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Rio 2016. Ecco le capsule collection dedicate alle Olimpiadi

Dal 5 al 21 Agosto Rio de Janeiro è la sede della XXXI edizione dei Giochi Olimpici. Atleti provenienti da ogni parte del mondo cercano di dare il meglio di sé in campo. E la moda? La moda, ovviamente, non rimane immobile a guardare. Tanti sono i brand che hanno creato una capsule collection o una limited edition ispirandosi ai colori della propria nazione e alla bandiera del Brasile. Dall’abbigliamento agli accessori fino ai gadget più originali le Olimpiadi dettano moda.

Salce197 pensa alle borse realizzando una limited edition “Movida Brasil” ricca di dettagli. La borsa, realizzata in solo 310 pezzi prevede tre tasche interne, doppia zip e tracolla in pelle. Superga ha deciso di rendere omaggio rivisitando il suo iconico modello 2750 con la bandiera brasiliana. Tra gli altri brand troviamo Fera Libens, il marchio di calzature glamour green che ha lanciato una capsule collection realizzata con tessuti naturali. Le scarpe dal design accattivante e dai colori scintillanti sono un must have da non perdere per tifare continuando ad amare il nostro pianeta.

Salce197 Official
Salce197 Official

Ma cosa hanno indossato i protagonisti delle Olimpiadi di Rio 2016? I più grandi stilisti del panorama mondiale hanno creato delle collezioni per vivere alla moda la competizione più affascinante del mondo. Come già avvenuto per i Giochi Olimpici di Londra 2012 , gli atleti italiani in trasferta potranno vestire la moda di Emporio Armani. In occasione della cerimonia di apertura, lo stilista italiano ha ideato un completo speciale per tutti gli azzurri presenti in Brasile. La collezione prevede diversi modelli di tute, polo a manica lunga e a manica corta, pantaloni lunghi o corti cargo.

Armani Rio 2016
Armani Rio 2016

Stella McCartney ha ideato le divise per il team olimpico britannico. La stilista, figlia di Paul McCartney ha collaborato con Adidas realizzando una serie di capi che hanno come motivo principale il nuovo stemma per rendere omaggio alle quattro nazioni del Regno Unito. La collezione è stata realizzata con tessuti tecnici di Adidas come Climachill, la nuova generazione di abbigliamento a ventilazione attiva pensata per sopportare il caldo umido del paese brasiliano.

Stella McCartney official website
Stella McCartney official website

Il team francese invece indosserà uniformi firmate Lacoste. Felipe Oliveira Baptista, direttore creativo del marchio si rifà ai colori della bandiera francese uniti a uno stile minimale, navy, sporty chic.

Lacoste official
Lacoste official

Giallo, verde, ispirazioni tropicali…ed è subito mania Rio 2016. Di una cosa siamo certi: ogni capsule collection è riuscita a rappresentare non solo la cultura e l’anima del Brasile ma di tutti i Paesi che hanno partecipato. Una celebrazione dello sport vero, praticato con passione.

 

Vittorie e conquiste tutte al femminile nelle Olimpiadi di Londra 2012

Il medagliere finale con cui si conclusero le Olimpiadi del 2008 a Pechino, vedeva al primo posto classificarsi i padroni di casa della Cina con il numero maggiore di medaglie d’oro vinte, ben 51, mentre per numero totale di medaglie si aggiudica il secondo posto la bandiera a stelle e strisce con 110 medaglie, contro le 100 della Cina. L’Italia quell’anno chiuse al 9° posto con 8 ori, ma quest’anno tira tutta un’altra aria in quel di Londra 2012. Si, perché le Azzurre sono partite per la capitale con tutta un’altra filosofia, grinta e preparazione atletica, che le ha già viste conquistare ori e onorificenze degni di grandi atlete. Non sono solo gli outfit creati dalle case di moda e la bellezza stessa delle atlete ad essere ammirate sui luoghi di gara, ma sono sopratutto le loro doti in ogni disciplina praticata. Infatti l’Italia dallo scorso 27 luglio, in cui sono cominciati i giochi olimpici, si è al momento già aggiudicata ben 6 medaglie d’oro posizionandosi al 6° posto, per un totale di 14 medaglie. Chissà che non arrivi tra le prime.

