Tutti gli articoli di Martina Salvadeo

Anno nuovo, nuovi trend: i top di Pinterest per il 2017

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Negli ultimi giorni del 2016, crescono le aspettative per il nuovo anno. Pinterest, il social che ispira con le immagini, dà un anteprima di quello che vedremo – e vestiremo – con i 100 top trend per il 2017.

Basata sui pin (i segnalibri) più popolari, sulle immagini degli utenti più influenti e su una selezione interna dei dipendenti, la classifica spazia dall’arredamento, al cibo, fino alla categoria stile che si riconferma la seconda più importante della piattaforma, con oltre 10 miliardi di idee.

Se da un lato l’anno nuovo ci riserva delle sorprese, dall’altro alcune tendenze moda del 2016 ci accompagneranno anche nei prossimi mesi. A partire dalle maniche “a campana”, alternativa invernale al trend estivo delle spalle scoperte, aumentate nelle ricerche del 300%. Anche la voglia di personalizzazione continua a crescere. Spille, patches, scritte e cifre: customizzare non è più un lusso per pochi ma un incentivo alla creatività. Lo stesso vale per il denim, rivisto e reinterpretato, ma sempre un must have di stagione. I lavaggi saranno più chiari, la vita più alta e i modelli distressed, ma ciò che farà la differenza è il fit.

 

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Resiste anche la tendenza “pijama”, completi coordinati con tagli e fantasie che rievocano lo sleepwear, da abbinare ai “mules” – un tempo sabot – scarpe che lasciano scoperto il tallone.

Se l’anno passato è stato all’insegna del revival anni Novanta, il 2017 recupererà alcuni trend degli ’80 come le sneakers high tops, i jeans peg leg e le gonne in denim. Mentre, sul fronte colore, c’è un ritorno alla sobrietà, con tonalità calde e tenui come il Kakhi e il Nude o lo chic Blue Navy, ipotetico “new black”. Non possono mancare gli accessori: la tendenza “ear stack”, insieme di piercing e orecchini uno vicino all’altro, è in aumento del 255% .

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H&M e Wes Anderson augurano un Buon Natale

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Natale è alle porte: le vie delle città si illuminano, i pacchi regalo si moltiplicano sotto l’albero e i colossi della moda cercano, come ogni anno, il modo più originale per augurare buone feste.

Spicca H&M che dopo la collaborazione con Lady Gaga e di Katy Perry, sorprende con uno spot natalizio in pieno stile Wes Anderson. Il regista statunitense, dal tocco riconoscibilissimo, è infatti l’autore del cortometraggio “Come together”, che vede un interprete d’eccezione: Adrien Brody. Già protagonista di molti suoi film – il più recente “Grand Budapest Hotel” – l’attore è l’interprete perfetto dell’atmosfera calda data dai colori brillanti e dai contrasti cromatici tipici dell’estetica di Anderson. Come della sua attenzione per la prospettiva, per la precisione geometrica e la percezione di irrealtà, che interpongono un filtro tra lo spettatore e le immagini che si susseguono.

Lo spot, sulle orme di un altro film del regista, “Il treno per il Darjeeling”, è ambientato tra le carrozze di un treno verde pastello. A causa di una bufera di neve, il capotreno Ralph, ha il gramo compito di informare i passeggeri, tutti vestiti con riconoscibili capi H&M, che non riusciranno a raggiungere i loro cari in tempo per Natale. L’inconveniente diventa l’occasione perfetta per condividere insieme un momento speciale.

Non è la prima volta che Anderson presta il nome ad una campagna pubblicitaria per la moda: il caso più recente è quello di Prada, di cui ha diretto nel 2013 il cortometraggio Castello Cavalcanti,  omaggio a Federico Fellini, e nel 2015 lo spot per il lancio del profumo Prada Candy.

