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CFDA Fashion Awards 2014: le nomination per gli Oscar della moda americana

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Il prossimo 2 giugno all’Alice Tully Hall del Lincol Center di New York verranno premiati stilisti, designer e icone fashion d’oltreoceano. Nell’edizione dei CFDA Awards 2013 erano stati premiati Proenza Schouler, Philip Lim e Oscar De La Renta oltre a Riccardo Tisci come International Award.

In attesa di scoprire i vincitori dei CFDA Fashion Awards 2014, i premi assegnati dal Council Fashion Design of America presieduto da Diane Von Furstenberg, che sono la celebrazione della quintessenza della moda disegnata da stilisti statunitensi, sono state annunciate le nuove nomination durante la cerimonia tenutasi al Bowery Hotel di New York presentata da Nadja Swarovski e Diane Von Furstenberg.

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Nadja Swarovski, Steven Colb e Diane Von Furstenberg

L’Alice Tully Hall sarà il palcoscenico per antonomasia delle premiazioni, luogo designato a racchiudere tutta l’eccellenza della moda americana, deputato a simbolo della crescita della Grande Mela come capitale della moda.

“I CFDA Fashion Awards sono un’istituzione della moda, – commenta Steven Colb, CEO della CFDA, che spiega cosa abbia orientato le nomination di questo 2014, – è una serata che non celebra solo tutte le generazioni del talento dei designer americani, ma rafforza anche l’influenza crescente della nostra industria intorno al mondo. Le nomination e i premi alla carriera di quest’anno rappresentano il meglio dei talenti più creativi dello scorso anno, determinati da una giuria di loro pari”. 

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Alexander Wang, Joseph Altuzarra, Marc Jacobs, Dao-Yi Chow e Maxwell Osborne, Marcus Wainwright e David Neville, Thom Browne.

La lista delle nomine annunciata riguarda diverse categorie. Per la sezione Womenswear Designer of the Year concorreranno Marc Jacobs, Joseph Altuzarra di Altuzarra e Alexander Wang, mentre per il Menswear Designer of the Year sono in gara Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow di Public School, Marcus Wainwright e David Neville di Rag & Bone e Thom Browne. Alexander Wang è stato senz’altro uno dei protagonisti assoluti della serata delle nomination, aggiudicandosi anche una seconda candidatura nella categoria Accessories Designer of the Year accanto ad Ashley e Mary-Kate Olsen per The Row, Lazaro Hernandez e Jack McCullough di Proenza Shouler, l’anno scorso vincitori per la terza volta del premio Womenswear.

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Mary Kate and Ashley Olsen, Tom Ford and Raf Simons

Anche in questa annualità, per il tredicesimo anno di sponsor della manifestazione Swarovski premierà i talenti emergenti con riconoscimenti speciali. Uno per la Moda Donna, che vede tra i finalisti Shane Gabier e Christopher Peters di Creatures of the Wind, Rosie Assoulin e Wes Gordon. L’altro premio è per la Moda Uomo, che vedrà invece sfidarsi Tim Coppens, Todd Snyder, e Shanye Oliver di Hood by Air. Infine per gli Accessori ci saranno Marc Alary, Irene Neuwirth e Jennifer Fisher.

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Shane Gabier e Christopher Peters di Creatures of the Wind

Il prestigioso premio alla carriera Geoffrey Beene Lifetime Achivement Award sarà assegnato a Tom Ford, mentre Raf Simons, direttore creativo di Christian Dior, verrà insignito dell‘International Award. The Media Award In Honor of Eugenia Sheppard verrà consegnato a Paul Cavaco, mentre Bethann Hardison sarà omaggiato del The Founder’s Award In Honour Of Eleanor Lambert, infine il Board Of Directors’ Tribute andrà a Ruth Finley.

 

 

 

Miuccia Prada trionfa ai British fashion awards 2013 aggiudicandosi l’International Designer of the year

British Fashion Awards 2013

Lo scorso 2 dicembre 2013 al Coliseum di Londra si sono svolti i British Fashion Awards 2013, gli Oscar della moda inglese assegnati ogni anno dal Bfc-British Fashion Council, che hanno premiato il talento e la creatività di molte firme del mondo della moda. Tra i 16 awards assegnati spicca il nome dell’italianissima Miuccia Prada, protagonista assoluta della serata, che si è aggiudicata l’International Designer of the Year award, il nuovo premio introdotto proprio con l’edizione di quest’ anno.

