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La Roma Jewelry Week cambia look con il nuovo logo realizzato dagli studenti di graphic design dello IED

In occasione della terza edizione della settimana del gioiello contemporaneo, il cui tema sarà “Second Life”, la Roma Jewelry Week presenta il suo nuovo logo. Un rebranding realizzato dagli studenti del Corso di specializzazione in Grafica dello IED Roma, coordinato da Francesco Giuliani, relatore del progetto di tesi, e da Barbara Brocchi, coordinatrice del Dipartimento di Design del Gioiello IED Roma. Con l’obiettivo di consolidare e ampliare le sinergie sul territorio, la RJW mostra il lavoro svolto e, in tale ottica, fino a martedì 11 luglio nella galleria Incinque Open Art Monti della Capitale, sono state esposte tutte le opere del Corso di Grafica dell’Istituto Europeo di Design. L’intento della Roma Jewelry Week è quello di offrire al pubblico un alto valore culturale che esalti il grande patrimonio storico e artistico territoriale, mettendo in connessione le realtà più interessanti del settore. Hanno partecipato all’happening in centro gli allievi Riccardo Alesiani, Carla Messina, Valentina Laconi e Riccardo Pietrucci, modello delle grafiche, l’artista Alessandro Arrigo, Francesca Botrini, faculty, scuola master IED Roma, le designer Maria Patrizia Marra, Pinella Distefano, founder del brand Dettaglidattimi, Anna Pinzari e Anastasia Mukhortova, docenti ed esperti, tra cui Roberto Frusteri, accolti al vernissage da Monica Cecchini, ideatrice e curatrice della kermesse.

Il logotipo scelto dalla direzione della manifestazione, ideato da Silvia Sicilia, è stato creato ispirandosi ai monumenti storici capitolini e, in particolar modo, all’arco che è per eccellenza l’elemento più rappresentativo dell’architettura romana. Sicilia è riuscita ad interpretarlo in chiave contemporanea realizzando un logo elegante, armonioso e innovativo. Un nuovo visual che esprime al meglio la valorizzazione del gioiello contemporaneo, in relazione alla Città Eterna, con un respiro internazionale. La RJW, nella selezione, ha inoltre premiato con una targa, quale riconoscimento al loro impegno progettuale, i talentuosi Riccardo Alesiani e Annalisa Rossi per la qualità e la coerenza dei progetti creativi. Con l’esposizione in galleria è stato omaggiato l’eccellente lavoro svolto da tutti gli studenti dello IED Roma, nell’ottica di promuovere i giovani e valorizzare la formazione. In seguito, è stato illustrato il programma della RJW che si terrà il prossimo ottobre e che vede ancora aperte le iscrizioni per il contest del Premio Incinque Jewels.

Molte le novità di quest’anno, come la collaborazione con Homi Fashion&Jewels che premierà un artista selezionato tra i partecipanti al contest e metterà a disposizione uno spazio espositivo all’interno dell’evento che si terrà a Milano dal 16 al 19 febbraio 2024. HOMI Fashion&Jewels Exhibition è la manifestazione milanese in cui stile, design e ricerca si incontrano dando vita a proposte originali, accostamenti inaspettati e idee inedite. Un’altra importante novità è il Premio I Daverio: un tributo all’impareggiabile arte dei Daverio, che si distingue per gli autentici manufatti e per l’origine di una tradizione straordinaria, che dura da decenni, nata dalle abili mani di Franco Daverio nel 1933. Il premio sostiene e promuove l’eccellenza artistica nella manualità, esaltandone la creazione attraverso il gioiello scultura. Lo scopo è quello di raccontare la peculiarità dei Daverio, legata ad una profonda conoscenza dell’arte e delle tecniche di lavorazione dei metalli, che da tre generazioni dà vita a preziosi manufatti scultorei. In agenda anche award di designer e jewelry blogger come il Premio MissGiò di MissGiò Jewelry Blogger, alias Giorgia Zoppolato, psicologa del marketing, art director e set designer di fotografia del gioiello, e il Premio Elena Donati, artista e designer di stanza a Milano. Grazie alla sua passione per le forme, i materiali e i colori diversi, Donati ha sviluppato il desiderio di creare e progettare oggetti artigianali. La designer Rossella Ugolini, invece, dedicherà ad un giovane creativo, selezionato tra i partecipanti, una consulenza finalizzata alla produzione di una nuova collezione. Immancabili, poi, i tour della RJW.

