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Identità senza catene: è in rivolta l’uomo del prossimo inverno

Intreccio di generi, capi sovrapposti e libero spazio alla creatività: si mette in scena uno spettacolo che si muove tra classico e innovativo per delineare la moda maschile del prossimo inverno.È un uomo che  urla alla gender equality. Ebbene sì, se la richiesta di pari diritti parte solitamente dalle donne, qui è il cosiddetto “sesso forte” a pretendere di eliminare gli stereotipi di genere, per esprimersi senza il peso dei pregiudizi e delle classificazioni. Si reinterpretano in maniera leggera e ironica i modelli del maschio gay con orecchini lunghi, di tendenza. La missione specifica si traduce nell’espressione gender bender. È facile: ribaltato il concetto comune di abbigliamento che tinge di colori  maschili o femminili i capi e gli accessori,  l’obiettivo  è  allontanarsi dalle definizioni ed etichette impostate per rappresentare, invece, una moda più vicina alla realtà. Pioniere di questa tendenza è stata la collezione firmata Gucci, proposta dall’allora direttore creativo Alessandro Michele che, con pizzi, bluse e fiocchi di seta indossati da modelli efebici, intende provocare il suo pubblico. Ad aggiungere confusione sono, poi,  Westwood con le borsette a tracolla abbinate all’abito, e Versace, che ha scelto per il suo uomo dei leggins bianchi super-aderenti.  A portare la realtà maschile  direttamente nella sfera femminile è stato Thom Browne che per lui ha realizzato delle vere e proprie gonne.

Provocazione? Egocentrismo? Sicuramente i suoi look  non passano inosservati.Quello che vogliono trasmettere gli stilisti è un messaggio ben preciso: le definizioni di genere sono decisamente demodé, non funzionano più. Ciò che conta, piuttosto,  è indossare ed interpretare qualsiasi capo con il proprio stile, secondo una personalità che non conosce definizioni fisse ma  è dinamica, volubile e sempre aperta alla sperimentazione. Parla di una moda, quindi, unisex che permette di esprimere al meglio la propria personalità.

Accanto a quest’uomo “asessuato” si fa avanti, però, un uomo rock e deciso su cui vengono stampati pantaloni skinny in pelle che si stagliano sotto cappotti di montone come quelli della collezione Saint Laurent oppure nella versione larga, modello tuta, proposta da Giorgio Armani.

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Tuttavia,  i designer che hanno mostrato le loro creazioni nella città modaiola del made in Italy, non potevano certo dimenticare la faccia classica e tradizionale dell’eleganza maschile, quella “pettinata” e attillata, da gentleman, che è viva nella cultura italiana, e non solo. Si passa, così, dalla giacca sartoriale, ai pantaloni a sigaretta dell’uomo boho di Cavalli, fino al taglio classico ma con un tocco di soft pop di MSGM. L’idea è quella intramontabile e romantica dell’uomo che con la sua raffinatezza non delude mai.

Se questa figura maschile ispira fiducia, d’altra parte,  a stupire e intrigare allo stesso tempo è l’uomo che decide di  indossare con vanto un capo cult della stagione: la pelliccia. Si torna, ancora una volta, al rifiuto delle categorie di genere, al maschile che si fa femminile e viceversa. Supermorbida, lunga e wild è la versione Dsquared2 e di Paul Smith mentre più classica,  elegante e chic è quella prodotta dai laboratori di Louis Vuitton e Valentino. Spiccano le cromie cangianti ed eccentriche per un uomo che vuole osare e divertirsi.

E  gli accessori?  è la sciarpa la grande protagonista che completa gli outfit maschili a seconda delle diverse occasioni: da quella sottile di seta proposta da Saint Laurent a quelle più morbide e calde di Missoni e Ferragamo. La versione più glamour appartiene però  a  Bottega Veneta che, come a sottolineare il mix di generi, ha annodato al collo del suo uomo la  sciarpa leggerissima e mo di cravatta, tipico indumento del guardaroba maschile.

La personalità dell’uomo che si è cercato di declinare tra una collezione e l’altra è, senza dubbio, mutevole e cangiante. Lo sono i suoi capi e lo sono i suoi accessori. Si spiega, così, la comparsa di simpatiche e divertenti clips e spille che si posano su giacche e maglie. Pronte a strappare un sorriso, come quelle MSGM, o a donare un fiore, come nella scelta di Dior, queste spille sono il dettaglio che fa la differenza, che parla del proprio mood quotidiano e  personalizza un look.