 

Jessica Rossi gara di skeet

E’ Jessica Rossi a vincere la finale del tiro a volo specialità trap, dominando la gara con un solo errore su cento tiri. La gara di skeet olimpico femminile non c’è mai stata a Londra, ma piuttosto c’è stata la luminosa esibizione del puro talento di una ragazza italiana di vent’anni. 99 piattelli rotti su 100 lanciati, cento colpi sparati con estrema determinazione, record del mondo e sopratutto record olimpico, che le ha aggiudicato una splendente medaglia d’oro, come un sole appeso al collo. Vittoria dedicata alla sua città Crevalcore, in provincia di Bologna, e a tutta l’Emilia, devastata da quei violenti terremoti di Maggio e Giugno, che hanno infranto i sogni di tante persone, ed è quella stessa avventura che le ha dato la forza di vincere, quando ha sparato l’ultimo colpo, potendo così salire sul podio ed entrare di diritto nella storia dello sport, frantumando tutti i record possibili fino a quel momento. Classe ’92, la giovane di Crevalcore ha esordito in campo internazionale nel 2007 a soli 15 anni partecipando ai campionati mondiali di tiro. Già il secondo anno si classifica 6° ai mondiali e 5° ai campionati europei. A creare stupore è stata la sua vittoria nel 2009, portando a casa la vittoria del campionato italiano, europeo e mondiale, aggiudicandosi due secondi posti nella Coppa del Mondo di tiro nel 2009. Un grande futuro si prospetta per questa piccola grande campionessa.

 

Squadra fioretto

Squadra d’oro anche per il fioretto femminile ottenendo sul palcoscenico di Londra 2012 la vittoria italiana tutta in rosa. Dopo il triplice podio azzurro nell’individuale, l’Italia conquista un oro nel torneo a squadre con un dominio assoluto. Le azzurre hanno dato lezioni di scherma praticamente a tutte le avversarie. Contro le russe si sono battute Valentina Vezzali, con tanta voglia di riscatto dopo il bronzo nell’individuale, è la donna italiana più medagliata alle Olimpiadi nello sport azzurro, eguagliando il record di 19 medaglie d’oro tra Mondiali e Olimpiadi  detenuto da Edoardo Mangiarotti. Le prime medaglie d’oro cominciò a vincerle ad Atlanta nel 1996, dove conquistò l’argento nella prova individuale e l’oro in quella a squadre. Nelle edizioni successive la campionessa di Jesi ha vinto 3 medaglie d’oro consecutive sia in quella individuale che in quella a squadre, ottenendo un oro anche nel 2000 e il bronzo a squadre nel 2008. Il suo palmares è davvero ammirevole e irraggiungibile completato da 6 titoli mondiali nella prova individuale, con 2 argenti e 3 bronzi, e 7 titoli mondiali nonché 3 medaglie d’argento nella prova a squadre. La sua carriera è talmente ammirevole che è stata la portabandiera della squadra italiana nella cerimonia d’apertura di queste Olimpiadi.

Elisa di Francisca, apparsa in forma smagliante sia per sicurezza che per capacità atletiche, è riuscita a tenere a bada l’avversaria festeggiando così la sua prima Olimpiade con una medaglia d’oro sia nella prova individuale che in quella a squadre. Campionessa del mondo a squadre a New York 2004, Antalya 2009 e Parigi 2010, è diventata campione mondiale anche nella competizione individuale conquistando il bronzo nel 2009 e l’argento lo scorso anno a Catania.

Le altre due azzurre a comporre il team sono Arianna Errigo e Ilaria Salvatori. Alle prime armi ma già campionessa del mondo a squadre nel 2009 e nel 2010 la prima, aggiudicandosi l’argento nel 2011 a Catania e a Parigi nel 2010 nella gara individuale. Durante questi giorni ha ottenuto l’argento nell’individuale e l’oro a squadra con il suo team. Anche la Salvatori non è da meno avendo conquistato nel 2008 il bronzo olimpico a squadre salendo in pedana per il terzo posto in sostituzione di Giovanni Trillini. A Parigi nel 2010 ha ottenuto l’oro a squadre ai campionati Mondiali raggiungendo l’argento a Catania lo scorso anno. Qui a Londra è subentrata nell’ultimo giro di battute ad Arianna Errigo, nella finale contro le russe senza perdere un colpo, contribuendo all’oro epocale. Quattro donne che fanno della scherma e in particolare della specialità del fioretto italiano, il simbolo femminile per eccellenza, tanto ineguagliabile quanto meraviglioso.

