’s refugees.
That she believed in people’s autonomy.
That she loved to learn.
That her convictions were stern.
You’ll fail to see.
That she suffered like the rest of us.
Like the best of us.
So, whenever you see
Sisi’s victory, glory, beauty.
Never again fail to see.
The real Sisi.
Remember women for who they were.
Not for what they looked like.

Credits
L’iniziativa è nata nel laboratorio creativo congiunto dell’Ente per il Turismo di Vienna e dell’agenzia Jung von Matt Donau. L’obiettivo di questo partenariato per l’innovazione è quello di sviluppare soluzioni comunicative fuori dagli schemi, che portino avanti “il brand di Vienna” e stabiliscano nuovi parametri di riferimento.

Photo credits Courtesy of Press Office

Da Gerusalemme a Gerico, il tour di Israele conquista i “Nomadi Moderni”

Più piccolo della Svizzera e occupato per 2/3 dal deserto, Israele custodisce i luoghi di culto fra i più sacri per l’umanità trattandosi del luogo in cui tutte le confessioni monoteiste hanno avuto origine.

Israele
Israele

A Gerusalemme i musulmani venerano il Duomo della Roccia e la moschea di El Aqsa; mentre i cristiani il Santo Sepolcro e il Monte Calvario. E chi non conosce il Muro del Pianto, parete superstite del Tempio davanti alla quale gli ebrei pregano e dove usano lasciare messaggi su pezzetti di carta?

Israele
Israele

Gerusalemme vecchia e nuova si fondono in un tutt’uno, lo sguardo sulla città si perde dalla Haas Promenade sotto i colori caldi del tramonto. Ma prima di arrivare a Gerusalemme esplorerete alcune delle città situate sulle rive del Lago di Tiberiade, spostandovi poi a Nazareth, la città nella quale Gesù ha vissuto la sua infanzia e giovinezza.

Israele
Israele

Si potrà visitare la città più antica al mondo, Gerico, situata a circa 240 metri sotto il livello del mare, e non vi lascerete sfuggire la visita di Betlemme, la culla del cristianesimo, dopo aver immerso i piedi e “galleggiato” nel Mar Morto. L’itinerario dei tour piccoli gruppi di viaggigiovani.it, – e i #Nomadi Moderni lo sannoè una traccia che va seguita con flessibilità, spirito di gruppo e adattamento, prendendo atto che viaggiare significa staccare la spina, e a volte per farlo, è necessario scardinare le proprie radicate abitudini.        

Israele
Israele

In questo programma di viaggio, la proposta per veri #Nomadi Moderni è il pernottamento in kibbutz: soggiornarvi è un’esperienza unica, impossibile da trovare in altre parti del mondo. Un kibbutz è un tipo di villaggio unico in Israele, fondato nel 1910 e oggi se ne contano più di 270! Si sono diversificati notevolmente dai loro inizi agricoli e molti ora sono privati. Alloggiare in uno di questi villaggi ci offrirà una visione unica della società israeliana, grazie all’aura di autenticità spirituale che pervade ancora la loro immagine.

Israele
Israele

Oltre a questo, appena citato, ci sono due altri buoni motivi per scegliere questo tour: il primo, è la magia del deserto israeliano del Negev, un’ambientazione straordinaria che copre oltre la metà della superficie totale di Israele, di irta di bellezza. Luogo affascinante e incantevole, ad un occhio inesperto le polverose miglia possono sembrare le stesse, ma scavando un po’ più a fondo, scoprirete la preziosa storia di ogni formazione rocciosa, collina frastagliata e cumulo di terra. Il secondo motivo risiede nell’unicità di Gerusalemme, con il suo magnetismo spirituale e storico. L’atmosfera che si respira in questa città, passeggiando tra i suoi vicoli che collegano i 4 quartieri – ebraico, musulmano, cristiano e armeno -, è unica. Per citare i #Nomadi Moderni che hanno già intrapreso questo tour con viaggigiovani.it, si tratta di un “viaggio importante in una realtà complessa [..] che apre orizzonti e amplifica interrogativi e domande’”, Gerusalemme è un posto dell’anima’ e “grazie a viaggigiovani che ancora una volta hanno garantito un’organizzazione impeccabile”.