L’atmosfera magica si ripete ed è subito aria di festa.

http://www.youtube.com/watch?v=VDinoNRC49c

Decoded Fashion, il summit della moda a Milano

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I cambiamenti che stanno scuotendo il mondo della moda non possono più essere sottovalutati. Un nuovo modo di mostrare, di vendere e di produrre sta prendendo forma. La due giorni  Decoded Fashion Milano bye-Pitti.com, summit internazionale dedicato al mondo fashion-tech, ha posto al centro del dibattito questa rivoluzione e le sue prossime conseguenze.
Il tema della quarta edizione, che si è svolta il 15 e il 16 novembre scorsi al Talent Garden Milano Calabiana e ha riunito brand, retailer, player tecnologici e start up, è stato riassunto in “Digital Diversity & The Connected Consumer”, due topic caldi del momento. Analizzati da 50 speaker internazionali, protagonisti del cambiamento, da più punti di vista: dall’evoluzione del retail e dell’e-commerce, ai contenuti multicanale passando attraverso le nuove tecnologie in store e a innovative tipologie di storytelling.
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Il futuro è negli occhi di chi guarda, come la startup lituana Xshüu, vincitrice del contest The Fashion Pitch,  dedicato ai giovani imprenditori. La loro ‘visione’ si è concretizzata in uno schermo implementabile nei capi e in superfici solide che, tramite una app dedicata, cambia aspetto. Esempio concreto del ruolo fondamentale del digitale nelle aziende di moda, che non interessa solo le fasi della comunicazione e della commercializzazione ma anche un rinnovato modo di produrre, con ritmi sempre più serrati e rapporti diretti con il cliente.
Le modalità dello shopping si sono rovesciate. È il cliente che, per primo, richiede il prodotto: sa già cosa vuole e va alla ricerca di un’esperienza d’acquisto semplice e stimolante. In questa evoluzione del consumatore non è più importante solo il contenuto, ma anche il contenitore. A partire dalla promozione del prodotto fino al sua packaging. E la sua forza è maggiore quanto più è coerente l’awareness di un brand, capace di creare una reazione. “Non vendiamo vestiti ma emozioni” ha sottolineato Michael Klinger, presidente di mytheresa.com, con l’obiettivo di trasformare il concetto di e-commerce in un più appagante “cool-commerce”. Dove la presenza digitale gioca un ruolo fondamentale e trovare soluzioni in collaborazione con le realtà social è imprescindibile.
Non c’è più spazio per una moda esclusiva. Il futuro del settore è democratico e alla portata di tutti.

Consuelo Castiglioni lascia la direzione creativa di Marni

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Dopo 22 anni Consuelo Castiglioni dice addio a Marni. 22 anni di moda personalissima e inconfondibile, portata al successo dalla fondatrice e direttrice creativa del brand, che chiudono un capitolo nel panorama fashion internazionale.

La notizia, preceduta dai rumors degli ultimi mesi, è stata confermata da una nota della maison che annunciava l’epilogo di quelli che la designer definisce “anni frenetici e entusiasmanti”.Un distacco progressivo che aveva avuto inizio nel 2012, quando Marni entrò a far parte del gruppo OTB di Renzo Rosso, dal 2015, unico proprietario del marchio.

Una rinnovamento che si è concluso con le dimissioni di Consuelo Castiglioni e con l’arrivo, al suo posto, del giovane designer Francesco Risso. Dopo gli studi al Polimoda di Firenze, al Fashion Institute of Technology di New York e alla Central Martin di Londra, Risso ha collaborato con Anna Molinari, Alessandro dell’Acqua e Malo, fino ad approdare, nel 2008, nel Gruppo Prada, dove ha gestito progetti di brand endorsement e ha lavorato alla collezione donna.

Una sfida, quella raccolta dal designer, che implica la forte eredità del marchio, plasmato a immagine e somiglianza dell’estetica della sua fondatrice.

