Archivi tag: Karl Lagerfeld

Quando Lily-Rose Depp ha incantato il fashion con l’abito da sposa firmato Chanel

A cura di Alessia Tomassini

“La bellezza inizia nel momento in cui inizi ad essere te stesso” è una delle celebri frasi di Coco Chanel.

L’abito da sposa della collezione Primavera/Estate 2017 indossato da Lily-Rose Depp, che ne ha sfoggiato uno rosa confetto tutto ruches con un lungo strascico e romantiche maniche a palloncino, è sicuramente la prova di come una donna può sentirsi bene con sé stessa, indossando un abito che la fa sembrare una principessa. La donna Chanel è una figura femminile perfetta, elegante e raffinata ma anche semplice e pratica. Una donna indipendente che sa cosa vuole e che non ha bisogno dell’aiuto di nessuno se non il suo. Grazie a Chanel lei si è iniziata a vedere come una “persona” e non come un bell’oggetto da sfoggiare. La donna Chanel è uno stile di vita e lo si capisce da come cammina, perché fa del mondo la propria passerella e di ogni giorno una sfilata.

 Oggi finalmente è libera di parlare e di esprimersi come meglio desidera. Questo, però, non accade ovunque, infatti ci sono ancora molti Paesi in cui la sua condizione è subordinata all’uomo.

Riprendendo il tema dell’abito da sposa, indossato dalla figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradis , il wedding dress non è sinonimo di praticità, ma il vestito rosa confetto sottolinea la femminilità e l’eleganza, caratteristiche appartenenti all’indimenticata stilista Coco Chanel.

L’attrice si trova al fianco di Karl Lagerfield, conosciuto durante un incontro avvenuto con la madre quando la ragazza aveva solamente otto anni. All’età di 15 anni è diventata ambasciatrice di Chanel, con la quale la mamma aveva collaborato in precedenza.screenshot_20230508-112253_instagram

Un abito del genere non lo si deve indossare lo si deve sentire. Quindi, come si potrebbe immaginare il proprio abito nel giorno più bello della  vita?

screenshot_20230508-112331_instagram

 Photo credits Lily-Rose Depp Official Instagram

Novant’anni di moda. Fendi sfila sull’acqua di Fontana di Trevi

Una fiaba che dura da 90 anni quella di Fendi. Una poesia che la maison ha decantato scegliendo Roma, la sua città natale per celebrare il novantesimo anniversario dell’azienda. La collezione A/I dell’Haute Fourrure “Legends of Fairy Tales” ha sfilato lo scorso 7 Luglio sulle acque della Fontana di Trevi tornata al suo antico splendore grazie al supporto di Fendi che ne ha finanziato il restauro.

Una sfilata a Roma presso la Fontana di Trevi è il modo migliore per celebrare i 90 anni di Fendi, un’occasione unica per esprimere le nostre radici, l’audace creatività e la più elevata artigianalità che da sempre ci contraddistinguonoha dichiarato Pietro Beccari, Presidente e Amministratore delegato di Fendi. –  La Fontana di Trevi è un luogo magico, che rappresenta perfettamente i valori di Fendi, la sua tradizione e la sua storia, con uno sguardo rivolto sempre al futuro.

Fendi Official Instagram
Fendi Official Instagram
collezione A/I 2016

Le modelle hanno sfilato su una passerella trasparente di plexiglass dando l’impressione di camminare sull’acqua. Figure eteree ispirate alle fiabe nordiche in perfetta sintonia con la scenografia naturale della location. Gli abiti presentati vedono una rivisitazione della pelliccia, da sempre il core-buisiness della griffe, ora come ricamo sui lunghi abiti di organza, ora come mosaico sui cappotti. Ricami preziosi, motivi floreali, pizzi, inserti e margherite in visone, la collezione è un tripudio di dettagli. Si susseguono in passerella giochi di luci e colori che immergono gli invitati in una dimensione di incanto e magia.

Fendi Official Facebook -Kendall Jenner
Fendi Official Facebook -Kendall Jenner

Sembra quasi di vivere all’interno di un sogno, di una favola. La Fontana di Trevi è per tutti noi una leggenda. E il nostro défilé una visione onirica” spiega Silvia Venturini Fendi, direttore artistico delle linee Uomo, Bambino e Accessori. Le creazioni disegnate dal genio creativo Karl Lagerfeld sono la testimonianza di una libertà artistica e un’artigianalità sempre dosate, di una costante passione per la qualità dei materiali e di una sperimentazione continua.