Photo credits Courtesy of Press Office

“SienAssisi”. Scatti d’autore firmati IED, in mostra a Roma

Dal 19 al 25 giugno IED Roma e il Comitato per le Celebrazioni Nazionali presentano alla Biblioteca della Camera dei Deputati (Palazzo San Macuto) la mostra fotografica “SienAssisi. Le strade di Caterina e Francesco”. Un originale progetto espositivo a cura di Luigi Vernier, direttore della scuola di vision communication dell’Istituto Europeo di Design capitolino e di Tony Paticchio, direttore artistico delle celebrazioni. Scatti realizzati dal talento dei giovani creativi made in IED,omaggio al 75mo anniversario dalla proclamazione di Santa Caterina e San Francesco patroni d’Italia.

Giovanni Pulice_Sacro Convento
Giovanni Pulice_Sacro Convento
Martina Cilento_ Sacro Convento
Martina Cilento_ Sacro Convento

Una passeggiata fotografica con inediti ritratti paesaggistici che non intendono raccontare solo le tappe dei due santi ma fondere alla bellezza dell’immagine i valori intrinseci di un territorio. Ambienti sacri e profani. Affreschi e opere architettoniche del Medioevo e del Rinascimento nelle opere fotografiche di Marzio Bongarzone, Martina Cilento, Priscilla Pallante, Mattia Pannunzio, Stefano Pompa, Claudia Esposito, Giovanni Pulice e Giulia Venanz. Otto allievi IED.

Siena e dintorni - progetto Santa Caterina in collaborazione con IED Roma
Siena e dintorni – progetto Santa Caterina in collaborazione con IED Roma
Marzio Bongarzone_Bagno Vignoni
Marzio Bongarzone_Bagno Vignoni

La mostra SienAssisi– spiega Antonio Venece, general director del noto Istituto della Capitale- è il secondo appuntamento di un progetto iniziato nel 2014 e in cui alcuni studenti del corso di Graphic Design si sono cimentati nel realizzare il marchio delle celebrazioni– continua Venece – Il concept vincitore di Lorenzo De Angelis è stato declinato anche su una faccia della medaglia celebrativa realizzata dal designer e orafo Giovanni Urso e consegnata a Papa Francesco”.

Oltre all’esposizione è prevista la pubblicazione di un catalogo che illustra le fotografie esposte.

Fashion ID #32 | Italo Marseglia

Sound Track: Edith Piaf, Mon Manage à Moi

Nella foto, il designer Italo Marseglia
Nella foto, il designer Italo Marseglia

Sognatore, creativo ma anche, e soprattutto, designer! Così si definisce il giovane  Italo Marseglia che fin da bambino ha sempre sostenuto di voler fare “il couturier”. Cresciuto in una famiglia in cui l’amore per la conoscenza, la dedizione allo studio e l’importanza della cultura sono stati gli imprescindibili must, negli anni, il giovane designer campano si è sempre più concentrato sulla moda nutrendo un interesse smodato per ogni forma di arte, e non solo, che fosse anche lontanamente connessa ad essa: dalla letteratura di Gabriele D’Annunzio e le sue edonistiche opere ricche di dettagli e particolari, al Grande Cinema italiano con Sophia Loren e Silvana Mangano, passando per il fascino dei red carpet hollywoodiani. Italo Marseglia sognava  di diventare uno stilista guardando in TV la mitica inviata del TG2 Mariella Milani durante la settimana dell’alta moda parigina. Racconti indelebili nella mente di un creativo. “Certo, credere fermamente in un sogno, il mio sogno,in un paesino di provincia nel casertano non è stata cosa facile!”- racconta Italo Marseglia a Trendstoday.it – “L’unico che ci credeva davvero, inizialmente, ero io, così quando mi chiedevano dei miei sogni, io dicevo non ho sogni, solo tanti progetti! Intanto si formava il mio senso estetico, ad un’infanzia piena di colore contrapponevo una smodata passione per il bianco, il nero e il grigio”.

