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Milano Moda Uomo, eleganza ed avanguardia tra presente e passato

Milano, Moda, Uomo. Triade perfetta che incarna l’heritage del Belpaese.

Sfila in passerella un uomo poliedrico, che recupera la tradizione e l’eccellenza made in Italy, figlio dell’arte e della lotta di classe,ma contemporaneamente proiettato verso il futuro. Un futuro sussurrato, quasi accennato da dettagli e tessuti innovativi. Eleganza ed avanguardia, facce di una stessa medaglia.

Da Prada a Dolce & Gabbana, da Burberry Prorsum a Gucci, va in scena l’eleganza.

Atmosfere militari e parodia del potere chez Miuccia Prada. La signora di ferro della moda italiana, mette a segno un colpo magistrale dando vita a una kermesse unica. Allure militar-chic e atmosfere retrò sfilano in passerella, un red carpet declinato al maschile con vere stelle hollywoodiane. Da Adrien Brody a Willelm Defoe, da Gary Oldman a Tim Roth, iconiche citazioni cinematografiche, letterarie e riferimenti artistici si concretizzano su cappotti a doppiopetto, su rivisitazioni di divise asburgiche e robe de chambre da vampiro. Occhiali rossi , tondi da Otto Dix fanno capolino su giacche e capospalla. Tra rigore e goliardia va in scena la fenomenologia del potere .

Da Wunderkammer manierista a salotto fanè: così si presenta lo scenario della sfilata di Dolce e Gabbana. Una nobiltà d’antan sfila in passerella sulle note di un verdiano Rigoletto. L’ultima parvenza di ricchezza impreziosisce giacche e maglioni dai ricami a foglia oro di barocca memoria. Uscita finale: 70 cappotti di una bellezza mozzafiato, tailor made, che vanno dal pastrano di foggia militare completamente intessuto da ricami talari, al classico doppiopetto nero con collo e interni di astrakan, omaggio alla magnificenza italiana. Un’apoteosi. La storia lascia il posto alla modernità e la mantella siciliana, la Tistera diventa paltò, pantaloni di velluto si trasformano in jeans sdruciti, unico vezzo un papillon che richiama il romanticismo di un tempo, quando al posto di auto c’erano carrozze e invece di sms, lettere d’amore che raccontavano una storia di fin de siècle.

Sfila l’uomo Gucci, poeta maledetto, figlio di Charles Baudelaire. Questa volta Les Fleurs du mal non li legge, li indossa. Velluto devorè e broccato, adornano abiti e blazer, pantaloni skinny e giacche slim fit in seta jacquard, in netto contrasto con cappotti oversize. Cromatismo e motivi floreali percorrono i tessuti, una palette di colori declinata nei toni del blu, verde e bordeaux dai toni caldi, si manifesta su abiti e borsoni. Ermeneutica moderna di un dandy bohemien. Il nichilismo proprio del decadentismo, non vince sul sogno e sul romanticismo. Tra distruzione, vizi e vita dissoluta, Gucci fa rinascere un uomo grazie al potere salvifico dell’arte. Un dandy diventato un romantico a Milano grazie alla musica dei Baustelle.

It’s raining day. Una pioggia digitale apre la sfilata di Burberry Prorsum, il british style si reifica non solo nei cappotti e nella tradizione sartoriale ma questa volta il vero e proprio deus ex machina è l’accessorio. Come al 221B di Baker Street, odierni Sherlock Holmes transitano in passerella indossando capispalla ineccepibili. Trench, piumini-couture e giubbotti, accorciano le misure e lasciano intravedere giacche craftsmainship. Il twist retrò degli ombrelli, vero oggetto feticcio di questa collezione, si contrappone all’anima moderna di guanti in pelle studded effect, declinati in diversi colori. Teste di levriero, ariete e civetta, spiccano su ombrelli, effige di un gentleman dall’aria retrò.

Ricerca, fluidità di tessuti e riferimenti avveniristici nelle collezioni autunno-inverno di Bottega Veneta, Jil Sander e Roberto Cavalli.

Tomas Maier direttore creativo di Bottega Veneta porta in scena un uomo moderno, dall’urban style. L’eleganza slim fit delle giacche è spezzata da stripes colorate e tagli laserati. Sovrapposizioni, materiali e colori inaspettati, in piena tendenza colour blocking, trovano dimora su shearling e blazer sartoriali. Cut out e inserti in pelle spuntano da giacconi e paltò. Un tocco grunge è dato dall’effetto used di maglioni e jeans e dalla vernice che dona una veste liquida ai tessuti. Mocassini con tacco dal’anima pitonata, accessori originali per un uomo che si reinventa.

Dal fantasy al fairy tale, Roberto Cavalli e Jil Sander rimodellano il mood delle loro maison.

Figlio del lato oscuro, in costante ricerca della verità, l’uomo Sander supera le sue paure più recondite, lasciandosele alle spalle. Dinosauri, balene e piccoli mostri sono ricamati su maglioni e blazer, quasi a voler spezzare quella tensione emotiva in favore di una certa ilarità. Cloni di Matrix incedono in passerella in bilico tra perversi replicanti e business man.

Il delfino di casa Cavalli rigenera la collezione e la trasporta in una visione onirica sulle note di un jazz live.”The charmer” l’incantatore di serpenti di volta in volta si trasforma in altro da sé. Grafismi, stampe animalier su camicie e giacche, sprazzi di colori pastello dal rosa confetto al giallo ranuncolo,una mascolinità frivola stampata su abiti fancy. Metamorfosi moderne, nuance fluo, e rovesciamento bachtiniano dei valori, tutto in nome del caos primordiale, linfa stessa dell’esistenza umana.

Eleganza e sperimentazione, silloge di un universo chiamato moda.

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