200 invitati hanno potuto festeggiare il compleanno dell’azienda fondata da Adele Casagrande ed Edoardo Fendi, 90 anni di successi straordinari che ebbero inizio nella storica boutique in via del Plebiscito. La storia di Fendi parla di lusso, arte e ricerca creativa. Nel corso degli anni la maison romana ha travalicato i confini nazionali stringendo numerose collaborazioni che hanno portato l’azienda a dar vita a collezioni uniche.

Nel parterre degli ospiti, tra gli altri, ci sono il ministro dei beni culturali e turismo Dario Franceschini, le attrici Kate Hudson e Ornella Muti, Luca Cordero di Montezemolo, Bernard e Alexander Arnault, vertici del Gruppo LVHM, di cui Fendi è entrata a far parte nel 2001, il CEO di Fendi Pietro Beccari, e tre delle cinque sorelle Fendi, Carla, Anna e Alda.

Dopo la sfilata, una cena per 600 invitati sulla Terrazza del Pincio a Villa Borghese accompagnata dalla musica di Giorgio Moroder.

Fendi Official Facebook-Terrazza del Pincio
Fendi Official Facebook-Terrazza del Pincio

Per celebrare l’anniversario inoltre sono stati presentati un libro fotografico “East of the sun and West of the Moon” e una mostra “The Artisans of Dreams” a Palazzo della Civiltà Italiana, aperta al pubblico dal 9 Luglio al 29 Ottobre.

Anna Piaggi, irriverente “visionaria nella moda”

anna_piaggi_una_visionaria_della_moda_foto_1Quando la personalità diventa stile, la moda si traduce in un linguaggio universale. Anna Piaggi ne interpretò le parole con la sua visione estetica irriverente.

Storica giornalista e scrittrice di moda, è stata infatti molto più di questo: un punto di riferimento dagli anni Sessanta ai Duemila, per la moda italiana e internazionale, come per l’arte, la cultura e la società.

Un documentario, presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna e diretto da Alina Marazzi, ne ripercorre la vita e il lavoro. In “Anna Piaggi, una visionaria nella moda”, titolo emblematico del docufilm, la regista di “Un’ora sola ti vorrei” racconta la sua straordinaria creatività, raccogliendo testimonianze e interviste dei grandi del settore come Manolo Blahnik , Rosita Missoni e il caro amico, Karl Lagerfeld, di cui fu musa. Ma anche istantanee di vita, fissate negli scatti inediti di suo marito e compagno di vita, il noto fotografo Alfa Castaldi.

Ne emerge la personalità rivoluzionaria, contraddittoria nella vita come nello stile: uno scontro tra colori sgargianti su chiome punk e capi aristocratici, pizzi e velette. L’unica che “si presentava variopinta tra 300 giornaliste vestite come corvi neri. Un vero e proprio atto di resistenza”, come si dice nel biopic. Mutevole, come gli anni della moda che ha raccontato: dal boom del Made in Italy, al pret-a-porter fino all’avvento delle nuove tecnologie.

La sua carriera iniziò negli anni ‘60 come traduttrice per Mondadori ma, dopo poco, venne scelta dalla stessa casa editrice come fashion editor di un nuovo mensile, Arianna. Dal 1981 contribuì al progetto di Vanity, studiando un nuovo e sofisticato linguaggio, forse ancora prematuro per quegli anni. Ma è dal 1988 che completò il suo percorso di sperimentazione con  “D.P doppie pagine” per Vogue Italia, collage di testi e immagini, ricchi di rimandi e citazioni, che interpretavano le tendenze di quegli anni, sempre estremamente “avant-garde”.

anna_piaggi_una_visionaria_della_moda_foto_3

Trovava spunti nei suoi numerosi viaggi dove scovava abiti antichi, cappelli, oggetti pop che chiamava “trappole estetiche”, collezionandone migliaia e ‘inventando’ il concetto di vintage, quando ancora nessuno pensava che indossare abiti usati potesse essere tendenza.

Lei stessa era arte, quando assemblando non solo abiti ma intuizioni e visioni, è diventata – e lo è ancora oggi – fonte di ispirazione per il lavoro di designer e creativi di tutto il mondo.

