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David Bowie, l’icona glam-rock che ha cambiato la moda

“Talvolta non capisci il vero valore di un momento finché non diventa ricordo”, con questa frase profonda e veritiera, la modella Iman,  moglie di David Bowie ha voluto comunicare ai milioni di seguaci su Instagram, il dolore per la perdita del marito. La coppia si è sposata a Firenze il sei giugno di 24 anni fa. La rock star ha perso la sua battaglia contro il cancro contro il quale ha lottato per diciotto mesi. La notizia della morte, avvenuta il 10 gennaio 2016, è stata accompagnata da numerosi commenti sull’influenza che il duca bianco ha avuto non solo nel mondo della musica ma anche in quello della moda. Siamo agli inizi degli anni Settanta, quando Bowie indossava tutine aderenti, stivali con zeppe o con il tacco, sopracciglia rasate, trucco evidente e cerone bianco sul viso.

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Ha anticipato molte tendenze, possiamo dire anche lo stile no gender delle ultime collezioni che sfilano oggi in passerella. Era un trasformista, amava sperimentare con costumi, trucchi e vestiti androgini, giocando e rifiutando gli stereotipi di genere quando ancora non lo faceva nessuno. Cambiava la propria immagine, il proprio look ispirandosi agli interessi culturali del momento. Sfogliando le copertine dei suoi dischi è possibile captare come ad ogni cambiamento del look corrispondesse un diverso stile musicale. Hanno scritto di Bowie che il cantante è riuscito a rendere figo “l’essere strani”.

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La stravaganza che lo ha sempre contraddistinto ha incentivato milioni di persone a manifestare il loro modo di essere originali. La moda ha ripreso più volte il gusto di David Bowie sia in singole creazioni che per lanciare tendenze generali. Ultimamente, il direttore creativo di Saint Laureant che ha reso di moda lo stile skinny anche per gli uomini, ha detto di essersi ispirato al personaggio del Thin White Duke di Bowie. Come non parlare degli stilisti contemporanei come Alessandro Michele per Gucci che con le sue farfalle decorate sulle giacche maschili lascia trasparire la libertà degli stereotipi di genere di cui Bowie è stato precursore. La  passione  che David Bowie nutriva per la cultura giapponese, secondo la storica della moda Helene Thian, è responsabile della rinascita dell’interesse dell’Occidente per la cultura e la moda giapponese. I costumi androgini sfoggiati dal cantante si ispirano ad un’antica forma teatrale nata in Giappone, basata sulla mimica e sulla gestualità. L’amore per l’Oriente si concretizzò con l’incontro con lo stilista Kansai Yamamoto che creò i costumi per il tour del 1973, Aladdin Sane. Il mondo della moda ha sempre affascinato la rock star ed è anche il titolo di una canzone: “Fashion” dall’album Scary Monsters.

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“7 bags for 7 cities”, il fashion contest firmato Versace

7 Bags for 7 Cities è la sfida lanciata da Versace, la celebre maison italiana. La protagonista è la nuova IT-bag, l’iconica Palazzo Empire. Una borsa elegante e sofisticata ma allo stesso tempo pratica. L’obiettivo del concorso è stupire la giuria, la quale sceglierà gli scatti più originali delle 7 città selezionate: l’effervescente Milano, la misteriosa Pechino, l’affascinante Hong Kong, la romantica Parigi, la passionale San Paolo, l’inarrestabile Tokyo e infine, la città che non dorme mai, New York.

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L’intento della casa di moda è impreziosire e reinterpretare la borsa grazie ai dettagli più affascinanti delle iconiche città. Andare alla scoperta degli angoli più suggestivi che rappresentano le varie metropoli, inquadrarli e catturarli in un’immagine.La maison realizzerà così delle versioni personalizzate delle Palazzo Empire Bag. Dieci bag di ogni metropoli daranno vita ad una ‘limited edition’ da non perdere. Il progetto di Versace è cosmopolita. Parla di storie, viaggi, emozioni. Ma anche di lusso, rappresentato dalla celebre bag sulla quale troneggia la testa di Medusa, simbolo del brand e di una maison che vanta una storia importante.

