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“Steve McCurry Children”, al Museo degli Innocenti di Firenze in mostra gli scatti d’autore del reporter americano

Testo e foto a cura di Vanessa Bocci


Il
Museo degli Innocenti di Firenze apre le porte alla mostra “Steve McCurry Children” del celebre fotografo americano. Le 100 fotografie saranno esposte dal 19 maggio fino all’8 ottobre2023, dove si potranno ammirare gli scatti realizzati in quasi cinquant’anni di attività e che ritraggono bambini da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana. La mostra curata da Biba Giacchetti è un viaggio virtuale che porterà il visitatore in contatto con le etnie più lontane attraverso le differenti condizioni sociali, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi innocenti.

 “Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti
“Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti

L’esposizione inizia con una serie straordinaria di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra, sofferenza, gioia, stupore e ironia. Dall’Afghanistan all’India, dal Messico al Libano fino all’Europa, la mostra ha l’obiettivo di descrivere le condizioni dei bambini nelle diverse realtà mondiali; incontriamo bambini profughi o lavoratori, bambini che giocano con mezzi da guerra ignari del pericolo arrampicandosi sui cannoni, oppure si divertono  nel fango rincorrendo un pallone, o suonano una chitarra realizzata con materiale di scarto.

 “Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti
“Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti

“Steve McCurry Children” è un vero e proprio viaggio nell’infanzia per incontrare piccoli esseri umani che affrontano condizioni di vita diverse, ma che parlano un linguaggio in cui ciascuno può riconoscersi, uno spunto di riflessione che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni, nella consapevolezza che un mondo migliore è reso possibile dalle azioni del nostro presente. Steve McCurry è considerato una delle figure più autorevoli nel panorama della fotografia contemporanea, la maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità rendono le sue fotografie indimenticabili. Nato nei sobborghi di Philadelphia, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University, prima di iniziare una collaborazione con un  giornale locale.

 “Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti
“Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti

Dopo due anni come freelance compie un viaggio in India, il quale aprirà le porte ad una serie di viaggi che lo porteranno a girare ogni angolo del mondo. Dopo diversi mesi di viaggio arriva in Pakistan incontrando un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti provenienti dall’Occidente. McCurry sarà il primo in grado di mostrare al mondo le immagini del conflitto in Afghanistan. Da allora il fotografo ha continuato a scattare in giro per il mondo fotografie straordinarie. I suoi scatti raccontano di conflitti, di culture , di tradizioni antiche e di tendenze contemporanee. Nelle sue foto l’elemento umano resta centrale e lo dimostra l’immagine più famosa del fotografo, ovvero la foto della ragazza afganaritratta in un campo rifugiati nel 1984, diventando l’emblema delle condizioni patite nei territori di guerra prima che le Nazioni Unite stilassero la Convenzione sui Diritti dei Bambini entrata in vigore nel 1990. Steve McCurry ha vinto moltissimi premi a livello internazionale e nel 2019 è stato inserito nella International Photography Hall of Fame. Secondo i rapporti delle organizzazioni internazionali, come Save  The Children circa 1 bambino su 6 è costretto a vivere in territori di guerra. La Rappresentanza speciale dell’ONU ha dichiarato che i bambini in zone caratterizzate dagli scontri sono esposti a sei gravi violazioni dei propri diritti: uccisione e mutilazione, reclutamento, violenza sessuale, rapimento. Tra il 2005 e il 2020 oltre 104.000 bambini sono stati uccisi o mutilati e oltre 93.000 sono stati reclutati e utilizzati nei combattimenti. In questo scenario Steve McCurry crede fermamente che attraverso l’istruzione si possa costruire un futuro migliore fatto di libertà e autodeterminazione.

 “Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti
“Steve McCurry Children”, Firenze Museo degli Innocenti

A questo specifico tema sono dedicate delle immagini all’interno della mostra. Grazie alle sue doti narrative, ogni scatto è un vero e proprio capitolo di storia, che diventa una finestra sulla vita capace di esprimere l’essenza e la passione per i bambini, di cui riesce a trasmettere la genuinità e la semplicità attraverso i suoi scatti, andando a creare un rapporto diretto con chi si ferma ad ammirare i suoi capolavori. I bambini immortalati da McCurry trovano la felicità nelle piccole cose, nonostante le  scarse  risorse a loro disposizioni si divertono saltando, correndo, nuotando, mostrando sempre curiosità e adattabilità. La loro capacità di trovare gioia nelle realtà più difficili, come ad esempio in contesti di povertà assoluta o di conflitto ha un qualcosa di straordinario. La mostra “ Steve McCurry Children” ha il proposito di farci vedere il mondo attraverso gli occhi dei bambini, ovvero con gli occhi dell’innocenza.

Da blogger a stilista. The Sartorialist per Roy Roger’s

Cosa accade quando il più noto tra i fotografi di street style, Scott Schuman, meglio conosciuto come The Sartorialist inizia a collaborare con Roy Roger’s? Nasce un progetto ovviamente per le prossime due stagioni del marchio, presentato a Firenze nell’ambito di Pitti Uomo nell’ 89° edizione appena terminata. Al centro delle limited edition, c’è lui il denim.

Un progetto a quattro mani questo, che vede come protagonista il marchio Made in Italy pioniere nella realizzazione del denimwear guidato dal direttore creativo Guido Biondi e The Sartorialist la mente creativa dell’omonimo blog, che punta alla creazione di un dialogo reciproco fra mondo della moda e la sua relazione con la quotidianità.