Courtesy of Italo Marseglia
Courtesy of Italo Marseglia

Un occhio attento per l’architettura, le forme, il design e la progettazione . La tanto odiata matematica del liceo diventa valido spunto per nuove applicazioni, sartoriali e materiche. Dopo aver frequentato l’Istituto Europeo di Design di Roma, Italo Marseglia decide di incanalare verso strade concrete la creatività, sviluppando realmente le sue idee attraverso il perfezionamento di un metodo personalissimo di progettazione matematica applicata al design. Da allora un continuo sperimentare tra forme e formule. Marseglia racconta attraverso le sue creazioni storie uniche legate da fragili armonie algebriche caratterizzate da atmosfere drammatiche unite ad un’eleganza e ad una raffinatezza dall’allure retrò. Oggi è direttore creativo di Trou Aux Biches brand del ready to wear femminile.

Courtesy of Italo Marseglia
Courtesy of Italo Marseglia

Ed è in una maledetta Ville Lumière che prende vita il progetto “Paris Maudit”. Sono i poeti maledetti, l’amore sconsacrato, le opere di Baudelaire e Verlaine che conducono il designer in un viaggio onirico. Un sogno ed un percorso, intesi come necessità di astrarsi e liberarsi da una dimensione reale soffocante nella quale non ci si riconosce. Ed ecco, mesdames et messieurs, la donna Italo Marseglia. Giovanissima e tenace si riconosce nel proprio mondo ma allo stesso tempo cerca di evadere, catapultandosi, così, in realtà opulente e sofisticate. Luoghi immaginari riconducibili ai “meravigliosi edifici dell’impalpabile” (La Zuppa e le Nuvole, C. Baudelaire) dove, però, l’ironia della gioventù pervade ogni cosa. La poetica decadente, incentrata sull’esaltazione del bello ma non convenzionale, ha del sublime. Oltre le apparenze, come un poeta maledetto, Marseglia riesce a cogliere la vera essenza, e quindi la bellezza, delle cose. Per il giovane designer casertano il bello è nella matematica.

Courtesy of Italo Marseglia
Courtesy of Italo Marseglia

La donna Italo Marseglia sa divertirsi con gusto. Ama rubare dal guardaroba della madre ma anche del papà. L’immaginario maschile si concretizza nei dettagli che equilibrano gli insiemi. I classici tessuti diagonali in vigogna, ad esempio, si piegano a forme leziosamente femminili. Nelle camicie, invece, tutti i dettagli rimandano ad un uomo classico.  Le abbottonature grosse, i colletti ed i taschini creano uno stridente contrasto quando si mescolano a tessuti trasparenti tipici dell’immaginario femminile. Ancora, le long socks in lana creano un effetto vedo non vedo per una femminilità mai ostentata ma fortemente presente. Il corpo si veste di nuove forme amplificando la silhouette in cui si alternano drappeggi, cadute, pieghe, plissé. Un complesso gioco di pieni e vuoti. Forme, frutto di uno studio geometrico e matematico, che evocano il rigore estetico del grande couturier Fausto Sarli.

Courtesy of Italo Marseglia
Courtesy of Italo Marseglia

Partendo da una forma piana con sole due dimensioni” -racconta Marseglia – “riconducibile all’ipotesi di Reimann , ho apportato modifiche cambiando vertici e centri e inserendo, nelle due sole dimensioni originarie, una terza: la profondità data dal corpo che indossa l’abito. Nella complessità dell’insieme le diverse costruzioni si fondono; le forme avvolgenti, i volumi esagerati, il gioco di pieni e vuoti creato grazie alle costruzioni ed alle pesantezze dei tessuti si incastrano in precarie armonie matematiche

Il gioco materico e vorticoso dei pieni e dei vuoti si alterna alla sintetica palette cromatica usata che è pura e basica: bianco e nero. L’utilizzo del non colore attira l’attenzione sulle sovrapposizioni lasciando alle diverse texture il compito di dar luce agli abiti.

Se la moda italiana ha pianto la scomparsa del grande Gianfranco Ferré, l’architetto delle forme per eccellenza, e di recente i quotidiani finanziari hanno annunciato la fine del brand, fortunatamente il talento è dietro l’angolo, basta solo investire e crederci. L’artigianalità, quella vera, in Italia esiste ancora e il giovane designer Italo Marseglia, che nonostante l’età sembra avere la tempra di un sofisticato couturier degli anni Ottanta, ci riserverà delle bellissime sorprese. Augurandoci che siano made in Italy, naturalmente.

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