Nato per celebrare i designer più considerevoli nel panorama internazionale, l’importante riconoscimento è stato assegnato alla stilista italiana più in voga del momento, recentemente inserita dalla rivista “Time” nell’elenco delle 100 personalità più influenti del ventesimo secolo, conosciuta per le sue capacità di innovare continuamente e fissare ad ogni collezione l’agenda di tutto il settore moda: ennesima testimonianza della grande influenza che il suo stile esercita nel mondo della moda.

Stile che nasce agli inizi degli anni ’80 grazie all’incontro tra lei, sofisticata signorina milanese, sempre in tacchi e vestiti mai banali ai cortei studenteschi, erede di un negozio di borse e valigie, e lui il toscano-aretino Patrizio Bertelli, imprenditore di pelletteria, personaggio dantesco e vulcano di idee. Il connubio degli opposti che si attraggono, ha posto le basi di quello che ora è il così detto “Fenomeno Prada”. Il marchio di moda non è più solo considerato un gruppo, ma un brand dai grandi numeri, simbolo di uno stile concettuale che ha saputo ribaltare i canoni estetici, creare voghe, diventando un fatto di costume tanto da dettare le tendenze sulla scena mondiale.

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Miuccia Prada riceve l’International Designer of the year award da Gweyneth Paltrow

La consegna del premio a Miuccia Prada è avvenuta da una madrina d’eccezione: l’attrice Gwyneth Paltrow. La giuria composta da oltre 300 esperti del settore, chiamata a votare la British fashion industry, ha premiato altrettanti cospicui designer come Christopher Kane con il titolo più prestigioso di Womenswear designer of the  year consegnato da Donatella Versace, una tra le prime a credere nel suo talento. Il doppio titolo di Menswear designer of the year e Designer brand of the year è stato invece consegnato a Christopher Bailey, direttore creativo di Burberry e recentemente nominato anche CEO del marchio, da Sienna Miller. Per la terza volta nella sua carriera riceve l’Accessory designer of the year award Nicholas Kirkwood, consegnatogli da Emmanuelle Seigner. A Sophia Webster è stato riconosciuto invece l’Emerging accessories designer del 2013.

Al neo direttore creativo del marchio Loewe, J.W. Anderson, è stata assegnata la statuetta di New establishment designer. Erdem Moralioglu è stato premiato invece con il Red carpet award, premio assegnato allo stilista che durante tutto l’anno ha vestito moltissime celebrities sul tappeto rosso annoverando tra le sue clienti nomi come la Duchessa di Cambridge, Gwyneth Paltrow e Keira Knightly.

Per quanto riguarda la categoria dei talenti emergenti i riconoscimenti sono andati a Simone Rocha con l’Emerging womenswear designer award e alla coppia Agi & Sam con il premio Emerging menswear designer. Mentre Edie Campbell è stata nominata modella dell’anno, lo Special Recognition award è stato consegnato da Marc Jacobs alla super top model Kate Moss. Stesso riconoscimento è stato assegnato a Suzy Menkes per il suo lavoro nel giornalismo di moda, per la sua  venticinquennale carriera presso l’International New York Times.

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Il premio speciale dedicato a una delle figure più prominenti del panorama britannico il premio Isabella Blow award for fashion creator è stato consegnato alla musa e collaboratrice di Karl Lagerfeld, Lady Amanda Harlech, per il suo ruolo ispiratore nella moda. Per finire ad Harry Styles, membro della boy band One Direction, ha ricevuto la statuetta di British Style brought to you by Vodafone, per aver portato nel mondo lo spirito dello stile londinese.

L’italia come sempre si è distinta grazie ad una donna, Miuccia, che come sempre grazie al suo estro creativo porta una ventata di originalità e ricchezza alla moda made in Italy. Un fenomeno quello Prada, che si è autoamplificato attraverso il design futuribile dei negozi-epicentri, portando l’italianità anche d’oltralpe, grazie anche all’avvincente esperienza velica di Luna Rossa in Coppa America e alla provocatoria arte d’avanguardia dell’omonima Fondazione.