 

Willow Smith è la nuova testimonial Chanel

Willow Smith, Karl Lagerfeld
Willow Smith profilo Instagram

A nove anni diceva che il suo obiettivo nella vita era “diventare famosa”, e pare che ce la stia facendo. Willow Smith, figlia quindicenne di Will e Jada Pinkett Smith è la nuova brand ambassador della maison Chanel. La notizia è stata resa nota tramite un comunicato stampa subito dopo la sfilata della collezione Fall/Winter 2016/2017 presentata l’8 marzo al Grand Palais di Parigi. La cantante e attrice americana era apparsa proprio la mattina stessa accanto alla mamma nel front row della sfilata, vestita di una catsuit grigia molto aderente, abbinata ad ankle boots bicolore e guanti da motociclista (Karl docet). A completare il look “spaziale” un intenso eyeliner blu elettrico.

Willow indossa abiti Chanel nelle sue apparizioni pubbliche già dal 2013, anche se l’incontro con Karl è avvenuto l’anno seguente, quando proprio lo stilista/fotografo l’ha immortalata per la copertina di “V”.

Willow Smith
Willow Smith profilo Instagram

La giovane Willow è cresciuta a pane e spettacolo, nel 2007 esordisce al cinema accanto al padre nel film “Io sono leggenda”, nel 2010 firma il suo primo singolo Whip My Hair con l’etichetta di Jay-Z. Nel mondo della moda debutta nel 2014, diventando il volto di Marc Jacobs per l’autunno inverno 2015/2016. Da allora la ragazza non si è più fermata, dimostrando voglia di emergere e determinazione, doti delle quali i celebri genitori, che hanno sempre supportato la sua carriera, vanno molto fieri. Anche il fratello maggiore di Willow, Jaden Smith, vanta, a soli 17 anni, una carriera cinematografica e musicale di tutto rispetto e una collaborazione con Justin Bieber per il singolo Never Say Never.

Dopo Lily-Rose Deep, Karl Lagerfeld non si è lasciato scappare un’altra celebre figlia di, continuando a dimostrare quanto la capacità di stilista si accompagni a quella di abile promotore del marchio che rappresenta. Dalle sue sfilate, trasformate in veri e propri eventi mediatici, alla scelta delle sue testimonial, Kaiser Karl non sbaglia una mossa.

Willow Smith, Kendall Jenner
Willow Smith profilo Instagram

Willow ha annunciato la notizia sul suo profilo Instagram, pubblicando una foto con Karl accompagnata dalla dichiarazione: “Grazie a Karl Lagerfeld e all’intero team Chanel per aver allargato la percezione della bellezza scegliendomi come ambasciatrice Chanel. Sono davvero onorata”, il tutto completato dall’hashtag #BLACKGIRLMAGIC.

Ancora non è chiaro come e quando la ragazza apparirà, ma sicuramente Karl non deluderà le aspettative.

 

Collezioni Cruise 2016, la magia di Chanel e Louis Vuitton

L’annuncio ufficiale di date e location, per le nuove collezioni Cruise 2016, aveva messo in subbuglio il mondo del fashion con il tanto atteso inizio alle danze di Karl Lagerfeld nella giornata del 4 maggio. Per l’occasione, il fashion designer ha scelto di far sfilare la nuova capsule collection di Chanel direttamente a Seoul, all’interno del Dongdaemun Design Plaza progettato da Zaha Hadid. Un incontro fra mondo occidentale e orientale espresso in un mix perfetto fra modernità e tradizione. Il direttore creativo della maison francese ha presentato ben 95 proposte, disponibili a partire da novembre, che non lasciano spazio alla classicità ispirandosi al mondo colorato dei cartoon giapponesi. Le modelle, quasi tutte truccate secondo il minnie style, hanno fatto rivivere in passerella la magia dei tessuti popolari coreani e dell’artigiano locale mettendo in risalto al tempo stesso tessuti iper tecnologici, moderni e funzionali. La K-Pop collection di Lagerfeld, come ha dichiarato lui stesso è stata: “l’esplorazione di un universo estetico proiettato al futuro” e tutto questo è stato infatti sottolineato sia dai materiali selezionati che dalle tonalità presentate come l’avorio, il verde menta, il blu cielo e un insieme multicolor riproposto su una serie di abiti dalle lunghezze midi e maxi. A completare la collezione gli intramontabili completi in tweed, abiti di chemisier, gonne e giacche a trapezio e pantaloni dalla linea dritta e confortevole. Gli accessori scelti da Lagerfeld, infine, sono un tocco di gusto che regala quel bon ton in più grazie a spille lavorate, perle e catene.