 

Nazionale Azzurra Volley

Nel volley le Azzurre non si lasciano battere un colpo. E’ così che riescono a portare a termine la partita, e a Casa Italia la vittoria. Questa è la seconda delle azzurre nel volley e la seconda vittoria per Eleonora Lo Bianco, pallavolista della nazionale italiana. Dopo la vittoria d’esordio sulla Repubblica Domenicana, fa seguito la vittoria delle azzurre sul Giappone per 3-1. Match spettacolare, dove le squadre si sono date battaglia sia sul piano difensivo che su quello d’attacco. L’Italia ha vinto grazie alla forza collettiva del team, e ai muri e agli attacchi di Lucia Bosetti. La preparazione delle pallavoliste è straordinaria tanto da riuscire a battere anche Gran Bretagna e Algeria per 3-0. Eleonora Lo Bianco è vista tra le migliori in campo, lucida in regia e precisa in difesa. Purtroppo nell’ultima giornata della fase a gironi del torneo femminile di volley, l’Italia trova la prima sconfitta contro la Russia, e lasciando alle avversarie la vetta della Pool A, si posiziona al secondo posto. Un incontro-scontro combattuto e chiuso al tie-break, dove le azzurre, dopo una partenza ottima, aggiudicandosi il primo tempo e annullando 5 set point alle russe, soffre al secondo match consentendo alle avversarie di riportarsi in parità.

Ginnastica Artistica

Ovviamente a Londra 2012 sono volate anche le Farfalle Azzurre della Ginnastica ritmica e le Azzurre della ginnastica artistica. Ottima prestazione nella qualificazione dell’Italia nella ginnastica artistica nella finale del concorso generale individuale. Vanessa Ferrari e Carlotta Ferlito entrano nel novero delle migliori ginnaste del mondo. La Ferrari arriva sino all’8° posto con un punteggio di 57.999 (miglior prestazione al corpo libero), la Ferlito invece chiude al 21° posto con 55.098 nella rotazione dell’all around. La gara per la Ferrari non è ancora finita in quanto l’azzurra ginnasta è attesa alla finale del corpo libero il 7 agosto, e vedremo come si posizionerà.

Farfalle ginnastica ritmica

Le Farfalle della squadra di ritmica invece, arrivate a Casa Italia a Londra, disputeranno le loro gare in programma a partire dal 9 agosto. Il team è composto da Elisa Santoni, Elisa Blanchi, Anzhelika Savrayuk, Romina Laurito, Julieta Cantaluppi, Marta Pagnini e Andreea Stefanescu. Ultimamente le Farfalle Azzurre sono state le protagoniste di uno spot della Edison sport azzurro insieme al rugbista Martin Castrogiovanni. Nelle Olimpiadi di Pechino, quattro anni fa, avevano chiuso tra le lacrime un amaro 4° posto, ma se è vero che “una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia invece che il sole”, secondo la teoria del caos, allora potrebbe anche accadere che il sole arrivi proprio qui, a Londra, splendente e chiaro a spazzar via le nubi cinesi dando onore al merito delle ginnaste. Così come anche l’allenatrice, in molte interviste, sottolinea che ha preparato una squadra di vere campionesse. Una squadra affiatata quindi, con un obiettivo ben preciso, ovvero vincere e riscattare quel posto che a Pechino si è dissolto come in una nuovola di fumo.