Se  è vero che l’uguaglianza si ricerca nei generi, non manca un riferimento alla democrazia  anche tra le classi sociali. Un po’ come divisa per cancellare le distinzioni, all’insegna di un’integrazione sociale tutta moderna, un po’ come un capo che meglio rende l’idea dell’uomo sexy e intrigante, la jumpsuit, la tuta da lavoro, si afferma come un must have del proprio guardaroba. È chiaro, quindi, come all’uomo del prossimo inverno sia concesso di esprimere e vestire ogni sua sfumatura, ogni sua fantasia, senza alcun timore. Può e deve osare.

Con le personalissime combinazioni di capi, accessori e colori, è un uomo protagonista del suo tempo, legato allo stile sobrio ed elegante ma anche aperto a mood casual- rustici, o, se lo desidera, a quello stravagante ed eccentrico, dal cozy style, molto orientale, a quello al limite della leziosità, che risalta lo stile maschile riadattandolo su una silhouette quasi femminile.  Sulla prossima stagione, così,  sembra soffiare il vento della libertà creativa, quella piena di suggestioni, capace di dare voce ad ogni personalità che non vive di definizioni statiche e monotone ma adora sperimentare e conoscersi tramite la moda.

Se l’abbigliamento è così strettamente legato alla nostra identità e alla nostra pelle, non devono certo stupire le miriadi di forme che un capo, un look, un dettaglio, può assumere all’interno di ogni singolo guardaroba. È il trionfo della personalità.

“Missoni, Art, Colours”. Il made in Italy si mette in mostra a Londra

La moda e l’arte: connubio inscindibile per chi sa che oltre a begli abiti e accessori luccicanti c’è di più. C’è di più, infatti, nella storia di Ottavio e Rosita Missoni. “Vivere a colori” è il motto che ha guidato la vita di questa esuberante coppia, nel privato e nel lavoro, fino a rendere i loro variopinti motivi a righe e a zigzag un simbolo del made in Italy nel mondo. Oggi una mostra riavvolge il filo che ha unito Ottavio e Rosita e che ha legato indissolubilmente la maison Missoni all’arte del ‘900. “Missoni, Art, Colour” è il titolo della mostra che ha avuto un grandissimo successo al museo MA*GA di Gallarate e che si appresta a partire per Londra. Curata dallo storico dell’arte Luciano Caramel, da Luca Missoni, direttore artistico dell’Archivio Missoni, e dal Direttore del MA*GA Emma Zanella, la mostra fa le valigie e va a Londra, proprio dove Ottavio e Rosita si sono conosciuti.

 

Photo Courtesy Ansa.it
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Così l’accordo con il Fashion and Textile Museum diventa anche un po’ magico. Magico come quei fili colorati che i due hanno iniziato ad intrecciare nel 1953 aprendo una maglieria a Gallarate, del tutto ignari che sarebbero diventati i sovrani del filato made in Italy. In più di 60 anni di storia, gli abiti Missoni hanno mantenuto l’identità giocosa e divertente dei fondatori della maison. Spensierato, colorato, rilassato è lo stile che ha permesso al marchio di diventare famoso in tutto il mondo, simbolo di qualità italiana ma anche di quella leggerezza ed ironia che all’estero un po’ ci invidiano. Quando un giornalista poneva domande troppo tecniche a Ottavio, lui rispondeva con insolenza «Ma che ne so, chiedilo a LaRosita. È lei che sa tutto!» con quella spontaneità e quel nomignolo affettuoso con cui aveva guadagnato la simpatia di tutto il mondo della moda e non solo.

Photo Courtesy Ansa.it
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La mostra permette di esplorare il mondo Missoni dall’interno, dalla forza creativa che ha ispirato gli arazzi e i dipinti di Ottavio Missoni e i look inconfondibili realizzati da Rosita e poi dalla figlia Angela. Accanto alle creazioni a righe e a zig zag, vedremo gli studi tecnici, le combinazioni di stampe, i patchwork, e i capolavori dell’arte del ‘900 che li hanno ispirati. I cerchi concentrici in tonalità accese di Sonia Delaunay, i colori saturi delle tele di Lucio Fontana e le sfumature vibranti del futurista Gino Severini. «Questa mostra – racconta Luca Missoniè destinata a illustrare il processo creativo di inserimento dell’opera d’arte nelle forme della moda. È sempre una grande sfida riscoprire il potenziale della nostra colorata eredità per creare esperienze uniche e positive». Così “Missoni, Art, Colour” arriverà a Londra il prossimo 6 maggio e sarà visitabile al Fashion and Textile Museum portando all’estero la fantasia, la cura e la qualità della moda italiana. È stata Zandra Rhodes, la “principessa del Punk” che creò capolavori da indossare per Freddy Mercury e Lady Diana e oggi curatrice del museo, a volerla portare nella capitale britannica. «Illustra tutta l’arte alle spalle del loro lavoro e voglio portarla a Londra» ha spiegato, presenziando alla chiusura della mostra a Gallarate. È evidente che anche lei sia stata trascinata nel coloratissimo vortice degli abiti Missoni.