Guido Biondi e Scott Schuman - Courtesy of Press Office
Guido Biondi e Scott Schuman – Courtesy of Press Office

Da blogger a stilista per Roy Roger’s. Un grande passo avanti per Scott Shuman che ha intrapreso questo viaggio con grande entusiasmo e determinazione. «Durante la ricerca e la progettazione – commenta Shuman – la nostra volontà è stata quella di creare qualcosa che avesse una direzione precisa. Nessuno ha bisogno di un semplice paio di jeans con il mio nome sulla salpa. Dal momento in cui sto per presentare una collezione di denim di primo livello voglio infatti offrire qualcosa di inedito, attraente e sopratutto differente da quella che è la proposta della concorrenza. […] Guido e il suo team hanno fatto un ottimo lavoro; parendo dalle mie idee iniziali hanno realizzato dei capi che non vedo l’ora di indossare personalmente e, se tutto va bene, di vedere nei migliori shop internazionali». 

The Sartorialist for  Roy Roger's - Courtesy of Press Office
The Sartorialist for Roy Roger’s – Courtesy of Press Office

Guardando alle origini, per l’Autunno-Inverno 2016-17 la capsule collection realizzata consisteva in una serie di capi dalla forma e struttura impeccabili, che indossati insieme creano un total look unico, ma che indossati singolarmente possono comunque risultare perfetti. D’ispirazione per questa collezione sono gli anni ’70, che vengono rielaborati in chiave moderna attraverso una particolare scelta di volumi, silhouette e dettagli estremamente studiati. Proporzioni nuove per i capi, che introducono una lunghezza inedita a richiamare visibilmente l’epoca di culto presa a riferimento. Vita alta per i jeans e gamba che scende morbida aprendosi sul finale, mentre il capo spalla e il maglione si accorciano decisamente. Taglie oversize per il parka, capo iconico di quel periodo. I materiali d’eccellenza utilizzati provengono dalle realtà tessili fiorentine. A completare la collezione la maglieria in 100% lana pettinata realizzata con i migliori filati italiani.

Elemento chiave della collezione è l’autentica passione per il denim e la condivisione di un punto di vista comune sulla moda. «Mi ha sempre affascinato la visione pionieristica di Scott Schuman – dice Guido Biondi direttore creativo di Roy Roger’s – sul concetto di moda che sottolinea il valore dell’interpretazione personale. The Sartrialist rappresenta infatti un osservatorio permanente sui cambiamenti che avvengono nel mondo, attraverso il suo vigile obiettivo che ci mostra ciò che indossa la gente comune nella vita quotidiana».

The Sartorialist for Roy Roger's - Courtesy of Press Office
The Sartorialist for Roy Roger’s – Courtesy of Press Office

«Il miglior modo per progettare qualcosa di valido è quello di essere estremamente accentrati su ciò che personalmente si vuole – dichiara Shuman – […]. Ho infatti una grande stima del marchio e della sua storia, ma sin da subito sono rimasto colpito da Guido e dal suo team, per la passione e conoscenza del denim che ha e per la sua apertura mentale nel creare una collaborazione che portasse il mio nome in maniera speciale e non ordinaria» Come afferma lo stesso direttore creativo Biondi, «la strada è da sempre la prima forma di ispirazione ed è da qui, che ancora oggi parto quando devo cercare una nuova collezione. Perché è dalla vita di tutti i giorni che prendono forma le nuove tendenze». Date due personalità così affini di certo non poteva non nascere un progetto migliore.

A Firenze l’estate è rock con ContestaRockHair, tra musica e divertimento

Il 20 e 21 luglio sarà un weekend all’insegna della musica rock per ContestaRockHair, il brand internazionale di hairstyle sarà ospite del Rock Village (viale Pasquale Paoli incrocio con via Pierluigi Nervi, Firenze), allestito in occasione di Rockin’1000 That’s Live: il concerto della più grande Rock Band al mondo, 1500 musicisti diretti dal Maestro Peppe Vessicchio, con la partecipazione di Courtney Love, che si svolge sabato 21 luglio presso lo Stadio Artemio Franchi di Firenze. Una due giorni per vivere la musica a 360° con i concerti live e un programma ricco di attività, e per cogliere l’occasione di assistere – o essere protagonista – del celebre Cutting Live, firmato ContestaRockHair: una vera e propria performance interattiva concepita a ritmo di musica.

Rockin1000_marco_onofri_Courtesy of S/C Comunicazione
Rockin1000_marco_onofri_Courtesy of S/C Comunicazione

Per questa occasione il brand sorprenderà il suo pubblico con una novità inedita: il cutting live si tinge dei colori dell’arcobaleno con ColorFul Hair Flash di L’Oréal Professionnel che permette un tocco crazy che dura il tempo di uno shampoo. Negli spazi del village il brand e il partner di lunga data L’Oréal Professionnel si preparano a cambiare il look di tutti coloro che ne avranno voglia. Un luogo senza precedenti, che convoglia la musica l’hairstyle e l’arte del tattoo con un esperto tatuatore a disposizione dei più audaci. E non è finita, per prendersi cura della pelle tatuata e mantenerla idratata, La Roche-Posay Cicaplast Baume B5 è l’alleato ideale. Balsamo Lenitivo Riparatore in versione anche con SPF50 per proteggersi dall’esposizione UV quotidiana. Ideale invece per un momento rinfrescante ed emolliente è l’Acqua Termale, un’acqua naturalmente antiossidante che lenisce e protegge, anti-irritazioni, per bambini e adulti. Tutto questo a disposizione di tutti i visitatori della manifestazione, e per chi ha acquistato i biglietti del grande concerto del 21 luglio, l’accesso al village è infatti gratuito, un’esperienza unica da non perdere.