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 21:  A model walks the runway during the Marni Show as part of Milan Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2015 on September 21, 2014 in Milan, Italy.  (Photo by Ernesto Ruscio/Getty Images)

Consuelo Castiglioni, cresciuta a Lugano e di origini cilene, inizia il suo percorso nella moda negli anni Cinquanta, all’interno dell’azienda di famiglia del marito Gianni, la Ciwifurs, specializzata nella lavorazione delle pellicce. Il 1994 è l’anno di svolta: viene lanciato Marni, dal soprannome della cognata, Marina. Il successo, per quanto di nicchia, è rapido e il marchio diventa in poco tempo sinonimo dell’innovativo design italiano, facendosi strada grazie al fascino di un’eclettica visione della femminilità.

La lavorazione della pelle, trattata come tessuto, i giochi di volumi e di cromatismi audaci, danno forma a veri e propri oggetti di culto come gli zoccoli in pelle di cavallino, i corpetti, i giubbetti corti e il calzini, indossati sempre, anche in estate. I motivi e le fantasie, esclusivi di Marni e del suo tocco ‘finto disordinato’, spaziano tra un romanticismo floreale, stampe a tampone rétro e righe materasso, accostate e sovrapposte come i volumi a strati dei capi.

Un’identità precisa e riconoscibile e, adesso, si rinnoverà in un sistema moda che, sempre più spesso, cambia le carte in tavola. Recenti l’addio di Peter Dundas a Roberto Cavalli, come il cambio di maison di Maria Grazia Chiuri, passata da condividere la direzione di Valentino con Pier Paolo Piccioli a essere la prima donna alla direzione creativa di Dior.Non ci resta che aspettare cosa riserverà l’anno nuovo alle porte.

Mango “Journeys”: un viaggio lungo tre corti

AeTreproi1Mango sceglie il cortometraggio per il suo ultimo progetto digitale.

“Journeys”, questo il nome della mini-serie, nasce dalla collaborazione con la modella Camille Rowe, la direttrice creativa e modella Julia Restoin Roitfeld e l’attrice, modella e cantante Alma Jodorowsky.

I videomaker Hunter & Gatti imprimono sulla pellicola il glam contemporaneo del marchio, consolidando l’idilio tra cinema e moda.

Tre puntate, tre personalità che, fino a novembre, interpreteranno tre diverse capsule collection del brand spagnolo.

Camille Rowe, protagonista del primo corto, ha dato il via al progetto il 13 settembre. Trasportata negli anni ’30, on the road nel deserto del Texas, veste i panni della sua eroina, una Bonnie Parker contemporanea. Riscopre le sue origini, le radici yankee e l’anima bohémien, incarnando uno dei valori più riconoscibili di Mango: la modernità.

Julie Restoin Roitfeld, figlia d’arte (la madre Carine è stata direttrice di Vogue Paris), nella seconda puntata che uscirà a metà ottobre, ispirerà la femminilità, seducente e mai eccessiva, di uno spirito newyorkese.

Chiuderà la trilogia la positività di Alma Jodorowsky, a pochi mesi dell’arrivo in sala del film “Kids in love”, di cui è protagonista insieme a Cara Delevigne.

https://www.youtube.com/watch?v=M8fGzuuH81s

 

Il Met-Costume Institute celebra Rei Kawakubo

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Da quando fondò la maison Comme des Garçons nel 1963, Rei Kawakubo ha ispirato designer e creativi, con il suo approccio concettuale e anticonvenzionale, ancora oggi innovativo.

Adesso le sue creazioni potrebbero essere raccolte in una mostra al Metropolitan Museum of Art di New York. La notizia, riportata dalla fonte autorevole del Women’s Wear Daily (WWD) ma non ancora confermata, suscita interesse perché sarebbe la seconda volta che il Costume Institut del Met dedica una personale a uno stilista vivente. La prima, nel 1983, fu quella voluta da Diane Von Dreeveland per monsieur Yves Saint Laurent.

