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Roma, a Villa Carpegna il nuovo progetto di “Cabin art” firmato dal duo Motorefisico

È stata inaugurata ieri  pomeriggio, in piazza di Villa Carpegna a Roma, la seconda opera site-specific di Cabin art, il progetto pilota di rigenerazione urbana promosso dall’Ufficio di Scopo Politiche Giovanili in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Un progetto creativo e innovativo che, attraverso interventi di arte figurativa e di street art realizzati da giovani artisti, intende ridare vita a 6 cabine dismesse della Polizia Locale, riqualificandole in chiave culturale e trasformandole in elemento artistico che dialoga con la grande ed eterna bellezza di Roma. Tra i suoi obiettivi anche quelli di valorizzare la relazione con il territorio in cui le cabine sono situate nel rispetto del patrimonio culturale, storico e artistico; di esprimere integrazione e rispetto delle differenze; di potenziare le tematiche legate all’ambiente, alla natura e alla sostenibilità.

Roma, inaugurazione dell’opera di Cabin art firmata dal duo creativo Motorefisico
Roma, inaugurazione dell’opera di Cabin art firmata dal duo creativo Motorefisico

All’iniziativa sono intervenuti Lorenzo Marinone, delegato del Sindaco alle Politiche Giovanili, e Sabrina Giuseppetti, Presidente del XIII Municipio. Presenti gli artisti realizzatori dell’opera, il duo Motorefisico composto da Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo.

Per l’intervento pittorico sui quattro lati della cabina situata in Piazza di Villa Carpegna, il duo artistico ha scelto un pattern geometrico, elemento che connota la propria cifra stilistica. Il disegno, realizzato in bianco e nero, si ispira alle composizioni geometriche che a partire dalle trame decorative / astratte del mosaico romano, hanno poi costituito uno dei tratti caratteristici sia della storia antica che moderna del nostro paese e più in particolare della città di Roma, passando per il periodo michelangiolesco e arrivando a Carlo Maderno. Più di recente questo pensiero compositivo è stato ripreso anche da alcuni architetti laziali. Lo schema di decorazione della cabina è quello del camouflage: il pattern che la “veste” con questo nuovo abito, esalta le qualità volumetriche della struttura, esaltandone le linee e trasformando radicalmente l’oggetto in questione.

L’inaugurazione di oggi fa seguito alla presentazione dell’opera Ianus dell’artista ADR (Andrea Piccinno) disvelata lo scorso 16 gennaio in via Petroselli, angolo via Vico Jugario.

Nei prossimi giorni verranno inaugurati anche gli altri 4 interventi artistici realizzati su altrettante garitte dismesse: sulla Cabina 1 in Piazza Vittorio Emanuele II (Municipio I) l’opera Up to You di BiceLuna (Federica Mancini); sulla Cabina 3 in Via Casilina/Via di Tor Pignattara (Municipio V) il lavoro Rifiorire di NIAN (Eugenia Chiasserini); sulla Cabina 4 in Piazzale Labicano (Municipio VII) l’opera Al suono di Roma di Leonardo Crudi; sulla Cabina 5 in Circonvallazione Gianicolense/Via Ottavio Gasparri (Municipio XII) l’intervento The Pinkish Box di Vittorio Pannozzo.

I giovani artisti, autori delle 6 opere totali, sono stati selezionati dall’apposita commissione di Roma Capitale – composta da esperti del Maxxi, della Sovrintendenza Capitolina e di Zètema Progetto Cultura – che ha valutato le migliori 6 proposte tra le 68 che hanno partecipato all’avviso pubblico Cabin Art.

“Pattern geometrico”, l’opera di Cabin art del duo Motorefisico a Villa Carpegna (Roma)
“Pattern geometrico”, l’opera di Cabin art del duo Motorefisico a Villa Carpegna (Roma)

Note biografiche degli artisti

MOTOREFISICO – Titolo dell’opera: Pattern Geometrico

Duo artistico composto da Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo, entrambi architetti e designer romani, che lavorano in vari campi tra cui decorazioni d’interni, installazioni tridimensionali, allestimento e video art. Dal 2015 disegnano pareti e pavimentazioni per case, scuole, uffici, hotel e locali. I loro interventi artistici che uniscono tape art, interior design e street art sono caratterizzati da illusioni ottiche e da un cromatismo minimale.

ADR (Andrea Piccinno) – Titolo dell’opera: Ianus

Nato a Lecce nel 1991, dopo il diploma in decorazione pittorica si è laureato a Roma in Storia dell’Arte. Ha esposto in mostre collettive e personali e partecipato a diversi interventi artistici di riqualificazione urbana con opere di pittura murale, tra cui quelle al Mercato dell’Appagliatore a Ostia (2015) e al Villaggio Globale (2018).

BiceLuna (Federica Mancini) – Titolo dell’opera: Up to You

Nata a Roma nel 1998 si è diplomata al liceo artistico, indirizzo Figurativo, proseguendo poi all’Accademia di Belle Arti. Attualmente si occupa di grafica editoriale, lavorando come decoratrice e illustratrice.

NIAN (Eugenia Chiasserini) – Titolo dell’opera: Rifiorire

Pittrice e artista fiorentina, pone al centro del suo lavoro l’universo femminile. Ha partecipato a mostre collettive e realizzato numerosi interventi di street art a Firenze, Livorno, Viareggio, Pistoia ed altre città toscane e dell’alto Lazio. Tra gli interventi romani a Roma si segnala il live painting “Memoria Residua” nel 2022 per la Giornata nazionale “Giovani e Memoria” presso l’ex Acquario Romano.