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Photo Credits Missoni.com

Il Natale dei 100 Alberi d’Autore. Quando la moda diventa charity

Max Mara
Max Mara

Un’altra dimostrazione che la moda non è solo sfarzo e luccichii, ma ogni tanto si impegna anche per fare del bene. Anche quest’anno si è svolta l’annuale manifestazione benefica Il Natale dei 100 Alberi d’Autore promossa da Sergio Valente e dalla Fondazione Luigi Maria Monti. L’evento si è svolto nella splendida cornice de La Lanterna il 3 Dicembre scorso.

Durante la serata, presentata da Janet De Nardis e con la partecipazione di Cinzia Malvini, sono stati presentati vari alberi di Natale interpretati da diversi designer, artisti e architetti. Tra i più rappresentativi vi erano l’albero di Max Mara, circondato da manichini che indossavano cappotti rossi, quello di Ermanno Scervino, con un papillon rosso al posto della stella, o quello di Carlo Pignatelli, un cuscino bianco tempestato di cristalli Swarovski. Tra gli stilisti più famosi a presentare il proprio albero di Natale vi erano, tra gli altri, Anna Fendi, Antonio Grimaldi, Enrico Coveri, Etro, Missoni, Renato Balestra e Chiara Boni.

Mentre lo scorso anno sono stati raccolti fondi a favore di un progetto per la cura e la diagnosi del Parkinson del San Raffaele di Roma, la XXI edizione si è svolta a sostegno dell’acquisto di strumenti utili per la prevenzione e cura del melanoma dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma. Nelle passate edizioni sono state molte le associazioni e gli enti a beneficiare dell’aiuto de Il Natale dei 100 Alberi d’Autore, tra cui Telefono Azzurro, Casa Telethon e Fondazione Umberto Veronesi.

Sergio Valente, ideatore del progetto, ha dichiarato:”Sono grato alla grande generosità che in questi anni non è mai venuta a mancare da parte di stilisti, designer, architetti e imprenditori.Grazie alla loro sensibilità siamo riusciti a raggiungere importanti obiettivi a sostegno della ricerca e di realtà bisognose, sparse in tutta Italia“.

La moda, a volte, può essere un grande strumento per attrarre il pubblico su particolari situazioni e problematiche. Attraverso l’appeal che questo mondo esercita su ognuno di noi può veicolare la nostra attenzione su scopi benefici che necessitano di aiuto. E questo ne è un esempio concreto.

Pitti Bimbo compie 40 anni: #81esima edizione per il childrenswear

Numeri da capogiro per l’81esima edizione di Pitti Immagine Bimbo. La manifestazione dedicata al childrenswear e alla realtà dei piccoli, che si è tenuta alla Fortezza da Basso ha festeggiato i suoi primi quarantanni.

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Conclusasi sabato 27 giugno lanciando un messaggio di fiducia ed energia per la moda junior italiana ed internazionale, Pitti Bimbo si conferma anche questo anno con 446 collezioni di cui 207 provenienti dall’estero, e con oltre 5.700 compratori e un totale più o meno di 10.000 visitatori, l’unico salone di riferimento che offre una rappresentazione completa dell’universo della moda bimbo a livello globale, nonché una grande piattaforma per le tendenze del lifestyle.

Eco Ethic @ Pitti Bimbo 81 - 001 Credits AKAstudio-collective
Eco Ethic @ Pitti Bimbo 81 – 001
Credits AKAstudio-collective

 Seguendo un’inclinazione già intrapresa nelle stagioni precedenti Pitti Bimbo punta l’acceleratore sopratutto in questa edizione, sul mondo della ricerca. Si va dalle collezioni all’avanguardia di Apartment al mix tra creatività e sperimentazione dei marchi del nuovo progetto KidzFIZZ, dal classico elegante delle grandi aziende di Pitti Bimbo alle label eco solidali di EcoEthic, dallo sportswear di Sport Generation ai ritmi urban di SuperStreet, fino ad arrivare agli accessori e al design legati al mondo dei piccoli. Tutto questo è accaduto in un ambiente in perenne evoluzione che ha accolto il visitatore in un clima di business oriented e di piacevole intrattenimento.