Coca Cola light cambia… vestito!

coca-cola-light-marc-jacobs-pause-30-ansMarc Jacobs ne ha combinata un’altra. L’ultima in ordine di tempo è l’aver lasciato la direzione creativa di Louis Vuitton, dopo 16 anni di sodalizio, per dedicarsi forse soltanto alla maison che porta il suo nome. Ma non è a questo che ci riferiamo, bensì alle lattine di Coca Cola light vestite a festa che da qualche giorno trovate sugli scaffali. Una limited edition disegnata dallo stesso Jacobs, direttore creativo della bevanda più bevuta nel mondo.

Una collaborazione trasversale, ma non nuova per il marchio, che in passato ha già visto numerosi designer e stilisti creare edizioni speciali della bibita all’interno dell’iniziativa “Tribute to fashion”, lanciata in occasione delle fashion week milanesi. Questa volta è toccato al designer americano rinnovare l’outfit rouge e renderlo più accattivante: Jacobs ha preso ispirazione dalle tre decadi in cui la bevanda ha spopolato, collegando ad essa anche l’evoluzione della moda femminile. “I Heart 80s”, “I Heart 90s” e “I Heart 00s”: così si chiamano le tre creazioni, per la prima volta distribuite anche in Italia, decorate con alcune delle stampe più utilizzate dallo stilista, come i fiocchi, le rondini e i famosi posi rossi, ultima ossessione di Jacobs.

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Non solo: per lanciare la limited edition e coinvolgere i consumatori, è stato lanciato anche un concorso, che permette di vincere una Tote bag firmata Marc by Marc Jacobs al giorno, fino al 31 dicembre.

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Special Beauty Collection: Marc Jacobs firma la sua linea di make-up insieme a Sephora

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Oramai è un trend per gli stilisti delle grandi maison firmare una collezione beauty. Marc Jacobs, fashion designer americano direttore creativo di Louis Vuitton nonché stilista per Marc Jacobs e Marc by Marc Jacobs, è uno dei creatori di moda più apprezzato del momento, che non si è limitato solo a nuove collezioni di abbigliamento, ma si è lanciato anche nell’ambito della profumeria con una personale linea di fragranze. Dopo il grande successo riscosso lo stilista è andato oltre, guardando curioso i cosmetici, per fare suo anche questo colorato mondo. Dalle idee si è passati ai fatti, ed ecco arrivare la sua prima vera make-up capsule collection. Si perché Jacobs non è neofita del fascinoso tempio del make-up, già nel 2006 aveva collaborato con Nars, un brand specializzato in smalti con il quale ne aveva creato una sua linea.

La nuova capsule collection, dedicata ai cosmetici, vede la collaborazione della maison Marc Jacobs con uno dei maggiori colossi venditore di prodotti di bellezza, Sephora, per una collezione eccezionale composta da 122 prodotti: correttori, smalti, rossetti, mascara, fondotinta ed ombretti dalle mille sfumature. 

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La collezione, che comprende tutto il necessario per potersi truccare con grande stile glamour, è divisa in quattro categorie, la “Smart Complexion” con fondotinta e polveri, “Blacquer” con eyeliner e mascara, “Hi-Per Color”,  che comprende prodotti per labbra e ombretti, ed infine la categoria “Boy Tested, Girl Approved” la sezione pour homme dove si trova un balsamo labbra, un correttore e un gel per sopracciglia.

Sephora, che da sempre si distingue per i suoi prodotti e per le sue iniziative, ora si avvale della collaborazione di una delle menti creative più in voga ed intraprendenti del mondo della moda. Marc Jacobs ha pensato proprio a tutto per la sua nuova creazione, curando personalmente anche il packaging ideandone le confezioni. La nuova linea di cosmetici è già acquistabile negli store d’oltre oceano, Usa e Canada, e ovviamente online, mentre per  l’Europa dovremmo aspettare il nuovo anno per trovarli direttamente in profumeria. Un assaggio delle nuove palette colorate, dalle quali sono stati banditi i color nude, considerati noiosi, sono state “indossate” come un perfetto outfit da Sofia Coppola al Met Gala, dall’artista Rachel Feinstein e da Kim Gordon dei Sonic Youth.

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Jacobs, lanciatosi con entusiasmo nel progetto, vede nel mondo del make-up e delle fragranze un’opportunità. L’idea di poter scegliere il colore per le labbra, o un eyeliner è una vera e propria gioia. In un’intervista recentemente rilasciata dal fashion designer egli dichiara che tra il consueto mestiere di creare abiti e la realizzazione di una linea di cosmesi non c’è differenza, anzi le due attività sono fortemente collegate. “Il rituale di vestirsi e fare ogni giorno queste cose è un qualcosa che piace molto alle persone, ed è tutto ciò che le donne amano come le borse, le scarpe, i profumi, i vestiti, il trucco: tutto questo per me è moda”.  