Leonardo Crudi – Titolo dell’opera: Al suon di Roma

Nato a Roma nel 1988, ha scoperto molto presto il mondo dei graffiti. Da alcuni anni si occupa della realizzazione di manifesti per il progetto “cinema e poesia”, diffusi nella città di Roma come opere d’arte urbana. Ha realizzato nel 2020, con Elia Novecento, i murales “Anna Magnani” e “Pier Paolo Pasolini” a Casal Bernocchi per il programma di rigenerazione urbana Culturalize Yourself.

Vittorio Pannozzo – Titolo dell’opera: The Pinkish Box

Nato a Fondi (Latina), si è formato presso la facoltà di Architettura dell’Università Sapienza di Roma e il Politecnico di Torino. Ha collaborato con diversi studi – romani e non – di architettura e design. Ha ottenuto, dal 2017 ad oggi, diversi premi e riconoscimenti internazionali, tra i quali Essential taste of Design – 100 Taglieri d’autore (2017), IdeasxWood (2020 e 2022), Botticino Classico-Coffee Table (2022). I suoi lavori sono stati pubblicati su vari siti e riviste del settore, come Interni Magazine, IQD e Domus Web.

Photo credits Courtesy of Press Office

Serpentiform. Bulgari omaggia il serpente con una mostra a Roma

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Tentatore che indusse Eva al peccato originale, detentore dei più alti segreti presso i Sumeri, simbolo di rinascita e rigenerazione nell’Antica Grecia e ai nostri tempi prezioso gioiello che orna il corpo; da sempre il serpente, per la sua aura di mistero ispira la creatività di artisti e designer. Serpentiform è la mostra che Bulgari ha voluto presentare, a partire dal 10 marzo, presso le antiche sale di Palazzo Braschi. Promossa da Roma Capitale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la rassegna, realizzata da Bulgari con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, è stata curata da Lucia Boscaini, Bulgari heritage curator e dal dipartimento Brand Heritage della maison.

Arte, cinema e moda mostrano 140 mutazioni di abiti, gioielli, fotografie, dipinti e molto altro. Il percorso di 450 metri disposto in sette piani offre una vera e propria esperienza sensoriale, emozioni olfattive, musica di sottofondo e pareti animate da un videomapping. «Volevamo aprirci a un pubblico più ampio, ben al di là dell’universo della gioielleria, ecco perché abbiamo inserito le nostre creazioni  in un contesto artistico più vasto», spiega l’ad della maison Jean-Christophe Babin. Figura dominante di diverse epoche, il serpente è stato spesso il leit motiv delle collezioni Bulgari, non sono nella gioielleria ma anche nelle borse e negli occhiali. Gioielli preziosi, talvolta dal valore inestimabile, desiderio di ogni donna. L’aspetto principale che la mostra ha voluto sottolineare è appunto quello sensoriale ed estetico. E così si intersecano opere antiche provenienti da Pompei o dal museo archeologico di Napoli con artisti contemporanei quali l’astrattista Paul Klee, lo scultore Alexander Calder e l’ironico Keith Haring.

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Non solo arte ma anche fotografia, non mancano gli scatti di celebri fotografi come Helmut Netwon, Richard Avedon e Robert Mappelthorpe. Un intero spazio è dedicato ai costumi di scena indossati da Elizabeth Taylor nel celebre film Cleopatra, del 1963, a sottolineare il legame che da sempre vede legato il serpente con la figura femminile, sensuale, ammaliante, tentatrice, avvolgente. Proprio per questa sua caratteristica che gli consente, dunque, di essere a pieno contatto con la terra, attraverso il ventre, la coda, i genitali e la testa, che le tribù africane lo venerano in quanto conoscitore di tutti segreti e pertanto degno di essere adorato. Nell’intero spazio espositivo, non mancano ovviamente i capolavori della collezione Bulgari Serpenti, 40 pezzi unici di alta gioielleria prodotti dal 1960 ad oggi, indossati dalle più famose celebrities e star di Hollywood. «La guerra era finita da poco e invece dell’opulenza si cercava qualcosa di sobrio e moderno. È degli anni Quaranta l’orologio Tubogas da cui tutto ha inizio, poco animalier e molto geometrico, la maglia flessibile che girava due o tre volte intorno al polso fu subito un successo, perché decorava ed era anche utile» afferma Luisa Boscaini, Bulgari heritage curator. Ha così inizio una nuova fase del lussuoso brand di gioielli che a partire da quel momento realizzerà creazioni estremamente preziose, come il collier in oro e smalti policromi o l’orologio-bracciale in oro, giada, rubini e diamanti, pezzi degli anni passati ma dal sapore moderno. Fino alle creazioni più attuali che vedono l’utilizzo di un legno durissimo e la realizzazione di un serpente-gioiello “con più testa che corpo”. Gli anni ’70 hanno visto il serpente divenire il protagonista delle creazioni del brand, l’oro è il materiale prediletto in questo periodo e l’utilizzo di pietre ovali incastonate, di cabochon circondati d’oro e di diamanti diventa il marchio di fabbrica di un brand che dalla fine dell’800 ad oggi ha fatto la storia dell’alta gioielleria.

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