Di edizione in edizione a Pitti Bimbo il guardaroba dei piccoli guarda sempre più a quello dei grandi. Tale madre tale figlia si direbbe. Sembra essere questo il macrotrend di questa edizione, dove ovviamente i due abbigliamenti rimangono ben distinti tra loro e tali sono le scelte stilistiche di alcuni brand come Manila Grace, che debutta con la sua prima collezione bimbo, Missoni, Miss Grant, Ermanno Scervino Junior e Roberto Cavalli, che sembrano procedere verso questo orizzonte in una sorta di “a sua immagine” naturalmente edulcorato da tutto ciò che ad un bambino non sarebbe adatto. Anche per il maschietto di Pitti una delle notevoli tendenze è quella di attingere le idee dall’armadio di papà. Ed ecco così che leggeri lini inglesi, giacche sartoriali, bermuda dal taglio classico fanno capolino dell’armadio del figlio per la collezione della prossima P/E. Novità è il denim, declinato nel colore indaco e reinterpretato in chiave più classica. Un tocco retrò è stato una costante di molte collezioni, tra linee pulite e materiali morbidi e pregiati. Ne sono un esempio gli abiti di Savile Row, un vintage lavati in codury, abbinati a capi sportivi, felpe e tute slim.

Stampe animalier per Roberto Cavalli, che coniuga i motivi iconici della maison con nuovi dettagli. Il tema della rosa appare in molte creazioni, come negli abiti dove spunta a sorpresa il musetto di una giaguarina con una corona in testa, o sulle t-shirt dov’è serigrafata, mentre sul pantalone di lino e lurex il fiore è alternato a inserti in rete. Caftani, camiciole, abiti foulard, gonne lunghe in chiffon danno vita ad una atmosfera Gipsy.

Credits courtesy Miss Grant
Credits courtesy Miss Grant

Una palette gold si abbina all’avorio dai riflessi perlati. Il taffetà si sposa con un delicato e innocente animalier illuminato da paillets. Questa è la collezione di Miss Grant Couture per la P/E 2016. Il denim si sposa con paillets iridescenti e pois su taffetas mentre per Ermanno Scervino Junior suggestioni anni 90 e marinare sono il must have. Le righe, tanto amate dalla maison, diventano una marinière bianca e bluette con pizzo ricamato bicolore dal sapore prettamente francese.

Ricami, plissé, lavorazioni più ricche e fantasie delicate su forme e volumi lineari, per una piccola mini-me, la bimba che ama giocare con il guardaroba della mamma. Look retrò e raffinato per la piccola lady con abiti, gonne e top di pizzo rebrodé nei toni azzurro e verde da indossare con la camicia maschile in filafil azzurro. Capi tipici questi di un guardaroba Marni dove la funzionalità è perseguita con accenni magici e poetici. Sulle tutine in cotone leggero o in crêpe di seta si trovano invece i pois, interpretati in grandezze diverse e in varie combinazioni in colori.

 

Tessuto vintage per Missoni. Iconico, di maglia, traforato e lavorato ad onde, a zigzag, con bande sfumate di colore. Declinato in svariate tonalità dal lampone al rosa pesca, dal verde smeraldo all’acquamarina e al giallo citrino e dal blu lapis all’ametista creando vivaci e luminosi effetti grafici.

Il Gufo @ Pitti Bimbo 81 -  Credits Giovanni Giannoni
Il Gufo @ Pitti Bimbo 81 –
Credits Giovanni Giannoni

Si è respirata energia e positività in questa 81esima edizione confermata grazie anche ai grandi numeri del salone, ai tanti apprezzamenti per la creatività delle nuove collezioni e per la qualità dei buyer e degli eventi speciali messi in calendario. Performance in crescita per i buyer da Spagna, Francia, Belgio, Ucraina, Medio Oriente e Far East. In tenuta anche i numeri dei compratori italiani, che riflettono i segnali positivi che arrivano dai consumi interni, tornati ad essere molto dinamici negli ultimi mesi. “I feedback raccolti alla Fortezza sono stati all’insegna della positività e di un generale ottimismo – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagineper la moda bimbo è in atto una fase di rinnovata fiducia. Il mercato italiano ha dimostrato una sostanziale tenuta, e questo è senza dubbio un segnale confortante[…]. La moda bimbo sta esprimendo grande qualità, e Pitti Bimbo cerca a ogni edizione di ampliarne le prospettive, sia con nuovi progetti espositivi […] sia attraverso iniziative promozionali ed eventi speciali. […]”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giordania_Instaeternity, la magia di un mondo senza tempo negli scatti di Carlos Solito

Dieci scatti d’autore per raccontare la Giordania. Nata da un viaggio nel Regno Hashemita su proposta del Ministero del Turismo giordano, in collaborazione con Tourism Jordan Italy, Open Mind Consulting Torino e Love Studio Napoli, la mostra fotografica Giordania_Instaeternity a cura del photoreporter, scrittore e filmaker pugliese Carlos Solito racchiude in dieci immagini la poesia e le meraviglie di un Paese millenario. Racconti, storie, luci, ombre, speranze si fondono alla magia di un luogo senza tempo. Il complesso della Chiesa di San Domenico Maggiore, nel cuore di Napoli, ha ospitato l’esposizione durante l’iniziativa “Una Notte d’Arte” con oltre 800.000 visitatori e un grande successo di critica e stampa.