Rei Kawakubo, 74 anni, ha segnato un’epoca di cambiamenti. Invertendo, negli anni Ottanta, la tendenza del costume fatta di colori accessi, volumi maxi e geometrici. La scelta del nero come colore predominante nelle sue collezioni, degli abiti strappati e rovinati, definirono la sua estetica “post atomica”. Concretizzata in capi concettuali più che ‘teatrali’, liberi da schemi e strategie di vendita. Raccontando attraverso il tessuto la generazione post-moderna, ha plasmato il modo di vestire oggi.

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Avanguardista non solo nella creazione ma anche in tutto ciò che ne è intorno, ha fondato il primo format distributivo, il Dover Street Market, multibrand e concept store e ha sperimentato le dinamiche del “guerrilla marketing”. Uno spirito innovativo che ha però sempre tenuto distanti arte e moda, portatrici, secondo la designer, di due obbiettivi differenti.

La notizia arriva sulla scia del successo dell’ultima mostra del Metropolitan, “Manus X Machina” che a sua volta è stata sostenuta da altre retrospettive legate alla moda come “China: through the looking glass”, retrospettiva sull’influenza del design cinese nella moda occidentale nel corso dei secoli e la personale dedicata ad Alexander McQueen “Savage Beauty” che nel 2011 ha accolto 661,509 visitatori in soli tre mesi.

New York Fashion Week: primi passi nella moda del futuro

Calvin_Klein_fall_winter_2016_2017_collection_New_York_Fashion_Week1Dopo la presentazione delle proposte uomo a giugno e dell’haute-couture a luglio, negli ultimi giorni d’estate il mondo della moda si prepara alle fashion week al femminile, dove sfileranno in anteprima le collezioni prêt-à-porter della Primavera Estate 2017. Ad aprire le danze, la New York Fashion Week, dall’8 al 14 settembre, che sembra inaugurare anche una nuova era nella moda.

 Segnali di grandi cambiamenti, che scuotono il settore, sono già in corso. Tra sfilate unisex che uniscono i defilè uomo e donna e  collezioni in See Now Buy Now che accorciano le distanze tra le passerelle e i negozi, con capi disponibili sul mercato già poche ore dopo le presentazioni.

Si parte da Tom Ford che, dopo l’ultimo film “Nocturnal Animals” presentato al Festival di  Venezia e una pausa dalle passerelle (quelle della London Collection Men di gennaio e della scorsa New York Fashion Week) torna nella grande mela. Controcorrente, non per presentare la collezione Primavara Estate, ma quella Autunno Inverno in vendita fin da subito. Della stessa filosofia anche Proenza Schouler e Alexander Wang, due brand diretti da lungimiranti giovani creativi, che hanno annunciato la presenza di alcuni capi in-season nelle collezioni della prossima stagione.

Tra sfilate e presentazioni, novità e conferme, sono in programma 192 show in otto giorni. Fra queste il debutto del brand svizzero Akris, che per una stagione lascerà Parigi per New York e l’assenza di Diane von Furstenberg, in attesa dei risultati del lavoro di Jonathan Saunders, nuovo direttore creativo della maison. Sotto i riflettori anche Calvin Klein che, aspettando il debutto di Raf Simons e Pieter Mulier, nell’ordine nuovi Chief Creative Officer e direttore creativo del brand, mostrerà la collezione in appuntamenti singoli.

Confermati gli altri show dei più attesi della New York Fashion Week: da Victoria Beckham a Michael Kors  passando da Oscar de la Renta (nominati da pochi giorni i nuovi direttori creativi, Fernando Garcia e Laura Kim) e Ralph Lauren fino a Marc Jacobs che, come da tradizione, chiuderà la kermesse. Tommy Hilfiger presenterà la capsule collection nata dalla collaborazione con la modella del momento Gigi Hadid, alla prima prova come stilista. La collezione Tommy X Gigi verrà mostrata in anteprima il 9 settembre, per la prima volta in See Now Buy Now ( con l’hashtag #TommyNow) e in occasione di una sfilata organizzata.

