Via della Spiga non è solo lusso e moda. Oggi, è anche eco-sostenibilità. Inaugurata il 9 aprile del 2013, in concomitanza con l’apertura del Salone del Mobile, con una scenografia luminosa di giochi di luce in movimento, la famosa via nel cuore del Quadrilatero della Moda è la prima via italiana a poter essere definita ‘smart street’, ovvero strada intelligente. Promosso dall’ “Associazione Amici di Via della Spiga” con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di prestigiose aziende private attive nel settore dell’innovazione e della tecnologia come Fastweb, Samsung, Umpi, Cariboni Group Lighting, Blachere Illumination e Imq-Istituto Italiano del Marchio di Qualità, il progetto prevede l’installazione di servizi innovativi per cittadini e visitatori italiani e stranieri: dalla mobilità sostenibile con le stazioni urbane di ricarica per veicoli elettrici, alla sicurezza con le colonnine sos e di videosorveglianza, dai collegamenti wi-fi per smartphone e tablet sino a una innovativa illuminazione led, oltre a eleganti totem touch screen dedicati alla promozione turistica, agli eventi e alle informazioni sulla mobilità della città.
«Spiga Smart Street, questo innovativo sistema di luce urbana a proiettori led – spiega Franco D’Alfonso, assessore del Comune di Milano al Commercio – permetterà di ottenere alti livelli di risparmio energetico mai raggiunti prima, che contribuiranno a fare della nostra città un modello di efficienza in vista di Expo 2015’». I sistemi installati di luce urbana a proiettori led abbinati al telecontrollo punto-punto powerline permetteranno di ottenere un risparmio energetico fino al 70%. Una gestione intelligente delle risorse energetiche presenti sul territorio, che permetterà di rilanciare l’immagine del capoluogo lombardo come città capace di offrire servizi urbani sempre più innovativi nel rispetto dell’ambiente.
Larte, scritto proprio così, senza apostrofi, tutto attaccato, quasi a voler abbracciare in un’unica parola tutto quello che in essa può essere contenuta. Questo il nome del concept, nato nel cuore di Milano, nella centralissima Via Manzoni, laddove anni fa visse il poeta e scrittore Carlo Emilio Gadda, che vuole essere il nuovo polo dell’eccellenza italiana in fatto di lifestyle: uno spazio dove possono convivere e completarsi moda, enogastronomia, arti e design.
Un progetto ambizioso, ispirato da Fondazione Altagamma, che intende rilanciare e far conoscere nel mondo l’esperienza del Contemporary Italian Lifestyle, riunendo tra i soci alcuni dei più importanti brand Made in Italy: Alessi, Artemide, Baratti & Milano, Bellavista, Ca’ Del Bosco, Caffarel, Cantine Ferrari, Capri Palace Hotel, illycaffè, MK Consulting, Federico Regalia, Sanpellegrino e Santo Versace. Non solo ristorante stellato, dunque, ma anche luogo di ritrovo per un caffè o una cioccolata, galleria per mostre d’arte d’eccezione e store per shopping di lusso.
«Desideriamo creare un ambiente affascinante in cui tutto ciò che viene presentato e acquistato diviene esso stesso ‘opera d’arte’ da guardare, vivere, condividere e ricordare – commenta Davide Rampello, presidente e direttore creativo dell’hub milanese – Dal caffè al cioccolato, dal quadro al piatto dello chef, dalle bottiglie al modello di scarpe e all’arredo».
Oltre a Rampello, nel team dirigenziale vi sono anche Roberto Morelli, vicepresidente esecutivo, già direttore delle strategie di business di illycaffè ed Ermanno Zanini, già general manager del Capri Palace, nel ruolo di direttore. A dare un tocco glam e artistico, invece, ci saranno in esposizione alcune delle opere dei più importanti designer italiani, come Fortunato Depero, Arnaldo Pomodoro ed Emilio Vedova, per citarne solo alcuni.
Un modello di collaborazione tutto italiano, pronto però ad essere esportato nel mondo, per farsi portavoce del meglio dell’Italian lifestyle.