Petra - Giordania: la tomba del Tesoro nel Siq vista dall'alto. Courtesy of Carlos Solito
Petra – Giordania: la tomba del Tesoro nel Siq vista dall’alto. Courtesy of Carlos Solito

Tema della rassegna la multiculturalità e la cultura delle differenze. La Giordania, paese in cui fedi e religiosità differenti convivono pacificamente, viene dipinta attraverso l’occhio esperto e colto del fotografo, lasciando gustare allo spettatore i sapori di una terra magica e dal fascino sconosciuto.

Bambino gioca a lanciare i sassi nella valle dell'Edom. Courtesy of Carlos Solito
Bambino gioca a lanciare i sassi nella valle dell’Edom. Courtesy of Carlos Solito

Il poliedrico artista Carlos Solito, in scatti unici ed irripetibili coglie le tachicardiche differenze di una civiltà apparentemente lontana. Nelle immagini del photoreporter pugliese ritratti, paesaggi, istantanee proiezioni di un mondo che conosciamo poco. Echeggia dietro le stampe la semplicità di una vita priva di orpelli, fatta di bellezza, quella vera, che solo la natura può regalare. Sono i volti, gli occhi, gli sguardi, i sorrisi a rendere magica l’esposizione fotografica curata da Carlos Solito. Fotografie giganti che, accanto agli scatti di altri artisti selezionati per la rassegna, narrano di un universo simbolo di pace ed esempio assoluto anche per l’Occidente . Immagini degne del National Geographic che ricordano le meravigliose storie racchiuse negli scatti  inimitabili del celebre fotografo Steve Mc Curry.

Petra: bambina beduina. Courtesy of Carlos Solito
Petra: bambina beduina. Courtesy of Carlos Solito
Beduino nomade in una tenda nel deserto del Wadi Rum. Courtesy of Carlos Solito
Beduino nomade in una tenda nel deserto del Wadi Rum. Courtesy of Carlos Solito

La celebre casa di moda Missoni, dopo il successo per la collaborazione con Carlos Solito, testimonial della maison per lo scorso autunno-inverno, ha rinnovato il suo interesse per il giovane artista salentino, continuando a vestirlo e seguendolo nei suoi lavori come interprete ed eco sonoro “dei colori e delle luci del mondo”. Anche nella mostra fotografica Giordania_Instaeternity, l’artista ha offerto un suo personalissimo e originale point of view in collaborazione con la storica maison di Sumirago. Quando moda e arte si incontrano…

La Cittadella: il Tempio di Ercole. Courtesy of Carlos Solito
La Cittadella: il Tempio di Ercole. Courtesy of Carlos Solito
Petra: il Tesoro oltre la gola del Siq. Courtesy of Carlos Solito
Petra: il Tesoro oltre la gola del Siq. Courtesy of Carlos Solito

L’obiettivo di un fotografo coglie attimi, emozioni, sensazioni invisibili al comune occhio umano. Carlos Solito riesce come sempre a stupire e, con estrema semplicità e maestria, a raccontarci con veridicità uno spaccato di vita del mondo che ci circonda .

“All’ANM”, il cortometraggio sul caso “Ilva” a cura di Carlos Solito e Omar Pedrini

Se due artisti si incontrano dalla loro collaborazione non può che nascere un capolavoro.

E’ dai tempi della canzone Giorno per Giorno che Omar Pedrini, affermato cantautore bresciano, già frontman del gruppo Timoria, aveva annunciato la sua sensibilità e il suo interesse per la classe operaia. Pedrini è cresciuto in una famiglia di semplici lavoratori che conosce bene i sacrifici di chi fatica in fabbrica. Quando Carlos Solito, photoreporter, scrittore (blogger per Vanity Fair con “Tachicardia” e autore dell’antologia “Montagne”, scritta a più mani anche in collaborazione con Dacia Maraini) e filmaker tarantino gli ha proposto di musicare il suo cortometraggio “All’ANM”, dedicato alla focosa e controversa questione dell’Ilva, Pedrini ha colto l’occasione per ribadire il suo attaccamento alla classe operaia.

Nella foto da sin., gli artisti Carlos Solito e Omar Pedrini
Nella foto da sin., gli artisti Carlos Solito e Omar Pedrini. Courtesy of Carlos Solito

Quale migliore colonna sonora di Sole spento, pezzo forte dell’album El Topo Grand Hotel, per un cortometraggio dai temi caldi  e scottanti. Prodotto da Rolling Stone, in collaborazione con la pugliese Oz Film, All’ANM racconta, attraverso un accurato e minuzioso reportage i luoghi e le persone che vivono e lavorano vicino lo stabilimento siderurgico tarantino. In un gioco filmico originale, quasi un’Odissea rivisitata al contrario, i personaggi posso essere definiti contemporanei Ulisse che lottano contro il gigante in una fiera mitologica che, purtroppo, non ha niente di epico ma è pura realtà.