Rockin1000_marco_onofri_ Courtesy of S/C Comunicazione
Rockin1000_marco_onofri_ Courtesy of S/C Comunicazione

«Il nostro mestiere è fatto di incontri e contaminazioni – raccontano i direttori creativi di ContestaRockHair, Alessandro Santopaolo e Massimo Bianco – e la partnership con L’Oréal Professionnel è per noi uno stimolo continuo, che ci invita a raccontare il nostro punto di vista sul mondo che ci circonda. L’iniziativa firmata da Rockin’1000, una grande opera musicale collettiva che accoglie tutti, senza barriere e senza limiti, è per noi un’interessante opportunità per relazionarci con una community che celebra la musica e la diversità».

  Rockin1000_Ph. Marco Onofri Courtesy of S/C Comunicazione

Rockin1000_Ph. Marco Onofri Courtesy of S/C Comunicazione

Polimoda Talents. Ecco i vincitori del premio Best Collection 2016

Conclusione non convenzionale per il Polimoda Fashion Show, con due designer che si sono aggiudicati gli stessi voti della Giuria e, quindi, due vincitori per il titolo di Best Collection for 2016.
La Giuria, composta da undici esperti internazionali dal mondo della moda – Suzy Menkes, Hirofumi Kurino, Guram Gvasalia, Massimiliano Giornetti, Scott Schuman, Alexander Shumsky, Laudomia Pucci, Riccardo Vannetti, Brendan Cannon, Linda Loppa e Danilo Venturi – ha assegnato il proprio voto al termine della sfilata che si è tenuta la sera del 14 giugno nella suggestiva cornice di Palazzo Strozzi.

La Giuria Internazionale
La Giuria Internazionale

Siamo quindi lieti di annunciare che, tra i venti designer che hanno presentato le proprie creazioni in passerella, sia Mirco Arena che Federico Cina si aggiudicano il titolo di Best Collection for 2016. Entrambi hanno realizzato una collezione menswear composta da cinque look, calzante celebrazione della moda maschile in occasione di Pitti Uomo #90 e, soprattutto, nuova linfa per l’abbigliamento e l’identità dell’uomo. Menzione speciale è andata inoltre a Ryota Sakai, la cui collezione donna ha colpito la giuria per la ricercatezza e la qualità dei suoi capi.

Federico Cina
Federico Cina

Ricca di creatività la collezione di Mirco Arena intitolata Dethroned Love, regale e allo stesso tempo ascetica: fredde sfumature decorano la collezione in bianco, nudo e trasparenze, come acqua che si cristallizza per trasformarsi in ghiaccio. Materiali plastici intessuti in strutture geometriche per ricreare la fragilità dei fiocchi di neve. Il processo di cristallizzazione parla al cuore di Mirco Arena e alla sua costante lotta tra passione e razionalità. L’idea si fonde con l’ispirazione tratta dai Sami, tribù indigena dalla Norvegia: ricami raffiguranti teschi umani rappresentano i rituali di buon auspicio e l’atmosfera gelida della collezione, in una fusione introspettiva di mente e cuore.

Mirco Arena
Mirco Arena

Con la collezione Come una Vita viene al Mondo Federico Cina vuole sottolineare l’importanza fondamentale del diritto alla famiglia. I tiralatte inseriti nei capi maschili, dal vago richiamo all’abbigliamento militare, destrutturato, stereotipo classico dell’universo maschile, raccontano la storia di un individuo che si occupa del proprio figlio, nel tentativo di normalizzare una situazione ancora ritenuta anormale da parte della società più conservatrice. Per Federico, la moda si fa portatrice anche di un messaggio sociale, di una realtà che lo riguarda da vicino, un sogno che spera possa diventare reale.

Ryota Sakai
Ryota Sakai

Anche la collezione di Ryota Sakai, Kami, ha decisamente colpito i giurati, meritando una menzione speciale, con il suo mix di romanticismo, innovazione e raffinatezza tecnica. La collezione si ispira a quella che il designer immagina essere la vita quotidiana di un lottatore di sumo. Strutture sartoriali dai grandi volumi sono montate sui capi, in contrasto con i corpi atletici e senza peso delle modelle: sotto la loro enorme mole, anche i lottatori di sumo sono fatti di ossa. Il tutto si fonde, tramite stampe digitali coloratissime, con il Festival Tiji del Nepal, che celebra il ritorno della primavera, per esplorare la vita esteriore e interiore nella sua forma più fondamentale.

Con ContestaRockHair a Pitti Uomo lo stile è da urlo!

Pitti Immagine preparatevi ad uno stile da urlo.Il mood rock e le tendenze del momento si incontrano nell’ultima campagna “Scream for your style” firmata ContestaRockHair. Il marchio internazionale di Hairstyle presenta nuovi look glamour: acconciature, tagli e outfit che strizzano l’occhio a colori e pose pop, per il lancio della linea firmata dal brand. I trend che provengono dalle strade di tutto il mondo si mescolano in 12 prodotti per la cura dei capelli, un prodotto Made in Italy che custodisce in sé un gusto “sartoriale”, unico, non solo nella funzione di supporto per l’acconciatura, ma anche nel design e nella fragranza. Il brand sarà presente a Firenze al Sisley store di via Roma 11, il 16 Giugno, per la prossima edizione di Pitti Uomo e il sapore urban del marchio sarà in mostra nella sezione My Factory per presentare la nuova linea di prodotti e far conoscere il suo stile.

Courtesy of Press Office
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Con la curiosità del ricercatore e la determinazione dell’esploratore CRH ha testato, setacciato e fuso le caratteristiche vincenti dei migliori prodotti sul mercato per ottenere la formula convincente. In collaborazione con Originitalia, azienda leader nel mercato della cosmesi, nascono il Volumizing, l’Hydrating e il Curling ne sono il risultato, tre linee di prodotti costituite da Shampoo e Conditioner e pensate per ogni tipo di capello, cui si accompagnano i prodotti “Finish”: Saltiness, Shine, Powder, Wax Matte, Curling Milk e Molding Paste, concepiti per conferire un ultimo tocco caratterizzante al proprio stile.