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Sull’onda dei cambiamenti in atto e di una moda sempre più rapida e social, Google propone un nuovo modo di diffondere i contenuti, accessibile e in continuo aggiornamento, che debutta alla New York Fashion Week. Attraverso Google Search  infatti digitando “Fashion Week” o il nome del “designer + Fashion Week” gli utenti possono trovare facilmente foto dell’evento, look delle sfilate, backstage, street-style, front-row e party. Incluso un calendario facilmente consultabile delle sfilate e un feed con le storie più rilevanti e i post sui social di designer e influencer.

La settimana della moda newyorkese sarà  dedicata  al quindicesimo anniversario dall’attacco alle Torri Gemelle, che ricorrerà domenica 11 settembre.

Dalle passerelle ai bijoux: Peter Pilotto per Atelier Swarovski

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Gemme colorate sbocciano su rami stilizzati, particelle di luce caleidoscopica incastonate in finiture in rodio. Si ispira all’architettura della natura e alla grafica della scultura moderna, la collezione “Arbol” di Peter Pilotto per Atelier Swarovski.

Girocolli di cristalli colorati assemblati come molecole, orecchini e accessori per capelli dal disegno floreale nei toni caldi del rosso e dell’arancio: i gioielli seguono il filo conduttore del dinamismo, ognuno nella sua unicità.

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Atelier-Swarovski-by-Peter-PilottoDal prêt-à-porter alla gioielleria, spicca la cifra stilistica della casa di moda, con l’uso espressivo del colore e l’armonia delle stampe geometriche. Una creatività che nasce dalla passione condivisa per la scienza e la natura del duo creativo Peter Pilotto e Christopher De Vos, scoperta mentre studiavano insieme all’Accademia Reale di Belle Arti di Antwerp.

Membri della Swarovski Collective, dopo averne vinto il premio inaugurale nel 2015, con “Arbol” segnano l’evoluzione del legame con Swarovski e con la potenzialità creativa dei suoi cristalli che hanno illuminato negli anni le loro collezioni.

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Atelier Swarovski, la linea di accessori di lusso creata dal marchio austriaco nel 2007, è da sempre esempio di contaminazione tra moda, arte e design,  interpretata da oltre sessanta creativi in tutto il mondo. Tra i nomi più celebri Maison Margiela, Karl Lagerfeld e Mary Katrantzou.

Le creazioni firmate Pilotto, che hanno sfilato in anteprima sulle passerella di febbraio, sono state vendute in pre-ordine sul sito di Modaoperandi e saranno disponibili in store selezionati e online da settembre.

 

 

Kenzo e Jean Paul Gaultier: capsule low cost per il prossimo inverno

Svelate le prime capsule collection nate dalla collaborazione tra i colossi del fast market e famosi designer.

In prima linea H&M che continua la fortunata tradizione delle collaborazioni con l’alta moda, questa volta con il brand Kenzo. Le creazioni saranno firmate da Humberto Leon e Carol Lim, dal 2011 direttori creativi della maison. Duo fondatore del brand Opening Ceremony, a loro viene attribuita l’evoluzione dei punti vendita in concept stores.

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Dopo la notizia del progetto, confermata a maggio, sono stati svelati anche i primi tre look della collezione Autunno Inverno 2016/2017 che sarà disponibile dal prossimo 3 novembre, online e in oltre 250 punti vendita nel mondo.

Ispirata agli archivi della maison, la capsule vuol essere un tributo al fondatore Kenzo Takada e al suo stile eterogeneo. Stampe animailer si alternano a fantasie floreali, accomunate da colori accesi e dall’influenza street e sport. Del lookbook, scattato dal giovanissimo artista londinese Oliver Hadlee Pearch, sono protagonisti giovani creativi e attivisti, indoli ribelli che interpretano leggings appariscenti, tutt’uno con top a collo alto e maxi giacche in pelle.