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Una storia che si ripete ad ogni nuova collezione, attraverso l’estro e il carisma di Donatella Versace. Un’eleganza glamour che ha modificato il modo di intendere la moda. Grazie al contest, ognuno di noi potrebbe far parte della storia di questa grande maison che tiene alto il Made in Italy in tutto il mondo.

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Quindi, se vi trovate in una di queste destinazione, centrate l’obiettivo e inviate la vostro foto al sito palazzoempire.versace.com, il termine del contest è previsto per il prossimo 16 maggio. Il risultato sarà la realizzazione di dieci pezzi per ogni metropoli. Le borse realizzate con gli scatti vincenti, saranno messe in vendita negli store Versace delle sette metropoli protagoniste del concorso. E a settembre, i vincitori possono assistere alla sfilata di Versace Spring Summer 2017. Non resta che augurare, buona fortuna!

Roberto Carminati,new look per le hostess Alitalia

Le hostess Alitalia dagli anni del debutto, quando il primo aereo ha volato da Torino a Roma e poi a Catania, a oggi hanno portato in giro per il mondo non solo un’ospitalità tutta italiana, ma anche uno stile. Uno stile visibile nelle divise indossate dalle hostess e che dura da oltre cinquant’anni. A partire già dalla prima divisa, quella del dopoguerra, longuette e blazer creata dalle magiche mani delle sorelle Fontana che per quattordici lunghi anni hanno esportato la loro idea di bonton. Come non ricordare, in questo excursus storico dell’eleganza delle hostess Alitalia, la leggerezza proposta dalla madre di Laura Biagiotti, Delia che sceglie il colore carta da zucchero per il tailleur delle mademoiselle. Ogni divisa, come una fotografia, rappresenta gli umori dell’epoca.

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Negli anni Novanta, le hostess vestono l’eleganza rigorosa del tailleur Armani perdendo l’onnipresente foulard. Sull’immaginario delle hostess all’italiana c’è ancora qualcosa da dire. Per una compagnia aerea molto importante è che le ragazze si prendano cura di sé. Le unghie devono essere in ordine e pulite, il make up deve servire a esaltare i pregi e non deve essere mai esagerato. Quando si pensa alle hostess, vengono in mente, spesso, capigliature sempre ordinate e raccolte. L’azienda, dopo la fusione con un altro colosso dei cieli, ha deciso di rinnovare le acconciature delle hostess e insegnare loro come fare.

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Intensi workshop sono stati eseguiti dal noto hairstylist romano, Roberto Carminati, il quale ha voluto creare un’acconciatura fondendo due tendenze: l’ideale di bellezza emiratino e quello italiano. Trucco sobrio ma con un tocco di rosso sulle labbra e capelli rigorosamente in ordine: sciolti solo se non toccano il colletto, oppure raccolti in un morbido chignon laterale per dare alle hostess un’allure sofisticata e al tempo stesso molto femminile. E Roberto Carminati di femminilità se ne intende dato che da anni, molte donne dello spettacolo nostrano gli hanno dato piena fiducia. Per Alitalia, l’intento è quello di rinfrescare l’immagine delle hostess che rappresentano l’azienda e che ogni giorno stanno a contatto con i passeggeri. Cosa avrà ispirato l’hairstylist romano? Sicuramente l’impeccabile stile anni Sessanta delle colleghe americane, le hostess della Pan American World Airways, celebrate in una nota serie televisiva.