Photo credits Viaggi Giovani Official Instagram

San Valentino, la Slovenia è la meta perfetta per gli innamorati

Finisce sempre così, ogni anno. Neanche il tempo di mettere via l’albero di Natale, e già ci si ritrova con San Valentino alle porte. Per fortuna, esiste una Slovenia romantica per tutti, e si trova proprio dietro l’angolo anche per chi aspetta l’ultimo minuto per organizzare una giornata degli innamorati perfetta da trascorrere insieme alla propria persona speciale.

Slovenia, Photo credits  Courtesy of Press Office
Slovenia, Photo credits Courtesy of Press Office

La bellezza della Slovenia è proprio questa: un paese piccolo dove tutto è a portata di mano, ma al contempo talmente vario da trovare sempre un’esperienza indimenticabile fatta apposta per voi, qualunque sia la vostra idea di romanticismo.

Slovenia, Photo credits  Courtesy of Press Office
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L’isola di Bled e la campana dei desideri

Regina del romanticismo, tra le località montane della Slovenia, è sicuramente Bled: un lago cristallino, dominato da un castello medievale arroccato su uno sperone di roccia brulla in mezzo a una vegetazione piena di vita. A Bled è facile innamorarsi ogni volta. Proprio in mezzo al lago sorge il Blejski Otok, l’isola di Bled, l’unica naturale di tutta la Slovenia. È davvero notevole l’equilibrio che si è creato nel corso dei secoli tra natura e architettura: avvicinandosi alla piccola isola in barca a remi, salendo i 99 gradini che portano alla chiesa dell’Assunzione, viene davvero da chiedersi se l’isola e le meravigliose strutture che ospita non siano emerse dall’acqua del lago, nello stesso momento.

Slovenia, Photo credits  Courtesy of Press Office
Slovenia, Photo credits Courtesy of Press Office

Alla base dell’usanza di esprimere un desiderio ad ogni rintocco delle campane c’è una grande storia d’amore.  Si racconta, infatti, che cinquecento anni fa, proprio a Bled, vivesse una coppia felice di novelli sposi. Un giorno, però, il giovane fu assassinato dai banditi e il suo corpo gettato nel lago. Inconsolabile, la vedova fece fondere tutto l’oro in suo possesso per forgiare una campana per la chiesa dell’Assunzione, in memoria del marito scomparso. Il destino però ha voluto che questa non arrivasse mai sull’isola: la barca che la stava trasportando si ribaltò nel corso di una burrasca e la campana finì sul fondo del lago, proprio accanto al corpo del marito assassinato. Questa struggente storia arrivò fino a Roma e il Papa ne fu tanto commosso che volle essere lui stesso a donare una nuova campana all’isola. Fin dal 1534, anno dell’arrivo della campana a Bled, chiunque esprima un desiderio può stare sicuro che “l’infelice signora del lago” glielo realizzerà.

Slovenia, Photo credits  Courtesy of Press Office
Slovenia, Photo credits Courtesy of Press Office

Romanticismo underground: cena gourmet a 160 metri di profondità!

Avventura enogastronomica romantica nel ristorante più profondo d’Europa: ci troviamo nella miniera di carbone di Velenje e, una volta ricevuto il saluto dei minatori, entrerete nell’ascensore più antico del paese per intraprendere un viaggio di 160 metri verso il centro della terra. Tuttavia, invece dei misteriosi scenari del romanzo di Jules Verne, troverete ad aspettarvi gli chef pluripremiati di Vila Herberstein e il loro famoso menù “Štajgerjeva južna”, quattro portate di pura arte culinaria.

Slovenia, Photo credits  Courtesy of Press Office
Slovenia, Photo credits Courtesy of Press Office

Accompagnati da intrattenimento musicale e animazione, assaggerete le versioni moderne dei piatti dei minatori che sono dei veri capolavori di cucina. Dopo un giro sul trenino delle miniere, ci sarà anche un bicchiere di spumante ad attendervi nell’ex spogliatoio dei minatori. Durata: circa 3 ore (18:30 – 21:30 o su appuntamento).

L’itinerario include la visita al Museo dell’industria carbonifera della Slovenia con guida autorizzata, noleggio di caschi e indumenti per la discesa nella miniera, drink di benvenuto e un saluto culinario dei minatori, discesa in ascensore e tour dei luoghi più interessanti del sottosuolo minerario, menù “Štajgerjeva južna” di quattro portate con vini e accompagnamento musicale, giro sul treno della miniera, bicchiere di spumante e souvenir a sorpresa.