Mai come quest’anno, le Olimpiadi 2012 segnano una presenza femminile mai annoverata prima, e lo sport è sempre più donna. E’ segno che i tempi cambiano e questo è dimostrato dal fatto che il 43,5% degli atleti azzurri, sono donne. Questo non vale solo per l’Italia ma anche per tutti gli altri paesi, quasi un fatto sociale. E’ infatti, per la prima volta nella storia delle Olimpiadi, che proprio tutti i paesi avranno almeno una rappresentanza femminile. Notizia annunciata dal Comitato Olimpico Internazionale. Per la prima volta anche Qatar, Arabia Saudita, Afghanistan e Brunei hanno riconosciuto il diritto alle donne di poter partecipare ai giochi rappresentando la propria nazione. Una vera e propria svolta epocale. Dal Qatar è la campionessa di tiro Bahya al-Hamad, ad essere stata scelta anche come portabandiera, per rappresentare la quota rosa nella delegazione olimpica. In rappresentanza del Brunei c’è Maziah Mahusin, 19 anni iscritta alla gara dei 400 ostacoli. Per l’Arabia Saudita, paese che più di tutti si è opposto alla presenza femminile nelle Olimpiadi, saranno presenti ben due donne, la judoca Wojdan Ali Seraj Abdulrahim Shahrkhani, sul tatami indossando una cuffia nera, non potendo indossare per regola di gara il velo, e Sarah Attar nell’atletica correndo per gli 800 metri. L’importante per queste donne non è tanto vincere ma l’essere riuscite a partecipare ad un evento di tale importanza, dando così l’esempio per tutte le altre donne invitandole a praticare sport. Questo è stato un passo molto importante, significa aver infranto barriere culturali e religiose che in quei paesi vieta loro, anche di praticare sport.


 

Team Karl e vinci le Olimpiadi…dello stile!

Difficile resistere al fascino dei Giochi Olimpici per molti fashion designers. Dopo Giorgio Armani che disegna le divise dei nostri atleti e Jimmy Choo alle prese con una collezione di accessori dall’animo tutto olimpico, tocca al “Re Mida” della moda Karl Lagerfeld schierarsi in campo con la sua squadra grazie al lancio di Team Karl, una collezione inedita e speciale tutta declinata al fashion sportly style, e ovviamente dedicata alle prossime Olimpiadi di Londra 2012.

La capsule, messa in vendita dallo scorso 24 luglio, è realizzata a quattro mani da Karl  Lagerfeld in collaborazione con l’agenzia di design inglese I Love Dust e sarà reperibile esclusivamente presso i grandi magazzini Selfridges a Londra. Che per dare il giusto spazio ad un evento di tale risonanza, allestisce un’intera vetrina dalla quale farà appunto bella mostra la limited collection a tema olimpico di Lagerfeld. Non solo, ma i capi Team Karl saranno esposti addirittura in un temporary shop al terzo piano dell’edificio che ospita questi popolari grandi magazzini.

lo stilista Karl Lagerfeld

Cosa conterrà stavolta nello specifico il nuovo ed entusiasmante progetto firmato dal Direttore creativo di Fendi e Chanel?

Innanzitutto una serie di t-shirt unisex nel consueto binomio bianco-nero e dalle stampe ironiche e graffianti, come quella con l’immagine del designer in posa “plastica” da discobolo, alle prese con la specialità del lancio del disco e intento quindi a ricalcare le fattezze della celebre statua omonima.

la stampa iconica della collezione

L’eclettismo di Karl Lagerfeld celebra le olimpiadi lasciando però spazio anche magliette più “canoniche”, come quelle con la stampa di uno degli emblemi dei giochi, ossia la fiaccola, sempre in bianco o nero.

Si ritrova il tema del discobolo anche negli occhiali da sole, che si rivolgono a tutti coloro che amano l’inimitabile stile eccentrico al quale Lagerfeld abitua milioni di suoi affezionati fashion-addicted.

Ma la Team Karl non si ferma solo alle t-shirt e ai sunglasses e ci sorprende con capi anche più ricercati e di tendenza, come il giubbotto di pelle bianco da biker, stiloso e aggressivo quanto basta, arricchito con dettagli oro e cerniera a forma di iconica medaglia, gli skinny jeans in nero spruzzati di gold/silver e infine tre colletti nei classici colori-simbolo oro, argento e bronzo, a voler commemorare proprio la famosa trilogia delle medaglie olimpiche.

I prezzi? Variano tutti dalle 95 alle 325 sterline.

Quale miglior augurio dunque da parte di uno degli stilisti più seguiti?