Ciak, si sfila! Thomas Wylde celebra il sequel di “Alice nel paese delle meraviglie”

Jonny deep nel cappellaio matto
Jonny deep nel cappellaio matto

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bozzetti di alcuni capi della capsule collection
bozzetti di alcuni capi della capsule collection

Il legame tra il mondo del cinema e della moda sappiamo come sia stato ed è ancora molto stretto. Da sempre il grande schermo è stato fonte di ispirazione di molti stilisti. Divi e dive come Elizabeth Taylor, Gary Cooper e Audrey Hepburn sono state icone della moda dei loro tempi. Come non parlare della sensuale Marylin Monroe che ancora oggi, simbolo di eleganza e classe, influenza il fashion system. La famosa giacca rossa e la t-shirt bianca di James Dean nel film cult degli anni Cinquanta, “Gioventù bruciata” diventarono dei “must-have”,gli indumenti che ogni ragazzo doveva avere nel proprio guardaroba. Ancora oggi, molti film sono lo spunto di tendenze. Un legame quindi indissolubile che unisce due mondi lontani e diversi ma che sovente si intrecciano influenzandosi e attingendo uno dall’altro. I più importanti brand della moda hanno da sempre scelto come loro testimonial attori e attrici che incarnano il messaggio e lo spirito della casa di moda. Armani ha prediletto attrici eleganti e raffinate, come l’attuale Cate Blanchett o Dolce e Gabbana la sensualità ostentata dalla bellissima Monica Bellucci. La lista di collaborazioni è davvero lunga. Proprio pochi giorni fa, in occasione della New York Fashion Week, lo stilista di Los Angeles, Thomas Wylde, ha presentato una capsule collection ispirata ai protagonisti del sequel del famosissimo film “Alice in Wonderland” intitolato “Alice attraverso lo specchio” che sarà nelle sale italiane il 25 maggio. La Disney ha chiesto a Wilde di celebrare il film ispirandosi agli eccentrici personaggi del romanzo di Lewis Carrol amato da milioni di bambini e non solo. La collezione sarà disponibile negli store in concomitanza con l’uscita del film. Dai bozzetti pubblicati dallo stilista su Instagram, il regale abito lungo con spacco centrale fa pensare all’algida Regina Bianca, interpretata ancora dalla bravissima Anne Hathaway, mentre l’outfit di ispirazione maschile ci fa venire in mente quel Matto Cappellaio di Johnny Deep fermo sempre all’ora del tè. Quindi non vediamo l’ora di vedere il film ma anche la collezione!

UniCredit e CNMI insieme per sostenere i nuovi talenti della moda

L’Unione fa la forza: Unicredit, insieme alla Camera Nazionale della Moda Italiana, sostiene gli stilisti emergenti, diventando così la banca della moda. L’Istituto milanese sarà, infatti, lo sponsor ufficiale della Camera Nazionale della Moda Italiana. L’organizzazione degli stilisti è presieduta da Carlo Capasa per i futuri quattro anni.  “Unicredit crede nella moda e nell’industria tessile italiana, che costituisce un esempio straordinario della forza del ‘made in Italy’ nel mondo” ha detto l’amministratore delegato dell’istituto, Federico Ghizzoni. Diciotto sono i brand emergenti coinvolti in questo programma chiamato Milano Fashion Lab: Alberto Zambelli, Angelos Bratis, Christian Pellizzari, Damiano Marini, Edithmarcel, Flavialarocca, Giannico, L72, Leitmotiv, Les Petits Joueurs, L’F Shoes, Marcobologna, San Andrès Milano, Soloviere, Studiopretzel, TF Twins Florence, Vivetta, Voodoo Jewels. Tutti i nuovi talenti sono già presenti nei calendari delle Fashion Week di Milano. L’obiettivo di Unicredit e della Camera Nazionale della Moda è di sostenere il percorso di crescita e maturazione delle nuove aziende. In cosa consiste questo sostegno? Incontri con i fornitori, clienti e investitori anche a livello internazionale. Aumentare e migliorare la visibilità dei nuovi marchi e delle competenze manageriali.

