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Storia, Glamour e Arte in mostra al Maxxi: “Bellissima – L’Italia dell’Alta Moda 1945-1968″

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Attraverso abiti originali, gioielli, filmati e immagini d’epoca la moda entra al museo, dialoga con l’arte contemporanea e con la coreografia di manichini appositamente realizzata da Vanessa Beecroft, grazie anche alle suggestive immagini di Pasquale De Antonis. Oltre vent’anni di moda concentrati in un’esposizione, che restituisce le atmosfere e gli stili di un periodo il quale ha contribuito in modo straordinario a definire il carattere italiano a livello internazionale.

Da Le Sorelle Fontana a Schubert, da Germana Marucelli a Mila Schön, Sarli e Simonetta, Capucci e Gattinoni, Valentino e Galitzine; abiti, accessori e gioielli in dialogo con opere d’arte. E ancora la Roma protagonista del Giubileo del 1950 e delle Olimpiadi del 1960, la città del cinema e dei divi hollywoodiani, di via Veneto e della Dolce Vita, ma anche i paesaggi italiani di Torino, Milano, Firenze, Venezia, Napoli. Tutto questo è “Bellissima – L’Italia dell’alta moda 1945-1968”, una stagione di pura creatività italiana, quella in mostra dal 2 dicembre 2014 al 3 maggio 2015, al Maxxi di Roma a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo, Stefano Tonchi, che attraverso la lente privilegiata della moda, ritrae la cultura italiana in un momento di creatività straordinaria in tutte le sue prospettive dal cinema all’arte, dall’architettura al teatro, fino alla fotografia, facendo rivivere al Maxxi i migliori anni della moda e dell’arte italiana.

Dalla mostra 'Bellissima', al Maxxi di Roma
Dalla mostra ‘Bellissima’, al Maxxi di Roma

Ritratto della cultura italiana attraverso le creazioni di grandi stilisti e maison famose in tutto il mondo, “Bellissima – L’Italia dell’alta moda 1945-1968” ha attirato gran parte del jet set facendo calare nella città eterna il bel mondo della moda internazionale. Da Peter Dundas a Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, da Frida Giannini a Eva Cavalli, Alberta Ferretti, Miuccia Prada, Goga Askhenazi di Vionet, la famiglia Missoni e Fendi, e tanti altri tra stilisti, attori e testimonial, hanno affollato le sale del museo per la prima serata in stile Met Gala all’italiana. L’inaugurazione dell’esposizione ha infatti coinciso con l’annuale cena di gala del Maxxi, evento scintillante di fundraising dove la moda si è fatta più che mai protagonista. L’evento, grazie ai tantissimi volti noti, ha permesso la raccolta di seicentomila euro, un risultato importante che andrà sostenere il museo e le nuove acquisizioni.

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Pier Paolo Piccioli, Maria Grazia Chiuri e Franca Sozzani 2014 Getty Images

Il periodo tra il 1945 e il 1968, che la mostra indaga, rappresenta uno straordinario momento di vitalità culturale, un’eccezionale stagione della creatività italiana. La serie di creatori considerati dal progetto non vuole essere esaustiva, ma intende presentare l’Alta Moda italiana come fenomeno esploso, caratterizzato da diversi centri nevralgici che sono le città di Firenze, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia. Bellissima racconta così, attraverso questa geografia, il clima di un periodo che va dal 1945, ancora guerra ma già dopoguerra, fino ai sconvolgimenti del 1968, plasmando così cambiamenti radicali in tutti i campi, che gettano le basi per definire gli immaginari internazionali del pret-à-porter”. L’esposizione ricostruisce un’immagine lucida di quegli anni e della fusione delle arti che ha caratterizzato quel periodo unico, in cui si è andato definendo quello che chiamiamo italian style. 

Dalla mostra 'Bellissima', al Maxxi di Roma
Dalla mostra ‘Bellissima’, al Maxxi di Roma gli abiti esposti

L’allestimento, che riprende il flusso delle architetture dello stesso museo, mette in relazione gli abiti della grandi sartorie italiane come Emilio Schuberth, le Sorelle Fontana, Sarli, Simonetta, Capucci, Gattinoni, Fendi, Balestra, Biki, Galitzine, Pucci e Valentino con opere di Alberto Burri, Paolo Scheggi, Massimo Campigli, e ancora Carla Accardi e Giuseppe Capogrossi. Il dialogo tra arte e moda è sempre più stretto sopratutto nel caso degli abiti di Mila Shon ispirati ai tagli di Lucio Fontana, o con ancora più intense sono le geniali plissettature optical di Germana Marucelli realizzate insieme all’artista cinetico Gentulio Alviati.