Sul set del cortometraggio All'ANM. Courtesy of Carlos Solito
Sul set del cortometraggio All’ANM. Courtesy of Carlos Solito
Carlos Solito in Missoni. Courtesy of Carlos Solito
Carlos Solito in Missoni. Courtesy of Carlos Solito

All’ANM è la classica esclamazione del dialetto tarantino che racchiude in se stupore, dannazione e meraviglia e i sette protagonisti del film nelle loro genuine interpretazioni sono l’anima del territorio, provato, sconvolto, mediaticamente assediato ma che grazie alla forza della genuinità riuscirà a superare la tragedia. Volti sconosciuti, reali protagonisti della vicenda si susseguono sullo schermo tra flashback e interviste raccontando, senza essere cassati, la loro verità.

Courtesy of Carlos Solito
Courtesy of Carlos Solito

Carlos Solito, recente testimonial della prestigosa casa di moda italiana Missoni,  è stato inoltre incaricato dal Dipartimento Turismo della Grande Mela di realizzare un servizio fotografico su Little Italy a New York in occasione dell’anno della cultura italiana negli USA, prova straordinaria del talento di un artista a tutto tondo che riesce a raccontare attraverso le immagini insolite realtà.

Cooking Couture: la moda si porta in tavola

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Fashion love food. E viceversa. Dalle passerelle alla tavola. L’Italian style e i piatti visionari di un grande chef, che interpreta 11 famosi fashion designer. Ebbene sì, è questa la novità assoluta in fatto di cibo e moda, una fusion perfetta tra due mondi apparentemente diversi, ma assolutamente accomunati dall’elemento creativo. Si tratta infatti di due arti, la cui similitudine è molto più chiara quando la si guarda dalla giusta prospettiva, come se fosse un quadro impressionista. D’altro canto moda e cucina sono due parole dietro le quali risiede tutta la magia e la maestria dei loro creatori. Binomio vincente quindi sopratutto nel nostro panorama italiano, dove entrambe rappresentano il cavallo di battaglia della nostra eccellenza.

Dalle catwalks alla tavola, gli abiti di grandi designer si trasformano così in piatti prelibati d’alta cucina. Food and fashion diventano un tutt’uno grazie a Matias Perdomo, chef stellato del ristorante Al Pont de Ferr di Milano, che in collaborazione con AmazonBuyVip, lo shopping club online di Amazon che vanta una grande fashion expertise,  ha creato piatti ispirati ai capi delle collezioni Primavera/Estate 2013. Un omaggio all‘Italian Taste così come al Made in Italy.

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Il risultato? E’ Cooking Couture, un libro edito da Marsilio in cui sono raccolte le immagini di 11 piatti dedicati ad altrettanti stilisti di fama mondiale. Il compito di immortalare la bellezza dei piatti accostandoli ai singoli look da passerella è stata affidata al fotografo Giovanni Gastel, che ha saputo in ogni scatto, unire i due mondi apparentemente così lontani. Cooking Couture, curato e scritto da Gisella Borioli, esplora il mondo della moda da una prospettiva diversa e punta sulla convergenza tra i due universi legati dal fil rouge della bellezza, creatività e originalità. La collezione di piatti haute-couture inventati da Matias Perdomo, si confronta con gli undici stilisti contemporanei più amati in tutto il mondo.

Il grande Chef  non è neofito al mondo della moda. Ultimamente è stato anche scelto da Benetton insieme a Lea T e ad altri perosnaggi per la campagna primaverile. Con la pubblicazione del volume, il legame con la moda diventa sempre più stretto. Lo chef si immerge nel fashion system riproducendo con gli ingredienti i disegni delle bluse pastello firmate Blumarine. In un piatto riesce a ricreare le geometrie di una bag firmata Marni e le celebri fantasie Missoni, l’essenzialità di un completo Armani e l’estro di un paio di scarpe Prada.