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” Il progetto fashion Lab ideato con Unicredit è un passo importante e concreto che guarda al futuro del nostro settore. Le nuove generazioni rappresentano il futuro del made in Italy, la nuova linfa di un sistema che tutto il mondo ci invidia. Garantire loro il massimo sostegno è uno degli asset fondamentali per la Camera Nazionale della Moda Italiana”, commenta Carlo Capasa . La moda è un settore trainante all’interno dell’economia italiana. Nel 2014 l’industria del settore ha totalizzato un fatturato di oltre 61 miliardi di euro. Si è notato, rispetto all’anno precedente, un incremento del 3%. Le attese per il nuovo anno sono ancora più alte. Il programma Milano Fashion Lab si inserisce all’interno di uno più ampio che crede nel ‘Made in Italy ’ che vuole difendere e sostenere quelle aziende che realizzano i loro prodotti in Italia. La concretezza del progetto guarda al futuro percorrendo nuove strade quali la digitalizzazione e la creazione di condizioni migliori, affinché i giovani talenti possano esprimere al meglio la loro bravura e consolidare la grande tradizione italiana della moda nel mondo.

Antonio Banderas, da mugnaio a stilista in un film

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Photo credits  Google

Da sex symbol a uomo del mulino, così Antonio Banderas ha sconvolto l’idea che avevamo del minuscolo omino che ogni volta doveva inventare delle nuove merendine per farsi notare dalla sua amata Clementina. Lui, l’attore che ha fatto innamorare centinaia e centinaia di donne e che ha stregato hollywood negli anni ’80. Il bell’Antonio, ora, vuole diventare stilista. I rumors parlano di una probabile interpretazione nel film biografico che celebra il grande stilista italiano: Gianni Versace. Sarà forse per questo motivo che l’attore spagnolo, per entrare nella parte e calarsi nel personaggio,si è iscritto al Central Saint Martins of Art and Design, una delle scuole di moda più prestigiose al mondo.

Photo credits You Tube
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Le foto pubblicate su instagram, ritraggono il divo intento ad abbracciare i manichini e scrive nella didascalia: “ Inizia la seconda settimana di studi alla Central St Martins. Intensa, eccitante, seria e divertente al tempo stesso”. In realtà, lo stesso Banderas ha dichiarato che studierà moda per non più di 5 anni, per poi definirsi stilista nel 2020. L’ attore ha spiegato il motivo della sua decisione: “Ho lavorato con i profumi per 19 anni, e questo è un universo che è molto vicino alla moda. Un paio d’anni fa ho avuto questa idea di tirare su una società e basarla sul disegno, sulla progettazione. Dovevo però sapere tutto, studiare. Stiamo lavorando sui modelli, sugli schizzi, sulle ricerche, su tutto. E’ molto artistico, in un certo senso“.

Foto tratta da Instagram
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In realtà il motivo per cui l’attore spagnolo si è iscritto alla scuola di moda londinese è perché voleva imparare le basi del mestiere per poi firmare la sua prima collezione. Il marchio che l’ha voluto come stilista è danese e si chiama Selected/homme. Il brand si rivolge ad un pubblico maschile con prezzi accessibili. Antonio Banderas è un attore dalle mille risorse. Recita, fa il doppiatore e il regista, produce film e impasta biscotti (almeno in una pubblicità). Ha anche un passato da modello, un’attività svolta all’età di 19 anni prima di imbattersi in Pedro Almodóvar, il suo mentore se vogliamo, e approdare al cinema.

De Wallen. Il primo denim pensato dai ciclisti per i ciclisti

Cosa può nascere mettendo insieme lo stile e l’eleganza italiana all’efficienza e alla funzionalità di matrice nord europea? Un denim pensato da ciclisti per i ciclisti. De Wallen è il primo brand Made in Italy che è riuscito a fondere tessuti di prima qualità e design con trattamenti di ultima generazione. I jeans sfruttano la tecnologia Dynamic System (DNS), cioè una particolare costruzione ergonomica che si adatta alle forme e ai movimenti del corpo, rendendo più agevole la pedalata. Il denim rivoluzionario dà la possibilità alle articolazioni e ai muscoli di muoversi liberamente senza rinunciare ad uno stile impeccabile.