Collezioni Cruise 2016 Chanel Seoul
Collezione Cruise Chanel 2016 © Instagram

Solamente due giorni più tardi, il 6 maggio, è stato il turno di Nicolas Ghesquière che come location per la nuova collezione Cruise 2016 di Louis Vuitton ha scelto una delle panoramiche più belle ed emozionanti di Palm Springs. Affascinante e suggestiva, la Bob and Dolores Hope Estate si è dimostrata fin da subito perfetta per accogliere una capsule collection pronta a stupire soprattutto data l’ispirazione principale che ha mosso il genio creativo del fashion designer a capo della maison francese. Ghesquière ha infatti dichiarato che il fil rouge di tutta la linea è stata la contrapposizione, o meglio il paradosso come dice lui stesso, tra le linee rigide e brutali caratteristiche dell’architettura e l’eleganza raffinata degli interni. “L’idea di mixare una certa rigidezza alla dolcezza delle forme” è stato un richiamo praticamente irresistibile per il direttore creativo di Louis Vuitton.
Durante la sfilata a Palm Springs ha dominato incontrastata una palette cromatica fatta di nuance tenui e delicate come il bianco, il blue navy, l’oliva e l’arancione. La pelle, come materiale, è stata reinterpretata in più forme dagli accessori come le cinture alla vita, borse da giorno e scarpe sportive fino agli abiti leggeri e impalpabili. Come unico contrasto l’effetto coco dal finish lucido per garantire un aspetto contemporaneo e ribelle alla donna Louis Vuitton. Dagli abiti agli ensemble la parola chiave è morbidezza. Che si ritrovi negli ampi abiti lunghi o nei top con inserti cut out passando infine per le maxi gonne e i capispalla la silhouette femminile è rispettata nella sua raffinatezza e magnificenza.

Collezioni Cruise 2016 Louis Vuitton Palm Springs
Collezione Cruise Louis Vuitton 2016 © Ph. Alessandro Garofalo / Indigitalimages.com

Pharrell Williams e Cara Delevingne insieme per Reincarnation, il nuovo fashion movie di Chanel

pharrell-williams-cara-delevingne-chanel-reincarnation-lagerfeld-Pharrell Williams è il produttore musicale più desiderato del momento. Una sorta di Re Mida che trasforma in oro tutto quello che tocca. Cara Delevingne è la modella del momento, la golden girl dagli occhi altamente penetranti. Karl Lagefeld li ha messi insieme per Reincarnation, il nuovo long video clip di Chanel che verrà presentato il 2 dicembre prima della sfilata Paris-Salzburg 2014-15 Métiers d’Art. E per l’occasione Pharrell Williams ha composto una nuova canzone, CC The World, cantata duettando proprio con Cara Delevingne.

Reincarnation ricostruisce un’episodio chiave della vita Gabrielle Chanel: il viaggio in Austria del 1954, durante il quale Coco Chanel – interpretata nel movie da Geraldine Chaplin – rimane colpita dalla giacca indossata da uno degli addetti all’ascensore del suo resort – interpretato da Pharrell Williams. Quella stile dalle tasche e bordi a contrasto, sarebbe diventato il punto di riflessione dell’iconica giacca Chanel.

Karl Lagerfeld riempe il long video di umorismo, allegorie storiche e arguzie: la chiave della stanza di Chanel diventa la N°5 e la doppia “C” della canzone di Pharrell strizza l’occhio alla principessa Elisabetta d’Austria, meglio conosciuta come “Sissi”. Ed è così che la società viennese diventa l’ambientazione del movie in cui la reincarnazione dei due prinicipi austriaci viene interpretata proprio da Cara Delevingne e Pharrell Williams.

Le pellicce Fendi di nuovo protagoniste del cinema nel film di Wes Anderson: “The Grand Hotel Budapest”.

3

Fendi esprime da sempre un certo savoir faire, insito nel suo desiderio di sperimentare. Il suo approccio spericolato, e insieme tradizionale, alla creatività e alla manualità ha un valore affabulante e narrativo, definisce mondi possibili e fantastici con i personaggi che li abitano. Così come nel cinema.

Ed è infatti con il cinema che la maison romana ha un’affinità naturale, che si è sedimentata nel tempo attraverso numerose collaborazioni, producendo visioni entrate a far parte dell’immaginario collettivo. Da Silvana Magnano, che in Gruppo di famiglia in un interno (1947) di Luchino Visconti con i costumi di Piero Tosi, indossava pellicce Fendi, ad Isabelle Huppert ne La vera storia della dama delle Camelie (1981), fino alle Bond Girls di Die another day (2002) la maison Fendi è stata protagonista della realizzazione dei costumi. Ed è ancora Fendi, che contribuisce a definire le atmosfere rarefatte de La leggenda del pianista sull’oceano (1998) di Giuseppe Tornatore con i costumi di Maurizio Millenotti. In The Royal Tenenbaums (2001) di Wes Anderson, Gwyneth Paltrow indossa per l’intera durata del film un trench di visone miele realizzato negli atelier del prestigioso marchio.