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La fantasia non ha limiti. Sea&Sun per Dolce e Gabbana, dove il piatto fa emergere un’insalata di mare scultura, Color Mix per Missoni, dove una lasagna può essere degna di essere incorniciata in un museo. Prada è invece rappresentata con una scarpetta di radicchio calzata su un pavé di fois gras. Centosessanta pagine di eleganza e profumi declinati in diversi gusti, che rendono visionari quei suggestivi assaggi dell’eccellenza culinaria. Le maison che hanno fatto la storia dell’haute couture si susseguono come deliziose portate di un menù stellato. Fumo freddo per Ennio Capasa e Costume National, dove l’effetto dark di una marinata affumicata di ricciola e caviale su lastra ghiacciata è intagliata da effetti di fumo. Geo Complement per Marni, e per Versace invece la preziosità del tuorlo d’oro con triglia d’argento. Lussuosi giardini di Babilonia con granita di zafferano, velluto di carota, pistacchi e granita prendono vita per dar forma ad Etro. Tra le pagine del libro non si nota mai il distacco tra cucina e abito, tra ingrediente e accessorio, sembra tutto far parte di un gioco di simmetrie, tessuti e colori che creano armoniosamente un vestito come un bel piatto. Non resta che lasciarsi trasportare sull’onda della creatività, tentare dal profumo dello stile preferito e ispirare da una delle tante perle culinarie sapientemente disseminate tra le righe del libro.

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“Non c’è avanguardia senza tradizione” dice Matias Perdomo, alla realizzazione di un piatto dall’ispirazione siciliana, quella Sicilia tanto cara a Dolce e Gabbana, dove i finti peperoncini preparati e glassati, sembrano un classico della dieta mediterranea, ma in realtà sono molto di più.

In Cooking Couture secondo la curatrice Gisella Borioli, c’è molto di più. C’è stile, studio, passione, fantasia nelle portate e sopratutto nel fascinoso modo in cui queste vengono presentate. Indovinare con cosa sono creati abilmente questi piatti risulta non facile, ma occorre uno chef visionario come Perdomo e il suo team per entrare in quella dimensione chiamata arte. Matias riesce a dare corpo ai sogni mentre il fotografo dona stupore con i suoi scatti al food fashion creato dallo chef stellato.

Assaggi di moda, ricette creative, foto d’autore. Cooking Couture è tutto questo. La moda è servita su un bel piatto di design, per illuminare gli occhi e stuzzicare i palati degli appassionati delle due eccellenze del made in Italy, per la prima volta unite assieme da un genio della cucina.

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Europeana Fashion, il primo archivio digitale della moda

Con “Europeana Fashion”, iniziativa partita nel Marzo dello scorso anno e pronta a debuttare sul web il prossimo 2 Maggio, anche la moda oggi dispone di un vero archivio ufficiale. E in chiave rigorosamente digitale.

In fase iniziale il progetto renderà accessibili online “solo” 100.000 oggetti multimediali legati al mondo del glamour, ma poi nel giro di 2 anni Europeana espanderà il suo raggio d’azione e i suoi elementi saranno destinati a moltiplicarsi diventando, entro Marzo 2015, ben 700.000: abiti storici, accessori, archivi fotografici, manifesti, disegni, bozzetti, files audiovisivi e inediti cataloghi di moda.

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Vere chicche imperdibili per tutti gli studiosi ed appassionati del settore, per i quali sarà dunque possibile consultare gratuitamente la prima grande “biblioteca virtuale” multilingue della moda europea: griffes, musei, eventi, iniziative speciali e “addetti ai lavori” che ogni giorno contribuiscono a scrivere una nuova pagina della storia dello stile made in Europe.

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L’iniziativa “Europeana Fashion”, dalla durata triennale, è cofinanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ICT Policy Support coordinato dalla Fondazione Rinascimento Digitale.

 

Ed è una sorta di grande rete che coinvolge ben 23 rinomati partners, costituiti per la maggior parte da musei pubblici e privati, archivi storici e collezioni esclusive appartenenti ai 12 Paesi che partecipano al progetto.

 

Tra i musei coinvolti figurano anche il celebre “Victoria&Albert Museum” di Londra, il “Les Arts Decoratifs” in Francia e il “Museo del Traje” in Spagna, mentre l’Italia è invece rappresentata da “Pitti Immagine”, dal gruppo calzaturiero “Rossimoda” e dagli Archivi privati delle Maisons Missoni, Emilio Pucci ed infine dal neonato Museo Ferragamo di Firenze.

victoria&albert museum

 

 

 

Perchè la moda è una voce fondamentale del patrimonio culturale europeo, essendo il suo valore creativo sempre più riconosciuto ed affermato anche in relazione a diverse altre discipline come le arti figurative, la letteratura, la sociologia e le scienze della comunicazione.

 

Basti pensare che già dall’inizio del XX secolo alcune delle più importanti istituzioni culturali pubbliche e private, assieme ad alcuni musei pubblici e privati, danno vita ad un lavoro di raccoglimento e classificazione di costumi, indumenti, accessori di moda, cataloghi ed altri documenti e materiali attinenti al settore moda.

 

Un lavoro certosino che si è tradotto in un numero crescente di collezioni uniche che Europeana oggi riunirà online in esclusiva per tutti gli amanti dello stile.

