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Fashion ID #23 | Emiliano Rinaldi

Nella foto, il designer Emiliano Rinaldi
Nella foto, il designer Emiliano Rinaldi

SOUNDTRACK: Baustelle –  Baudelaire
Il made in Italy ha origini in Toscana grazie alla creatività e all’ingegno stilistico del designer Emiliano Rinaldi. Aretino, Rinaldi frequenta la facoltà di Ingegneria all’Università di Bologna specializzandosi in disegno industriale. La passione innata per la moda spinge il giovane stilista a farsi confezionare gli abiti che disegna da un sarto di Arezzo. Segno distintivo delle sue collezioni è il perfetto mélange estetico tra sperimentazione di materiali innovativi, antica tradizione artigiana ed eleganza nelle linee uomo e donna.Emiliano Rinaldi presenta la sua prima collezione menswear nel 2010 a Parigi al Salone Tranoi e da quel momento il suo talento trova un positivo riscontro internazionale in Oriente, principalmente Giappone e Cina, e in Occidente , in particolare Stati Uniti e Francia.

Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office

Nel luglio 2011 il designer toscano sale sul podio, nella sezione uomo, del concorso di talent scouting promosso da Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia, Who is on next?, partecipando da allora ogni anno al Pitti Immagine di Firenze quale talento emergente della moda italiana. Fino al 2012 Rinaldi continua a presentare le sue collezioni uomo e donna, quest’ultima nata successivamente, a Parigi e a Firenze, inaugurando poi, secondo attente e mirate strategie comunicazione e di product placament, un proprio ufficio commerciale a Milano. Le creazioni Emiliano Rinaldi sono pubblicate su importanti magazine del settore come Vogue, Elle, GQ, WWD, MFFashion, Leon (Japan), Men’s Non-No (Japan), Ginza (Japan). Oggi la griffe Emiliano Rinaldi si trova in alcune delle più prestigiose boutique del mondo: LN-CC (London), Antonioli (Milano), Hotoveli (New York), Deuxième classe (Japan), Baycrews (Japan) solo per citarne alcune.

Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office

La collezione Emiliano Rinaldi spring summer 2014, per esempio, presentata al Pitti Immagine Uomo, con un defilé in grande stile presso “La Limonaia di Villa Vittoria”, si ispira ad esperienze di vita, emozioni, sentimenti che da sempre accompagnano l’essere umano. “E’ un mondo piccolo”, questo il titolo scelto per rappresentare creazioni dal fascino proustiano,un viaggio raffinato nel mondo asiatico che, attraverso il suo essere eclettico, l’uomo Emiliano Rinaldi affronta con tenacia ed entusiasmo. Un uomo che non ha confini, cosmopolita e a suo agio nel mondo. Disinvolto, cammina tra la folla indossando piume di struzzo, giacche di seta stampata, twill in cotone color kaki, green jacket combinate singolari t-shirt verde mimetico. Non mancano il blu cobalto, il crema e il rosso sul jersey di cotone e il denim.

Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office

La collezione uomo fall-winter 2013-14 dal titolo “La noia”, invece, gira intorno all’aforisma di Charles Baudelaire “lavorare è meno noioso che divertirsi”. Per la donna, la collezione “La gioia” sottolinea invece, in perfetta contrapposizione, la complementarità uomo- donna, “non c’è gioia senza noia”.Annoiato da un’esistenza piatta, forse inutile e priva di senso il dandy metropolitano presentato da Emiliano Rinaldi rinuncia agli orpelli della contemporaneità, sposando una elegante semplicità riflessa in giacche e cappotti doppiopetto con revers, must della collezione, declinati in diversi tessuti (lana, cotone, seta) e cromie( dal blu, al bordeaux al bianco).

Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office

I pull dal collo alto e le camicie in lana lavorata come fosse pizzo si abbinano a pantaloni dal taglio sartoriale classico regalando agli occhi un’immagine essenziale ma allo stesso tempo sofisticata. Per la stagione invernale l’uomo Emiliano Rinaldi, un po’ nostalgico, un po’ trasgressivo, vive in ogni attimo da moderno Sartre la realtà che lo circonda . Volumi e linee anni 50’ regalano un fascino vintage alla collezione evocando il fascino iconico e lo stile raffinato dell’attore francese Jean Paul Belmondo. Effetti monocromatici tone sur tone per la sera. La giacca è quella da camera, rivisitazione in seta del taglio a kimono e rivisitata con revers come fosse uno smoking. Gli accessori, papillon cravatte, fasce da abbinare ai gilet riprendono i colori e i tessuti delle camicie. Giacche e pantaloni over size, abiti dal taglio classico e retrò, per una donna geisha dal fascino orientale che si coniuga alla filosofia estetica della collezione uomo anche per le sfumature dei colori.

