WhatsApp introduce l’interoperabilità: ora puoi inviare e ricevere messaggi da altre app direttamente sulla piattaforma. Ecco cosa cambia.
WhatsApp annuncia una svolta: gli utenti europei presto potranno inviare e ricevere messaggi da app di terze parti senza uscire dalla piattaforma. È l’interoperabilità introdotta da Meta per adeguarsi alla Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, che richiede maggiore apertura e flessibilità nei servizi di messaggistica.

Secondo l’annuncio ufficiale sul blog di Meta, grazie all’aggiornamento gli utenti potranno condividere testi, immagini, messaggi vocali, video e file con utenti di alcune app partner (si parte con BirdyChat e Haiket) restando sempre su WhatsApp. L’attivazione sarà facoltativa e potrà essere gestita tramite le Impostazioni dell’app sia su Android che su iOS.
Questa apertura ha implicazioni rilevanti: da una parte semplifica la comunicazione tra piattaforme diverse, dall’altra pone interrogativi su come verranno gestiti i dati, gli standard di sicurezza e la concorrenza tra app. In tal senso – per quanto riguarda gli standard di sicurezza – Meta si è espressa in maniera estremamente chiara: per le chat di terze parti sarà richiesto lo stesso livello di cifratura end-to-end già in uso su WhatsApp, un elemento fondamentale per tutelare la privacy degli utenti.
Le cifre in Italia e nel mondo: i numeri del dominio di WhatsAp
Per capire l’impatto di questa novità è utile considerare le dimensioni dell’ecosistema WhatsApp. A livello globale, l’app conta circa 2,9-3 miliardi di utenti attivi mensili nel 2025 e la mole di messaggi veicolati dall’app Meta è enorme: sono oltre 140 i miliardi di messaggi inviati ogni giorno globalmente.
L’app viene usata quotidianamente da circa il 50% degli utenti in alcuni mercati, con 91% almeno una volta al mese.
Nel caso italiano, il tasso di penetrazione è tra i più alti in Europa: stime recenti indicano che il 97% degli utenti internet utilizza WhatsApp e l’app è considerabile quasi di “default” (tra gruppi familiari e di amici e chat di lavoro, l’uso è diffusissimo).
A maggior ragione l’interoperabilità non è semplicemente un’aggiunta tecnica, ma una potenziale rivoluzione comunicativa: considerando che quasi tutti gli italiani adulti usano WhatsApp, la possibilità di inviare messaggi ad altre app potrebbe ridisegnare il modo di comunicare, amplificando la capacità comunicativa della piattaforma (il quesito più che altro è: gli utenti di WhatsApp si apriranno alle altre piattaforme o gli utenti delle altre piattaforme passeranno a WahtsApp?)
Ma cosa cambia davvero con l’interoperabilità?
Dal punto di vista dell’utente finale, l’interoperabilità porta diversi vantaggi: non ci sarà necessità di installare app multiple per restare in contatto con persone che usano servizi diversi; sarà possibile gestire comunicazioni legate a piattaforme diverse da un’unica interfaccia; se scelgo un’app meno conosciuta, posso comunque parlare con chi sta su WhatsApp.
Ma come si attiva questa benedetta interoperabilità?
L’attivazione è molto semplice (la si attiva dalle impostazioni), è facoltativa ed è revocabile dall’utente in qualunque momento. Come già sottolineato, Meta precisa che le chat con app terze parti manterranno gli stessi standard di sicurezza, ma resta da vedere come verrà gestita sotto tutti i punti di visita – anche a livello di interfaccia – questa esperienza, che rappresenta una novità assoluta per gli utenti di WhatsApp.