 

Per condividere con tutti noi una risorsa culturale unica e meravigliosa: la moda, “specchio dei tempi” ed organismo in continua espansione.

stilista

 

 

 

 

 

Da Harrods le principesse Disney sono super chic

Chi meglio di una regale principessa può indossare un meravigliso abito da sera superglamour e brillare come una stella?

E’ la domanda che ha ispirato 10 grandi nomi della haute couture internazionale per l’esclusivo progetto stilistico che li vede collaborare assieme ai famosi grandi magazzini Harrods di Londra in occasione delle festività natalizie.

Che già a partire dal primo Novembre, dalle sue maestose vetrine di Knightsbridge’s Brompton Road sarà ben lieto di ospitare le preziose creazioni che stilisti del calibro di Oscar De La Renta, Elie Saab, Escada, e poi gli italiani Versace, Cavalli, Missoni e Valentino – solo per citare i nomi di punta – hanno dedicato alle affascinanti Principesse Walt Disney come personale omaggio e specialissimo augurio per il prossimo Natale 2012.

Le vetrine illuminate dei grandi magazzini Harrods a Londra

Se siete amanti della magia del mondo Disney e tra i fortunati che andranno a Londra durante il periodo natalizio non dovrete lasciarvi sfuggire questa splendida opportunità. In questo caso, infatti, sarà impossibile non fare un salto da Harrods e ammirare le celebri Principesse, stavolta in tutto il loro splendore.

Ma procediamo con ordine. I nomi dei designer coinvolti nell’iniziativa sono dieci, così come gli abiti da sera appositamente creati per l’occasione: una sorta di collage multietnico che consente di fare un viaggio intorno al mondo sulle ali della fantasia.

Partiamo subito da Donatella Versace, che veste l’incantevole Cenerentola, per la quale crea uno sfavillante abito lungo bianco con strati di tessuto dorato completato da accessori-gioielli e le classiche scarpette di cristallo, però personalizzate con il logo iconico della griffe, ovvero la medusa.

Il bozzetto di Versace per Cenerentola

Poi è il turno dello stilista spagnolo Oscar De La Renta, che disegna un romantico abito per Biancaneve: un divino abito da sera con corpetto ricamato e un lunghissimo mantello rosso carminio.

Biancaneve secondo Oscar De La Renta

L’esotica principessa Jasmin, moglie di Aladdin, ispira la Maison tedesca Escada, che disegna un abito in chiffon di seta color fuchsia adornato da una sontuosa cintura dorata con motivi floreali, mentre la sovrana della terra della seta e della giada, la principessa Mulan, è vestita da bellissima una creazione di Missoni: un kimono orientale che riprende le diverse gradazioni del turchese con l’inserimento di due punti colore dati dal rosso e dal fuchsia.

Principesse Jasmine in Escada e Mulan in Missoni

La meravigliosa principessa pellerossa Pocahontas viene interpretata dal nostro stilista Roberto Cavalli, che la adorna con un abito stampato nei caldi e solari colori della terra: un abito stampato leggero come una farfalla, con inserti di pelle che evocano la magia di un acchiappasogni.

Pocahontas interpretata da Roberto Cavalli

Valentino invece disegna l’abito per Belle di “La Bella e la Bestia”: uno strepitoso abito in chiffon di seta e una gonna movimentato da pieghe leggere e impalpabili corredato da un paio di ballerine con piccole borchie e una borsetta floreale nel tono dell’argento.

Belle in abito Valentino

La principessa Ariel, ovvero La Sirenetta, è avvolta da Marchesa in un lungo abito da sera di seta nel colore degli abissi, il blu scuro, con corpetto drappeggiato a mò di fiocco e un leggero strascico.

Ariel la Sirenetta vestita da Marchesa

Ed Elie Saab immagina Aurora, alias la Bella Addormentata, vestita con uno stupendo e romantico abito da sera in un rosa molto delicato e tenue, la cui luce è valorizzata al meglio da una cascata di perline.

Aurora de "La bella addormentata" secondo Elie Saab

Infine, è la volta delle principesse Rapunzel e Tiana: la prima è vestita da un magico abito di Jenny Packam in una tenue sfumatura di rosa ed impreziosito da cristalli, mentre la seconda, eroina de “La principessa e il ranocchio”, indossa un abito firmato Ralph&Russo color menta con scollo a cuore celato da leggere sovrapposizioni, mentre tanti piccoli cristalli e strass illuminano il corpetto che sovrasta i vari starti di gonna in tulle.

Rapunzel in abito Jenny Packam

E dopo aver scintillato dalle luccicanti vetrine di Harrods, questi splendidi abiti-gioiello saranno anche oggetto di un’asta benefica il cui ricavato andrà in favore del Great Ormond Street Hospital Children’s Charity di Londra.

Quando la fiaba del glamour sposa la magia di una buona causa.

Tiana de "La principessa e il ranocchio" vestita da Ralph&Russo
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