Malta si colora d’argento, l’isola è la meta ideale per la terza età

C’è qualcosa di estremamente sereno nell’ammirare l’orizzonte dalla costa di Malta. Il clima soave che coccola le isole in tutte le stagioni è come un caldo abbraccio che rinfranca e accoglie. Questo è certamente uno dei motivi principali che fa di Malta meta amata da numerosi turisti senior, così come da chiunque cerchi una destinazione turistica ricchissima di attrattive e facile da visitare, o da chi ambisca ad un luogo confortevole dove trasferirsi per trascorrere in totale relax gli anni della pensione.

Malta è davvero unica per quei viaggiatori che amano alternare intensi momenti di scoperta di un patrimonio culturale straordinario, a rilassanti periodi di pausa, sia che questo significhi riposare in confortevoli camere d’albergo o rifocillarsi attorno ad un tavolo su cui trovare cibo delizioso e a base di ingredienti freschissimi e salutari.

Scoprirlo personalmente è ancora più divertente, passeggiando nell’entroterra tra le verdeggianti colline coltivate, facendo piccole incursioni dai produttori locali per assaggiare i frutti della terra appena colti.

Malta
Malta

Tra centri storici e piccoli villaggi, sarà divertente scovare artigiani locali con le loro produzioni tipiche, come il pizzo a tombolo, la filigrana d’argento o il vetro soffiato.

Visitare le isole maltesi e le bellezze che queste riservano è molto facile grazie alla capillare rete di autobus che percorre il territorio ed al passaggio costante dei mezzi che conducono nei pressi di tutte le attrazioni principali: ad esempio la Grotta Blu o il villaggio dei pescatori di Marxaslokk andando verso sud, oppure, dirigendosi a nord, le spiagge sabbiose più belle o la splendida città monumentale di Mdina, antica capitale di Malta.

Alcuni apprezzeranno il fatto che importante e sentita è la tradizione religiosa sulle isole. A Malta l’apostolo San Paolo naufragò nel 60 d. C. Durante il suo viaggio di rientro a Roma dalla Terra Santa e nei pochi mesi che qui si rifugiò, evangelizzò il popolo locale diventando in seguito uno dei Santi Patroni delle isole.

Moltissime le pregevoli chiese da visitare come luoghi di culto e devozione, vedi il santuario di Ta’ Pinu a Gozo, ma anche come luoghi di arte e bellezza, come la Concattedrale di San Giovanni a Valletta, per ammirare i capolavori di pittori straordinari come Mattia Preti e Caravaggio.

È, inoltre, utile ricordare che Malta è anche un Paesi da visitare in grande sicurezza, dove è facile sentirsi sempre accolti e benvenuti, oltre ad essere vicina grazie ai voli diretti della durata di meno di due ore da 16 città italiane.

Non da ultimo, i vantaggi dati dal fatto che l’italiano è parlato un po’ ovunque nell’arcipelago e che Malta fa parte dell’Unione Europea: ciò significa che la valuta in uso corrente è l’Euro e l’assistenza sanitaria è garantita gratuitamente a tutti i cittadini italiani in possesso della Carta Sanitaria Europea.

Photo credits Courtesy of Visit Malta

Tahiti, in viaggio alla scoperta degli incantevoli giardini profumati

Papeete, jardin de paofai_credits Courtesy of Thaiti Tourism
Papeete, jardin de paofai_credits Courtesy of Thaiti Tourisme

Una volta atterrati a Papeete, punto di approdo di un vero e proprio paradiso terrestre, si apre un modo intero di opportunità per scoprire luoghi di bellezza ineguagliabile e vivere esperienze indimenticabili. Il Mercato centrale, il museo delle perle, le escursioni nell’entroterra e la spiaggia di sabbia nera, una gita in traghetto fino a Moorea, oltre alle altre isole (più di 100) raggiungibili per via aerea o per mare.
Un percorso meno noto ma altrettanto affascinante per gli amanti della natura, fermandosi a Tahiti, è quello tra i vari giardini e parchi dell’isola, vere e proprie oasi di pace che offrono un panorama fresco e variopinto.

