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Louis Vuitton & Marc Jacobs: c’est la mode!

Anno 1854. Città: Parigi. Piena Rivoluzione Industriale in corso. Da qui parte l’appassionante storia di due magiche parole che evocano il lusso per eccezione, ovvero Louis Vuitton.

Dal 7 marzo fino al 12 settembre, presso il Museo delle Arti Decorative di Parigi si tiene un’imperdibile mostra dedicata a un binomio vincente, a due geniali icone della moda contemporanea: Louis Vuitton e Marc Jacobs, anima creativa della famosa casa di moda francese dal 1997.

L’esordio della Maison targata LV ha per protagonista un abile artigiano parigino alla prese con la sua modesta ditta di pelletteria che si trova ad affrontare un fervido clima di tumultuosi cambiamenti che investono il costume della società dell’epoca.

Complici quindi la Rivoluzione Industriale in corso ed il sempre maggiore numero di viaggiatori aristocratici e facoltosi, Louis Vuitton riesce a trasformare così il suo umile progetto iniziale nel fastoso impero del fashion che conosciamo oggi, diventando in primis uno dei più prestigiosi produttori di bauli di lusso in pelle.

L’allestimento, curato da Pamela Golbin, intende essere così un tributo all’estro di due geni creativi allo stesso tempo così diversi e così visionari e si snoda su due livelli principali: al primo piano lo spazio dall’appeal più storico dedicato al fondatore della griffe delle celebri stampe monogram, Louis Vuitton appunto, che viene rappresentato dalla serie di bauli da lui realizzati a partire dal 1854 fino al 1892.

Al secondo piano invece, si effettua un balzo in un presente indubbiamente più tecnologico: è di scena l’artefice del successo del brand Vuitton negli ultimi 15 anni, il noto designer americano Marc Jacobs, che viene illustrato attraverso un’affascinante retrospettiva del suo lavoro stilistico.

Esposti su manichini in movimento, assistiamo ad una carrellata delle sue creazioni relative all’ultima decade e mezzo della sua carriera.

E poi si prosegue con foto, video e anche una gigantesca e spettacolare “chocolate box” con le 53 borse firmate LV e create da Jacobs.

Il tutto a sottolineare la capacità dello stilista di tradurre in chiave contemporanea i codici stilistici più classici della Maison, tramite una rilettura che tiene conto di un’assoluta fedeltà alle origini.

Marc Jacobs frequenta la High School Of Art and Design. Si diploma nel 1981 e da lì entra alla Parsons School di New York, dove vince il Perry Ellis Thimble Gold Award nel 1984. Nello stesso anno si aggiudica anche il Chester Weinberg Thimble Gold Award ed il Design Student ofthe Year Award. Mentre studia ancora alla Parsons, Jacobs sviluppa e vende la sua prima lineadi maglieria e progetta la sua prima collezione per Reuben Thomas. In questi giorni si allea in una partnershipcon Robert Duffy della Jacobs Duffy Inc., che continua fino ai nostri giorni. Nel 1986, sostenuto da Onward Kashiyama, disegna la sua prima collezione alla quale dà il suo nome.

Nel 1987 Marc viene insignito del Perry Ellis Award per il nuovo talento di Moda dal Consiglio di Fashion Designers of America(CFDA).

Jacobs attualmente è Direttore creativo di Louis Vuitton, incarico che ricopre dal 1997. Ha guidato Vuitton in collaborazioni di rilievo come Stephen Sprouse‘s graffiti borse, Takashi Murakami‘s color pastello accessori e il primo pret-a-porter con la Louis Vuitton imprimateur.

Le sue linee di abbigliamento Marc Jacobs e la meno costosa Marc by Marc Jacobs, creata nel 2000, sono attualmente molto popolari.