Artigianalità ed eleganza combinate in linee semplici dai tagli rigorosi ed essenziali. Segni distintivi dello stile Emiliano Rinaldi che rendono il talento del giovane designer apprezzato in tutto il mondo.

Fashion ID #35 | Piccione Piccione

SOUNDTRACK: Marlene Kuntz – Bellezza

Bellezza intesa come pura ricerca di un’estetica naturale per una donna forte e consapevole che ama essere al centro dell’attenzione nella contemporaneità. Salvatore Piccione, designer del brand Piccione Piccione, diplomatosi presso l’Istituto Europeo di Design di Roma nel 2008, muove dalla consapevolezza che l’attenzione per i dettagli, la tradizione del ricamo e la tecnica grafica possono convivere in creazioni in cui le stampe sono le protagoniste indiscusse del gioco stilistico.

Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio - Luca Sorrentino
Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio – Luca Sorrentino

Abiti che evocano suggestioni botticelliane per la palette cromatica scelta, dai colori tenui ma allo stesso tempo romantici. Un ricercato womenswear che vuole rendere riconoscibile e allo stesso tempo raffinata una personalità femminile fiera e protagonista. Gli elementi floreali, l’artigianalità dei ricami fatti rigorosamente a mano come tradizione italiana vuole e disegni decor,che conferiscono tridimensionalità ai capi, diventano come in una somma algebrica il comune denominatore di long dress e mini dress che hanno quasi del fantastico.

Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio - Luca Sorrentino
Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio – Luca Sorrentino
Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio - Luca Sorrentino
Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio – Luca Sorrentino

La magia si respira in passerella durante l’ultima edizione di Who is on next?, il concorso di talent scouting promosso da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia, durante il quale il brand Piccione Piccione ha conquistato il podio ricevendo il plauso della giuria per le innovative tecniche di cui il made in Italy ha bisogno. Tra le prestigiose collaborazioni il designer siciliano vanta progetti speciali con Celine, Swarovski, Topshop, Pablo Bronstein e Longshamp.

Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio - Luca Sorrentino
Piccione Piccione. Ph. Raffaele Soccio – Luca Sorrentino

Se arte e tecnica si fondono, la moda italiana può essere orgogliosa di premiare nuovi talenti che, con un tocco di eccentricità amano osare, vincendo nuove sfide nell’universo della precarietà e il brand Piccione Piccione dimostra che innovarsi e rinnovarsi, attraverso la sperimentazione, fortunatamente prima o poi premia.

Fashion ID #30 | Greta Boldini

SOUND TRACK: Yann Tiersen, Comptine d’un autre été

Nella foto i designer del brand Greta Boldini, Alexander Flagella e Michela Musco. Ph. Allucinazione
Nella foto i designer del brand Greta Boldini, Alexander Flagella e Michela Musco. Ph. Allucinazione

Dal genio creativo di Alexander Flagella, designer di accessori e Michela Musco, stilista del dettaglio, nasce il brand Greta Boldini, già finalista dell’edizione luglio 2013 di Who is on next?, il concorso per talenti emergenti promosso da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia.

Diplomati al Polimoda di Firenze Alexander Fagella e Michela Musco amano il bello e ben fatto italiano e ne sono diventati i portavoce attraverso le loro collezioni. Rigore, austerità e bellezza, il fascino di Charlotte Rampling, hanno ispirato, per esempio, la collezione prêt à porter fall winter 2014-15. Atmosfere romantiche e nostalgiche si susseguono come nel film La caduta degli dei di Luchino Visconti. È una donna idilliaca quella di Greta Boldini che alterna purezza e severità nei capi che indossa.

Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino

Spacchi vertiginosi si celano dietro chemisier plissettati e abiti dal drappeggio a portafoglio. Lunghezze midi, simbolo distintivo del brand, lasciano spazio a coulotte e body couture accompagnati da capi spalla e pellicce. Tweed di lana rubati al guardaroba maschile, satin, georgette di seta e lane lavorate, velluti sono impreziositi da ricami in cristalli Swarovski e cannette. Gli accessori, immancabili compagni di viaggio per una donna contemporanea vanno dalle pochette all’iconica mini cartella alla innovativa doctor-bag con cinturini. Gli abiti esaltano la silhouette anni Quaranta in un mix ben fatto di eleganza, romanticismo e nostalgia.

Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino
Greta Boldini FW 14-15. Ph. Luca Sorrentino

C’è una sensualità tutta femminile e mai volgare nelle proposte del brand Greta Boldini. Un approccio contemporaneo alla tradizione estetica e culturale italiana che, lungi dall’essere anacronistico, reinventa il nostro passato sartoriale in un’altalena di forme e colori che non cozzano, anzi rafforzano, il sapore tutto italiano di fare moda.

Fashion ID #29 | Esme Vie

SOUND TRACK: Matia Bazar, Vacanze Romane

Nella foto la designer del brand Esme Vie,Julia Voitenko ,Ph. Allucinazione
Nella foto la designer del brand Esme Vie,Julia Voitenko,Ph. Allucinazione

Essenziale è il termine appropriato per definire la filosofia stilistica del brand Esme Vie. Lanciato nel settembre 2013 dalla designer Julia Voitenko, Esme Vie conquista il podio della nona edizione di Who is on next?, il concorso di scouting promosso da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia.

Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino

Premiato per il pret à porter grazie al sapiente mix tra linee pulite, accuratezza nella scelta dei tessuti over season, il brand non rinuncia all’utilizzo di rifiniture sartoriali e dettagli couture.

Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino

La femminilità degli anni Cinquanta e Sessanta è la fonte di ispirazione che miscela minuziosamente il fascino intramontabile del passato all’eleganza contemporanea. Capi che si distinguono dall’ordinario perché belli da indossare.

Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino

Nell’iconica collezione fall winter 2014-15, “With Love to Rome”, in cui la designer del brand Julia Voitenko riprende il titolo del celebre film di Woody Allen, alternandone i sostantivi, si esalta la grande bellezza di Roma. Un tributo al cinema felliniano e alla maestria tutta made in Italy delle Sorelle Fontana con forme, modelli e materiali che accostano in modo inconsueto righe e decorazioni e i tipici ricami di fiori gioiello, ormai simbolo distintivo del marchio. La palette di colori per la prossima stagione fredda evoca la peonia, prezioso fiore le cui sfumature variano dal rosso rubino per arrivare al rosa tenue e al cipria. La ricerca di materiali pregiati, dal satin al visone, è uno dei cardini della filosofia estetica di Esme Vie che non rinuncia al gusto raffinato per una produzione interamente italiana, dai capi agli accessori.

Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino

La moda italiana finalmente inizia a premiare lo stile minimal. Il brand Esme Vie senza troppi orpelli ci propone una moda fresca accostata ad un intramontabile fascino retrò. Una moda senza tempo che coniuga l’eleganza delle dive della Hollywood sul Tevere alle tendenze contemporanee, senza troppi eccessi.

Fashion ID #7 | Anna Dello Russo

Anna Dello Russo
Nella foto:Anna Dello Russo

SOUND TRACK: Chic – Le Freak

Sin da piccola sognava di lavorare nel mondo della moda. Ammirava silenziosa le ricche signore baresi sfoggiare preziosi gioielli la domenica a messa, immaginando come sarebbe stato poter fare altrettanto. Signori e signore ecco a voi Ms Anna Dello Russo, una delle icone di stile più stravaganti del fashion business internazionale. Un gusto unico, quasi provocatorio, per l’abbinamento dei colori e una passione sfrenata per l’abbigliamento in tutte le sue declinazioni hanno portato questa estrosa ed irriverente signora a definirsi “vestale” alla corte di Re Moda.

Pugliese di origini, Ms Anna Dello Russo vanta una laurea in arte e letteratura alla prestigiosa Domus Academy di Milano. Un curriculum di tutto successo, alla faccia dei meridionali spesso vittimisti in tal senso, che farebbe invidia a chiunque. Dal 2000 al 2006 è direttrice per L’Uomo Vogue e per quasi vent’anni è fashion editor per Vogue Italia. Ossessionata, come lei stessa racconta, dalla passione per le paillettes, i pizzi e i merletti, ha deciso di farsi ritrarre su alcune t-shirt in dieci mise  che celebrano il suo stile inconfondibile per il decimo anniversario di yoox.com. Anna Dello Russo non ha rinunciato proprio a nulla durante il corso della sua lunga carriera: da speaker radiofonica su Radio Deejay nel 2011 fino alla fragranza Beyond, profumo da lei stessa firmato dall’originale confezione a forma di tacco a spillo. Nel 2006 approda a Vogue Japan nelle vesti  di fashion editor at large.