I Jardins de l’Assemblée de Polynésie française sono situati nel centro di Papeete, presso la sede dell’Assemblée de Polynésie française. Questo giardino custodisce fauna e flora che crescono rigogliose attorno a specchi d’acqua abitati da carpe. Sono presenti Tiki, un magnifico baniano e la scultura della Regina Pomare, che sembra sovrintendere alla tranquillità di questo luogo.

Papeari, jardin botanique harrison smith_credits Courtesy of Thaiti Tourism
Papeari, jardin botanique harrison smith_credits Courtesy of Thaiti Tourisme

I Jardins de Paofai offrono una meravigliosa vista sulla baia di Papeete. Passeggiando tra la vegetazione lussureggiante si troveranno grandi alberi da cocco, palme e diversi tipi di fiori, che uniti alla tranquillità del posto e ai molteplici servizi rendono il parco una meta molto gettonata per chi ama fare attività all’aria aperta. All’interno del parco si trova anche il monumento the Hokule’a, una canoa tradizionale che ricorda e celebra le antiche migrazioni polinesiane transoceaniche.

Spostandosi verso sud, a Teva i Uta, si trovano Les Jardins D’eau De Vaipahi, uno spazio sacro per purificarsi, con sentieri escursionistici immersi nel verde. Cascate, stagni e piante tropicali condurranno i visitatori verso un panorama mozzafiato. All’interno del giardino è possibile rifocillarsi con frutti locali e snack deliziosi venduti da donne del luogo. All’interno del parco c’è anche il percorso che si narra fosse seguito dalle anime dei defunti del clan Teva. Un’oasi rilassante, il tempo è sospeso in questo bellissimo sito naturale.

Poco più a sud, in direzione di Tahiti Iti, sorge l’Harrison Smith Botanical Garden, in cui si possono ammirarre alberi imponenti di quasi 50 anni, diversi tipi di piante, tra cui alberi da frutto, fiori colorati e graziosi stagni con le ninfee. Il parco venne istituito nel 1919 da Harrison Willard Smith, un fisico americano amante della botanica, certo che a Papeari avrebbe trovato sia il clima che il terreno giusto per creare un giardino botanico. Acquistò uno spazio di 137 ettari in cui raccolse specie provenienti dall’America, dall’Asia e dall’Africa. Dal 2017, la gestione del giardino botanico è stata affidata al Service du Tourisme.

Immersi nel verde tra sport e natura, in Toscana riapre l’Argentario Golf Resort & Spa

Dopo i lunghi mesi di lockdown, si avvicina finalmente la riapertura dell’Argentario Golf Resort & Spa. Il prossimo primo giugno, il  luxury hotel  sarà pronto ad accogliere i suoi ospiti in tutta sicurezza. Le 73 camere e le ville saranno disponibili e preparate secondo tutti i vigenti protocolli di sanificazione, il personale e gli ospiti monitorati e controllati all’arrivo in struttura, per garantire la sicurezza di tutti. Gli ampi spazi delle zone comuni, delle terrazze e dei ristoranti, permettono di godere delle opportunità che offre il  Resort, con il giusto distanziamento.

 

Il campo da golf da 18 buche PGA National Italy, la Club House, il campo pratica, i due campi da padel, i due da tennis, il campo da calcetto e le piscine esterne, oltre ai due percorsi di jogging, sono a disposizione dei nostri ospiti per vivere un soggiorno immersi nella natura e nel benessere. Con la possibilità di passare, inoltre, la propria giornata anche in riva al mare, nelle postazioni dedicate all’interno dello stabilimento il Tramonto, sulla bellissima spiaggia della Giannella, a pochi minuti dal Resort e con un servizio dedicato di navette.

Il centro benessere – con le cabine private per i trattamenti viso e corpo esclusivi, le piscine interne – con il percorso kneipp, la talassoterapia, le zone idromassaggio, le palestre – attrezzate con i cardio della Technogym e con attrezzi per la pesistica, il CrossFit e la ginnastica funzionale, saranno a disposizione degli ospiti secondo tutte le norme e disposizioni vigenti. L’ accoglienza si completa con due ristoranti: il Club House Restaurant – sempre aperto per uno spuntino, un pranzo veloce, un aperitivo o una cena informale, e il  Dama Dama Restaurant – dove lo chef Emiliano Lombardelli delizierà gli ospiti con una cena gourmet, ricca di sapori e tradizioni.