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Quella di ContestaRockHair è una linea professionale dalle grandi prestazioni e dal facile utilizzo, che anche in mani inesperte garantisce un risultato entusiasmante. “DO IT YOUR SELF”. L’intento è quello di fornire a chiunque lo desideri uno strumento unico per ricreare autonomamente – e a casa propria – la magia solitamente espressa solo dalle mani esperte di un professionista.

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ContestaRockHair®

ContestaRockHair® è uno spazio senza limiti geografici e d’espressione, un movimento animato da un team cosmopolita, un laboratorio senza frontiere che realizza idee nuove. Fondato nel 1996 da Alessandro Santopaolo e Massimo Bianco, ideatori di una rivoluzionaria tecnica di taglio accuratamente trasmessa a tutto lo staff, il brand conta oggi 11 saloni diffusi in 3 continenti. Roma, Firenze, New York, Miami e Shanghai. Oltre vent’anni di esperienza per il marchio italiano dall’anima rock e dall’identità distintiva che è diventato oggi una realtà aziendale internazionale, basata su una fitta rete di partner e caratterizzata da una gestione creativa delle risorse umane. La passione per il lavoro e l’entusiasmo nella sperimentazione si affiancano quotidianamente alla promozione di iniziative creative e di campagne di utilità sociale, animate dall’attenzione verso gli altri e l’ambiente.

Pitti Taste 11^, ecco i sei appuntamenti da non perdere

I loghi di Taste e Fuori di Taste
I loghi di Taste e Fuori di Taste disegnati da Lucia Gaggiotti.

Food blogger di tutto il mondo, unitevi! È giunto il momento di sfoderare i vostri coltello e forchetta eco-chic migliori, tutti gli hashtag più gustosi, da #yummy a #foodporn, tutte le fotocamere GoPro progettate appositamente per l’immersione in piatti di spaghetti e calici di bollicine: arriva Pitti Taste 11!

Dal 12 al 14 Marzo la Stazione Leopolda di Firenze farà da sfondo al salone eno-gastronomico che, a colpi di prelibatezze e design curato al millimetro, è diventato meta ambita sia degli appassionati di food&wine 2.0 (quelli, per intendersi, che mai iniziano una cena senza prima aver immortalato con almeno sei tipi di luce differente ciò che hanno nel piatto) sia dei più veraci amanti del buon cibo.

342 espositori, tre aree per il Taste Tour (alla stessa Leopolda si aggiungono da quest’anno l’Alcatraz e il Teatro dell’Opera), decine di eventi “Fuori di Taste” sparsi per tutta Firenze.

Preoccupati di non trovare più la strada fra un bicchiere di Chianti e un cucchiaio di ricotta d’alpeggio? Niente paura: ecco selezionate per voi le 6 cose che proprio non potete perdervi.

I visitatori assaggiano le prelibatezze delle scorse edizioni di Taste (ph Pitti)
I visitatori assaggiano le prelibatezze delle scorse edizioni di Taste (ph Pitti)

1. ALLESTIMENTO D’AUTORE

“Un moderno Albero della Cuccagna”: è l’allestimento di Taste 11. Alessandro Moradei, già ideatore dell’I_Dome che simulava le bellezze toscane in onore di Expo2015, cura l’atmosfera da dì di festa con luci e spazi pensati per la convivialità. Le cascate di verde, ad opera dell’azienda vivaistica Mati, aiutano a creare l’illusione: siamo in un salone di street food avanguardistico o in una piazza di paese di una volta?

2. TASTE RING

Fede & Tinto
Fede & Tinto

Un angolo per conferenze e incontri a tema food, certo, ma anche per approfondire argomenti come la biodiversità e la necessita di un’alimentazione sostenibile. Si parla dei bocconi più ricercati di Sud America e Caraibi, della difesa dell’olio evo dalle contraffazioni, del fenomeno esplosivo dei birrifici artigianali italiani. Ospite d’onore domenica 13, la salacità di Fede e Tinto: il duo protagonista di Decanter su Radio2 presenta le nuove fatiche letterarie, “111 vini italiani che devi proprio assaggiare” e “Sommelier ma non troppo”.

3. LIBRI DA GUSTARE

Letteratura per gli amanti del buono. Tanti momenti dedicati al connubio fra libri e cibo: siamo presi dall’effetto Madeleine con le venti storie di “Storielle in Dispensa” illustrato da Elisa Barbieri, ci sediamo a tavola con Leonardo da Vinci (e cuciniamo con lui, grazie alle ricette dello chef Enrico Panero) grazie a “Leonardo non era vegetariano”, ci infervoriamo lanciando la migliore offerta durante l’asta “Come eravamo golosi”, dedicata a preziosi libri di cucina e bandita proprio da Fede e Tinto.

4. TASTE TOUR: GLI ESPOSITORI

Il cuore (e il gusto) della manifestazione. Dagli snack cacio e pepe di Alfred&Friends all’olio agli agrumi di Agrumato, dalla bresaola d’oca dell’Oca Sforzesca al succo di melagrana biologica di Acqua Plose, passando per le chips al tartufo di Tartuflanghe, la cioccolata fondente 100% di Domori, i biscotti salati ai funghi porcini di Kucino.

La bellezza sta nell’avvicinarsi, frugare, accostare il naso, assaggiare, fermarsi ad ascoltare la storia di ogni boccone prelibato. Siete invitati a scoprire, magari ricercando proprio quelle aree che più mettono alla prova le papille gustative.