Come l’universo è infinito anche le possibilità della moda di stupirci sono immense. E questa volta la dea delle apparenze si spinge proprio oltre i confini del tempo e dello spazio e arriva in orbita. Fra corpi celesti su maglie, abiti e soprabiti il soggiorno nello spazio diventerà un’odissea glamour che sembra aver conquistato anche le star come Samantha Cristoforetti, la nostra testimonial intergalattica.
Courtesy of Press Office Polidesign Milano
Tutto è cominciato con il progetto Couture in Orbit quando l’Agenzia Spaziale Europea ESA ha coinvolto cinque scuole di moda e design scelte nei paesi di origine degli astronauti ESA, che dal 2014 in poi hanno soggiornato a bordo della Stazione Spaziale come la stessa Cristoforetti. L’Italia è stata rappresentata dal Politecnico di Milano, che ha un’offerta formativa specifica nell’ambito del fashion design con particolare riferimento alle caratteristiche dei materiali, alle tecniche sartoriali nonché ai processi di lavorazione.
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Le altre scuole coinvolte sono state la Fashion Design Akademiet di Copenaghen, la Revensbourne di Londra e l’Ecole supérieure des arts et techniques de la mode per la Francia e la Germania. Il progetto prevedeva di realizzare una collezione di abiti che integrasse tecnologie spaziali e materiali innovativi. Una sfida pienamente accolta dagli istituti e sopratutto dal Poli.design di Milano. Gli aspiranti couturier hanno lavorato facendo riferimento ai temi forniti che l’ESA ha assegnato ad ogni scuola, tratti dalle strategie dell’agenzia nei settori della sostenibilità, della tutela del clima e del riutilizzo. Tecnologia, ambiente, innovazione, salute e sport sono i punti cardine ispiratori per i giovani designer che si trovano ad esplorare e sperimentare l’interazione tra moda e tecnologia.
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Dai sensori incorporati alle unità per il calore, fino ai tessuti super assorbenti. Gli abiti tecnici del futuro strizzano l’occhio alla funzionalità risultando allo stesso tempo accattivanti dal punto di vista estetico e pratico. Anticipare i bisogni dell’era spaziale che verrà nel campo dell’abbigliamento. Questa la sfida che hanno portato a termine gli studenti con grande successo ed oltre a rispondere ai requisiti specifici collegati a ciascun tema, tutti i modelli disegnati dai giovani stilisti dovranno essere allo stesso tempo adatti ad un utilizzo quotidiano.
Gli ottimi esiti del progetto, i cui risultati sono stati presentati a Londra al Museo della Scienza con una passerella space-à-porter lo scorso maggio, hanno suscitato un particolare interesse tra gli addetti ai lavori del comparto moda internazionale. A fronte del forte successo del progetto il Politecnico di Milano lancia la prima edizione del Corso di Alta Formazione Fashion in Orbit. Moda, tecnologia, ispirazione spaziale che avrà inizio il 30 gennaio prossimo e terminerà il 17 febbraio 2017, proseguendo con l’esperienza insieme ad ESA e aprendo così la partecipazione a professionisti e aziende che operano nel fashion system.
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Materiali innovativi ed estro creativo, con lo sguardo proiettato verso l’immensità dello spazio e le tecnologie che da esso derivano. Sono questi gli ingredienti alla base del progetto Couture in Orbit. Se è vero che l’Astro mania con le sue innovazioni spaziali avranno nel prossimo futuro una sempre più forte influenza su trend di consumo e comportamenti, al fashion designer spetta di capire come diventare protagonista attivo e più consapevole di questo processo per arrivare alla creazione di prodotti e modelli di business innovativi che comprenderanno smart textile, wearable ma anche tecnologie per l’ambiente e politiche di sostenibilità per la moda.
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Il corso, con durata di 3 settimane, è suddiviso in due moduli, il primo teorico con seminari e project work per sviluppare il concept della capsule collection ne affianca un secondo pratico presso il laboratorio sartoriale del Politecnico, che permetterà di realizzare la collezione caratterizzata da un alto livello di technology wearable, di presentarla attraverso un portfolio professionale e di fotografarla negli spazi del Lab.
La collezione seguirà un preciso fil rouge che prende ispirazione dalla tecnologia spaziale tra quelle presentate e i partecipanti lavoreranno sia in aula che in laboratorio con materiali tessili innovativi riproducendo le dinamiche reali di un’azienda di moda, dall’immagine complessiva del prodotto alla comunicazione.