Essenza Maori: in viaggio tra i miti e le leggende proibite della Polinesia selvaggia

Poste metà strada tra la Nuova Zelanda e le Hawaii, le Isole Cook sono rimaste tra le poche mete long-haul internazionali Covid-19 Free. Il distaccamento forzato dal resto del mondo è stato necessario per tutelarsi ma si è rivelato anche utile per velocizzare un processo di riscoperta dei valori e delle tradizioni di questo piccolo paradiso. Già 15 anni fa si era dato il via ad un’analisi introspettiva riportando nelle scuole l’insegnamento della lingua Maori, oltre all’inglese, allo scopo di valorizzare l’aspetto culturale e storico non disdegnando, però, il supporto della tecnologia.  Si dice, infatti, che per conoscere bene un luogo ed il suo popolo, sia importante anche avvicinarsi alla lingua locale… Per questo, nel 2017, è nata Hika Kia Orana, applicazione che permette ai visitatori (e non solo) di tradurre istantaneamente dall’italiano al Maori non solo frasi pratiche di viaggio, ma anche canzoni e preghiere locali. La volontà di conservazione insita in ogni Cookiano è strettamente legata ai Kia Orana Values e, in particolare, allo spirito del Mana Tiaki, la responsabilità che ogni abitante sente nel cuore di tutelare e preservare per le generazioni future la cultura ed il patrimonio ambientale del piccolo paradiso. Ecco allora qualcuno di quei tratti culturali che questo popolo straordinario tramanda con successo da secoli.

credits Courtesy of Press Office
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Le origini

Gli abitanti delle Isole Cook sono discendenti dei veri polinesiani, i migliori navigatori del Pacifico. Circa l’87% dei cookiani è rappresentato, infatti, da autentici Maori che nel IX secolo partirono da Hawaiki, la loro terra d’origine, verso Aotearoa, la “terra della lunga nuvola bianca”, l’attuale Nuova Zelanda. Una conoscenza sofisticata della navigazione li ha portati, senza paura, alla ricerca di nuove terre. Il loro coraggio, la loro abilità e la loro forza superarono avventurieri leggendari provenienti dal Portogallo o dalla Spagna, così come gli olandesi o gli inglesi. Dal 1.500 AC le isole polinesiane venivano gradualmente popolate dagli antenati Maori che sbarcarono nelle loro Vakas (magnifiche giganti canoe a doppio scafo) guidati dalle stelle e dal loro famoso potere di navigazione. La Vaka più famosa qui è sicuramente la tradizionale Marumaru Atua, orgoglioso simbolo delle Isole Cook che appartiene, di fatto, al suo popolo. Dal 2012, Marumaru Atua ha navigato solo grazie alle antiche mappe stellari in tutto il mondo, senza strumentazione, in rappresentanza dei Cook Islanders, promuovendo il turismo in questo piccolo paradiso, e prevede di continuare a funzionare come “aula galleggiante”, per condividere l’orgogliosa storia del viaggio nel Pacifico con gruppi scolastici locali e turisti, per il whale-watching e per motivi di ricerca ambientale per  “Marae Moana“, la più grande riserva marina del mondo.

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I canti proibiti diventano inni

Nel 1821 i primi missionari cristiani guidati dal reverendo John Williams della London Missionary Society fecero del loro meglio per arginare quelli che consideravano desideri carnali degli abitanti, che in realtà rappresentavano l’eredità culturale degli isolani di Cook. Non era permesso cantare, ballare o suonare. Il loro arrivo ha alterato lo stile di vita tradizionale, ma in qualche modo gli abitanti delle Isole Cook sono riusciti a preservare magnificamente la loro orgogliosa eredità polinesiana e fonderla con la loro fede cristiana. Anche se non siete praticanti, non perdetevi la messa domenicale nella cattedrale di Avarua, recitata in lingua in Maori. È uno spettacolo nello spettacolo, cappellini di ogni foggia e colore indossati dalle donne, abiti di lino bianco, borsette di paglia e foulard, mentre vengono intonati canti sacri e melodie.