Shopping consapevole e voglia di esplorare a Pitti Taste. (ph Pitti)
Shopping consapevole e voglia di esplorare a Pitti Taste. (ph Pitti)

5. A TUTTO SHOPPING

Acquisto consapevole grazie al negozio separato dagli stand (sì, ci ricorda tanto l’Ikea, ed è un bene). Gli espositori sono liberi di parlare e mostrare le prelibatezze, i visitatori di acquistare senza spintoni. E le shoppers sono decorate coi motivi ideati da Lucia Gaggiotti: mandala e uova a celebrare convivialità e bellezza fiorentina. Meglio di tante borse costose

6. GLI EVENTI FUORI DI TASTE

Al Mercato Centrale la pizza diventa cibo consapevole grazie a sette artigiani da tutta Italia, Riccardo Barthel di Desinare lancia una startup per pranzi e cene gourmet fatti in casa e riporta i prodotti km zero del mercato di Ortobello, all’Obicà piace l’aperitivo a base di riso e mozzarella e da Ladurée vige il sacro rito del tè coi macarons. E ancora, cinta senese e Brunello di Montalcino da Burde, Franciacorta e caviale da Procacci, verticali di baccalà da Da’Pescatore, hamburger d’autore, aceto balsamico IGP, spaghetti ai ricci di mare…

Nel calendario di Pitti Taste 11 ce n’è – letteralmente – per tutti i gusti.

Fuori di Taste - un percorso illustrato (ph. Pitti)
Fuori di Taste – un percorso illustrato (ph. Pitti)

Le Generazioni di Pitti Uomo 89: innovazione vintage e voglia di giocare.

La Fortezza da Basso di Firenze con le installazioni di Oliviero Baldini.
La Fortezza da Basso di Firenze con le installazioni di Oliviero Baldini.

Nomen omen per Pitti Uomo 89 – Generations. Il salone fiorentino appena concluso è stato teatro di una folla di generazioni, piani temporali ed expertise diversi che si sono incontrati nella ricerca di definizione per l’uomo dell’autunno/inverno 2016/2017.

Il parco giochi di Gentlemen's playground by M&C Saatchi e MINI.
Il parco giochi di Gentlemen’s playground by M&C Saatchi e MINI.

Proprio come un bambino che deve crescere, il gentiluomo può muovere i suoi primi passi in un parco giochi (di design, è ovvio). È il Gentlemen’s playground di M&C Saatchi e MINI, installazione dove i visitatori possono lasciarsi andare al lato ironico della moda fra scivoli e altalene, e che fa da preludio agli stilisti emergenti che con la moda stanno imparando a giocare. Sorge infatti poco distante lo spazio di The Latest Fashion Buzz, ricettacolo di innovazione e quest’anno invaso dalla maglieria pop di Carlo Volpi, dai contrasti di volumi di Moto Guo, dalle stampe irriverenti di NA DI Studio.

Le felpe 10 X 10 An Italian Theory in collaborazione con Proraso
Le felpe 10 X 10 An Italian Theory in collaborazione con Proraso.

Con il dialogo fra vecchio e nuovo, fra infanzia ed età adulta, che fa da leitmotiv a questo Pitti, sarebbe impossibile non citare l’operazione che 10 X 10 An Italian Theory ha compiuto con Proraso. Il designer Alessandro Enriquez nutre da sempre una fascinazione per il boom economico dell’Italia anni ’50-’60, e la marca di prodotti da barba fiorentina ha fatto la storia proprio in quegli anni. È così che durante il party di lancio della collezione sembra di passare in mezzo alle versioni appena ventenni dei nostri nonni o genitori, vestiti con maglioni e t-shirt coloratissime su cui campeggiano gli slogan dei miracolosi prodotti beauty. Anche la location aiuta: è il Blues Barber Shop di via Cimabue a Firenze, vero e proprio negozio da barbiere d’altri tempi.

Se il vintage può diventare moderno, anche i grandi classici possono subire una rivisitazione senza perdere il loro fascino. È l’esperienza di Luxury Palace, raccolta di artigiani del lusso italiano che prende ispirazione dal salotto di una maison de charme tunisina di inizio novecento. Ogni oggetto va guardato da vicino o si rischia di perdere il dettaglio fondamentale. Le cravatte di Bram, ad esempio, sono tradizionali solo dal davanti: il retro nasconde inserti variopinti, fantasie con perle e catene, addirittura pizzo e ricami. Lo scopo è ricostruire l’immagine dell’eleganza statica con la vitalità e la voglia di essere unici, e le vicine essenze di Aqua Flor danno manforte in questa impresa: se il profumo deve rispecchiare il nostro essere, perché non crearlo su misura grazie all’aiuto del maitre profumiere della boutique fiorentina?

I profumi Aquaflor e le cravatte Bram.
I profumi Aquaflor e le cravatte Bram.

Dai luoghi del lusso ai non-luoghi di transito, Mason’s sembra quasi offrire un compendio finale sul caleidoscopio delle generazioni Pitti. Il suo défilé-spettacolo ricrea una vip lounge d’aeroporto dentro al Conventino del Four Seasons: sacro e profano che si incontrano, ma anche parata di umanità. Dai giapponesi intenti a farsi selfie con chiunque alla star inseguita dalle fan, dalla nobildonna d’antan col suo accompagnatore a giovani rockers e fanatici dello sport, tutti vestiti con l’eleganza che mai si prende troppo sul serio della maison di Forte dei Marmi.

Un viaggiatore elegante nella vip lounge di Mason's
Un viaggiatore elegante nella vip lounge di Mason’s (Photo: Ansa)

Pitti Uomo sarà anche concluso, ma il viaggio della moda attraverso il tempo e lo spazio non finisce mai.