Jeans reflex disattivato alta

 

 

Vivere la  città in bicicletta, sia di giorno che di notte, spostarsi per andare al lavoro, sarà ancora più sicuro perché il denim studiato da De Wallen è total Reflective cioè garantisce la massima visibilità durante gli spostamenti notturni. I Jeans diventano rifrangenti solo nel momento in cui vengono colpiti da un fascio di luce. Tale caratteristica del denim è visibile solo da chi si trova in traiettoria diretta, come nel caso dell’automobilista o del flash di uno smartphone.

De Wallen reflective denim alta

 

È il capo perfetto per tutti quegli urban biker che non lascerebbero la loro bicicletta neanche di notte. Così anche l’automobilista più sbadato, non potrà fare a meno di notarvi. Il marchio nasce in Italia ma si ispira all’Olanda. De Wallen, infatti è la parola olandese che sta a indicare le mura di una città, entro le quali vibra la vita urbana. Il minimalismo nord-europeo funge da base sulla quale si esprime il senso tutto italiano dell’eleganza casual. L’ispirazione proviene dal mondo dello street style e militare, il tutto reinventato e reinterpretato da De Wallen in chiave cosmopolita, attraverso dettagli innovativi, tagli giovanili sempre all’avanguardia. L’obiettivo è la comodità e la possibilità di vivere la città senza stress con la propria bicicletta. Con i jeans rinfrangenti, le pedalate notturne saranno più piacevoli. I denim De Wallen Total Reflective sono in vendita in selezionate boutique come Sugar ad Arezzo, Gigi Tropea a Catania, Vela Shop a Cagliari e 51A by Coffy a Milano e online su www.dewallen.it.

Cool gift, cool Christmas. Ecco cinque regali che non possono mancare sotto l’albero

Il Natale è da sempre la festa più attesa e non solo dai più piccoli perché ci ricorda quando eravamo bambini e si passava la vigilia a cercare di indovinare cosa ci fosse dentro i pacchetti sotto l’albero. Nel periodo natalizio tutto sembra più bello. Le luci delle città e le vetrine dei negozi, ci regalano un’atmosfera quasi fiabesca. Puntuale come ogni Natale, arriva l’ansia da regalo. A poco più di un mese dalle festività, il dubbio avanza. E ripensando alle frenetiche ed estenuanti corse dell’ultimo minuto, il dimenarsi tra la folla, quest’anno non fatevi trovare impreparati. Giocare d’anticipo potrebbe essere la soluzione più azzeccata per non arrivare all’ultimo senza idee. Si dice che con la tecnologia ci si azzecca sempre e se poi è l’oggetto più desiderato del momento, abbiamo proprio fatto centro. Apparentemente sembra un orologio, ma ha competenze e capacità più elevate di un comune strumento di misurazione del tempo e chiamarlo orologio potrebbe essere riduttivo. Leggere e inviare email, scaricare nuove applicazioni, sono solo alcune delle possibilità offerte dall’ultimo nato della Apple. Il battito cardiaco e la pressione arteriosa possono essere tenute sottocontrollo,come anche i passi che facciamo durante la giornata. E per non farsi mancare nulla, c’è anche l’assistente vocale. Insomma, al fidanzato ipertecnologico, l’orologio dalle mille qualità potrebbe proprio piacere. In attesa di giornate più soleggiate, gli occhiali da sole con la montatura in legno sono davvero cool! Ce ne sono di tutti i modelli, grandi, piccoli. Alcuni brand li hanno realizzati in legno naturale di bamboo. Se il destinatario del vostro dono è un amante della natura e dello sport e ama fare lunghe passeggiate, come non pensare ad una bici. Sportiva, ripieghevole, colorata, da passeggio, ce n’è di tutti i tipi e per tutti i tipi. La più elegante è quella color crema con accessori in cuoio dal gusto un po’ retrò. Alle signore piacerà molto e se poi il cestino sembra un davanzale gremito di fiori, allora è davvero chic. Il vostro Natale sarà all’insegna dell’ecosostenibilità! E’ l’accessorio più cool del momento: il cappello a tesa larga. Lo indossano tutte perchè dà quel tocco in più all’outfit e poi è l’ideale per le più freddolose. Con quello nero non sbagliate, ma anche color cammello è molto trendy. La vostra amica fashion addict ne sarà entusiasta. Sembra una pochette ma non lo è. Può solo contenere un tablet. Perfetto per la sorella sempre connessa ma che vuole sempre stupire. Non resta che lasciarvi ispirare dalla nostra guida e magari, a scartare uno di questi regali, sarete proprio voi. Buon Natale! 33417364-Natale-2015-in-mostra-2015-Illustrazione-di-testo-con-una-renna-ornamento-di-albero-canna-da-zuccher-Archivio-Fotografico[1]images[4] imagesFR040OHY imagesUK4JNM33