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Il corso permetterà dunque non solo di approfondire competenze sulle innovazioni tecnologiche e capacità progettuali avanzate, ma offrirà anche l’opportunità unica di costruire relazioni trasversali con esperti appartenenti al settore tecnologicamente più avanzato al mondo e di esplorare come la ricerca condotta nello spazio possa ispirare la moda e creare nuove opportunità di crescita sociale e business.
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I risultati saranno esposti in una speciale mostra dedicata a Fashion in Orbit nella sede dell’Agenzia Spziale Europea all’European Space Researchand Technology Centre a Noordwijk e durante eventi e fiere di tessile innovativo e abbigliamento supportate da TexClubTec (Associazione Tessili Tecnici Innovativi – partner del progetto insieme a Colmar) in Europa.
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L’iniziativa promuove lo scambio di ispirazione tra due settori all’apparenza molto distanti, spazio e fashion, che hanno saputo tuttavia influenzarsi reciprocamente, come dimostra ad esempio il caso di innovazioni dell’ESA utilizzate nel campo della biancheria intima termica dal produttore Björn Borg o della dermotuta fatta su misura per l’ESA dal produttore di indumenti per motoveicoli Dainese, con l’obiettivo di alleviare i problemi di schiena degli astronauti. Nessun limite alla creatività dunque per modelli che sono eleganti, stravaganti, semplici o essenziali ma sopratutto con la “stoffa” per delineare una nuova generazione di capi d’abbigliamento.
IMPERFECT (I’M PERFECT) è un progetto fotografico ideato da una donna che ha vissuto l’esperienza di un tumore al seno.
L’iniziativa artistica rientra nelle attività di prevenzione, sensibilizzazione e raccolta fondi di Follow the Pink, la campagna solidale di Fondazione IEO-MONZINO alla sua quarta edizione, che ha la missione di informare tutti sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, e di supportare la Ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia sui tumori che colpiscono le donne. In particolare il sostegno sarà destinato al Women’s Cancer Center dello IEO, il primo centro in Italia riservato al mondo dei tumori femminili nella sua globalità: dalla gestione del rischio di ammalarsi, alla diagnosi precoce, alle terapie, fino al reinserimento nella quotidianità con il recupero del progetto di vita individuale.
Porta Genova-Milano, “Imperfect” by Yuri Catania
Con il patrocinio del Comune di Milano, IMPERFECT presenta la più grande opera di street art realizzata con la tecnica della paste-up su una superficie pubblica, ad opera di Yuri Catania, che ha ritratto in fotografia 21 donne e 1 uomo operati per un tumore al seno.
Il progetto verrà rivelato il 1 aprile e avrà luogo a Milano in Via Ventimiglia, dove l’installazione IMPERFECT rimarrà visibile fino a luglio 2023, sui muri del Gruppo Ferrovie dello Stato, concessi a titolo gratuito alla Fondazione IEO-MONZINO per il progetto.
L’IDEA DEL PROGETTO ARTISTICO
L’idea di IMPERFECT porta la firma di Giulia Ruggeri, mamma e osteopata, 42 anni, un marito e tre figli. La sua esperienza personale e la lotta contro un tumore al seno – è stata operata per un carcinoma mammario dal Dottor Pietro Caldarella,vicedirettore della divisione di senologia chirurgicadello IEO nell’aprile 2021 – l’hanno convinta a cercare di lasciare un segno positivo in cui si possano riconoscere tutte le donne che hanno vissuto il suo stesso percorso. È nata così l’idea di associare le cicatrici al Kintsugi, antica arte giapponese che utilizza l’oro per riparare la ceramica rotta. Da qui il contatto con il visual artist Yuri Catania che ha ritratto 22 corpi seminudi di donne che hanno vissuto un’esperienza oncologica, restituendone tutta la magnificenza e la bellezza femminile. I solchi, le cicatrici, i segni rimasti a seguito dell’intervento o degli interventi, vengono sovra dipinti dall’artista come in una performance a mano con vernice d’oro. L’arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle ferite, e di poter accogliere una nuova identità è la delicata lezione simbolica che questo progetto desidera comunicare. Le cicatrici altro non sono che segni di vita, tracce di esperienza, solchi unici e pregiati che trasformano le donne che li portano in esseri speciali e carichi di una nuova bellezza. Dall’imperfezione di una rottura nascono nuove forme di perfezione estetica superiori. IMPERFECT infatti si può leggere così o I’M PERFECT, con le lettere IM dorate a sottolineare il concetto.
