Archivi tag: smartphone

Comprare un nuovo smartphone? Ecco tutto quello che c’è da sapere

Smartphone nuovo? Ecco tutto quello che c’è da sapere prima di acquistare il tuo nuovo telefono cellulare. Dai marchi migliori sul mercato al momento più adatto per comprarlo, non perdere i nostri consigli tech 

Scegliere uno smartphone è sempre più difficile. I numerosi brand elettronici lanciano infatti costantemente nuovi prodotti sul mercato. Non si fa in tempo a comprare l’ultimo modello, che ce n’è già uno migliore in arrivo. Insomma, una corsa infinita. Sempre più numerosi, tecnologici e avanzati, ognuno di questi strumenti presenta caratteristiche avanzate e funzionalità all’avanguardia. Decidere di comprarne uno non è così semplice come può sembrare e trovare quello più adatto alle proprie esigenze può diventare un’ardua impresa. Destreggiarsi poi tra numeri, sigle e terminologie sconosciute ai più mette davvero a dura prova. Ecco allora alcuni consigli tech da seguire subito, per ridurre il campo d’azione della telefonia mobile e trovare il modello di smartphone più adatto.

Comprare un nuovo smartphone, tutte le risposte che cercavi

Come scegliere uno smartphone?

Prima di procedere all’acquisto di un nuovo telefono cellulare bisogna considerarne forma, aspetto e design e capire cosa può fare al tuo caso. Uno schermo più grande sarà sicuramente meno comodo da tenere in tasca, ma molto più efficiente per chi lo utilizza per lavorare. Chi usa uno smartphone solo per chiamare o inviare qualche messaggio può invece scegliere un modello con uno schermo più ristretto. Prendi in considerazione anche lo spessore del dispositivo, il suo peso e il suo grip, cioè la comodità della presa. Puoi scegliere tra smartphone con una scocca in metallo, più delicati ma sicuramente più curati e piacevoli al tatto, oppure in plastica, meno soggetti a graffi e altrettanto curati.

Altri punti di fondamentale importanza nella scelta dello smartphone perfetto per le proprie esigenze sono la RAM, la memoria ad accesso casuale che permette di memorizzare le informazioni temporaneamente, e il processore. Entrambi migliorano le prestazioni dei dispositivi, evitano rallentamenti durante il caricamento di giochi, programmi o video e conferiscono maggiore potenza al dispositivo.

Per quanto riguarda la memoria del dispositivo, è indicato puntare su modelli da 16 GB o 32 GB se non si ha l’abitudine di giocare o collezionare applicazioni. Se invece si usa lo smartphone per lavoro e si è sempre in mobilità allora sarà meglio optare su dispositivi con una memoria da 128 GB o 250 GB. Cosa significa questo numero? Più alto è più spazio avrai per ospitare tutte le foto che, siamo certi, scatterai senza ritrovarti dopo poco quel odioso messaggio “hai finito lo spazio, cancella qualcosa”.

come scegliere uno smarphone

Smartphone chi fa le foto migliori?

Chi ama scattare fotografie con il proprio dispositivo, non potrà fare a meno di scegliere un modello con fotocamera super avanzata. Ma quale smartphone fa le foto migliori? Tra gli smartphone top di gamma con le migliori fotocamere ci sono i modelli: LG G5, Samsung Galaxy S7 / S7 Edge, HTC 10, Apple Iphone 7/Plus (che ha aggiunto l’effetto profondità – sfondo sfocato – come le macchine fotografiche professionali) e l’Huawei P9 Plus.

Quando conviene comprare smartphone?

Pensare di vendere il proprio smartphone e acquistarne uno nuovo, dipende anche dalle tempistiche di uscita dei nuovi modelli da parte delle aziende. Così, per esempio, se sappiamo che a settembre Apple annuncerà i suoi iPhone, è meglio vendere il proprio modello tra luglio e agosto; dopo perderà un po’ del suo valore a causa dell’uscita della nuova generazione. Secondo uno studio invece il momento migliore per acquistare un modello Samsung è dopo tre mesi dall’uscita del nuovo modello sul mercato. I prezzi continuano a scendere drasticamente nei mesi successivi ma aspettare troppo significa poi dover acquistare un dispositivo già “vecchio”.