Generazion(i) Pitti. A Firenze torna il salone dedicato alla moda uomo

I protagonisti del digital project di Pitti Uomo 89 (Credits e-pitti.com)
I protagonisti del digital project di Pitti Uomo 89 (Credits e-pitti.com)

È il luogo in cui eleganza ed eccentricità collidono. Dove gusto e raffinatezza si fanno quasi estremi, dove anche l’alta manifattura diventa ironica e gioca con la libertà di espressione.

È Pitti Uomo, il salone dedicato alla moda maschile nato negli anni ‘50 e che dal 1982 ha la sua sede presso la Fortezza da Basso di Firenze.

Visitatori delle scorse edizioni di Pitti Uomo (Credits disicouture.com)
Visitatori delle scorse edizioni di Pitti Uomo (Credits disicouture.com)

Per chi crede che sia solo un pretesto usato dai blogger per ripescare dall’armadio i completi più bizzarri, ecco qualche numero da capogiro: 600mila metri quadri di esposizione, 1205 espositori di cui 520 internazionali e 225 new entries, più di 35mila visitatori attesi, poco meno della metà dei quali stranieri.

Pitti Generation(s) è l’edizione invernale che si svolgerà dal 12 al 15 gennaio 2016. Moda e società contemporanee sono, come ogni anno, fonte e propulsione della tematica scelta.

“[Pitti Generation(s)] parlerà della simultaneità di tante generazioni diverse nella moda e negli stili di oggi. – ha dichiarato il vicedirettore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto. – La velocità del contemporaneo comprime e mixa il tempo personale e generazionale, tra riflessi nostalgici e sperimentazione, in un globale superamento di confini. Così Pitti Generation(s) racconterà con ironia e leggerezza un’epoca dove l’età si rivela sempre più uno stato mentale che anagrafico, con uomini maturi in jeans e t-shirt e giovani dalle barbe vittoriane con la passione per il vintage.”

Lo stilista coreano Juun J (Credits Getty Images)
Lo stilista coreano Juun J (Credits Getty Images)

Largo dunque ad un intrecciarsi fra la tradizione delle grandi case artigiane e gli artisti emergenti della manifattura. Non è un caso che gli ospiti di questa edizione siano rispettivamente un esponente del mercato coreano in continua crescita e uno stilista che ha rilanciato nella contemporaneità un marchio storico come Fendi: si tratta infatti di Juun J per il settore uomo e Marco de Vincenzo per il settore donna. Se il primo si è fatto conoscere per i volumi futuristici del suo streetstyle e promette un evento unico nel suo genere, il secondo si concentrerà su colore e silhouette riconoscibili, per una donna fortemente radicata nel presente.

Lo stilista Marco de Vincenzo in passerella (Credits Vincenzo Lombardo/Getty Images)
Lo stilista Marco de Vincenzo in passerella (Credits Vincenzo Lombardo/Getty Images)

“Avevo voglia di decontestualizzare la mia moda, cercando di immaginarla lontana da una sfilata, che per certi versi rappresenta una forma di routine. – sostiene de Vincenzo. – Credo che sia giusto concedersi momenti in cui liberare il proprio universo estetico e mescolarlo con l’arte. Ciò che vorrei trasparisse da questo progetto è quanto per me sia importante il sorprendere e il sorprendermi.”

L’estetica innovativa tornerà anche nel Designer Project di Pitti Uomo 89. Dopo i successi delle scorse edizioni per Andrea Incontri e Carlo Brandelli, questa volta il protagonista sarà adidas Originals in collaborazione con il designer giapponese Yosuke Aizawa di White Mountaneering. L’attesa è per un connubio fra materiali tecnici, design e funzionalità.

E ancora tanti, tantissimi nomi animeranno la Fortezza e Firenze nei giorni del salone. Dalla collaborazione fra Scott Schuman di The Sartorialist con Roy Roger’s per una capsule collection al ritorno del luxury brand britannico Aquascutum; da Patrizia Pepe con la nuova Collezione Uomo AI 2016 a Caruso e l’anteprima mondiale del secondo episodio di “The Good Italian”, una serie di short movies sullo stile di vita italiano con protagonista Giancarlo Giannini. Senza dimenticare la finale dell‘International Woolmark Prize, il riconoscimento per giovani stilisti che utilizzano la lana merino australiana per le loro creazioni.

I finalisti dell'International Woolmark Prize (Credits polimoda.com)
I finalisti dell’International Woolmark Prize (Credits polimoda.com)

Da osservato a osservante, lo stesso Salone sarà quest’anno capace di “lanciare lo sguardo” sui visitatori: il set design a cura di Oliviero Baldini vedrà infatti il piazzale del Padiglione Centrale tappezzato di occhi muniti di ciglia. Quale miglior modo per celebrare con ironia il mondo di chi adora guardare ed essere guardato?

Se poi si parla di visibilità, arrivano in soccorso gli hashtag ufficiali: già lanciati #pittiuomo #pu89 #pittigenerations #pittipeople, per non perdere neanche un fotogramma della kermesse fiorentina e per assicurarsi un nutrito seguito su Instagram&co.

In attesa di scoprire tutti gli eventi che coloreranno il fuoriPitti del prossimo gennaio, ecco il digital project prodotto da Hi!Production con la regia e fotografia di Pasquale Abbattista e la supervisione di Max Brun. Dieci protagonisti del mondo della moda che si raccontano attraverso giochi di sovrapposizioni, risate, gesti spontanei, frasi incisive. Arrivano (mischiate) le Generazioni Pitti.

https://youtu.be/UL9YEvte7Xo

Pitti Bimbo compie 40 anni: #81esima edizione per il childrenswear

Numeri da capogiro per l’81esima edizione di Pitti Immagine Bimbo. La manifestazione dedicata al childrenswear e alla realtà dei piccoli, che si è tenuta alla Fortezza da Basso ha festeggiato i suoi primi quarantanni.

