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Angelo Litrico, il sarto che taglió la cortina di ferro

Angelo Litrico
Ritratto di Angelo Litrico, 1975 (Archivio Litrico)

Dalla dolce vita al prét-à-porter maschile passando per la Guerra Fredda: un viaggio tra l’Archivio Storico di Angelo Litrico

Un teatro, un attore e un sarto. Era il 1956 quando il famoso attore italiano Rossano Brazzi si innamora del dinner jacket di Angelo Litrico. Ed ecco che inizia la sua storia, quella che si era già insinuata a piccoli passi lungo Via Veneto, la strada della Dolce Vita. Défilé maschili, modelli da uomo abbinati a capi femminili e richieste da tutto il mondo da soddisfare. Nasce la Maison Litrico.

Ma Litrico non è soltanto il sarto italiano dei vestiti su misura, dal gusto tradizionale e raffinato, riservati a una clientela prestigiosa ed internazionale fatta di attori, scrittori, direttori d’orchestra e banchieri. Dagli spezzati indossati da Richard Burton fuori dal set di Cleopatra a quelli dei Presidenti degli Stati Uniti Nixon e John Kennedy, tutti portavano la firma del sarto. Ma Litrico è il protagonista della storia passata, quella del dopo guerra, quando le grandi potenze mondiali si riunivano intorno ad un tavolo per discutere sul futuro prossimo dell’umanità.

12 ottobre 1960: Nikita Khrushchev sbatte la scarpa durante l'Assemblea delle Nazioni Unite
12 ottobre 1960: Nikita Khrushchev sbatte la scarpa durante dl’Assemblea delle Nazioni Unite

Siamo nel 1960. A New York si riuniva l’Assemblea delle Nazioni Unite e Nikita Khrushchev, segretario del partita comunista russo, si toglieva una scarpa, scuotendola e sbattendola ripetutamente sul tavolo in segno di protesta. Ancora non si è capito se Khrushchev si fosse tolto la sua di scarpa, ne abbia presa una in prestito da Gromyko, il Ministro degli Esteri dell’Unione Sovietica, o se ne avesse una nella borsa. L’unica cosa certa è che quella stringata, di colore chiaro, rimasta poi su quel tavolo per tutta la durata dell’Assemblea, era firmata Maison Litrico. Da quel momento, Angelo Litrico, diventò il sarto dei grandi uomini politici che, con ago e filo, aveva spezzato la cortina di ferro.

Elena Ferro, "Il Foglietto", 16 febbraio 1961 (Sartoria Litrico, Rassegna stampa)
Elena Ferro, “Il Foglietto”, 16 febbraio 1961 (Sartoria Litrico, Rassegna stampa)

É una storia intensa ed emozionante quella di Angelo Litrico che si sviluppa negli anni di quell’Italia fatta di uomini che avevano voglia di fare, di ricostruire e di lasciare un segno dopo la scia di morte e distruzione portata dalla guerra.

Storia che ora è possibile rivivere attraverso il progetto di digitalizzazione della rassegna stampa dell’Archivio Storico della Maison italiana. Digitalizzazione finanziata dall’ICAR – Istituto Centrale per gli Archivi e la Soprintendenza Archivistica del Lazio. 46 album di rassegna stampa e 5.000 articoli in un arco cronologico che va dal 1954 al 1990 dei quali ne sono stati selezionati 700, tutti descritti e resi ricercabili all’interno del Portale degli Archivi della Moda e sul sito della Sartoria Litrico.

Un excursus storico e culturale attraverso i ritagli di giornale, ricco di emozioni, che ci porta a riflettere su come la moda italiana sia cambiata, ma neanche troppo, e sui problemi di ieri che sono gli stessi di oggi.

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