Dove acquistare smartphone online?

Se si preferisce  fare i propri acquisti seduti comodamente sul divano di casa, le piattaforme online, come quella di Yeppon sono le soluzioni più adatte. Le offerte smartphone su Yeppon non mancano, con uno sconto che va dal 10 al 60% e tempi di spedizione che vanno da 1 a 3 giorni lavorativi. Tra gli ultimi modelli in vendita tra cui potrai acquistare il tuo preferito seguendo le nostre regole, anche il modello top seller Asus Zenfone 2, oppure il nuovo Nokia Lumia 640. Ampia scelta di smartphone di casa BlackberryLGWiko, Huawei.

Gucci-Brera a portata di tablet grazie al Google Business Photo

Gucci-Boutique-Brera_F81A9007

Quello che prima era impensabile e decisamente impossibile se non in un film di fantascienza, ora con la nuova tecnologia diventa del tutto realizzabile. Volete visitare l’ultima boutique milanese di Gucci, quella inaugurata a giugno e sita a Brera, ma non avete tempo? Non vi preoccupate, ora è possibile sbirciare in anteprima tutta la collezione, senza muoversi dal divano di casa, e recarsi in negozio con le idee già chiare. Come? Basta un click.

Gucci-boutique-Brera-Milan-by-Google

Gucci è il primo brand italiano di lusso ad aderire al progetto all’avanguardia creato da Google, pioniere dei motori di ricerca e colosso web mondiale. Il marchio, che fa capo a Kering ha aderito al programma Google Business Photos, portando l’Indoor view su Google maps permettendo a tutti gli amanti della moda, degli accessori super esclusivi della griffe, e ai visitatori del flagship store una visione globale della collezione: un tour virtuale nelle lussuosissime boutique della maison fiorentina, senza scomodarsi dall’ufficio, dalla scrivania o dall’incombente temporale, ma direttamente da mobile, tablet o computer.

Sulle App di Google maps per Android e iOs, gli utenti possono vedere l’interno del negozio usando l’accellerometro, uno strumento che permette di navigare semplicemente muovendo il proprio dispositivo.

Gucci-Indoor-View

Secondo quanto riporta WWD Gucci è il primo brand italiano ad aderire ad un innovativo progetto come questo. Lo store sito proprio davanti all’entrata della Pinacoteca di Brera, ha una superficie di 800 mq disposti su tre piani. E’ il primo negozio ad essere interamente dedicato alle collezioni maschili. Al piano terra e a quello inferiore troviamo lo spazio dedicato all’uomo, agli accessori, alle seterie e ai profumi, mentre al piano superiore c’è l’area dedicata al servizio sartoriale su misura “Made to measure”, e al programma di calzature “Made to order”.

 

 

 

Storiebrevi.it: il connubio tra tecnologia e letteratura

“Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere”, sostiene Daniel Pennac. Ma, si sa, oggi il tempo corre e quello da dedicare alla lettura è sempre meno. E allora come fare se a disposizione si hanno solo pochi minuti, ma la lettura non ha smesso di appassionare?

E’ proprio qui che la tecnologia viene in aiuto. Storiebrevi.it, iniziativa del Gruppo Espresso in collaborazione con la Scuola Holden fondata dallo scrittore Alessandro Baricco, è un sito che raccoglie moltissimi racconti classificati per genere e la cui lettura richiede al massimo dieci minuti di tempo. Le storie, valutate accuratamente prima di essere inserite nel database, appartengono alla narrativa italiana contemporanea e spaziano dall’avventura al genere rosa, dalla fantascienza ai racconti per i più piccoli. Direttamente sullo smartphone è possibile leggere, regolare il carattere e fare una pausa dalla lettura applicando un segnalibro, ma anche giudicare ciò che si è appena letto tramite un sistema di feedback da cui dipende anche la remunerazione degli autori.

Il sito è continuamente aggiornato e permette a chiunque di inviare i propri racconti che, se giudicati positivamente, andranno ad ampliare l’archivio. Il servizio è comodo e semplice da utilizzare e ha un costo di 1,99€ a settimana, esclusa la prima offerta in prova gratuita.

Sull’autobus, in treno, tra una commissione e l’altra, leggere sembra di nuovo possibile. Un input importante per la letteratura quindi che –ebook a parte- sembrava incapace di stare al passo con le novità tecnologiche. Ma che proprio la tecnologia adesso recupera e rilancia.