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Conclusasi sabato 27 giugno lanciando un messaggio di fiducia ed energia per la moda junior italiana ed internazionale, Pitti Bimbo si conferma anche questo anno con 446 collezioni di cui 207 provenienti dall’estero, e con oltre 5.700 compratori e un totale più o meno di 10.000 visitatori, l’unico salone di riferimento che offre una rappresentazione completa dell’universo della moda bimbo a livello globale, nonché una grande piattaforma per le tendenze del lifestyle.

Eco Ethic @ Pitti Bimbo 81 - 001 Credits AKAstudio-collective
Eco Ethic @ Pitti Bimbo 81 – 001
Credits AKAstudio-collective

 Seguendo un’inclinazione già intrapresa nelle stagioni precedenti Pitti Bimbo punta l’acceleratore sopratutto in questa edizione, sul mondo della ricerca. Si va dalle collezioni all’avanguardia di Apartment al mix tra creatività e sperimentazione dei marchi del nuovo progetto KidzFIZZ, dal classico elegante delle grandi aziende di Pitti Bimbo alle label eco solidali di EcoEthic, dallo sportswear di Sport Generation ai ritmi urban di SuperStreet, fino ad arrivare agli accessori e al design legati al mondo dei piccoli. Tutto questo è accaduto in un ambiente in perenne evoluzione che ha accolto il visitatore in un clima di business oriented e di piacevole intrattenimento.

Di edizione in edizione a Pitti Bimbo il guardaroba dei piccoli guarda sempre più a quello dei grandi. Tale madre tale figlia si direbbe. Sembra essere questo il macrotrend di questa edizione, dove ovviamente i due abbigliamenti rimangono ben distinti tra loro e tali sono le scelte stilistiche di alcuni brand come Manila Grace, che debutta con la sua prima collezione bimbo, Missoni, Miss Grant, Ermanno Scervino Junior e Roberto Cavalli, che sembrano procedere verso questo orizzonte in una sorta di “a sua immagine” naturalmente edulcorato da tutto ciò che ad un bambino non sarebbe adatto. Anche per il maschietto di Pitti una delle notevoli tendenze è quella di attingere le idee dall’armadio di papà. Ed ecco così che leggeri lini inglesi, giacche sartoriali, bermuda dal taglio classico fanno capolino dell’armadio del figlio per la collezione della prossima P/E. Novità è il denim, declinato nel colore indaco e reinterpretato in chiave più classica. Un tocco retrò è stato una costante di molte collezioni, tra linee pulite e materiali morbidi e pregiati. Ne sono un esempio gli abiti di Savile Row, un vintage lavati in codury, abbinati a capi sportivi, felpe e tute slim.

Stampe animalier per Roberto Cavalli, che coniuga i motivi iconici della maison con nuovi dettagli. Il tema della rosa appare in molte creazioni, come negli abiti dove spunta a sorpresa il musetto di una giaguarina con una corona in testa, o sulle t-shirt dov’è serigrafata, mentre sul pantalone di lino e lurex il fiore è alternato a inserti in rete. Caftani, camiciole, abiti foulard, gonne lunghe in chiffon danno vita ad una atmosfera Gipsy.

Credits courtesy Miss Grant
Credits courtesy Miss Grant

Una palette gold si abbina all’avorio dai riflessi perlati. Il taffetà si sposa con un delicato e innocente animalier illuminato da paillets. Questa è la collezione di Miss Grant Couture per la P/E 2016. Il denim si sposa con paillets iridescenti e pois su taffetas mentre per Ermanno Scervino Junior suggestioni anni 90 e marinare sono il must have. Le righe, tanto amate dalla maison, diventano una marinière bianca e bluette con pizzo ricamato bicolore dal sapore prettamente francese.

Ricami, plissé, lavorazioni più ricche e fantasie delicate su forme e volumi lineari, per una piccola mini-me, la bimba che ama giocare con il guardaroba della mamma. Look retrò e raffinato per la piccola lady con abiti, gonne e top di pizzo rebrodé nei toni azzurro e verde da indossare con la camicia maschile in filafil azzurro. Capi tipici questi di un guardaroba Marni dove la funzionalità è perseguita con accenni magici e poetici. Sulle tutine in cotone leggero o in crêpe di seta si trovano invece i pois, interpretati in grandezze diverse e in varie combinazioni in colori.

 

Tessuto vintage per Missoni. Iconico, di maglia, traforato e lavorato ad onde, a zigzag, con bande sfumate di colore. Declinato in svariate tonalità dal lampone al rosa pesca, dal verde smeraldo all’acquamarina e al giallo citrino e dal blu lapis all’ametista creando vivaci e luminosi effetti grafici.

Il Gufo @ Pitti Bimbo 81 -  Credits Giovanni Giannoni
Il Gufo @ Pitti Bimbo 81 –
Credits Giovanni Giannoni

Si è respirata energia e positività in questa 81esima edizione confermata grazie anche ai grandi numeri del salone, ai tanti apprezzamenti per la creatività delle nuove collezioni e per la qualità dei buyer e degli eventi speciali messi in calendario. Performance in crescita per i buyer da Spagna, Francia, Belgio, Ucraina, Medio Oriente e Far East. In tenuta anche i numeri dei compratori italiani, che riflettono i segnali positivi che arrivano dai consumi interni, tornati ad essere molto dinamici negli ultimi mesi. “I feedback raccolti alla Fortezza sono stati all’insegna della positività e di un generale ottimismo – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagineper la moda bimbo è in atto una fase di rinnovata fiducia. Il mercato italiano ha dimostrato una sostanziale tenuta, e questo è senza dubbio un segnale confortante[…]. La moda bimbo sta esprimendo grande qualità, e Pitti Bimbo cerca a ogni edizione di ampliarne le prospettive, sia con nuovi progetti espositivi […] sia attraverso iniziative promozionali ed eventi speciali. […]”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Color Therapy. Benvenuti al Pitti Uomo#88

Grande energia alla Fortezza da Basso per l’88esima edizione di Pitti Moda Uomo, che si è chiusa lo scorso 19 giugno a Firenze. Buyer, espositori e stampa delineano ancora una volta un’edizione da record per il salone leader internazionale per la moda uomo.