48

Il rapporto tra Fendi e il cinema continua ancora oggi, e sono proprio i costumisti, tutti di rango, a partire da Piero Tosi fino ad arrivare a Milena Canonero e Anna Shepard, ad aver creato questo dialogo e a continuare la tradizione, attratti dall’eccellenza del marchio, dalla possibilità di esplorare soluzioni inedite e sopratutto di sperimentare. A renderli fedeli sono stati i risultati, reiterando la partnership negli anni.

La nuova collaborazione instauratasi in casa Fendi con il cinema è la realizzazione dei costumi e delle pellicce per il nuovo film di Wes Anderson, “The Grand Hotel Budapest”, che arriverà nelle sale italiane ad aprile. La maison ha realizzato su disegno della costumista Premio Oscar Milena Canonero, i costumi di alcuni dei protagonisti del film, tra cui Edward Norton e Tilda Swinton. Per l’ispettore Henckel, interpretato da Edward Norton, Fendi ha realizzato un maxi cappotto in stile militare doppiopetto di astrakan grigio, mentre ha impreziosito di visone nero i bordi, il collo e il manicotto della sontuosa mantella di velluto di seta italiana dipinta a mano indossata da Madame D., impersonata da Tilda Swinton.

l

Sono firmati Fendi anche tutti i colli e le stole in pelliccia vestiti dai personaggi femminili nel film. Trattandosi di costumi di scena non è possibile cogliere la creatività e l’estro che la maison ha aggiunto nelle sue ultime collezioni, grazie alla presenza nella parte stilistica di Karl Lagerfeld, che ha reso lo stile leggermente punk. Ogni capo presente nel film è stato attentamente pensato e studiato insieme alla costumista Canonero, che ha vinto numerose statuette sia per i costumi di Maria Antonietta di Sofia Coppola nel 2007 e prima ancora con Barry Lyndon di Stanley Kubrick e Momenti di gloria di Hugh Hudson, ricreando egregiamente l’ambientazione di fine Anni ’20 del film. La realizzazione dei costumi è avvenuta nello storico atelier di pellicceria Fendi, da sempre simbolo di ricercatezza e prestigio della storica maison.

ii

La casa di moda ha da sempre creato costumi e pellicce memorabili sia per produzioni cinematografiche italiane sia per quelle europee e hollywoodiane, continuando a farlo con grande accuratezza storica e libera interpretazione. La maison vede nel cinema la possibilità di mettersi in gioco sul campo e con la materia. E’ una sfida continua quella di creare oggetti e capi, che descrivano perfettamente la sua autentica creatività. Autenticità che ha reso il brand un punto di riferimento nel mondo del cinema.

9

“La collaborazione con una costumista come Milena Canonero per questo film – commenta Pietro Beccari, Presidente e Amministratore Delegato del marchioriafferma come il dialogo tra Fendi e il cinema continui ad essere fatto di affinità, alimentato da una naturale passione”. “Il cinema ha sempre rappresentato un aspetto importante della nostra vita familiare come quella del marchio – racconta Silvia Venturini Fendi. […] Fendi ha infatti sempre avuto uno stretto legame con Cinecittà. Parte della Roma creativa e artistica, le sorelle Fendi sono state coinvolte in collaborazioni che ad oggi si possono considerare pionieristiche. Avvicinate da costumisti del calibro di Pietro Tosi, hanno realizzato pellicce e costumi per produzioni memorabili […]”.

Fulcro della maison è la cultura del fare, usando le mani per dar vita a quello che l’immaginazione è in grado di pensare, anello di congiunzione tra due mondi solo apparentemente lontani. Realizzare un film e creare una pelliccia sono attività non dissimili, almeno per come le intende Fendi, ma in entrambi i casi fantasia, ricerca e virtuosismo sono caratteri indispensabili.