Esposto anche  l’abito che le Sorelle Fontana disegnarono nel 1955 per Ava Gardner, si chiamava «pretino» perché era ispirato alle vesti cardinalizie. A lui sarà ispirata la storica mise di Anita Ekberg ne La Dolce Vita di Federico Fellini

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Un nastro avvolge il visitatore trasportandolo in un viaggio a ritroso nel tempo attraverso accessori, bijoux, documenti e le meravigliose di foto di Paolo de Antonis, Federico Garolla e Ugo Mulas. Come “Un affresco corale” viene descritta la mostra, definita così dalla stessa curatrice Maria Luisa Frisa, che non parla solo del mondo romano, ma definisce un dna italiano fatto di storie estetiche diverse tra loro. Alla fine del percorso la performance di Vanessa Beecroft ha davvero commosso chi ha avuto la fortuna di vederla nelle serate inaugurali. Una riflessione sull’identità femminile, che indaga il rapporto con tra corpo e abito, di una poesia da lasciare senza fiato. 

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Abiti in mostra al Museo Maxxi di Roma per “Bellissima”

Main partner di questo progetto è Bulgari, di cui sono in mostra le scintillanti creazioni dell’epoca, pezzi unici rappresentativi di un periodo chiave nella storia del marchio a livello di sperimentazione e innovazione stilistica. Tra le creazioni presenti in mostra troviamo Serpenti in oro con diamanti o smalti e una collana degli anni ’50 in platino, rubini e diamanti per un totale di 70 carati. La mostra, grazie al grande impegno dei suoi organizzatori e al valore della sua portata, conferma di nuovo Roma come capitale culturale della Moda, segnando nuovamente in qualche modo il culmine di un lavoro svolto negli ultimi tre anni da AltaRoma e Silvia Venturini Fendi per ridare un ruolo e una credibilità a Roma nel sistema della moda internazionale.


VFNO – Vogue Fashion Night Out: la notte più cool dell’anno torna nella Capitale

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Dopo un anno di assenza Roma torna a splendere sotto i riflettori della serata più attesa dell’anno, la Vogue Fashion’s Night Out, la notte dello shopping organizzata dalla rivista di moda per eccellenza, Vogue, in collaborazione con Roma Capitale, AltaRoma, e in collaborazione con le Associazioni di Via, tra centinaia di negozi, aziende e stilisti, con l’unico obiettivo di avvicinare il mondo della moda al grande pubblico in un’atmosfera di festa.

L’11 settembre le vie capitoline sono state così protagoniste dell’evento più glamour in fatto di moda, inaugurato in modo ancora più elegante presso l’Hotel de Russie, con il conferimento del Premio “Italian Icon Award” a Franca Sozzani da parte dell’ICE, l‘Istituto del Commercio Estero. Un premio che ha come motivazione il costante impegno del direttore di Vogue Italia a favore delle eccellenze del Made in Italy nel mondo.

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Riccardo Monti, Franca Sozzani e Rocco Forte – Italian Iconic Award © SGP

Designer, giornalisti, blogger, fashion addict e amanti dello shopping si sono immersi come in una grande community in una serata piena di eventi unici, dj set, cocktail e personaggi famosi contando sopratutto sull’apertura notturna delle boutique e dei negozi del Tridente della città eterna, che dalle 19 alle 23.30, hanno dato a tutti la possibilità di incontrare alcuni dei più importanti stilisti e, di poter acquistare nel corso della serata le limited edition create ad hoc dai brand. Shopping, che si estende anche online e a tutta Italia, per chi non è potuto essere presente all’evento grazie al sito Vente-Privee, quest’anno di nuovo partner della Vogue Fashion’s Night Out e leader delle vendite-evento, che prolunga di una settimana l’emozione della notte dello shopping rendendola accessibile a tutti tramite il sito.

Nata nel 2009, la manifestazione dedicata alla moda, riapre le danze con la sua creatività con l’obiettivo di dare impulso all’economia del settore oltre che a sostenere le iniziative a carattere sociale. Vogue Fashion’s Night Out rappresenta dunque l’occasione perfetta per partecipare attivamente a progetti charity attraverso il coinvolgimento dei tanti brand che sono stati presenti e che ogni anno riconfermano la loro partnership, realizzando per l’occasione oggetti unici il cui ricavato sarà devoluto a progetti benefici. Uno di questi è “Differenza Donna”, Associazione che si rivolge a donne italiane e straniere in difficoltà, mettendo a disposizione centri di accoglienza Solidea della provincia di Roma.