Louis Vuitton fonda il marchio omonimo nel 1854 a Parigi e fu ben presto imitatissimo. Nel 1855 apre il suo primo punto vendita di Londra, a Oxford Street. Nel 1867 il brand partecipa all’Esposizione Universale di Parigi. Risale al 1888 l’invenzione del pattern Damier Canvas, nel cui logo figura per la prima volta la scritta: “Marque Louis Vuitton deposeé”. Con la morte di Louis Vuitton, avvenuta nel 1893, il controllo dell’azienda passa a suo figlio George. Nel 1896 avviene il lancio dell’iconica linea Monogram,che alle iniziali del fondatore (LV) affiancava simboli di fiori e quadrifogli ed era ispirato al design di richiamo orientale in voga nell’epoca Vittoriana.

Nel 1901 il gruppo lancia sul mercato la prima Steamer Bag. Nel 1913 viene aperta la storica boutique negli Champs Elyseés di Parigi, seguita da nuove aperture di punti vendita a New York, Bombay, Washington, Londra, Alessandria d’Egitto e Buenos Aires. Negli anni successivi sono introdotte la Keepall Bag e la Noé, la cui funzione originaria è quella di trasportare bottiglie di champagne, e in seguito anche la Speedy, uno dei bestseller della Casa francese.

A partire dal 1977 e sotto la guida di Odile Vuitton (nipote di George) e suo marito Henri Ricamier, il marchio diviene una multinazionale quotata anche alla Borsa di Parigi. In quell’anno avviene anche la jointventure col gruppo del lusso Moet Hennessy, da cui il nome Moet Hennessy Louis Vuitton SA, il cui acronimo è LVMH.

Oggi l’azienda rientra nei maggiori produttori di beni di lusso, vantando un fatturato di 14,3 miliardi di dollari e 300 filiali in tutto il mondo, oltre a un esclusivo sito internet ufficiale, www.louisvuitton.com dove è possibile acquistare un prodotto LV da casa.

FUCK!FAKE | Come riconoscere una borsa Louis Vuitton

Alcuni consigli su come riconoscere una borsa Louis Vuitton falsa:

Comprate sempre nei negozi o sul sito web ufficiale: se volete essere sicuri di quello che state comprando, recatevi in uno store Louis Vuitton. Potete trovare sul sito web ufficiale tutti i negozi dislocati sul pianeta. Da circa un anno poi è attiva sul sito la sezione di e-commerce, molto affidabile.

Le borse di Louis Vuitton inoltre sono realizzate con un unico pezzo in canvas. Se avete in mano una borsa con una cucitura che attraversa la parte superiore, è “taroccata”.

La L e la V non sono perfettamente sovrapposte, ma quasi incatenate, la L è leggermente più in basso della V.

I simboli LV sono simmetrici, centrali attorno ai disegni.

I manici e le rifiniture delle borse Louis Vuitton sono in vacchetta naturale. La pelle, quando si acquista una Monogram nuova, sarà quindi di colore  beige chiaro. Col tempo la vera pelle si ossida e scurisce. Se all’acquisto i manici e le rifiniture sono già scuri, è falsa. Come è falsa se col tempo la pelle non scurisce.

Attenzione ai dettagli e alle rifiniture, curate nei minimi particolari dalla maison. I manici e le rifiniture sono in vacchetta naturale beige chiara all’acquisto, ma con i bordi in rosso e le cuciture in giallo.

Il canvas Monogram nasce nel 1896 sull’idea di George Vuitton proprio per evitare che i competitor potessero copiare i bauli di Louis Vuitton: paradossalmente, oggi è proprio il Monogram a essere più copiato. Spesso i contraffattori sono diventati davvero abilissimi nel disegnare il Monogram, mentre a volte si può riconoscere subito che si tratta di un falso.

L’etichetta all’interno delle borse, è in pelle e riporta la scritta incisa Louis Vuitton Paris Made in France. All’interno della fodera c’è sempre un codice di riconoscimento del prodotto .

Le parti metalliche delle borse Louis Vuitton sono in ottone dorato. Toccandole, sono abbastanza pesanti.

Diffidate da borse con prezzi e cartellini attaccati, spesso mostrati dagli imbonitori che vi vogliono rifilare il tarocco come garanzia di originalità. Una borsa originale non è coperta da plastica, nemmeno attorno ai manici e viene venduta dentro a un sacchetto di tela che riporta in nero il nome della maison.