Porta Genova-Milano, “Imperfect” by Yuri Catania
IL PROGETTO
L’opera murale consiste nella rappresentazione fotografica di un’onda di corpi di 22 pazienti volontarie, 21 donne e 1 uomo, che con grande sensibilità sono state ritratte attraverso sessioni fotografiche dedicate:le pazienti hanno potuto “liberarsi” simbolicamente del loro corpo ferito (fuori e dentro) per divenire parte, attraverso la fotografia di Catania, di un’unica e grande opera “danzante”. I corpi ritratti come sculture neo-classiche inscenano una coreografia della rinascita di un corpo che riprende il volo, la libertà di essere. Qui diviene fondamentale la scelta creativa del fotografo: i ritratti molto dinamici della prospettiva e dei movimenti del corpo volutamente celano i volti, con il semplice ausilio delle luci, in modo da non cercare un contatto visivo diretto con l’identità della singola paziente. Rappresentano invece la scelta compiuta di un messaggio estetico a livello universale di riscatto attraverso il “gruppo” delle 22 IMPERFECT. Tale scelta è stata ispirata dalla statua della Venere di Milo, simbolo assoluto di bellezza neoclassica seppur priva degli arti. Il progetto fotografico vede il suo apice in una vera e propria performance corale tra l’artista e le pazienti nel realizzare attraverso la street art un’opera effimera ma “monumentale”. L’installazione prenderà vita nei giorni 1 e 2 aprile in via Ventimiglia, in zona Porta Genova.
Mai prima di oggi a Milano è stata concessa la possibilità di realizzare un’installazione di paste-up – la forma di arte urbana che utilizza la carta affissa al muro – di queste dimensioni: 120 metri di muro per oltre 360 mq di opera realizzata da un unico artista e in collaborazione con gli stessi soggetti ritratti e le loro famiglie per divenire un’unica “crew” di oltre 100 persone. A compimento del murales l’artista dipingerà attraverso l’utilizzo di un pennello con vernice oro (a simulare il Kintsugi) le crepe richiuse su tutti i corpi rappresentati. Il risultato finale sarà un’immensa rete di crepe dorate che connetterà tra loro questi “vasi” corporei lungo tutto il percorso dei 120 metri di questa grande tela su strada.
DOVE: A MILANO INTORNO A PORTA GENOVA
La scelta del luogo dove realizzare la mostra open air è stata identificata attraverso una ricerca sul territorio dell’area urbana di Milano: il muro perimetrale del tratto finale dei binari della Stazione di Porta Genova – che si estende dal parcheggio all’inizio di Via Ventimiglia, fino al passaggio pedonale che collega Via Ventimiglia e la Via Privata Bobbio con l’altro lato della ferrovia di Via Savona – si è rivelato la scelta più adatta.
Le caratteristiche del muro, che misura in lunghezza 120 metri, si prestano alla realizzazione dell’opera di street art presentata da Yuri Catania con la tecnica del paste-up; oltre a essere un luogo di forte passaggio, è un percorso pedonale e i muri divisi in sezioni sono 22 come i soggetti fotografati per il progetto. Infine, il progetto prevede la riqualificazione parziale delle facciate interne dei muri perché sono state ridipinte di rosa, colore simbolo della campagna Follow the Pink, contribuendo inoltre alla rimozione di scritte e graffiti lontani da una vera espressione artistica.
Porta Genova-Milano, “Imperfect” by Yuri Catania
LA CAMPAGNA DI FUNDRAISING: adotta un muro, adotta una storia
Le realtà aziendali socialmente responsabili, che accompagnano le proprie strategie d’impresa con una visione etica e attenta allo sviluppo sostenibile delle proprie comunità di riferimento, sono sempre più numerose e in questo caso contribuiscono concretamente al progresso scientifico a vantaggio di tutti.