“Siamo felici di tornare a Roma per la terza volta, – ha commentato Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia – una città con un patrimonio artistico inimitabile e un centro storico che ha sempre accolto con calore ed entusiasmo le iniziative di Vogue Italia e del mondo della moda. Come sempre una parte del ricavato delle vendite sarà devoluto a un progetto per la città, in particolare quest’anno sosterremo i centri di accoglienza per le donne oggetto di violenza e in condizione di disagio e per i loro figli minori”.

Un evento questo dove il Made in Italy fa da protagonista in una città, che risponde sempre con entusiasmo ad eventi di tale portata, una realtà moderna che cerca sempre di più di avvicinare la fashion community in una grande famiglia. Migliaia infatti sono le persone che hanno preso parte alla serata, visitato negozi e assistito a sfilate d’eccezione. Per le strade si respirava quell’energia e quella vitalità che contribuiscono a sostenere il mercato della moda, uno dei settori economici più importanti sopratutto nel nostro paese.

Durante la notte più scintillante dell’anno molti sono stati gli eventi importanti come quello all’Accademia L’Oreal che ha aperto le porte al pubblico in occasione del 50° anniversario di Kerastase. Sono state esposte cinque cover storiche di Vogue Italia di Steven Meisel, interpretate live dai K Stylist durante la notte della VFNO presso l’Accademia. In occasione dei 10 anni di “Who Is On Next?”, il progetto di fashion scouting organizzato da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia, che ha come obiettivo la ricerca e la promozione di giovani talenti creativi del made in Italy, è stata presentata in occasione della VFNO una esclusiva mostra presso il Museo di Palazzo Braschi, rimasto aperto per l’occasione fino alle 22.00, per ripercorrere la storia e celebrare i creativi che vi hanno partecipato.

Maria Grazia Chiuri, Assessore Leonori, Pierpaolo Piccioli, Teresa Maccapani Missoni e Franca Sozzani - © SGP
Maria Grazia Chiuri, Assessore Leonori, Pierpaolo Piccioli, Teresa Maccapani Missoni e Franca Sozzani –
© SGP

Partner ufficiali che anche questo anno hanno riconfermato la loro presenza sono stati Visa, Citrôen, Lavazza, Martini, McArthrGlen Designer Outlet, QVC e ovviamente Vente Privee.com. Proprio Lavazza ha allestito un corner nel cortile Caffarelli di Via dei Condotti dove oltre alla degustazione gratuita del caffè sono state vendute le speciali confezioni il cui ricavato è stato devoluto all‘Associazione Internazionale Fashion 4 Development. Dimensione Suono Roma ha organizzato una ricca serata grazie alla presenza di conduttori, dj e naturalmente la musica di Radio Dimensione Suono Roma. Infatti a chiusura della VFNO dalle 23.00 in poi Casina Valadier, a Villa Borghese, è stata il ritrovo per tutti quelli che hanno voluto proseguire la serata all’insegna del fashion mood. Qui lo special Party di Dimensione Suono con Arturo JKay, Nicola Teknick Perilli, Mauro Zavadava Mandolesi, Lorenzo Palma e tutti i protagonisti della radio. Una serata dunque piena di ritmo ed energia, quella della VFNO 2014, che grazie al coinvolgimento consolidato negli anni di noti partner a livello internazionale, ne conferma il successo di anno in anno.

Dall’archivio Condé Nast 100 anni di fotografia di moda in mostra

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Provocanti, glamorous, magiche e accattivanti sono gli aggettivi, che descrivono da sempre le fotografie di moda realizzate dai grandi fotografi come Cecil Beaton, Irving Penn, Helmut Newton e Mario Testino. Sono proprio questi scatti ad allestire la mostra presso l’Edinburgh City Art Center, aperta al pubblico fino all’8 settembre.

Il gruppo editoriale Condé Nast ripercorre grazie al suo archivio, gli ultimi 100 anni di storia della moda con un’esposizione fotografica delle firme più importanti, che hanno immortalato i momenti salienti del fashion system internazionale.

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La mostra “A Century of Photography at Condé Nast” espone 160 scatti estratti dalle riviste Vogue, Glamour e Love, dove è possibile ammirare la creatività in campo fotografico di uno dei primi fotografi di moda, Edward Steichen, che grazie ai suoi scatti pionieristici, risalenti al 1911, ha segnato la storia della moda attraverso la fotografia. Curatrice della mostra è Nathalie Herschdorfer, storica specializzata in storia della fotografia, che ha raccolto stampe originali e pagine delle riviste facendo così ammirare ai visitatori un’ampia rassegna del lavoro di alcuni dei grandi nomi del secolo, dal principio della loro carriera al loro strabiliante successo.

Un’occasione eccezionale non solo per conoscere l’evoluzione della moda, ma anche per capire col passare del tempo, quali sono e come cambiano i concetti di bellezza e creatività celati dietro al mondo patinato e lustrato delle riviste e dei suoi status symbol.