E ancora, Ms Anna Dello Russo è stata modella per il magazine francese Purple, magistralmente fotografata da Manuela Pavesi.

È dell’autunno 2012 l’innovativa collezione disegnata in esclusiva per H&M in limited edition in cui, agli esclusivi occhiali da sole, alle clutch  e agli accessori dall’allure barocca  si alternano pezzi unici di bigiotteria assolutamente stravaganti.

Anna Dello Russo  H&M
H&M collection by Anna Dello Russo, October 2012

Per la preview della collezione ritroviamo la stylist nei panni  di fashion singer cantare la sigla del programma Pinocchio che ha condotto su Radio Deejay. Talento o strategie di marketing?

 Oltre 4000 paia di scarpe nell’armadio, gioielli, vestiti di ogni tipo e griffe che non indossa più di una volta e, ovviamente, un solo grande hobby, la moda,  rendono questa passionaria fashionista, spesso criticata dai più, un’eroina di stile del XXI secolo.

Anna Dello Russo

Al Corriere della Sera ha dichiarato: «Ho due appartamenti, uno è per i vestiti, lo zerbino davanti all’ingresso è firmato Chanel (…) Non ho tempo per un fidanzato, i suoi vestiti non entrerebbero in casa!».

Che cosa aspettarsi da Anna Dello Russo, una irriverente signora che, dopo il divorzio, ha riciclato lo strascico in chiffon di 18 metri del suo abito da sposa, realizzato per l’occasione dai suoi amici stilisti Dolce e Gabbana, per fare le tende di casa?

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Nella foto: campagna pubblicitaria del profumo Beyond by Anna Dello Russo

Miahatami. Ecco chi è la seconda classificata di WION?2016

La dodicesima edizione di Who is On Next, progetto di fashion scouting ideato e realizza da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia, vede come seconda finalista Narguess Hatami, in arte Miahatami, anima del brand. Nata a Teheran, il suo brand nasce nel 2015 e si ispira proprio alla sua terra d’origine per realizzare le sue collezioni .

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“Oggi essere tra i finalisti di Who is On Next? conferma di aver scelto la strada giusta per raggiungere uno dei miei obiettivi. Il concorso rappresenta anche un momento di confronto, reale e forte, con tutti i nuovi talenti ed i nuovi designer che lavorano sodo e come me cercano di creare emozioni attraverso i colori e tessuti giorno dopo giorno”, le parole della stilista.

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Per la collezione presentata al concorso, la SS17, si è ispirata alle fotografie di Firooz Zahedi scattate durante il viaggio di Elizabeth Taylor in Iran nel 1976. “Sono stata colpita dalle immagini della Diva occidentale a fianco ai palazzi reali persiani, alle mura ornate di maioliche fiorite e nel grand bazar di Isfahan.”La stilista è stata premiata insieme agli altri vincitori dalla direttrice di Vogue Franca Sozzani, dopo aver presentato la propria collezione all’ex Dogana di San Lorenzo a Roma.

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Ai vincitori è riconosciuto un premio in denaro per incentivare la propria attività e realizzeranno nuove collezioni da presentare durante la settimana della moda a Roma, Altaroma.Narguess Hatami propone uno stile naturale e rilassato, un’attenzione sartoriale che fa di ogni capo una sorta di progetto.

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Anna Piaggi, irriverente “visionaria nella moda”

anna_piaggi_una_visionaria_della_moda_foto_1Quando la personalità diventa stile, la moda si traduce in un linguaggio universale. Anna Piaggi ne interpretò le parole con la sua visione estetica irriverente.

Storica giornalista e scrittrice di moda, è stata infatti molto più di questo: un punto di riferimento dagli anni Sessanta ai Duemila, per la moda italiana e internazionale, come per l’arte, la cultura e la società.