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Le leggende antiche

Ina e lo squalo

Vi siete mai chiesti come mai gli squali abbiano un incavo sulla testa? Ebbene, molto tempo fa c’era una bellissima fanciulla di nome Ina che chiese a uno squalo di portarla su un’altra isola per andare a far visita al suo ragazzo. Durante il viaggio Ina aveva fame e decise di aprire una delle noci di cocco che aveva portato con sé. Non avendo niente con cui aprirla, però, decise di spaccarne una sulla testa dello squalo. Lo squalo se la scrollò di dosso e se la mangiò, ma da quel giorno gli squali hanno la testa leggermente “ammaccata”. Chissà se sia con l’obiettivo di redimersi per questo “leggendario” episodio che nel 2012 le Isole Cook hanno istituito nelle loro acque il più grande santuario degli squali al mondo, uno spazio protetto di ben 1,9 milioni di kmq per i grandi predatori, in cui sono proibiti la pesca, il possesso e la vendita di prodotti di squali, fondamentali per la salute degli oceani e per la cultura di queste isole.

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La leggenda di Raemaru

Un’altra simpatica leggenda riguarda Maru, la montagna che migliaia di anni fa sorgeva orgogliosa sul lato occidentale di Rarotonga. Maru, la più alta dell’isola, copriva i raggi di sole all’alba permettendo agli abitanti del villaggio vicino di dormire più a lungo, con grande invidia di tutti gli altri villaggi. La sua fama non tardò a giungere anche sull’isola di Aitutaki, che invece di montagne non ne aveva nessuna. Vaeruarangi e Tamatoa, i due capi dell’isola, un bel giorno chiamarono a raccolta i loro migliori guerrieri e li istruirono a costruire grandi vakas e di partire alla volta di Rarotonga per conquistare la famosa montagna. Dopo una giornata di mare, i guerrieri avvistarono Rarotonga e l’orgoglioso picco di Maru. Scesero a terra nelle prime ore della notte mentre la gente dormiva profondamente. Corsero alla montagna, ne tagliarono la punta in poche ore, pronti a far ritorno alle loro vakas in attesa. Ma tutto quel lavoro stava producendo parecchio rumore e il villaggio, piano piano, cominciò a svegliarsi e ad accorgersi di ciò che accadeva. Gli abitanti di Aitutaki corsero veloci, aggrappati al loro premio, raggiunsero le loro canoe e si allontanarono prima che gli abitanti del villaggio potessero raggiungerli. Remarono e persero di vista l’isola di Rarotonga prima dell’alba.

Dopo quattro giorni di duro lavoro i guerrieri raggiunsero Aitutaki, ma durante il lungo viaggio tanti pezzi del monte si erano staccati e persi nell’oceano.  Ormai di Maru non era rimasto che una collina. La ribattezzarono allora Maunga Pu, che significa cima della montagna, in ricordo del loro successo.

Nel frattempo, a Rarotonga, la gente sconvolta per aver perso un gioiello così prezioso si preparava alla guerra. La vita non era più la stessa senza la cima di Maru: i raggi di sole dell’alba arrivavano presto disturbando il sonno degli abitanti del villaggio. Tuttavia, prima che le loro canoe da guerra fossero pronte, essi scoprirono che svegliarsi presto aveva i suoi vantaggi.

Era possibile catturare pesci più grandi e migliori all’alba! Ecco allora che la popolazione di Rarotonga decise di rinunciare alla guerra cominciando ad apprezzare questa nuova montagna, ora un po’ più bassa e piatta.

 

 

 

Alaska e Bahamas negli itinerari di Norwegian Cruise Line per l’estate 2023

Norwegian Cruise Line, la compagnia di navigazione più rivoluzionaria nel settore crocieristico con 53 anni di storia all’insegna dell’innovazione, ha da poco aperto le vendite degli itinerari per l’estate 2023. Con il recente lancio degli itinerari di Norwegian per l’estate 2023, i crocieristi hanno ancora più scelte. Dalla navigazione tra le isole caraibiche all’osservazione dei ghiacciai dell’Alaska e all’esplorazione dell’Europa, gli itinerari appena svelati sono esperienze che permetteranno ai viaggiatori di recuperare quanto si sono persi quest’anno: un’opportunità per ricaricarsi, connettersi e scoprire. I nuovi itinerari includono interessanti novità come la bellissima Nessebar, in Bulgaria, dove NCL farà tappa per la prima volta a bordo della Norwegian Jade negli itinerari “Extraordinary Journeys” sul Mediterraneo e Mar Nero; il debutto della Norwegian Bliss al Royal Naval Dockyard, durante il suo viaggio di andata e ritorno di sette giorni alle Bermuda da New York; il primo scalo della Norwegian Jade a Bodrum (Turchia) e Paros (Grecia) nel suo viaggio di andata e ritorno di sette giorni dal Pireo di Atene; e altro ancora. Questo è il maggior anticipo con cui Norwegian abbia mai lanciato i suoi itinerari, offrendo agli ospiti la massima libertà di tempo in questo periodo incerto.