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Bookmarc, la libreria secondo Marc Jacobs

Bookmark. Segnalibro. E’ questo il nome dell’ultima sorprendente iniziativa ad opera del celebre designer americano Marc Jacobs, che manifesta in grande stile l’altra sua grande passione, ovvero il mondo del libro, aprendo nel 2010 a New York e Los Angeles due inusuali boutiques a marchio “Bookmarc” appunto, nome della catena di librerie di cui lo stilista è proprietario.

Come già succede per parecchi altri suoi colleghi, anche il Direttore creativo della nota griffe francese Louis Vuitton non disdegna ulteriori passioni a parte la moda e questa volta quindi anche lui decide di mettere a segno questa sua personale e “segreta” aspirazione, pur dichiarandosi comunque non affatto stanco del suo lavoro principe.

lo stilista americano Marc Jacobs

Lanciatosi quindi in un mercato molto differente da quello del fashion, Marc Jacobs promette “faville” in quanto mira ad espandere questo interessante progetto culturale anche a Chicago e poi al di fuori dei confini statunitensi, fino in Giappone, facendo però prima tappa nel Vecchio Continente.

Detto fatto. E infatti aprono altri due negozi nelle capitali-simbolo della cultura europea Londra e Parigi.

Lo store londinese, per l’esattezza, ha una superficie di 500 metri quadrati e sorge al piano sotterraneo del negozio Marc by Marc Jacobs situato in South Audley Street e la sua inaugurazione dovrebbe avvenire intorno alla prima metà di ottobre.

A Parigi, invece, la libreria Bookmarc occupa uno spazio più ridotto e si trova in Place du Marché Saint-Honoré, proprio adiacente alla boutique Marc by Marc Jacobs, al posto del negozio dove finora sono state vendute le collezioni per bambini del brand Little Marc Jacobs.

l'interno del Bookmarc store di NY

Ma cosa offre rispetto a un bookshop convenzionale questa speciale libreria al suo curioso visitatore?

Innanzitutto ampi e puliti spazi studiati molto ad hoc, dall’architettura in legno contemporanea e accattivante.

Oltre agli immancabili volumi, nelle librerie Bookmarc è possibile trovare anche molti articoli di cancelleria e accessori di cartoleria griffatissimi ovviamente: dai notepad ai vari articoli per la scrittura, e poi anche macchine fotografiche e soprattutto rarissimi volumi da collezione come “Photos 1954 – 1955” del fotografo Karlheinz Weinberger, dal valore di 1000 dollari.

accessori di cancelleria griffati Marc Jacobs

Oltre a queste pregiatissime edizioni di coffee-table book, come il libro fotografico del pioniere della fotografia William Egglestone con i suoi appunti e la copia autografata di “Reality Sandwiches”di Allen Ginsberg che si trovano nello store newyorchese, la grande particolarità dei negozi Bookmarc sta anche nel vendere oggetti da collezione estremamente rari e originali, delle vere e proprie “chicche per intenditori”, come ad esempio i flyer per un concerto di David Bowie, disegnati in esclusiva dal suo alter ego Thin White Duke.

Se al gusto puramente intellettuale per la lettura volete unire anche quello per l’estro very cool dell’arte e della moda firmati Marc Jacobs, allora vi trovate nel posto veramente giusto per voi.

Louis Vuitton & Marc Jacobs: c’est la mode!

Anno 1854. Città: Parigi. Piena Rivoluzione Industriale in corso. Da qui parte l’appassionante storia di due magiche parole che evocano il lusso per eccezione, ovvero Louis Vuitton.

Dal 7 marzo fino al 12 settembre, presso il Museo delle Arti Decorative di Parigi si tiene un’imperdibile mostra dedicata a un binomio vincente, a due geniali icone della moda contemporanea: Louis Vuitton e Marc Jacobs, anima creativa della famosa casa di moda francese dal 1997.

L’esordio della Maison targata LV ha per protagonista un abile artigiano parigino alla prese con la sua modesta ditta di pelletteria che si trova ad affrontare un fervido clima di tumultuosi cambiamenti che investono il costume della società dell’epoca.