Controllate i dettagli: il marchio LV è dipinto a mano, non stampato. Ed è impresso anche in ciondoli e chiusure.

I fiori e le stelle tipici delle stampa di Louis Vuitton hanno 4 punte, mentre in quelle taroccate spesso sono 5.

I manici non sono incollati tra loro ma cuciti, e la qualità conta, provate a staccare dei manici da una borsa LV è pressochè impossibile, mentre in quella contraffatta è piuttosto facile.

LOUIS VUITTON SPEEDY:

Le misure disponibili della Speedy sono 25-30-35-40 e corrispondono ai cm di larghezza della borsa.

Nella Speedy dimensione 30 il monogramma LV si ripete nel “corpo” della borsa 4 volte per ogni riga –orizzontalmente- per 8 colonne –verticalmente- considerando l’unico pezzo di tela. Ovviamente si vedono 3 righe sul davanti (ogni riga formata da 4 LV), 2 righe nella parte sotto e altre 3 righe nella parte dietro.

All’interno della Speedy 30 si trovano 2 cartellini, semplicemente appoggiati, senza nessun filo, non legati in nessun modo.
Uno è color crema di circa 3×6.5 cm, con scritto da entrambi i lati LOUIS VUITTON a capo piccolo MALLETIER A PARIS in piccolo, incorniciato in un rettangolino e in alto al centro. Sotto il rettangolo, da un lato del biglietto c’è scritto Coated fabric – Cowhide leather trim , dall’altro lato invece la stessa scritta ma in francese: Textile enduit – Garnitures cuir de vachette . Le scritte sono marrone scuro.
L’altro cartellino è più simile ad un’etichetta, ha anche un foro di lato, ma non ha fili di nessun tipo. E’ bianco, misura circa 8,5×4,5 cm. In alto a sinistra c’è scritto SPEEDY 30. Al centro c’è un codice a barre con a sinistra un disegno della borsa. Sopra e sotto il codice a barre c’è il codice alfanumerico che si legge anche sulla ricevuta (ma non è come quello all’interno della borsa!). E’ composto da una M e 5 numeri. Sopra è più grande, sotto invece è piccolo e in mezzo a due asterischi. In basso sulla sinistra c’è scritto MONOGRAM. Dietro è tutto bianco, senza nessuna scritta.

Le parti laterali hanno 2 LV uno accanto all’altro che si ripetono verticalmente per 3 colonne.

I manici in vacchetta naturale devono essere molto corti.  La Speedy, infatti, viene portata al gomito e non sulla spalla.

Le cuciture di colore giallo devono essere perfette e senza errori.

Gli ottoni  devono essere rettangolari, dorati ed opachi.

La linguetta laterale sinistra deve avere scritto:

1° riga: LOUIS VUITTON

2° riga : PARIS

3° riga: made in france

La linguetta laterale destra deve avere il buco per il lucchetto.

Entrambe le linguette devono essere in pelle di vacchetta naturale con un doppio profilo, cioè la pelle sul bordo ha una riga in rilievo.

Cerniera dorata. Zip con pezzo di vacchetta forata per lucchetto.

Lucchetto. Da una parte logo LV. Dall’altra Louis Vuitton made in france.

Tondini sotto i manci dorati con inciso LOUIS VUITTON.

Profili pelle color rosso scuro.

ATTENZIONE! La borsa Speedy è un bauletto e la base è più larga della parte superiore. I due monogrammi più in alto sono qui leggermente tagliati dal bordo. Si tratta di un taglio lieve che riguarda la parte sporgente della V.

PELLAMI:

Tela Monogram: classico LV marrone

Tela Damier Ebene: quadratini neri & marroni

Tela Damier Azur: quadratini bianchi e azzurri

Pelle Epi: pelle rigata con incisione LV sul fondo

Tela Monogram Multicolor: monogramma bianco o nero con simboli colorati

Questi sono solo alcuni dei tanti consigli su come riconoscere una borsa Louis Vuitton falsa.

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