Norwegian Encore at sea_credits Courtesy of Press Office
Norwegian Encore at sea_credits Courtesy of Press Office

Inoltre, per ispirare gli ospiti e ricordare loro le esperienze indimenticabili disponibili a bordo della flotta di Norwegian Cruise Line, la compagnia la scorsa settimana ha annunciato il lancio di una nuova docuserie, “EMBARK – The Series“, invitando i viaggiatori a godersi lo straordinario intrattenimento di NCL da un posto in prima fila, direttamente dal proprio divano. La docuserie ha preso il via con uno spettacolo allo storico West End Garrick Theatre di Londra, dove il cast di “The Choir of Man” si è riunito per la prima volta dopo mesi per una performance speciale. L’episodio completo dura quasi 40 minuti ed è disponibile al sito www.ncl.com/embark.

Mountain range and ocean waters in Glacier Bay National Park, Alaska_credits Courtesy of Press Office
Mountain range and ocean waters in Glacier Bay National Park, Alaska_credits Courtesy of Press Office

“Ora è il momento di liberarci dalla presa che il 2020 ha avuto su di noi, sognare in grande e pianificare la vacanza in crociera che tutti stavamo aspettando”, ha affermato Kevin Bubolz, Managing Director per l’Europa di Norwegian Cruise Line. “I nostri itinerari più recenti offrono agli ospiti l’opportunità perfetta per prenotare, risparmiare e concedersi la crociera della vita. Non vediamo l’ora di tornare in mare, ma finché non potremo farlo, siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri ospiti un po’ di ispirazione, intrattenimento e azione dietro le quinte con il lancio di “EMBARK – The Series“, la nostra nuova docuserie”.

Norwegian bliss New York_Aerial 1 -Norwegian Cruise Line_credits Courtesy of Press Office
Norwegian bliss New York_Aerial 1 -Norwegian Cruise Line_credits Courtesy of Press Office

 

Ecco alcuni degli itinerari di spicco per l’estate 2023:

Mediterraneo

  • La Norwegian Breakaway, la Norwegian Epic, la Norwegian Gem e la Norwegian Jade faranno alcune crociere da 5 a 11 giorni sul Mediterraneo da maggio a ottobre. Per la prima volta, Norwegian Cruise Line visiterà l’antica città di Nessebar, in Bulgaria, dove farà scalo la Norwegian Jade il 30 marzi come tappa dell’itinerario “Extraordinary Journeys”. Questo viaggio di andata e ritorno di nove giorni dal Pireo di Atene attraverserà il Mediterraneo e il Mar Nero toccando numerosi porti, offrendo l’opportunità di scoprire una nuova città ogni giorno.
  • Il 21 maggio la Norwegian Jade farà il suo debutto a Bodrum (Turchia) e Paros (Grecia), partendo per una serie di viaggi di andata e ritorno di sette giorni alla scoperta delle isole greche dal Pireo, disponibili fino al 15 ottobre.
  • Dal 6 maggio al 13 ottobre, la Norwegian Breakaway offrirà itinerari intensivi in crociere di 10 giorni di andata e ritorno per le isole greche da Roma (Civitavecchia), con visita a Santorini; Dubrovnik; Firenze / Pisa (Livorno); Cannes e altre tappe.
Norwegian Cruise Line Getaway Tallinn Estonia_credits Courtesy of Press Office
Norwegian Cruise Line Getaway Tallinn Estonia_credits Courtesy of Press Office

Europa

Con una serie di crociere nel Nord Europa dall’8 maggio al 17 ottobre, i viaggi di nove giorni di andata e ritorno nel Baltico della Norwegian Getaway da Copenaghen (Danimarca), prevedono un pernottamento nella ricca cultura di San Pietroburgo (Russia), con ben 36 ore in porto. L’itinerario include anche scali a Warnemünde (Germania); Tallinn (Estonia); Stoccolma (Svezia); e Helsinki (Finalndia) con lughe soste in porto, dalle 9 alle 15 ore, consentendo ai viaggiatori di avere più tempo per assorbire la cultura, la storia e l’arte di ogni città.