Un documentario, presentato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna e diretto da Alina Marazzi, ne ripercorre la vita e il lavoro. In “Anna Piaggi, una visionaria nella moda”, titolo emblematico del docufilm, la regista di “Un’ora sola ti vorrei” racconta la sua straordinaria creatività, raccogliendo testimonianze e interviste dei grandi del settore come Manolo Blahnik , Rosita Missoni e il caro amico, Karl Lagerfeld, di cui fu musa. Ma anche istantanee di vita, fissate negli scatti inediti di suo marito e compagno di vita, il noto fotografo Alfa Castaldi.

Ne emerge la personalità rivoluzionaria, contraddittoria nella vita come nello stile: uno scontro tra colori sgargianti su chiome punk e capi aristocratici, pizzi e velette. L’unica che “si presentava variopinta tra 300 giornaliste vestite come corvi neri. Un vero e proprio atto di resistenza”, come si dice nel biopic. Mutevole, come gli anni della moda che ha raccontato: dal boom del Made in Italy, al pret-a-porter fino all’avvento delle nuove tecnologie.

La sua carriera iniziò negli anni ‘60 come traduttrice per Mondadori ma, dopo poco, venne scelta dalla stessa casa editrice come fashion editor di un nuovo mensile, Arianna. Dal 1981 contribuì al progetto di Vanity, studiando un nuovo e sofisticato linguaggio, forse ancora prematuro per quegli anni. Ma è dal 1988 che completò il suo percorso di sperimentazione con  “D.P doppie pagine” per Vogue Italia, collage di testi e immagini, ricchi di rimandi e citazioni, che interpretavano le tendenze di quegli anni, sempre estremamente “avant-garde”.

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Trovava spunti nei suoi numerosi viaggi dove scovava abiti antichi, cappelli, oggetti pop che chiamava “trappole estetiche”, collezionandone migliaia e ‘inventando’ il concetto di vintage, quando ancora nessuno pensava che indossare abiti usati potesse essere tendenza.

Lei stessa era arte, quando assemblando non solo abiti ma intuizioni e visioni, è diventata – e lo è ancora oggi – fonte di ispirazione per il lavoro di designer e creativi di tutto il mondo.

 

Crazy Krizia. Addio alla Signora dello stile “pop”

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«Ha sdoganato il vestire borghese, interpretando in anticipo i mutamenti del costume e dando una ventata di libertà alla donna, libertà che sentiva profondamente anche per sé e che l’ha guidata per tutta la vita», con queste parole Beppe Modenese, Presidente onorario della Camera della Moda, uno dei più grandi estimatori di Mariuccia Mandelli, ricorda la stilista appena scomparsa all’età di 90 anni. Coraggiosa, eclettica, avventurosa, anticonformista e profondamente innamorata dell’arte, in una sola parola Krizia. È con questo pseudonimo preso da uno dei Dialoghi di Platone sulla Vanità che è divenuta famosa in tutto il mondo per le sue creazioni impregnate di avanguardia. Nasce a Bergamo Mariuccia Mandelli, nel 1932, esercita per un breve periodo la professione di insegnante ma è subito evidente che non sarà quello il lavoro della sua vita. Insieme alla sua amica Flora Dolci dà vita ad un’azienda di abbigliamento ed inizia così la sua storia nel mondo della moda. Il 1957 è l’anno della presentazione della sua prima collezione ufficiale presso il Samia di Torino, ma il debutto che l’ha consacrata ad astro nascente del fashion system risale al 1964. Nella gremita Sala Bianca di Palazzo Pitti Krizia fa il suo debutto davanti a migliaia di buyers nazionali e d’oltreoceano, apprezzatissime sin da subito le sue creazioni in bianco e nero che in quella stessa occasione le valsero il premio Critica della Moda. Kriziamaglia nasce nel 1967, una linea interamente dedicata alla maglieria che da sempre è considerata il pezzo forte della griffe. Gli anni a venire hanno visto la nascita di numerose linee: Krizia, Krizia Top, Krizia Poi, Kriziamaglia, Poi by Krizia, Per Te by Krizia, Krizia Jeans, Krizia Uomo ecc. realizzate in licenza, ed inoltre in quegli stessi anni la stilista collabora con nomi illustri della moda quali Walter Albini e Karl Lagerfeld.