Fendi e l'arte per la pelliccia
Fendi e l’arte per la pelliccia

 

 

“Once Upon a Time… Chanel”: Karl Lagerfeld omaggia un’icona di stile con un film

Keira Knightley e Clotilde Hesme
Keira Knightley e Clotilde Hesme

Once Upon a Time… Comincia così ogni storia che si rivela una favola di successo degna di questo nome. E questa volta è la storia di Gabrielle Chanel. C’era una volta e c’è ancora oggi lei a rappresentare un’icona di stile e un mito senza tempo che continua ad essere il simbolo dell’eleganza, della classe e della raffinatezza. Sono trascorsi 100 anni da quando nel 1913 Mademoiselle Coco, con il supporto economico del suo amante più celebre Boy Capel, aprì la sua prima boutique in rue Gontaut-Biron a Deauville, una cittadina di mare in cui oramai da decenni i parigini e i londinesi si recavano per la villeggiatura. Gabrielle e Boy intuirono che quello poteva essere il luogo ideale in cui poter iniziare una vera attività di moda.

Le signore che arrivavano alla boutique erano più o meno le stesse di Parigi, ma le loro esigenze erano diverse. Gli sport a quell’epoca stavano lentamente entrando a far parte dello stile di vita vacanziero, così che anche il mare e la spiaggia esercitavano un’attrazione nuova divenendo fonte d’ispirazione per nuove collezioni. La boutique della visionaria Chanel suscitò agli albori commenti negativi tra i passanti, ma divenne col tempo sinonimo di stile, dettando al mondo di lì a poco una nuova visione della moda, imponendo alla moda stessa e al guardaroba femminile una serie di rivoluzioni importanti.

729_ashleigh

Comincia proprio così il film “Once Upon a Time” scritto e diretto da Karl Lagerfeld, anche conosciuto come Karl della modalo straordinario direttore creativo, che ha omaggiato Coco Chanel e il suo stile per il suo centenario dall’apertura del suo primo shop del brand, che sarebbe poi diventato un emblema del lusso a livello mondiale. Il film è stato presentato a Singapore in occasione del fashion show Chanel Cruise Collection 2013/2014. In bianco e nero, vengono raccontati in 20 minuti gli esordi nel campo della moda di Mademoiselle Coco con il suo negozio di cappelli. 

Once upon a time

Ad impersonare l’iconica Coco è stata l’attrice inglese Keira Knightley, volto molto caro al brand già testimonial della fragranza Coco Mademoiselle, e che per l’occasione ha dato il volto alla capostipide della storica fashion house. Accanto a lei un cast altrettanto stellare. Clotilde Hesme, interpreta nel ruolo di Adrienne la zia della stilista. Le due attrici indossavano abiti uguali appositamente disegnati da Karl Lagerfeld per Chanel. Tra gli altri attori vi erano le fedeli modelle Stella Tennant, Lindsey Wixon e Jamie Bochert, Caroline de Maigret, Lady Amanda Harlech e sua figlia Tallulah, tutte in abito storico. Altri interpreti presenti sono stati Baptiste Giabiconi, Sébastien Jondeau, Jake Davis, Brad Kroening e suo figlio Hudson.

frame-129363_0x440

Un salto nel passato che mette in scena con assoluta dovizia di particolari l’entusiasmo degli esordi di Chanel, rievocando attraverso aneddoti reali e conversazioni immaginarie  la rivoluzione apportata da Coco. Sullo schermo scorrono come frammenti di un puzzle ricostruito quello che sono i momenti esaltanti e di debutto della couturier. Insieme ai personaggi che furono testimoni, compagni e complici dei suoi successi, è possibile rivivere momenti di un’epoca in cui Gabrielle offriva alle donne contemporaneamente un modo di vestire e un modo di vivere e di pensare ineguagliabile. Erano quelli i tempi in cui una donna anticonformista riusciva a conquistare il consenso delle donne borghesi con il suo stile elegante ed anticonvenzionale. Uno stile intramontabile, che ancora oggi esalta la silhouette femminile come allora, e tutto questo grazie al rispetto della tradizione e all’estro creativo ed eclettico che Karl Lagerfeld ha mantenuto intatto nel tempo e che riesce a trasmettere ai suoi capi.

1-Chanel-620x390

Le riprese si sono svolte lo scorso mese di Marzo 2013 presso la Cité du Cinéma, studio cinematografico alle porte di Parigi. Il set era una fedele riproduzione della via dove sorgeva il suo primo negozio dell’epoca con la celebre facciata in cui le lettere nere su fondo bianco ricreavano l’insegna della boutique “Gabrielle Chanel”. L’atmosfera ricreata è quella magica e difficile di quegli anni, in cui la stilista disegnava cappelli e cominciava a vendere capi come marinare in maglia, pullover sportivi, blazer di flanella copiati da quelli di Boy Capel. Fino a quel momento aveva guardato agli abiti da uomo per vestire se stessa, ma da lì in poi “frugò negli armadi dei suoi amanti” per vestire anche le altre donne. I suoi capi d’ispirazione maschile nascevano così, molto lontani dallo stile dell’epoca, ma in breve tempo, proprio grazie alla loro portata avanguardista e rivoluzionaria, conquistarono i consensi delle donne libere e anticonformiste, proprio come lei.