Complici quindi la Rivoluzione Industriale in corso ed il sempre maggiore numero di viaggiatori aristocratici e facoltosi, Louis Vuitton riesce a trasformare così il suo umile progetto iniziale nel fastoso impero del fashion che conosciamo oggi, diventando in primis uno dei più prestigiosi produttori di bauli di lusso in pelle.

L’allestimento, curato da Pamela Golbin, intende essere così un tributo all’estro di due geni creativi allo stesso tempo così diversi e così visionari e si snoda su due livelli principali: al primo piano lo spazio dall’appeal più storico dedicato al fondatore della griffe delle celebri stampe monogram, Louis Vuitton appunto, che viene rappresentato dalla serie di bauli da lui realizzati a partire dal 1854 fino al 1892.

Al secondo piano invece, si effettua un balzo in un presente indubbiamente più tecnologico: è di scena l’artefice del successo del brand Vuitton negli ultimi 15 anni, il noto designer americano Marc Jacobs, che viene illustrato attraverso un’affascinante retrospettiva del suo lavoro stilistico.

Esposti su manichini in movimento, assistiamo ad una carrellata delle sue creazioni relative all’ultima decade e mezzo della sua carriera.

E poi si prosegue con foto, video e anche una gigantesca e spettacolare “chocolate box” con le 53 borse firmate LV e create da Jacobs.

Il tutto a sottolineare la capacità dello stilista di tradurre in chiave contemporanea i codici stilistici più classici della Maison, tramite una rilettura che tiene conto di un’assoluta fedeltà alle origini.

Marc Jacobs frequenta la High School Of Art and Design. Si diploma nel 1981 e da lì entra alla Parsons School di New York, dove vince il Perry Ellis Thimble Gold Award nel 1984. Nello stesso anno si aggiudica anche il Chester Weinberg Thimble Gold Award ed il Design Student ofthe Year Award. Mentre studia ancora alla Parsons, Jacobs sviluppa e vende la sua prima lineadi maglieria e progetta la sua prima collezione per Reuben Thomas. In questi giorni si allea in una partnershipcon Robert Duffy della Jacobs Duffy Inc., che continua fino ai nostri giorni. Nel 1986, sostenuto da Onward Kashiyama, disegna la sua prima collezione alla quale dà il suo nome.

Nel 1987 Marc viene insignito del Perry Ellis Award per il nuovo talento di Moda dal Consiglio di Fashion Designers of America(CFDA).

Jacobs attualmente è Direttore creativo di Louis Vuitton, incarico che ricopre dal 1997. Ha guidato Vuitton in collaborazioni di rilievo come Stephen Sprouse‘s graffiti borse, Takashi Murakami‘s color pastello accessori e il primo pret-a-porter con la Louis Vuitton imprimateur.

Le sue linee di abbigliamento Marc Jacobs e la meno costosa Marc by Marc Jacobs, creata nel 2000, sono attualmente molto popolari.

Louis Vuitton fonda il marchio omonimo nel 1854 a Parigi e fu ben presto imitatissimo. Nel 1855 apre il suo primo punto vendita di Londra, a Oxford Street. Nel 1867 il brand partecipa all’Esposizione Universale di Parigi. Risale al 1888 l’invenzione del pattern Damier Canvas, nel cui logo figura per la prima volta la scritta: “Marque Louis Vuitton deposeé”. Con la morte di Louis Vuitton, avvenuta nel 1893, il controllo dell’azienda passa a suo figlio George. Nel 1896 avviene il lancio dell’iconica linea Monogram,che alle iniziali del fondatore (LV) affiancava simboli di fiori e quadrifogli ed era ispirato al design di richiamo orientale in voga nell’epoca Vittoriana.

Nel 1901 il gruppo lancia sul mercato la prima Steamer Bag. Nel 1913 viene aperta la storica boutique negli Champs Elyseés di Parigi, seguita da nuove aperture di punti vendita a New York, Bombay, Washington, Londra, Alessandria d’Egitto e Buenos Aires. Negli anni successivi sono introdotte la Keepall Bag e la Noé, la cui funzione originaria è quella di trasportare bottiglie di champagne, e in seguito anche la Speedy, uno dei bestseller della Casa francese.