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Le foto in mostra ricostruiscono frammenti del passato e rappresentano un momento riassuntivo di una parte di società e la fotografia di moda, come afferma la Herschdorfer, è essa stessa parte integrante della nostra cultura visuale in quanto ha un valore importante come forma d’arte e sopratutto come documento della storia della civiltà stessa. La fotografia è testimonianza dei cambiamenti sociali e dell’arte interpretata dai grandi maestri.

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Oggi le immagini di moda vengono esposte nei musei dove è possibile ammirare gli scatti di artisti come Peter Lindberg, Patrick Demarchelier e tanti altri, diventando così cosa comune, visitare mostre dedicate a questo genere di arte. In realtà questa forma espressiva è molto recente, afferma la curatrice dell’esposizione. Fino a poco tempo fa la fotografia di moda era concepita esclusivamente per i fashion magazine: una bella foto scattata per essere inserita all’interno della testata. Recentemente invece potendo tornare indietro con lo sguardo attraverso gli scatti degli artisti è possibile riconoscere la fotografia di moda parte integrante della Storia della Fotografia, al pari di quella paesaggistica, documentaristica o dei ritratti.

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Ogni fotogramma esposto alla rassegna, parla di un determinato periodo storico immortalato grazie a quello scatto. Si tratta degli anni Venti ed in particolar modo dell’idea di donna di quegli anni. Lo stesso fanno le foto successive: in quelle degli anni Sessanta c’è la cultura giovanile dell’epoca con la sua trasgressione, negli anni Ottanta arrivano le grandi top model, come la bellissima Claudia Schiffer.

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Gli archivi Condé Nast sono dunque un patrimonio inestimabile di passato e presente e come afferma Nathalie, in essi sono conservati fin dall’inizio tutto quello che è stato pubblicato sulle testate. Ci sono immagini molto vecchie, fatte per essere riprodotte su carta, e nei dossier tutto il materiale è catalogato in base alla data di pubblicazione. L’archivio Condé Nast di New York conserva dunque le immagini internazionali di un intero secolo di pubblicazioni, circa 8 milioni di fotografie: una documentazione di straordinaria ricchezza e di prestigio per la storia della moda.

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Raccontare scarpe da sogno | Christian Louboutin’s Story

Un artigiano della calzatura di lusso, un autentico maestro francese del glamour che col suo notevole talento eclettico e accattivante ha affascinato decine di star dei patinati red carpet di tutto il mondo e non solo: ecco a voi Monsieur Christian Louboutin en personne, stavolta però raccontato sulle preziose pagine di un bellissimo volume fotografico edito da Rizzoli che celebra così il ventesimo compleanno del noto marchio di scarpe di lusso.

Un’opera ricca e sostanziosa, un vero e proprio cult book da mangiare con gli occhi che non può mancare nelle librerie di ogni appassionata di moda che si rispetti e che quindi sazierà la fame delle milioni di fashion-addicted che sognano di indossare ai piedi le spettacolari creazioni dello stilista calzaturiero tra i più amati del pianeta.

Una straordinaria monografia focalizzata sulla brillante carriera di un mito creativo famoso per il suo concept design eclettico ed esotico diventato poi il suo tratto distintivo che contiene, come un prezioso scrigno, il catalogo di tutte le sue calzature, come ben testimonia la vasta e splendida carrellata di elementi iconografici, primi fra tutti le teatrali fotografie che, ad esempio, interpretano con vivida efficacia i famosi tacchi a stiletto delle celebri e sensualissime scarpe-scultura dalla suola rossa, diventate, in breve tempo, un vero e proprio must nonché un accessorio di culto globale.

Il libro, oggetto davvero sorprendente grazie alla sua struttura in pagine a battente unito allo straordinario pop up, ripercorre con dovizia di particolari tutte le fasi della brillante ascesa di questo stilista visionario del lusso, dagli albori del suo ingresso nel fashion system fino ai giorni nostri, soffermandosi anche negli spazi più riservati ed intimi del personaggio, come i sontuosi interni delle boutiques monomarca e perfino nel privato delle sue mura domestiche.

Nella biografia di Louboutin occupa sicuramente un posto rilevante la collaborazione con l’amico regista David Lynch, col quale ha realizzato una mostra dedicata alla scarpa vista come feticcio erotico.

Se si amano davvero le calzature Louboutin è d’obbligo non pensare mai alla scarpa come un accessorio comodo poichè per Monsieur Christian la cosa è alquanto assurda e come egli stesso tiene a sottolineare: “Il comfort è un concetto orribile. Con queste scarpe non si può pensare né di camminare né tanto meno di correre, sono state realizzate per restare sdraiate.”

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