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Amante dei volumi e delle geometrie strutturate, spesso rende la natura e gli animali protagonisti delle sue creazioni. Tratto distintivo delle sue collezioni che ad ogni stagione portano sulla passerella un nuovo elemento, il 1974 è l’anno del gatto, l’anno successivo della volpe, nel 1976 il serpente e poi ancora scimmie, cammelli ecc. A questo proposito nel 1983, Camilla Cederna scrisse su Vogue Italia «Crazy Krizia la chiama la stampa americana per i suoi modelli spregiudicati e spesso ironicamente provocanti, mentre un altro soprannome è “regina della giungla”, tale è l’amore per gli animali domestici o feroci che s’incontrano dappertutto, nelle collezioni di casa sua e nei suoi morbidissimi golf». Non solo animali ma tanta arte a caratterizzare le sue collezioni, dense di ispirazioni orientali e architettoniche. Architettonico è la parola adatta per definire l’uso che la sapiente Krizia ne faceva del plissé, utilizzato per la prima volta nel 1978 con un impermeabile al quale seguirono tute-bruco, tute-farfalla e chiocciole che tanto rimandavano alla struttura del Guggenheim. Arte e natura, un connubio perfetto che hanno reso le sue collezioni uniche e senza tempo.

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Ogni singola creazione, ogni sfilata hanno raccontato un pezzo di storia di quella donna avventurosa, dalla forte presenza, con il suo caschetto nero e gli enormi gioielli che amava indossare. Un genio il suo che certamente mancherà alle passerelle, che ha fatto la storia e che ha contribuito a dare un’immagine diversa della donna, un’immagine nuova e libera dagli schemi. Ma la storia di Krizia continuerà nel tempo e a portarla avanti è ora Shenzen Marisfrolg Fashion di Zhu Chong Yuo, imprenditrice e stilista cinese che ha acquistato la maison nel 2014, la quale non intende rinunciare al patrimonio artistico che la stilista le ha lasciato in eredità «Ho un archivio immenso da rivisitare» ha commentato e i suoi capi in effetti sembrano davvero riportare sulla scena i segni iconici della maison.

Talents made in Italy. Stelle brillanti nell’universo fashion

Stella Jean, Marco De Vincenzo, Gabriele Colangelo, Christian Pellizzari: sono questi i nuovi talenti italiani della moda.Giovani e ambiziosi, vincitori di prestigiosi concorsi dedicati alle stelle nascenti del fashion e  diplomati nelle più celebri accademie di moda. Con una capacità comune: reinventare un vecchio concetto di moda.

Multiculturalità, dandy metropolitano, eleganza e raffinatezza sono le parole chiave per i giovani designer, già lanciati con successo nell’universo del fashion system.

Colori e tessuti Wax ( tipica texute africana con stampe fantasia) per Stella Jean, la bella designer italo-haitiana nata nella capitale dove vive e lavora.

Seconda classificata, nel luglio 2011, del prestigioso concorso “Who is on Next?”,organizzato da Alta Moda Roma e Vogue Italia, Stella Jean è in grado di creare un mosaico culturale dove fantasie e  accessori eccessivi giocano un ruolo fondamentale.

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La stilista dà vita alle sue collezioni partendo dalla struttura narrativa tipica di un racconto con l’obiettivo di raccontare una storia attraverso le immagini. È lo styling la parte vincente della giovane Stella Jean che rende ogni pezzo della collezione unico e capace di comunicare.

Stampe geometriche e silhouette pulite per il siciliano Marco De Vincenzo.

MarcoDeVincenzo

Nato a Messina nel 1978, si trasferisce a Roma a soli diciotto anni. Anche lui tra i vincitori del concorso “Who is on Next”, è da undici anni l’assistente di Silvia Venturini Fendi per la linea accessori.Le sue collezioni di prêt-à-porter sono caratterizzate da simmetrie, tessuti accoppiati o tagliati a laser e contrasto di colori.

“L’importante è che io riesca a mantenere i miei codici, la mia firma, anche se ogni sei mesi cerco di raccontare qualcosa di nuovo.” Queste le parole dello stilista siciliano quando gli viene chiesto cosa vuole che emerga dalle sue collezioni.

Mentre il giovane trevigiano Christian Pellizzari (classe 1981) dopo gli studi al Polimoda di Firenze e la collaborazione, di quattro anni, con Tonello, nel 2010 lancia la sua collezione.

ChristianPellizzari

Reinterpreta il classico dandy mettendo al centro delle sue collezioni le giacche da uomo, sia casual che formali, in vari tessuti. Dalla lana al cachemire, passando per la seta e il poliestere. Un mix di forme e tessuti visibile anche nei giubbotti.