 

storiebrevi.it

Concentrazione e sguardo basso: è la ‘Ruzzle-mania’

images

Tutti ne parlano, tutti ci giocano, tutti si sfidano: Ruzzle è il delirio ricreativo del momento, un’applicazione per smartphone ideata dall’azienda svedese Mag Interactive e scaricata da due milioni di utenti alla settimana.

Il passatempo interattivo è la versione postmoderna dell’ormai preistorico ‘Paroliere’, un gioco in voga negli anni ‘80 che consisteva nel comporre parole corrette con le lettere scritte sui dadi di una cassetta e prometteva la ginnastica mentale alle giovani menti reduci dal Grillo Parlante, che, invece, bloccava l’arricchimento verbale a termini come ‘acacia’ o ‘tonfo’. Ma erano tempi in cui andarsene in giro con una scatoletta sotto al braccio per ammazzare il tempo era fuori da ogni contesto spazio-temporale, il gioco durava il tempo di una clessidra ed era necessario essere fisicamente presenti attorno ad un tavolo, con tanto di ‘penna e calamaio’ per segnare il punteggio ottenuto.

Adesso, però, ora che la tecnologia eleva tutti ad amici virtuali dovunque essi siano, dappertutto può scovarsi un avversario, sia esso vicino di banco o lontano dei chilometri, e la destrezza linguistica può essere dimostrata ovunque, in fila alle poste o nell’attesa dell’autobus. L’obiettivo è scovare il maggior numero di parole nelle 16 lettere di una scacchiera e totalizzare il punteggio più alto in due minuti di tempo, per vincere in tre round ed esibire sulla bacheca di Facebook il trofeo di quel riconoscimento, elargito da una specie di Accademia della Crusca confinata nello spazio di uno schermo touchscreen.

Una sciocchezza, insomma, una leggera alternativa alla vetusta Settimana Enigmistica e al Sudoku che tempo fa affaticava le meningi degli adepti, con l’aggiunta vantaggiosa di essere una sfida facile e veloce: “Due minuti”, pensi, “solo due minuti”.

Ma poi, inconsapevole, quel breve lasso di tempo alimenta l’idea che aggiungere due minuti ad altri due non è nulla, la rapidità istiga la reiterazione per diventare mania e l’ipnotico stordimento replica il ciclo cadenzato di “tocca a te­–primo round–rivincita”.

Federico Tonioni, direttore del Centro per le psicopatologie da web del Pollicino Gemelli di Roma, mette in guardia: “Ad aprire le porte all’atteggiamento compulsivo è il meccanismo dissociativo attivato dal videogame. Il passaggio da semplice gioco a dannosa dipendenza è facilitato dalla possibilità di giocare più partite nello stesso momento”. “L’uso moderato è positivo”, continua l’esperto di Internet-dipendenza, poiché “quando giochi, stacchi totalmente dalla realtà, sei totalmente assorto. Si tratta di una fase naturale, ma breve, che proprio come la pausa caffè è utile al pensiero cognitivo per poi funzionare meglio”. 

Ma l’inghippo sta proprio là, in quella misura della “moderazione”, perché Ruzzle è tazzina senza fondo, è caffeina elettronica di cui si comprende l’abuso quando di notte la testa tocca il cuscino e quelle sedici letterine diventano graffiti colorati sul muro grigio del cervello che,  intorpidito ma pur vigile, invano cerca il sonno tra 426 possibili ‘COMBINAZIONI’ (AZIONI-COMBINA-CAMBI-CAMBIO-AMBI…… ).

Ruzzle, la mania ludica del momento, celebra il de profundis alle goliardiche sfide da osteria, congeda le carte napoletane e licenzia picche e quadri, per lobotomizzare, una volta per tutte, le capacità lessicali del popolo ‘smartphonizzato’.

Addio a scopa, briscola e tressette, dunque, perché oggi le sfide si non si affrontano guardando in faccia l’avversario di fronte, ma con lo sguardo basso fisso su una foto-profilo dalla doppia dimensione.