Julia Roberts commessa per caso nel nuovo spot Calzedonia

Il sorriso è quello di sempre: sincero e rassicurante. Calzedonia, il noto marchio veronese produttore di calze, l’ha scelto una seconda volta. Julia Roberts torna ad essere protagonista dello spot televisivo Calzedonia per il 2015. Ambientato all’interno di un negozio Calzedonia, ricostruito appositamente per l’occasione, lo spot è stato girato a Los Angeles dal maestro Grant Heslov, produttore del film candidato all’Oscar Argo,ma anche regista de L’uomo che fissa le capre. Nello spot, l’attrice gioca a fare la commessa collaborativa e divertente, indossando un paio di collant della nuova linea Premium ( otto varianti di collant adatti ad ogni tipo di esigenza). Le donne intente all’acquisto, accettano i consigli della bella attrice che di stile ed eleganza ne sa qualcosa. Una comedy dal gusto romantico e coinvolgente. Pretty Woman sembra una di noi, una donna “normale” che acquista calze firmate Calzedonia. Non è la prima volta, quindi, che l’attrice americana presta le sue lunghe gambe all’azienda veronese produttrice di calze e collant. Già lo scorso anno, Calzedonia, aveva scelto come testimonial la Roberts. Lo spot la vedeva protagonista del viaggio più importante, quello della vita e… ad ogni passo un’emozione, così recitava lo spot del 2014. La splendida Julia passeggia in alcune affascinanti città europee, indossando, ovviamente, leggins e calze firmate dal noto marchio. Lei che ha conquistato il mondo intero con la sua ironia e l’innata eleganza. Ma è grazie all’interpretazione dellaJulia Roberts per Calzedonia 2015 backstage spot calzedonia Julia Roberts per Calzedonia 2015 coraggiosa Erin Brockovich, nell’omonimo film, che le fa vincere la statuetta nel 2001 e che la consacra alla celebrità. Recitare era nel suo destino e la sua carriera e gli innumerevoli premi lo hanno confermato. Voleva fare la giornalista, ma la sua insoddisfazione la conduce a New York dove decide di studiare arte drammatica. La sua bravura e la capacità di “entrare” nella psicologia dei personaggi che interpreta, sono stati da sempre, il suo marchio identificativo. Come non ricordare la magistrale interpretazione in I segreti di Osage County, accanto alla splendida e bravissima Meryl Streep, dove veste i panni di una figlia, da sempre, in contrasto con la madre. Molti si saranno chiesti cosa induce un premio oscar a diventare testimonial per un marchio di intimo. Saranno i lauti compensi, ma una cosa è certa: da qualche tempo, si nota un contro-esodo da Hollywood verso il Bel Paese. Sarà l’amore per l’Italia, ma sono sempre più, le star che offrono la loro bellezza e fama alle immagini di noti brand italiani. Nel ruolo di commessa, la Roberts è molto pretty. Se non sapete quali calze scegliere, quelle velate sono sempre la scelta più azzeccata, parola di Julia.

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