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L’arte eclettica di Mario Vespasiani. Una nuova storia da dipingere

Eclettico, esploratore, erede.

L’arte di Mario Vespasiani nasce nella pittura per poi viaggiare attraverso nuove forme, come la scrittura, la fotografia e le installazioni, oltrepassando confini con un continuo rimando alla storia dell’arte.

le nove porte celesti
Le nove porte celesti

Mario Vespasiani nasce nelle Marche e vi rimane facendo della sua regione territorio fertile in cui piantare le sue idee. Il suo talento è costantemente alimentato dalla ricerca verso il nuovo, approfondendo i suoi lavori con studi sui colori, sull’importanza della luce, della superficie e soprattutto su un linguaggio simbolico.

Ad oggi ha realizzato circa trenta mostre personali nelle quali si è confrontato con artisti del passato e nelle quali ha coinvolto storici e critici dell’arte, antropologi, filosofi e scrittori. Ogni mostra si presenta diversa dalla precedente, l’oggetto in questione si trasforma come se il suo pensiero fosse in un continuo divenire. Quando partecipiamo a questi eventi qualcosa di nuovo ed imprevedibile, a volte quasi estraneo, si presenta. Filo conduttore sono le Marche, luogo che rimane scelta indiscussa in cui presentare il suo talento.

Il richiamo verso un’eredità artistica affiora già dal 2008 quando Vespasiani inizia un vero e proprio dialogo con maestri del passato. Presentando presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno quadri sempre meno figurativi e sempre più essenziali si confronta con l’arte astratta di Osvaldo Licini, che ha riempito i suoi paesaggi, inizialmente pregni di una tranquillità impressionista, di tratti surrealisti.

Mario Vespasiani
Mario Vespasiani

La ricerca di Mario Vespasiani scava indietro nel tempo andando a ripercorrere il percorso di Lorenzo Lotto, esponente del rinascimento veneziano che dedicò la sua carriera ai ritratti. Volti che pregano, che adorano, che chiudono gli occhi e che guardano il cielo. La componente sacra di Lotto viene rivisitata attraverso uno studio di interpretazione delle espressioni mimiche umane.

Anche senza un richiamo diretto tutte le mostre personali di Vespasiani riecheggiano nel passato. Con la mostra Empireo del 2015 presenta opere dipinte su tele e su antichi manoscritti. Sono interi universi, stelle che brillano in un cielo notturno, astri che si scontrano in orizzonti infuocati. Inizialmente un progetto che richiama il puntinismo di Seraut con una scomposizione del colore, per poi avvicinarsi al surrealismo di Mirò, dall’aspetto più allucinatorio ed essenziale.

“La pittura convenzionale dovrebbe essere stuprata, uccisa e assassinata”– Joan Mirò.

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Empireo
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Empireo

Altra prova del talento e dello studio di Vespasiani si percepisce nella mostra Sic Luce At Lux. Qui immensi oli su tela bidimensionali e riempiti di colori accesi alla Klimt.  Il percorso espositivo vira poi verso quadri di costruzioni e di edifici che sembrano inneggiare la modernità e la velocità, riportandoci alle parole forti di Marinetti del 1909 per il Manifesto del Futurismo: “Noi vogliamo cantar l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia…Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità”.

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Sic luce at lux

Uno dei principali progetti di Vespasiani è “Mara As Muse”, una mostra di stampe fotografiche arricchite da due video clip e dal catalogo. Le immagini in bianco e nero ritraggono la sua compagna di vita, Mara, di innegabile bellezza e sicura di sé nel reggere la pressione dell’obiettivo. E’ una musa, naturale nei lineamenti e nei movimenti, in spiaggia come una diva e nei boschi come una fata di una favola.

“Non recita una parte né indossa accessori da promuovere, è lei punto e basta, in tutta la sua carica femminile e insieme ne facciamo un processo di continua scoperta”– ha spiegato Vespasiani commentando la sua mostra.

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Mara As Muse

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https://youtu.be/D0wUq5oBXZw

Dalle fotografie alla pittura con “Storie di viaggiatori, orizzonti e tavole volanti”. Qui non abbiamo più la tela tradizionale come superficie ma tavole da surf in legno che si sporcano di colore. Ogni tavola porta una sfumatura, è monocromatica e allo stesso tempo si agita con la vitalità di onde in movimento. Ritroviamo le forme biomorfe di Kandinsky che galleggiano in questo spazio astratto, facendoci sentire un pulsare di una nuova vita che batte oltre l’involucro esteriore.

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Storie di viaggiatori, orizzonti e tavole volanti

L’ eclettismo di Vespasiani lo porta a scrivere nel 2016 il libro Planet Aurum. Una raccolta di quaranta racconti tutt’altro che convenzionale che descrivono, in chiave poetica, sensazioni e impressioni che si provano nell’osservare un nuovo luogo. Ogni brano parla di un viaggio, a volte reale, a volte immaginario. L’artista ci porta con lui attraverso nuovi paesaggi, facendoci assaggiare nuovi sapori e annusando nuovi odori. Ogni terra porta con sé emozioni e sensazioni che ognuno di noi vive in maniera diversa. Il lettore è come se partecipasse alla stesura in diretta del libro, ognuno porta un sentimento, è protagonista della propria visione, poiché tutti i luoghi descritti non sono mai identificati con chiarezza.

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Planet Aurum

Da sempre grande osservatore e attento a nuove forme di contaminazione tocca l’arte da diversi angoli. Ogni sua opera sembra essere una rivelazione, un qualcosa di nuovo e inaspettato, talmente vissuto con potenza dall’artista che deve essere condiviso con il suo pubblico.

Il viaggio è il tema che lega tutti i suoi progetti, che sia mentale, catartico, che sia nel passato o che voglia proiettarsi nel futuro. Ogni volta un luogo diverso che porta nuove sensazioni e si carica di simboli che Vespasiani trascrive, documentando tutto in volumi, testi critici e testimonianze.

mario vespasiani

“Il linguaggio si evolve, diventa sempre più complesso e vario…..Anche se l’urgenza che l’uomo vuole comunicare resta sempre la stessa, si rinnova con ogni generazione”. Mario vespasiani.