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Blogger o giornalista?Giornalogger!

 

Nascono i blog e per il mondo della carta stampata è subito guerra. “Per essere un giornalista bisogna studiare!” oppure “chiunque può essere un blogger, basta aprire una piattaforma sul web e tutti diventiamo scrittori”, o ancora “parole e opinioni versate senza regole e controllo”. Le prime critiche mosse verso i blog non furono di certo positive e ancora oggi ogni blogger deve lottare per far considerare seriamente il proprio lavoro.

Dal lontano 1997, anno di nascita del primo blog, questa nuova forma di comunicazione è diventata un fenomeno inarrestabile, una realtà palpabile e visibile con cui bisogna confrontarsi.

Nascono i blogger, coloro che curano e aggiornano continuamente il loro spazio, interagendo con la community che li segue, influenzandola, dandole la possibilità di rispondere attivamente a discussioni.

Nel 2007 iniziano a comparire i fashion blog, attraverso i quali si lanciano tendenze, stili, si mostrano outfit e tutorial sul beauty.

Ogni fashion blog ha una sua storia, una sua struttura, un suo linguaggio.

The Sartorialist di Scott Schuman è stato sicuramente il più rivoluzionario e seguito di tutti i tempi. Un dialogo tra moda e fotografia è sfociato in un progetto artistico dove i protagonisti sono persone scelte tra le strade. Tante immagini che parlano da sole, senza il bisogno di testi che raccontano.

http://www.thesartorialist.com/

The Sartorialist
The Sartorialist

Regina indiscussa delle fashion blogger è sicuramente Chiara Ferragni con il suo seguitissimo The Blonde Salade. Un diario dove la blogger indossa outfit firmati e accessori moda. Una vera e propria vetrina, quasi una continua pubblicità con brevi testi che accompagnano le immagini. Una vera influencer che porta i suoi follower con sé in giro per il mondo facendoli sognare.

http://www.theblondesalad.com/

Chiara Ferragni- The Blonde Salade
Chiara Ferragni- The Blonde Salade

Ci si sposta in Italia con The wardrobe/ il vero lusso è essere sé stessi di Simona Melani e Andrea Vigneri. Un blog che si avvicina molto al lettore consigliando non solo tendenze ma mostre, spettacoli, eventi. Un sussidiario di cultura, dove l’immagine non narra senza un testo articolato.

http://www.thewardrobe.it/

 

Zoella della giovanissima blogger inglese Zoe Sug con i suoi tre milioni di followers dispensa consigli di moda, make-up, lifestyle. Immagini con descrizioni dettagliate compongono vere e proprie lettere scritte da un amica al suo pubblico di fiducia.

https://www.zoella.co.uk/

Zoe Sug- Zoella
Zoe Sug- Zoella

Oggi il fashion blog è visto come un canale immediato attraverso il quale fare notizia. Un megafono che diffonde e amplifica.

Regole e struttura sono precise. Una vera operazione matematica con parole chiave e ricerche accurate per essere tra i primi a comparire sul web.

La regola della piramide rovesciata tanto cara ai giornalisti diventa il copione per i blogger. Scaletta, uso delle immagini, lunghezza delle frasi, ritmo della scrittura. Non annoia, ma accompagna alla lettura come una guida.

Un diario che diventa fonte di notizie. Una rivoluzione che oramai è normalità.

Un articolo firmato da gionaloggers!

Da blogger a stilista. The Sartorialist per Roy Roger’s

Cosa accade quando il più noto tra i fotografi di street style, Scott Schuman, meglio conosciuto come The Sartorialist inizia a collaborare con Roy Roger’s? Nasce un progetto ovviamente per le prossime due stagioni del marchio, presentato a Firenze nell’ambito di Pitti Uomo nell’ 89° edizione appena terminata. Al centro delle limited edition, c’è lui il denim.

Un progetto a quattro mani questo, che vede come protagonista il marchio Made in Italy pioniere nella realizzazione del denimwear guidato dal direttore creativo Guido Biondi e The Sartorialist la mente creativa dell’omonimo blog, che punta alla creazione di un dialogo reciproco fra mondo della moda e la sua relazione con la quotidianità.

Guido Biondi e Scott Schuman - Courtesy of Press Office
Guido Biondi e Scott Schuman – Courtesy of Press Office

Da blogger a stilista per Roy Roger’s. Un grande passo avanti per Scott Shuman che ha intrapreso questo viaggio con grande entusiasmo e determinazione. «Durante la ricerca e la progettazione – commenta Shuman – la nostra volontà è stata quella di creare qualcosa che avesse una direzione precisa. Nessuno ha bisogno di un semplice paio di jeans con il mio nome sulla salpa. Dal momento in cui sto per presentare una collezione di denim di primo livello voglio infatti offrire qualcosa di inedito, attraente e sopratutto differente da quella che è la proposta della concorrenza. […] Guido e il suo team hanno fatto un ottimo lavoro; parendo dalle mie idee iniziali hanno realizzato dei capi che non vedo l’ora di indossare personalmente e, se tutto va bene, di vedere nei migliori shop internazionali». 

The Sartorialist for  Roy Roger's - Courtesy of Press Office
The Sartorialist for Roy Roger’s – Courtesy of Press Office

Guardando alle origini, per l’Autunno-Inverno 2016-17 la capsule collection realizzata consisteva in una serie di capi dalla forma e struttura impeccabili, che indossati insieme creano un total look unico, ma che indossati singolarmente possono comunque risultare perfetti. D’ispirazione per questa collezione sono gli anni ’70, che vengono rielaborati in chiave moderna attraverso una particolare scelta di volumi, silhouette e dettagli estremamente studiati. Proporzioni nuove per i capi, che introducono una lunghezza inedita a richiamare visibilmente l’epoca di culto presa a riferimento. Vita alta per i jeans e gamba che scende morbida aprendosi sul finale, mentre il capo spalla e il maglione si accorciano decisamente. Taglie oversize per il parka, capo iconico di quel periodo. I materiali d’eccellenza utilizzati provengono dalle realtà tessili fiorentine. A completare la collezione la maglieria in 100% lana pettinata realizzata con i migliori filati italiani.

Elemento chiave della collezione è l’autentica passione per il denim e la condivisione di un punto di vista comune sulla moda. «Mi ha sempre affascinato la visione pionieristica di Scott Schuman – dice Guido Biondi direttore creativo di Roy Roger’s – sul concetto di moda che sottolinea il valore dell’interpretazione personale. The Sartrialist rappresenta infatti un osservatorio permanente sui cambiamenti che avvengono nel mondo, attraverso il suo vigile obiettivo che ci mostra ciò che indossa la gente comune nella vita quotidiana».

The Sartorialist for Roy Roger's - Courtesy of Press Office
The Sartorialist for Roy Roger’s – Courtesy of Press Office

«Il miglior modo per progettare qualcosa di valido è quello di essere estremamente accentrati su ciò che personalmente si vuole – dichiara Shuman – […]. Ho infatti una grande stima del marchio e della sua storia, ma sin da subito sono rimasto colpito da Guido e dal suo team, per la passione e conoscenza del denim che ha e per la sua apertura mentale nel creare una collaborazione che portasse il mio nome in maniera speciale e non ordinaria» Come afferma lo stesso direttore creativo Biondi, «la strada è da sempre la prima forma di ispirazione ed è da qui, che ancora oggi parto quando devo cercare una nuova collezione. Perché è dalla vita di tutti i giorni che prendono forma le nuove tendenze». Date due personalità così affini di certo non poteva non nascere un progetto migliore.

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