Fondazione IEO-MONZINO ha attivato una campagna di “adozioni” di porzioni di muro di IMPERFECT rivolta a tutte le realtà che si sono dimostrate interessate a diventare parte di questo progetto speciale: grazie dunque al generoso contributo di Camera Showroom Milano, Tessabit Luxury Boutique, Serates, Riccardo Grassi Showroom, Lookiero, Tiziana Fausti. Quanto raccolto verrà devoluto al Women’s Cancer Center dello IEO per consentire il progresso della ricerca sui tumori femminili.
LA CAMPAGNA DI FUNDRAISING PROSEGUE CON LA POSSIBILITÁ DI COLLEZIONARE I FRAMMENTI DELL’OPERA DI STREET ART IN QUADRI FISICI E NFT – NOT FUNGIBLE TOKEN
Sarà possibile acquistare l’opera di street art di via Ventimiglia in porzioni di muro montate su cornici e certificate dall’artista come pezzi unici o in NFT, a partire dal 1 aprile La vendita sarà realizzata attraverso una pre-sale direttamente sul sito dell’artistawww.yuricatania.art e durerà fino al 30 giugno 2023.
Il contenuto di ogni quadro è costituito dai frammenti dell’opera che l’artista stesso staccherà dal muro per catalogarli in una griglia che permetterà all’acquirente di risalire, attraverso una fotografia dell’opera intera, a quale porzione di muro corrisponde il suo frammento. Un’idea unica nel suo genere che permetterà di rendere “eterna” e collezionabile un’opera di paste-up che a oggi è considerata effimera per sua stessa natura, essendo carta incollata a muro con amido di frumento. Metà dell’intero ricavato degli incassi di questa iniziativa sarà devoluto, da parte dell’artista, alla Fondazione IEO-MONZINO e all’associazione IMPERFECT di Giulia Ruggeri.
About YURI CATANIA
Narratore contemporaneo, 46 anni, è un visual artist. Per lui la fotografia è un mezzo per esaltare la bellezza e raccontare l’animo delle persone. Da oltre 20 anni lavora nel mondo della moda e dell’arte. Ha esposto al Palais de Tokyo e alla Galleria Perrotin con la curatela di Renè Julien Praz. Le sue opere viaggiano per mostre e fiere d’arte da New York a Basilea, Milano, Venezia, Zurigo e Colonia. Nel 2012 ha aperto il suo studio a New York e dal 2013 vive e lavora in Svizzera, dove ha aperto il suo atelier e con sua moglie la galleria d’arte CASAGALLERIA.ART nel comune di Rovio Val Mara nel Canton Ticino. Realizza nel 2021 la più grande opera di paste-up nella Svizzera italiana proprio nel suo comune di residenza a Rovio, oltre 120 installazioni fotografiche per il nucleo e le case del paese. Animo sensibile e raffinato, abbraccia progetti di beneficenza e dona tutto se stesso con lo scopo di far stare bene gli altri. La fotografia insieme all’arte hanno un grande potere terapeutico.
Gli spazi di Casa Emergency ospitanoda mercoledì 8 a domenica 19 marzo 2023 la personale della fotografa francese Charlotte Lartilleux, intitolata “Sine Fine”. Curata da Denis Curti, la mostra è pensata in occasione della Giornata internazionale della donna, e porta all’attenzione del pubblico 16 stampe fotografiche di grande formato che si confrontano con grande forza drammatica col delicato tema della violenza di genere.
Sempre mercoledì 8 marzo alle 18.30, verrà presentato il libro fotografico “Sine Fine” di Charlotte Lartilleux, curato da Pietro Del Re per La Lepre Edizioni e corredato da un’introduzione di Liliana Segre. Durante la presentazione interverrà Michela PaschettoMedical Division Coordinator di Emergency, per parlare dell’impegno dell’Associazione nel Centro di Maternità di Anabah e in particolare dell’attività di formazione rivolta alle donne all’interno della struttura.
La mostra e il libro fotografico Sine Fine sono il risultato di quattro anni di sofferto lavoro di Charlotte Lartilleux sul tema della violenza domestica nei confronti delle donne, indagato creando immagini di drammatica radicalità con l’intento di dar voce a coloro che, pur offese e isolate in un mondo che le respinge ma in cui sono costrette a vivere, si aggrappano all’esistenza con forza sovrumana per non soccombere. A queste donne inaffondabili – le cui grida sono sovrastate dall’assordante silenzio dell’indifferenza e dell’ingiustizia – il progetto vuol dare un appiglio e una speranza.