International Journalism Festival, il successo della kermesse perugina

L’International Journalism Festival quest’ anno è giunto alla VI° edizione ( hastang ufficiale per twitter #ijf12 ) riuscendo, dal suo primo esordio nel 2007, a trasformare tutti gli anni Perugia nella capitale mondiale del giornalismo.

Dal 25 al 29 aprile scorso, le vie della città gremivano di giornalisti in erba e professionisti di varie testate, che con telecamera alla mano erano pronti ad immortalare i big dell’informazione durante le loropanel discussion, keynote speech e svariati workshop.

Il festival anche questa volta ha registrato numeri incredibili e impensabili rispetto a quanto si poteva immaginare 6 anni fa, quando sul finire del 2006 ad Arianna Ciccone e Christopher Potter è venuta l’idea di realizzare un evento di tale portata: 200 eventi, oltre 500 speaker, più di 200 volontari, freelance e blogger che collaborano insieme. Questi i numeri del 2012.

Ma da dove nasce tutto questo successo?

Lo abbiamo chiesto al co-fondatore del festival Christopher Potter, che con un accento inglese ci ha raccontato la genesi di un successo annunciato.

Come è nata l’idea di un festival del giornalismo insieme ad Arianna Ciccone, e come siete riusciti a realizzarla?

“Arianna è una giornalista e dopo aver lavorato in diverse redazioni ha deciso di creare qualcosa di suo, perché il giornalismo è anche altro, ovvero partecipazione dal basso, citizen journalism e social network. Così ha messo in piedi un’agenzia di comunicazione, “Il Filo di Arianna” per continuare a lavorare nel campo della comunicazione e dell’ufficio stampa. Poi è arrivata l’idea del festival così quando me l’ha proposta ho detto “bella idea, ma irrealizzabile”. Invece siamo alla VI° edizione. Siamo cresciuti, è stato un passaggio organico. Abbiamo deciso di creare qualcosa in house. Il 2007 è stato l’inizio di questo successo”. 

Arianna Ciccone e Christopher Potter – Fondatori e Direttori IJF


Per quanto riguarda le risorse, come si è riusciti ad arrivare ad un successo internazionale partendo da Perugia?

“Le risorse sono innanzitutto gli sponsor, che possono essere pubblici, privati, istituzionali, enti locali, la Regione stessa. Noi facciamo delle proposte e loro decidono se aderire o meno. L’ingresso è libero per tutti gli eventi”. 

Panel Discussion – “Abolire l’Ordine?”

Questo anno più che mai la professione giornalistica è a rischio. Sta vivendo un momento di incertezza tra riforme e ipotetiche abolizioni. Cosa ne pensa? Cosa può apportare il festival ai giornalisti emergenti?

“La crisi non c’è solo nell’editoria, ma in tutti i settori e non solo in Italia. Offrire un’occasione per gli aspiranti giornalisti come quella data dal festival, grazie alla presenza delle grandi firme del giornalismo nazionale e internazionale, di docenti delle università e di chi lavora nel campo della comunicazione e dei social media, è un’esperienza molto più formativa che leggere un libro, perché fatta di contatto diretto con chi l’informazione la fa. Questo è un momento di trasformazione per il giornalismo, che diventa oggi partecipazione e celebrazione condivisa con tutti. Grazie alle nuove tecnologie, ai video, ai reportage, basta una videocamera per fare uno scoop, e con i social network è più facile divulgare e far conoscere al mondo”.

Quali sono secondo lei le peculiarità che differenziano il giornalismo italiano da quello inglese e americano?

“Il sistema giornalistico italiano è ingessato rispetto ai modelli inglesi e americani, che sono più meritocratici e aperti. In Italia è come negli altri settori dell’economia e della politica, sono chiusi. Oggi vedo che il giovane giornalista è in fermento. Sono bravi, intraprendenti, hanno voglia di fare e imparare. Secondo me c’è un grande futuro, c’è dinamismo positivo nel giornalismo e il festival è un’opportunità e un modo per rendere viva questa voglia di apprendere e di arrivare, collaborare e condividere con gli strumenti innovativi. Negli ultimi 2 anni il modo stesso di fare notizie ha subito una svolta con la rivoluzione dei social media. Le news vengono ora veicolate tramite facebook, twitter, e i giovani devono approfittare di questo momento per fare passi avanti. Negli ultimi 6 mesi su twitter comunicano tutte le maggiori testate giornalistiche e gli stessi direttori come Ezio Mauro, direttore de “la Repubblica “.