Bermuda

La Norwegian Bliss, una delle navi più recenti di NCL, il 21 maggio farà scalo per la prima volta a Norfolk, in Virginia, la porta di accesso a Virginia Beach e alla zona storica di Colonial Williamsburg. La nave farà anche il suo debutto al Royal Naval Dockyard alle Bermuda, partendo per una serie di crociere andata e ritorno di 5 / 7 giorni in partenza da New York. Gli itinerari prevedono due notti presso il Royal Naval Dockyard per dare agli ospiti maggiore flessibilità per scoprire i negozi, i ristoranti e le spiagge incontaminate nel tempo libero. Dopo aver esplorato il meglio che le Bermuda hanno da offrire, gli ospiti possono tornare alla nave e continuare l’avventura a bordo sfrecciando sulla pista Speedway – il circuito da corsa sul mare di Norwegian – o rilassarsi alla Thermal Suite di Mandara Spa nella Salt Room, una spettacolare grotta circondata da strati di cristalli di sale purificanti per il corpo.

Alaska

Tra il 22 aprile e il 15 ottobre, l’Alaska accoglierà quattro navi di NCL: la Norwegian Jewel, la Norwegian Sun e due delle più recenti della classe Breakaway Plus Class, la Norwegian Encore e la Norwegian Joy. Le numerose crociere da cinque a nove giorni salperanno da Seattle; Vancouver (Canada); e Seward (Alaska). Tutte le crociere da 7 e 9 giorni faranno scoprire i ghiacciai agli ospiti, che durante la navigazione potranno osservare queste maestose meraviglie dal ponte superiore. Alcuni viaggi della Norwegian Joy, della Norwegian Jewel e della Norwegian Sun faranno scalo al nuovo molo di Norwegian Cruise Line Holding a Icy Strait Point, dove gli ospiti potranno sbarcare e immergersi nella natura selvaggia e sostenere i negozi e la comunità locali.

Bahamas

Dal 2 giugno al 29 dicembre, la Norwegian Sky farà crociere di andata e ritorno di tre e quattro giorni da Miami, con scalo a Freeport, Nassau e Great Stirrup Cay, l’isola privata della compagnia alle Bahamas. In questo rifugio tropicale, i crocieristi possono prenotare una delle lussuose ville private all’interno di Silver Cove, un’esclusiva area fronte mare a Great Stirrup Cay, ricaricarsi con un massaggio nella Mandara Spa dell’isola o semplicemente rilassarsi sul lungomare.

Caraibi

In un viaggio di andata e ritorno da Miami, la Norwegian Escape e la Norwegian Sky offriranno un mix di crociere da cinque a nove giorni tra i Caraibi orientali e occidentali. I vari itinerari includono scali a Puerto Plata (Repubblica Dominicana); St. Thomas (Isole Vergini Americane); Road Town a Tortola (Isole Vergini Britanniche); Great Stirrup Cay (Bahamas); George Town (Isole Cayman); Isola di Roatan (Honduras); Cozumel (Messico); Harvest Caye, isola privata di NCL in Belize; e altro ancora. I viaggiatori possono rilassarsi visitando queste calde destinazioni tropicali tutto l’anno: le crociere ai Caraibi durano infatti dal 16 aprile al 6 dicembre.

Canada e New England

Dal 27 agosto al 29 ottobre, la Norwegian Escape farà scalo a New York City offrendo crociere di sette giorni di andata e ritorno in Canada e New England con scalo a Newport (Rhode Island); Portland e Bar Harbor (Maine); Saint John e Halifax (Canada). La Norwegian Pearl effettuerà una serie di crociere open-jaw di sette giorni da e per Boston e Quebec City (Canada), dal 25 agosto al 13 ottobre con scali a Bar Harbor (Maine); Halifax, Sydney, Charlottetown e Saguenay (Canada).

 

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