Casa Emergency, mostra “Sine Fine” della fotografa Charlotte Lartilleux_credits Courtesy of Press Office
Il percorso espositivo comprende un’installazione composta da tredici fotografie stampate su tela in grande formato (1,5 metri di base per 3 metri di altezza di altezza) e tre immaginistampate su pietra e posizionate in esterno all’ingresso della mostra, in guisa di pietre segnaletiche che indicano qualcosa che non dobbiamo dimenticare.
Il libro fotografico di Lartilleux accosta agli scatti dell’artista testi realizzati ad hoc da trenta donne – scrittrici, registe, attrici, psicanaliste e storiche: Liliana Segre, Ida Biglietto, Francesca Comencini, Silvia Cossu, Lella Costa, Francesca d’Aloja, Luciana Esposito, Gioconda Fappiano, Elena Ferrara, Carola Flauto, Jole Garuti, Loredana Lipperini, Dacia Maraini, Michela Marzano, Elena Molinari, Chiara Montaldo, Letizia Muratori, Maria Pace Ottieri, Raffaella Perna, Sandra Petrignani, Caterina Pontrandolfo, Maria Prisco, Lidia Ravera, Conchita Sannino, Lina Sastri, Simonetta Sciandivasci, Maria Rosaria Selo, Bianca Stancanelli, Maria Rosaria Vado, Anna Vera Vivo.
Spiega il curatore del volume Pietro del Re: «Ci sono tanti modi di abusare del corpo della donna, ma la matrice di tale brutalità è la stessa, ubiqua e sine fine. Ed è proprio questo orrore, questa morbosa oscenità che racconta Charlotte fissando l’obiettivo su vetri rotti, catene, punteruoli e corpi sofferenti… La sola concessione che fa Charlotte è l’uso del bianco e nero con cui sbiadisce la crudezza di ciò che descrive. Più che artista concettuale, definirei Charlotte fotografa iperrealista».
Le installazioni presenti al Museum Of Dreamers di Milano sono in continua trasformazione, le due founder Elena e Giulia Sella amano reinventare lo spazio per dare vita ai sogni di tutti. E, proprio a partire da oggi, sarà possibile immergersi nello speciale mondo Underwater del famosissimo SpongeBob, l’iconica property del brand Nickelodeon. Inoltre, per la prima domenica di inaugurazione, 22 gennaio, è presente il personaggio di SpongeBob SquarePants. Sarà possibile incontrarlo e scattare una foto con lui, di seguito gli orari delle apparizioni: 10:30, 11:30, 14:30, 15:30, 16:30.
SpongeBob al Museum of Dreamers di Milano
Gli incontri con il personaggio di SpongeBob non finiranno qui: tutte le prossime attività saranno comunicate sulle pagine di @museumofdreamers e @nickelodeonit. Il cartone “Spongebob Squarepants” – nato da un’idea del biologo marino e disegnatore americano Stephen Hillenburg – è apparso per la prima volta sullo schermo su Nickelodeon nel 1999 diventando subito un personaggio amato dai bambini e poi arrivato nelle case di tutto il mondo con la sua risata contagiosa e ormai unica.
SpongeBob al Museum of Dreamers di Milano
Oggi gli ospiti del museo potranno quindi visitare la nuova installazione che, grazie alle sue colorate luci al neon e alle sfere olografiche, saranno contagiati dalla vivacità e dall’allegria trasmessa da SpongeBob e dal suo mondo. Le sfere olografiche che accoglieranno i visitatori richiamano l’ambientazione marina di Bikini Bottom insieme agli originali fiori del cartoon, mentre non poteva mancare la sagoma dell’originale casa a forma di ananas della celebre spugna! Tutta l’attenzione è poi posta sul neon che riporta la scritta “Choose Happiness”, vera protagonista dell’installazione, il messaggio che vuole comunicare è proprio la tipica gioia e spensieratezza di cui SpongeBob è il simbolo.