Quali sono le novità del festival 2012?

“E’ stato potenziato il numero dei workshop, che sono 49, gratuiti come tutti gli altri eventi. Sono ad alto livello e con importanti docenti come ad esempio i vincitori del premio Pulitzer, i due esperti di data journalism Sarah Cohen della Duke University e Steve Doig della Walter Cronkite J-School. Nei workshop c’è un forte lavoro di condivisione e questo è un segno di integrazione e collaborazione”

finisce col dire Christopher Potter, sottolineando l’importanza del partecipare a questi meeting con gli addetti ai lavori provenienti dai quattro angoli del mondo, che trasmettono con trasparenza le loro conoscenze, capacità ed esperienze, e del vivere di persona certe realtà per farle proprie ed avere uno sprint in più dato dalla comunità.

Nell’era del Web 2.0 dove gli smarthphone sono sempre più evoluti, i tablet così tascabili da entrare in un jeans, il festival ha sposato la magia creata dai social network e social media ed è la comunità di questi che lo sostiene,  lo arricchisce di contenuti e progetti, diventando esso stesso una grande piattaforma digitale con un imponente flusso di idee ed esperienze da trasmettere.

Ora la cronaca si affronta in pixel, il web è diventato non solo multimedia, ma è coinvolgimento della comunità, associazione e creatività. Il giornalismo ora è online, e un giornalista di nuova generazione deve essere assolutamente crossmediale.

 

Panel Discussion – You, the Mobile Journalist

 

“You, the Mobile Journalist” è il contest della panel discussion, dove sono intervenuti personaggi rilevanti del mondo dell’informazione e della tecnologia, e il leit-motiv della nuova generazione di giornalisti. I cellulari con l’internet mobile hanno moltiplicato la possibilità di fare informazione, trasformando la realtà in un territorio d’indagine molto più vasto e accessibile.

Web mobile, telefonini sempre più connessi e le nuove prospettive del newsmaking, hanno cambiato letteralmente il mestiere del giornalista. “Questa è una grande chance – dice Luigi Contu, direttore ANSA il giornalismo si può solo arricchire da un processo del genere”

“La notizia si sta espandendo nell’era del “me-media” e il mondo è sempre più connesso” sostiene Lee Raine, direttore IALP Pew Research Center, che analizza all’interno di un workshop come le persone usano internet, smartphone e i social media per avere notizie, crearle e diffonderle.

Novità esclusiva del festival è stata la Twitterview a “Rete unificata” al direttore de “la Repubblica” Ezio Mauro in diretta su repubblica.it, sul sito del Festival e sulle 590 web tv del network altratv.tv.

 

Twitterview al direttore de “la Repubblica” Ezio Mauro

 

L’incontro, con punto focale sull’ attualità, politica e informazione, è stato condotto dalla fondatrice del festival Arianna Ciccone, e le domande venivano anche da Twitter dove una battaglia a colpi di hashtag è partita dall’inizio del dibattito per assicurarsi un incontro virtuale con una firma della carta stampata e del web.

In assoluto la prima volta, che un’intervista a un direttore di un grande giornale, va online in modo così condiviso.

A chiudere la manifestazione perugina è statoMichele Santoro, quasi il personaggio più atteso dell’evento sui media, che ha dato un doppio appuntamento al festival, uno con la stampa e l’altro con il pubblico.

Nell’incontro con la stampa insieme a Carlo Freccero, ha annunciato la propria candidatura alla presidenza della RAI, come direttore generale e presidente.

Michele Santoro

Un’altra idea di TV, senza censure e di alto spessore culturale, che sia trasparente e sopratutto partecipativa, in cui il dibattito sia aperto e lontano dalle perverse logiche del favoritismo e dalle influenze esterne.

Questa è la TV, ma sopratutto la RAI che Santoro vorrebbe e che racconta tra gli applausi del pubblico che lo segue e approva la lezione sulla libertà, fatta al suo secondo incontro su “Che cos’è il servizio pubblico”.

Il prossimo appuntamento è con la VII° edizione dell’ International Journalism Festival, sempre a Perugia dal 24 al 28 aprile 2013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...