Chanel oggi come allora, continua a lasciare il segno del suo stile eterno, rivivendo grazie al sapiente lavoro artistico, che solo un genio creativo come Karl Lagerfeld poteva cogliere e raccontare continuamente con così tante sfumature da mitizzare un simbolo femminile come Coco Chanel, a dea dell’Olimpo della moda.

 collage chanel

 

 

 

Christian Wijnants vince l’International Woolmark Prize

fzhfpnxivcypbbws_lÈ arrivato al capolinea l’International Woolmark Prize, il prestigioso concorso di scouting, che si propone di lanciare nuovi stilisti e di valorizzare le proprietà e la qualità di un tessuto naturale come la lana merino. Sessant’anni fa questa competizione diede notorietà a maestri come Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld, talenti di rara grandezza.

Oggi l’ultima edizione se l’è aggiudicata il belga Christian Wijnants, che ha vinto un premio di 100 mila dollari australiani e la visibilità presso le boutique più importanti del mondo. Dopo aver passato la prima fase, quella dei contest regionali, suddivisi nei vari continenti (Cina, Australia, India, Italia, Gran Bretagna, Francia e Usa), Wijnants è entrato a far parte dei sei finalisti, insieme a Ban Xao Xiu dalla Cina, Sophie Theallet dagli Stati Uniti, Dion Lee dall’Australia, Dressedunddressed dal Giappone e Pankaj and Nidhi dall’India. Sei giovani talenti che hanno avuto la possibilità di presentare la loro collezione in una sfilata-evento organizzata per l’occasione durante la Fashion Week londinese davanti ad una giuria d’eccezione: Donatella Versace, Diane von Furstenberg, Franca Sozzani, Tim Blanks (direttore di style.com), Victoria Beckham, Andrew Keith, Carla Sozzani, Linda Fargo, Paula Reed e Stefen Asbrand – questi ultimi direttori delle grandi boutique, partner dell’iniziativa. L’ha spuntata Wijnants con una capsule collection in lana merino 100%, creata da un singolo filato bianco e fatta a mano da un’unica persona.

20_Woolmark_Prize

Ora la collezione di Christian Wijnants verrà commercializzata nelle boutique più rinomate a livello mondiale: Bergdorf Goodman negli Stati Uniti, Harvey Nichols in Inghilterra, 10 Corso Como in Italia, Joyce in Cina, Eickhoff in Germania e David Jones in Australia.

Una bella iniziativa con l’intento di promuovere l’eccellenza della lana, valorizzata da un design all’avanguardia, affidato all’interpretazione dei talenti emergenti della moda.

Moda e beni culturali? Una coppia vincente

Una profonda sensibilità artistica è uno dei requisiti ideali di ogni buon intenditore di moda: perchè sia la moda che l’arte, pur essendo effimere, sono accomunate da quella infinita ricerca della raffinatezza e del gusto che aspira ad una perfezione estetica eterna ed atemporale, che sia per sempre. Partendo da questo valore, tre grandi nomi del fashion Made in Italy hanno deciso di schierarsi a tutela di tre importanti monumenti italiani.

Renzo Rosso, patron di Diesel, Diego Della Valle, titolare del marchio Tod’s, e in ultimo la griffe Fendi, infatti, hanno messo a disposizione del nostro patrimonio artistico-culturale le loro risorse grazie a tre memorabili iniziative di restauro che ridaranno una seconda vita ad altrettanti ed autentici simboli italiani: il Ponte di Rialto a Venezia e i due monumenti iconici della Città Eterna: il Colosseo e la Fontana di Trevi, incantevole location de “La Dolce Vita” di Federico Fellini.

Anita Ekberg e Marcello Mastroianni in "La Dolce Vita" sullo sfondo della celebre Fontana di Trevi

Il primo imprenditore della moda italiana a dare il via alle operazioni “salva-monumenti” è stato Diego Della Valle, che nei primi mesi del 2012 ha sottoscritto un ambizioso progetto di “total restyling” da ben 25 milioni di euro: un’operazione che si presenta come antidoto alla crisi imperante e che mira a restaurare il celebre Anfiteatro Flavio come simbolo di un’Italia che non si arrende alla recessione e anzi vuole ritrovare con ardore e coraggio l’orgoglio delle proprie radici.