E le novità non finiscono qui, perchè l’inesauribile vena creativa del Kaiser si prepara a lanciare sul mercato anche un’altra linea di abbigliamento, debuttando sempre da Selfridges con la nuova collezione di pret-a porter maschile di lusso, la Karl Lagerfeld Paris Man. Non solo olimpiadi, dunque.

il temporary store Team Karl presso Selfridges a Londra

Christian Blanken @ Lounge #1

Christian Blanken. Olandese di nascita ma cresciuto in Inghilterra, Christian Blanken si forma e diploma nel 1990 alla Central Saint Martins di Londra, dopo aver studiato anche storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Arnhem. Un lato artistico che si ritrova per certi aspetti nelle sue collezioni e che il designer ha potuto esprimere nell’installazione fotografica “Women” con Terry Richardson.
Blanken debutta con la sua linea nel 1995. Lavora per oltre dieci anni a New York disegnando per marchi internazionali come Diane Von Furstenberg, Michael Kors e Harvey Nichols Private Label. Solo nel 2008 ritorna a disegnare la propria label con collezioni uomo e donna. Il suo stile si caratterizza per le silhouette definite e lineari, la grande ricerca dei materiali e le fome pulite che giocano con una ristretta ma molto intensa gamma cromatica.

Hai studiato alla St. Martins di Londra. Che ricordo hai di quel periodo?
La St. Martins è stata una grande esperienza di crescita, ma l’aspetto più emozionante è stato quello di poter interagire con persone della mia età con i miei stessi interesse nell’ arte, nel design e nelle esperienze di vita. Essendo, inoltre, uno studente in una città grande e vivace come era Londra in quel periodo, come in qualsiasi altro momento, è stato fantastico. Troppe esperienze da raccontare qui.

Nato in Olanda, sei cresciuto tra Estremo Oriente, Regno Unito e Stati Uniti. Quali influenze hanno avuto sulla tua creatività le tue radici globali?
In qualche modo mi hanno influenzato tutti i paesi in cui ho vissuto. L‘Oriente mi ha influenzato per il forte interesse nella progettazione di prodotti di design e per l’attenzione ai particolari. Nel mio lavoro c’è sempre una sottesa contaminazione orientale; dagli Stati Uniti ho preso la disciplina del lavoro. New York è una città molto veloce e competitiva a tal punto che devi essere sempre al top. Il Regno Unito mi ha influenzato per la grande fruibilità di arte, per la vita notturna e per le molte e diverse culture ed influenze. L’Italia è molto importante per me per la qualità della vita e per l’alta qualità della lavorazione artigianale.

Come definiresti il tuo stile?
Sto cercando di ridefinire il guardaroba urban-modern dell’uomo e della donna perciò il mio stile è lussuoso ma semplice, sempre basato sulle influenze atletiche con particolari nel taglio e nel design creati per apparire semplici e razionali.

Quali sono gli elementi che permettono di riconoscere un Christian Blanken?
Linee pulite, particolari essenziali, finitura e mano d’opera di qualità oltre ad un look assolutamente e senza eccezioni urban-modern. I miei vestiti non sono dolci .

Dal 2008 sei tornato a lavorare sul tuo marchio. Come mai questa scelta?
Non si tratta quindi di una vera e propria scelta, mi è stata data l’oppurtunità di lavorare con un produttore di abiti anglo-turco e rilanciare la mia collezione. Il periodo sembrava giusto anche se mi era molto comodo lavorare come designer freelance per i principali produttori italiani di quel periodo. Poi è iniziata la recessione!

Come stai affrontando la crisi economica?
Per sopravvivere e affrontare la crisi attuale bisogna mantenere uno stretto controllo dei costi, comunicare il messaggio del brand nel modo più chiaro possibile e, ovviamente,  produrre abiti che le persone vogliano comprare ed indossare.

Disegni abiti sia per uomo che per donna. Come riesci a mantenere il confine tra i due generi?
Quando progetto per la donna disegno quello che mi piacerebbe vedere per poi essere indossato, mentre per l’uomo progetto abiti che mi piacerebbe indossare oppure vederli indossati ad altri ragazzi. I due generi sono chiaramente definiti e distinti anche se, spesso, sorpasso il confine attraverso i tessuti e, chiaramente, i dettagli se sono abbastanza unisex.