SpongeBob al Museum of Dreamers di Milano
Anche in questa occasione i visitatori sono invitati a interagire con l’installazione per entrare nel mondo della serie animata, tutti possono giocare e divertirsi con le sfere, i neon e i simboli di Bikini Bottom che animeranno il Museum of Dreamers. I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria della mostra senza costi di prevendita o tramite il sito TicketOne, all’indirizzo www.ticketone.it.
Il 18 gennaio, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti presenta la terza edizione dei Communication Awards, la cerimonia nata per premiare i migliori lavori degli studenti dell’Area Communication and Graphic Design dell’Accademia.
L’evento avrà luogo alle ore 18.30 presso Anteo Palazzo del Cinema (Sala Excelsior) a Milano e contemporaneamente a Roma al Cinema Greenwich (Sala 1), oltre che in live streaming sul canale YouTube di NABA.
NABA Communication Awards
Una giuria composta da esperti e professionisti del settore premierà i migliori lavori realizzati dagli studenti durante lo scorso anno accademico, rappresentando la varietà di progetti dell’Area: dall’editorial design al motion graphic e tanto altro ancora. L’ingresso sarà libero con prenotazione obbligatoria sui siti dei due cinema fino a esaurimento posti.
About NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
NABA è un’Accademia di formazione all’arte e al design: è la più grande Accademia di Belle Arti in Italia e la prima ad aver conseguito, nel 1981, il riconoscimento ufficiale del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR). Con i suoi due campus di Milano e Roma, offre corsi di primo e secondo livello nei campi del design, fashion design, grafica e comunicazione, arti multimediali, nuove tecnologie, scenografia e arti visive, per i quali rilascia diplomi accademici equipollenti ai diplomi di laurea universitari. Fondata da Ausonio Zappa a Milano nel 1980, coinvolgendo in una prima fase Guido Ballo e Tito Varisco, e poi attivando un nucleo di artisti tra cui Gianni Colombo, l’Accademia ha avuto da sempre l’obiettivo di contestare la rigidità della tradizione accademica e di introdurre visioni e linguaggi più vicini alle pratiche artistiche contemporanee e al sistema dell’arte e delle professioni creative. NABA è stata selezionata da QS World University Rankings® by Subject come la migliore Accademia di Belle Arti italiana e tra le prime 100 istituzioni al mondo in ambito Art & Design, è stata inseritada Domus Magazine tra le 100 migliori scuole di Design e Architettura in Europa, e da Frame tra le 30 migliori scuole postgraduate di Design e Fashion al mondo.
5tate Of Mind presenta la nuova capsule Miracles, una collezione in edizione limitata composta da 12 pezzi esclusivi che omaggiano Milano, la città che più di tutte ha contribuito negli ultimi anni allo sviluppo della cultura urban in Italia insieme a Bologna.
Miracles riporta il brand di street lifestyle proprio lì, alle sue origini, quando nel 2011 vide la luce la prima collezione streetwear dedicata alla ‘mentalità di strada’ di Bologna, grazie a una iconografia di impatto e a materiali di prima qualità.
Miracles_credits Courtesy of Press Office
La capsule comprende 3 bomber jacket, 2 hoodie, una sweatshirt, 2 t-shirt, una baseball shirt, oltre che 3 cappellini e una sciarpa, offrendo una proposta ampia e completa per soddisfare tutti i gusti.
Ogni capo presenta una rivisitazione in chiave street di elementi che richiamano l’essenza della città di Milano: una Madonnina stilizzata, come la celebre statua posta sul Duomo, e il Biscione, simbolo della metropoli.
Protagonista della collezione è sicuramente il bomber in pelle: caratterizzata dalla Madonnaricamata a mano sulla schiena e un’etichetta numerata, è un capo esclusivo prodotto in soli 50 pezzi.
Miracles prende vita in un momento cruciale per il brand: recente infatti è l’entrata nella società di Guè, conosciuto anche come Guè Pequeno, rap artist simbolo del rinascimento del rap italiano partito da Milano e che ha investito l’intera penisola.
Cosimo Fini, vero nome dell’artista, dopo essere stato supporter e testimonial del brand per molti anni, ha deciso di credere nel progetto e, unendosi al fondatore Jimmy Spinelli e all’imprenditore Giacomo Berti Arnoaldi Veli, è al timone dell’azienda, che si riconferma un punto di riferimento per il settore streetwear.