E quindi considerare l’essenza della cultura come punto focale da cui ripartire per un nuovo modello di sviluppo, e questo nobile gesto un valido esempio di moderno mecenatismo. Ma superati gli ostacoli burocratici iniziali, dovuti a tante incertezze e alle “resistenze silenziose”, la consegna dei lavori è prevista per giugno 2015.

E Della Valle, da ambasciatore della moda e della bellezza nel mondo e ben consapevole della sua missione stilistica, afferma con orgoglio: “Siamo un gruppo italiano che vive di made in Italy e di stile di vita italiano. Quando abbiamo visto che serviva un intervento forte per uno dei simboli dell’Italia nel mondo, abbiamo riflettuto pochissimo ed abbiamo deciso di farlo con grandissimo piacere, come gruppo e come famiglia.”

Diego Della Valle all'interno del Colosseo

Renzo Rosso, a capo di Diesel Industries, in collaborazione con la società “Only the Brave”, di cui è Presidente unico, si rende fautore del rinnovo di un altro grande simbolo della grandezza architettonica in Italia: il famoso Ponte di Rialto a Venezia, cinquecentesco monumento che è il più amato dai turisti della città lagunare.

Costo dell’operazione: 5 milioni di euro, che Renzo Rosso finanzierà in cambio di spazi pubblicitari e pubblici per l’organizzazione di eventi, tra cui la possibilità di organizzare un evento in Piazza San Marco, uno a Palazzo Ducale e inoltre una significativa serie di benefit per la sua azienda. I lavori sono partiti a gennaio 2013 con consegna prevista alla fine del 2015: avranno una durata complessiva di 36 mesi, trascorsi i quali Rialto tornerà al suo vecchio splendore. Come prevedibile, la Diesel, nelle vesti di Renzo Rosso, è stata l’unica partecipante alla gara per gli appalti.

E il Comune però non è deluso per la mancanza di altri sponsor: “Neppure a parlarne – dichiara Alessandro Maggioni, Assessore municipale ai lavori pubblici – anzi, siamo felicissimi perchè in un momento di così forte crisi economica sappiamo quanto sia difficile investire in progetti di questo tipo.”

Raggiunta l’intesa, il Comune guarda già in avanti, nell’ipotesi di trovare un finanziatore anche per altri importanti monumenti bisognosi di cure, come il Ponte dell’Accademia.

Renzo Rosso con Alessandro Maggioni, assessore ai lavori pubblici del Comune di Venezia

Terzo esempio del riuscito gemellaggio moda-cultura è rappresentato dalla storica Maison romana Fendi, che impersonata da Silvia Venturini Fendi e dal direttore creativo Karl Lagerfeld, finanzierà – tramite il progetto “Fendi for Fountains” un lungimirante programma di restauro della mitica Fontana di Trevi e del Complesso delle Quattro Fontane, a poca distanza.

L’iniziativa è stata annunciata pubblicamente nell’ambito dell’edizione 2013 di AltaRomAltaModa.

La cifra stanziata per il rinnovo della Fontana di Trevi, nelle cui acque si bagnano Anita Ekberg e Marcello Mastroianni nelle indimenticabili scene del film “La Dolce Vita”, sarà di 2 milioni e 180.000 euro, mentre quella per il Complesso delle Quattro Fontane sarà invece di 300.000 euro.

A differenza con i progetti relativi al Colosseo e al Ponte di Rialto, non ci saranno pubblicità sulle recinzioni di cantiere ma soltanto una targa al termine dei lavori, previsti anche in questo caso per il 2015.

Il presidente e AD di Fendi, Pietro Beccari, commenta entusiasta la memorabile iniziativa: “Il legame con la nostra città è fondamentale. Un marchio romano, una griffe che rappresenta il Made in Italy così come Roma rappresenta un patrimonio per l’umanità.” “Fendi – aggiunge – rappresenta dei valori di raffinatezza che Roma incarna in maniera sublime.” Ma in che modo si manifesterà stavolta l’eclettica impronta artistica di re Karl?Con un imperdibile libro fotografico che celebra questa gloria culturale, omaggio alla suprema bellezza di Roma e dei suoi monumenti. Affinchè moda faccia rima con cultura. E viceversa.

Karl Lagerfeld con Silvia Venturini Fendi alla presentazione del progetto "Fendi for Fountains"

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...