Quali caratteristiche deve avere un fashion designer?
Perseveranza, una forte convinzione in quello che si sta facendo e accesso al capitale e alla produzione. Penso che sia diventato sicuramente più difficile avere successo per i designers indipendenti e non penso che avrei provato a perseguirlo nel mercato corrente senza l’appoggio che ho.

Anna Wintour nei primi anni Novanta  si espresse in modo negativo nei confronti di Karl Lagerfeld, che aveva usato una pornostar in una delle sue sfilate. Tu hai collaborato con Terry Richardson da molti considerato come un’artista pornografico. Come è stata giudicata questa scelta dal fashion system?
Penso che la pornografia e la moda siano collegate: entrambe considerano le apparenze fisiche, gli stili di vita, l’espressione di se stessi ed il denaro. Tom Fordha fatto molto più degli altri designer per facilitare questo legame. Pornografia e moda sono, però, anche separate. La moda è accettata, rispettata ed è parte di una tradizione, la pornografia no. Penso che sia questo il motivo per cui le due cose non sono sempre in armonia. Il disagio di Anna Wintourpotrebbe essere scaturito proprio da questo, oppure potrebbe non aver gradito il look. Considera che il corpo di una pornostar viene costruito per il sesso (muscoli per i ragazzi, tette e culo per le ragazze) mentre un corpo di un modello è costruito per mostrare e vendere vestiti. Sono modi differenti di vedere la cosa: io ho usato tre atleti olimpionici per il mio ultimo spettacolo e loro non creavano nessuna confusione in termine di look con i modelli professionisti che ho usato.

Cosa pensi dei creativi che traggono ispirazione dal vivere in modo davvero estremo?
Penso che i designer che vivono di eccesso e prendono ispirazione dal loro vivere ad andamento veloce o estremo sono pochi e sono distanti tra loro. Lee McQueen è stato un’eccezione. Quello che può uccidere e rendere spesso un designer molto stressato è la pressione costante dovuta alla creazione di nuove collezioni, l’aumento dei costi, lo stresso del vendere abbastanza. Questa pressione può incidere negativamente e seriamente se non si è veramente forti.

La moda è arte o business?
Prima di tutto business…Sfortunatamente.

John Galliano, Mary Quant, Vivienne Westwood. Cosa ha di magico il Regno Unito?
Il Regno Unito ha un solido patrimonio nella cultura popolare che include la moda, la musica, la fotografia, il design e l’arte e questo influenza le persone che vivono e progettano nel Regno Unito. A Londra, in particolare, c’è un grande accessibilità all’arte, una contaminazione  davvero interessante di culture, storie, associazioni e personee questo sicuramente impatta sulle persone che studiano design li oppure decidono di stabilire i propri affari li.

Hai lavorato con il gruppo Max Mara. Che idea ti sei fatto della moda e delle industrie Italiane?
Sono ancora un freelance in Italia e ho il massimo rispetto per l’Italia intesa come un paese di moda e di Milano come capitale della moda. Il livello di abilità e di lavorazione non ha paragoni nel mondo. Sono, tuttavia, preoccupato dal fatto che il governo italiano sembra non offrire nessuna forma di protezione contro la competizione globale il che ha significato che l’Itallia fosse invasa da importazioni a basso costo mentre resta difficile e costoso per i brand di moda italiani esportare la propria moda nel mondo: questa è una grande ingiustizia e non dà benifici all’industria di moda italiana.

Sei stato scelto da Dolce&Gabbana per il progetto Spiga 2. Come è nata questa collaborazione?
Non ne ho idea! Sono stato contattato da loro via email. Sono stato veramente sorpreso. Non avevo idea di essere nel loro radar…

Quali sono i tuoi prossimi progetti?
L’anticipazione della collezione invernale2011 deve essere pronto per metà gennaio, stesso periodo per la collezione maschile. La settimana della moda di Londra a Febbraio e prima di tutto questo Natale e Capodanno: è un periodo davvero frenetico.

Quali consigli vuoi dare ai nostri lettori fashionisti di Trendstoday?
Se quello che stai facendo è rilevante, in linea con il periodo in cui stai vivendo ed è fatto con convinzione avrai successo…oppure no dal momento che ci sono molti fattori che bisogna prendere in considerazione per avere successo nella moda, ma se non succede la prima volta, poi prova ancora e impara dagli errori.

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