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Isamaya-Frrench_image_ini_620x465_downonly

KENZO-HM-4_image_ini_620x465_downonlyDalla prima collaborazione nel 2004 con Karl Lagerfeld, H&M è diventata modello di un nuova strategia di mercato. Creando un legame tra alta moda e low cost, (in gergo, “masstige, dall’unione di “mass market” e “prestige”) ha dimostrato di portare grandi benefici di visibilità a entrambe le realtà. Lanvin, Marni, Versace e Balmain, citando solo alcuni brand, hanno creato capsule di successo, andate sold-out in pochi giorni.

jpgAria di collaborazioni anche per Ovs, colosso del fast fashion Italiano. Dopo Elio Fiorucci, Costume National, Mattew Williamson, Kristina T e Alberto Aspesi è la volta del enfant terrible della moda francese Jean Paul Gaultier.

60 pezzi, tra abbigliamento e accessori uomo e donna, saranno disponibili da metà novembre in alcuni store Ovs selezionati e on-line. Un progetto nato in un periodo di cambiamenti per lo stilista dopo la decisione di lasciare il prêt-à-porter per dedicarsi esclusivamente all’alta moda e alla sua linea di profumi.

Fashion Film Festival Milano: la moda vista con gli occhi del cinema

fashion-film-festival-milanoTorna il Fashion Film Festival Milano, edizione numero tre; al centro cinema, moda e arte, raccontati attraverso il linguaggio più immediato, quello visivo. Fondato e diretto da Constanza Cavalli Etro, dal 24 al 26 settembre, testimonierà il ruolo di Milano, centro internazionale della moda . Oltre 750 film provenienti da oltre 50 paesi, divisi in 14 categorie (come Best Director, Best Fashion Film, Best Styling, Best Photography e Best Music) saranno raccolti in due macrosezioni: Established Talent e New Talent.

Una giuria, composta da personalità di spicco del mondo del cinema e della moda, selezionerà il migliore per ogni categoria: Claudia Llosa, regista vincitrice dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino e candidata al Premio Oscar, Andrea Lissoni, Senior Curator, International Art (Film) della Tate Modern a Londra, Miroslava Duma, fondatrice della piattaforma digitale Buro24/7, Olivier Zahm, fotografo, regista e fondatore della rivista Purple Magazine, Emanuela Martini, direttrice del Torino Film Festival e critica cinematografica, Michelangelo Di Battista, fotografo di moda di fama internazionale, Enrico Dorizza, Chairman & CCO di J Walter Thompson Milano e Franca Sozzani, Direttore di Vogue italia e de L’Uomo Vogue.

L’ultima parola verrà data al pubblico che durante i tre giorni di proiezioni gratuite, dibattiti e special screening, organizzati all’Anteo SpazioCinema, potrà votare on-line i film e i registi in gara. Mentre Mercedes-Benz, anche per quest’anno main sponsor, consegnerà il premio speciale Mercedes-Benz Special Award, per l’innovazione e l’impiego di nuove tecnologie nel processo cinematografico.

"Spirit of Travel" by Gordon von Steiner for Louis Vuitton
“Spirit of Travel” by Gordon von Steiner for Louis Vuitton

Tra le novità la collaborazione con la Cineteca Nazionale e la presenza della giornalista Renata Mohlo, con proiezione di fashion film sperimentali italiani degli anni Sessanta e Settanta, prime testimonianze del legame tra cinema, arte e moda. Sperimentale anche il canale pop-up dedicato ai fashion movies, Fashion Film Festival Milano Channel, in onda su DPLay. La piattaforma digitale di Discovery Channel Italia trasmetterà contenuti delle precedenti edizioni, anteprime e  short film inediti.

La tre giorni si concluderà con l’Award Ceremony, presso la Triennale di Milano, un evento speciale al Teatro dell’Arte, luogo d’incontro della cultura e dell’arte contemporanea in città.

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