La collezione è disponibile dall’8 dicembre sul sito www.5tateOfMind.com e presso alcuni rivenditori del brand, come il punto vendita Atipici Shop di Milano in Corso Buenos Aires 25.
I cambiamenti che stanno scuotendo il mondo della moda non possono più essere sottovalutati. Un nuovo modo di mostrare, di vendere e di produrre sta prendendo forma. La due giorni Decoded Fashion Milano bye-Pitti.com, summit internazionale dedicato al mondo fashion-tech, ha posto al centro del dibattito questa rivoluzione e le sue prossime conseguenze.
Il tema della quarta edizione, che si è svolta il 15 e il 16 novembre scorsi al Talent Garden Milano Calabiana e ha riunito brand, retailer, player tecnologici e start up, è stato riassunto in “Digital Diversity & The Connected Consumer”, due topic caldi del momento. Analizzati da 50 speaker internazionali, protagonisti del cambiamento, da più punti di vista: dall’evoluzione del retail e dell’e-commerce, ai contenuti multicanale passando attraverso le nuove tecnologie in store e a innovative tipologie di storytelling.
Il futuro è negli occhi di chi guarda, come la startup lituana Xshüu, vincitrice del contest The Fashion Pitch, dedicato ai giovani imprenditori. La loro ‘visione’ si è concretizzata in uno schermo implementabile nei capi e in superfici solide che, tramite una app dedicata, cambia aspetto. Esempio concreto del ruolo fondamentale del digitale nelle aziende di moda, che non interessa solo le fasi della comunicazione e della commercializzazione ma anche un rinnovato modo di produrre, con ritmi sempre più serrati e rapporti diretti con il cliente.
Le modalità dello shopping si sono rovesciate. È il cliente che, per primo, richiede il prodotto: sa già cosa vuole e va alla ricerca di un’esperienza d’acquisto semplice e stimolante. In questa evoluzione del consumatore non è più importante solo il contenuto, ma anche il contenitore. A partire dalla promozione del prodotto fino al sua packaging. E la sua forza è maggiore quanto più è coerente l’awareness di un brand, capace di creare una reazione. “Non vendiamo vestiti ma emozioni” ha sottolineato Michael Klinger, presidente di mytheresa.com, con l’obiettivo di trasformare il concetto di e-commerce in un più appagante “cool-commerce”. Dove la presenza digitale gioca un ruolo fondamentale e trovare soluzioni in collaborazione con le realtà social è imprescindibile.
Non c’è più spazio per una moda esclusiva. Il futuro del settore è democratico e alla portata di tutti.
Dive bellissime, senza tempo, eleganti e di classe: le modelle vestite Elisabetta Franchi sfilano con andatura da star hollywoodiane in un’atmosfera chic anni ’80. La collezione S/S 2017, presentata il 23 settembre alla Milano Fashion Week, ha un sapore vintage e ricercato. La donna ama osare, è seducente e disinvolta, sicura della propria bellezza, la esalta con tute raffinate, scollature profonde e tacchi vertiginosi. L’ispirazione alle opere trasgressive e raffinate di Helmut Newton si assapora negli eccessivi dettagli e nelle forme, nei capi sfarzosi che fasciano la silhouette lasciandola intravedere con spacchi generosi e trasparenze. Long dress ricamati donano un effetto nudo mai volgare, sempre bon ton. Balze e rouches mettono in evidenza spalle e maniche, giochi asimmetrici esaltano il décolleté.
Body e micro top di pelle o di tessuto, aderentissimi come le gonne a sirena, esaltano le forme. I pantaloni sono rigorosamente a vita alta, a zampa, a palazzo e lasciano intravedere le gambe grazie a fasce trasparenti o spacchi profondi.
Le giacche e i cardigan vengono rivisitati e impreziositi da paillettes super luccicanti e dettagli laminati. Le frange regalano movimento agli abiti e agli accessori. Riecheggia Madonna e tutto il suo carattere pop-rock grazie a reti e denim strappato. Rossetti rossi, smalto laccato, accessori oversize, cinture importanti con catene oro e maxi strass, clutch laminate per un risultato spettacolare.
Gold, nero, avorio i colori più utilizzati. Poi rosso, nudo e acquamarina.
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