© LIFT-D MMXV
© LIFT-D MMXV

Tema guida di questa edizione è stato THAT’S PITTI COLOR, un inno al colore, colore e ancora colore. E’ questo il nuovo linguaggio della moda. Energetico, brillante, estivo. “Il linguaggio del colore è anche uno dei codici fondamentali del fashion system – ha dichiarato Agostino Poletto, vicedirettore generale di Pitti Immagine e porterà ancora una volta a una frizzante immersione in nuovi stili e modi di vivere […]”. Un progetto a colori per il Pitti di questa estate, che ha conquistato le sfumature dell’arcobaleno tingendo la sua pelle di mille colori e dove è possibile guardare il mondo in Pitticolor. E’ così che nasce, un’immersione in una carrellata di toni contrastanti, vividi, complementari tra l’evanescenza degli acquarelli impressionisti fino alla carica profonda degli oli espressionisti. “Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, […] l’anima del pianoforte dalle molte corde”. Kandinskij descrive così l’elemento che più di ogni altro permea ogni attimo della nostra esistenza.

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Così come il colore ci circonda e ci ispira fruendo di esso nella nostra vita le nuove collezioni maschili sono completamente ispirate ad esso, sembrano cartelle Pantone da sfogliare, perfette nuance da combinare, da declinare ton sur ton spingendo l’uomo ad osare per la prossima estate. Una voglia immensa di colore questo anno, in cui siamo continuamente immersi, colori che sono intorno a noi, che indossiamo. A visualizzare il tema per questa stagione non solo il set design di Oliviero Baldini, che ha trasformato la Fortezza in un caleidoscopio tra installazioni, giochi di luce e incursioni cromatiche, ma è stato anche interpretato in versione digital il tema principale PittiColor presentando uno special digital art project firmato dal regista Luca Finotti che trasforma l’action painting in un fashion film per la kermesse di moda maschile.

59 mila metri quadrati di esposizione divisi in un percorso di 15 tappe tra ben oltre 1150 brand. Sono questi i numeri che rendono magnifico questo evento portando alla ribalta le novità più cool per la prossima stagione estiva. Un evento unico nel suo genere a cui Pitti Uomo offre spazio a importanti e consolidate aziende di moda così some ai nuovi talenti, un osservatorio privilegiato per capire le direzioni della moda uomo.  

Moschino Menswear Guest Designer -  Credits Giovanni Giannoni
Moschino Menswear Guest Designer –
Credits Giovanni Giannoni
Moschino Menswear Guest Designer Jeremy Scott -  Credits Giovanni Giannoni
Moschino Menswear Guest Designer Jeremy Scott –
Credits Giovanni Giannoni

Diverse sono state le anteprime e i progetti speciali presentati tra i quali spicca Moschino con la sua sfilata guidata da Jeremy Scott, menswear guest designer di Pitti88, Carlo Brandelli, direttore creativo di Kilgour, che ha presentato per la prima volta in Italia il suo stile. Dirk Bikkembergs con una live performance ha esibito la prima collezione underwear, beachwear e sockswear prodotta e distribuita da Perofil, grazie all’accordo siglato nel mese di gennaio 2015.

Carlo Brandelli per Kilgour - Credits Vanni Bassetti
Carlo Brandelli per Kilgour – Credits Vanni Bassetti

Fashion e food, oramai liason inscindibile, fa capolino anche al Pitti dove lo chef Bruno Barbieri ha presentato la prima capsule collection “Barbieri per Memory’s Itd”. Denim couture e cucina d’autore per una collaborazione dal sapore genuino e dal gusto innovativo di Alessandro Marchesi per una linea davvero particolare. Pitti non è solo questo, ma è anche sinonimo di apertura verso il mondo come ha confermato Constellation Africa, edizione speciale del progetto Guest Nation in collaborazione con Ethical Fashion Initiative, per la realizzazione di una sfilata pronta a promuovere giovani e talentuosi designer del continente africano.

Da Cruciani, che lancia in anteprima la nuova mini collezione di magliette “Love’s nation” a Thomas Tait, fino alle nuove proposte che valicano le differenze di genere racchiuse nel nuovo progetto OPEN, che interpreta in maniera sofisticata il mondo delle collezioni della nuova generazione che superano i concetti di maschile e femminile, fino al luxury underground di Unconventional.

Credits AKAstudio-collective
Credits AKAstudio-collective

L’atmosfera tra gli stand è stata piena di energia – ha commentato l’ad di Pitti Immagine Raffaello Napoleone – abbiamo visto collezioni ricche di creatività e costruite con attenzione al mercato, e abbiamo raccolto giudizi molto positivi sull’offerta delle varie sezioni e sui nuovi progetti lanciati a questa edizione […]”.

Edizione da record dunque che ha registrato una crescita di oltre il 5% rispetto all’edizione di giugno 2014. Il numero dei buyer si è attestato a più di 20.000 presenze, ancora una volta il miglior risultato delle ultime edizioni estive. A crescere sono anche le percentuali dei compratori esteri, + 6,5% rispetto allo scorso anno, così come sono in aumento quelli del mercato italiano in aumento oltre il 4%.

 

 

 

 

 

 

 

 

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