La sua moda? Lui la definisce così: “Quello che disegno e produco mi riflette molto, è uno stile contaminato da pezzi di sartoria tradizionale, mixati a pezzi sport wear, tessuti ricercati e sempre una parte riservata alla sera,  ma sempre con uno spirito ironico”.

Dulcis in fundo il milanese Gabriele Colangelo (classe 1975). Inizia la gavetta disegnando la linea Versace Jeans Donna, passando poi a Just Cavalli Donna e approdando al ruolo di direttore creativo del marchio italiano Jenny. La svolta avviene nel 2008 quando debutta con la sua prima collezione.

gabrielecolangelo

Segni distintivi? Pellicceria artigianale e ricamo. Tutto frutto della cultura sartoriale appresa nell’atelier di famiglia. La sua donna è elegante, raffinata e discreta.

Quattro giovani. Quattro ragazzi italiani. Quattro stili diversi. Quattro personalità vincenti.

Ancora una volta il Made in Italy sembra avere una marcia in più nel fashion system e noi ne siamo orgogliosi.

AltaRoma. Ecco i vincitori di Who Is On Next? 2015

Diventato ormai una vetrina internazionale per nuovi talenti della moda, “Who Is On Next?” è arrivato oggi alla sua 11esima edizione. Il celebre concorso di scouting ha lanciato nell’universo fashion numerosi stilisti di successo tra cui Paula Cademartori, Nicholas Kirkwood, Stella Jean. Non da ultimi i vincitori dell’edizione 2014  Daizy Shely e Piccione.Piccione. Anche quest’anno la Capitale ha premiato il talento e le abilità creative di giovani stilisti che con tenacia e determinazione sono arrivati a presentare le loro collezioni durante l’evento WION, realizzato e ideato da AltaRoma insieme a Vogue Italia.

L72 - Ph. Raffaele Soccio, Luca Latrofa / Luca Sorrentino
L72 – Ph. Raffaele Soccio, Luca Latrofa / Luca Sorrentino

Due categorie presenti, abbigliamento e accessori, e solo undici finalisti che hanno presentato le loro collezioni sotto gli occhi attenti dei giurati. A fine presentazione è stato Lee Wood per L72 ad aggiudicarsi il premio per l’abbigliamento e un ulteriore premio speciale, il FASHION VALLEY, che permette al fashion designer di poter sviluppare una sua capsule collection con il distretto tessile pratese e poterla infine presentare alla prossima edizione di “Who Is On Next?”, il prossimo gennaio 2016. La maturità con cui lo stilista ha realizzato le proprie creazioni è stata determinante per fargli vincere il premio per la categoria abbigliamento. I suoi giochi di colore molto intensi, in cui si passa da un arancio fluo a una carta da zucchero fino al giallo lime e il blu elettrico, hanno portato allegria e vitalità in passerella mescolandosi alla perfezione con la sua reinterpretazione della silhouette anni Cinquanta in chiave contemporanea. La scelta dei materiali da una parte tecnici e dall’altra ricercati hanno poi fatto il resto.

Luca Sciascia, Blaze' - Ph. Raffaele Soccio, Luca Latrofa / Luca Sorrentino
Luca Sciascia, Blaze’ – Ph. Raffaele Soccio, Luca Latrofa / Luca Sorrentino

Per la categoria accessori, invece,  due i premi assegnati. Lolita Lorenzo di Carol Oyekunle, vincitrice per le borse, grazie al suo stile innovativo. L’heritage Africano, perfettamente visibile attraverso l’utilizzo di tessuti tradizionali, si mescola alle forme scelte dalla designer squadrate e rigide. Per la categoria shoewear il vincitore è Nicolò Beretta per Giannico che ha conquistato la giuria con il suo entusiasmo e la sua ironia. Divertenti ed esuberanti le sue creazioni, tra pumps e stivaletti, stupiscono per l’uso della palette cromatica dove vengono prediletti colori come il fucsia, il blu cielo e il nude, e le applicazioni scelte tra cui fiocchi dalle stampe animalier e labbra in rilievo. L’appuntamento è ora per Gennaio 2016 e c’è grande attesa la presentazione della nuova collezione di L72.

Ph. Luca Sorrentino / G. Palma
Lolita Lorenzo – Ph. Luca Sorrentino / G. Palma
Giannico - Ph. Luca Sorrentino / G. Palma
Giannico – Ph. Luca Sorrentino / G. Palma
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