A partire dal 1977 e sotto la guida di Odile Vuitton (nipote di George) e suo marito Henri Ricamier, il marchio diviene una multinazionale quotata anche alla Borsa di Parigi. In quell’anno avviene anche la jointventure col gruppo del lusso Moet Hennessy, da cui il nome Moet Hennessy Louis Vuitton SA, il cui acronimo è LVMH.

Oggi l’azienda rientra nei maggiori produttori di beni di lusso, vantando un fatturato di 14,3 miliardi di dollari e 300 filiali in tutto il mondo, oltre a un esclusivo sito internet ufficiale, www.louisvuitton.com dove è possibile acquistare un prodotto LV da casa.

Andrej, i due volti della bellezza

Dalla bocca del commediografo Aristofane, Platone spiegava nel suo Simposio l’esistenza di un terzo sesso, l’androgino, simbolo di perfezione e completezza, discendente diretto della Luna. Una dimensione altra da cui sembra provenire anche Andrej Pejic, personaggio liminare, figura quasi fuoriuscita da vecchi libri fantasy, fatti di fate, folletti ed elfi del bosco. Capelli lunghi color platino, corpo scolpito, sguardo ammaliante, tra il divino e il diabolico. Difficile capire la sua vera identità a prima vista. “Chi è questa bionda?”, dicono tutti. Eppure Andrej non è altro che un ragazzino di 21 anni, nato a Tuzla, in Bosnia-Herzegovina, da padre croato e madre serba, figlio della multiculturalità e del multirazziale, di un paese in guerra e del sangue versato su una terra troppo disomogenea per restare unita. A soli 8 anni, sotto i bombardamenti NATO, fugge a Melbourne, in Australia, verso una nuova vita, quella che lo porterà al successo, meno di dieci anni più tardi. Rincarnazione contemporanea di un antico mito, di quel fascino che da secoli incanta la fantasia umana, tra venerazione, stupore e scetticismo. Lui, lei.

Ora quell’ambiguità, quella bellezza continuamente ricercata dall’arte e dall’estetica, si è fatta carne. Così è stato facile per Andrej iniziare la sua carriera nel mondo della moda, scalando le vette più alte, adorato e vezzeggiato da stilisti come Marc Jacobs e Jean Paul Gaultier, per il quale sarà il nuovo volto dell’eau unisex Kokorico. Un corpo reversibile, conturbante nel completo da uomo, con camicia e cravatta, sensuale nell’abito lungo, con scolli e trasparenze. Da un lato, in lista tra i top model più pagati e tra le donne più sexy del mondo, dall’altro, oggetto di scandalo e critiche feroci, perché fotografato con uno stretto push-up prodotto dai magazzini olandesi Hema. Andrej, volto dell’inconcepibile, del non conforme a quella che chiamano “normalità”, del non classificabile, dello sconosciuto. Ma anche, Andrej futuro della moda, di quell’eterno ritorno e di quella capacità di sostituire entrambi i sessi, dimostrato sulla copertina del gay and lesbian magazine OUT, quando, con tanto di pitone avvolto al suo corpo nudo, imitava la famosa posa di Nastassja Kinski, pubblicata su Vogue nel 1981.

Intanto, su questo singolare prodotto di madre natura, le voci non fanno altro che circolare. Gli obbiettivi di osservarlo, ovunque. C’è chi lo paragona ad un’altra stupenda contraddizione del fashion system, Lea T., la modella transgender nata come Leandro Cerezo, amica e musa di Riccardo Tisci, per il quale ha posato e sfilato in abiti Givenchy. Ma Andrej non è il frutto di una lotta interiore e sociale, né la vittoria di una donna e dei suoi diritti. Andrej sorride, schivando con un pizzico di sana civetteria le domande dei curiosi sul suo orientamento sessuale e divertendosi nel rivendicare un’indecisione costruita ad arte per far parlare di sé: bene così, è il suo momento. In fondo, alla debolezza umana i giochi degli dei son sempre piaciuti.

Anna Wintour for Obama

Cosa succede quando il sistema moda si affaccia con stile e determinazione nel mondo della politica? Il risultato dell’incontro genererà sicuramente vere e proprie faville.

E questo lo sa bene Mrs Anna Wintour, a capo di Vogue America edirettore editoriale più spietato del mondo, che, a distanza di 4 anni dalla prima, ha pensato bene di riproporre la nuova campagna elettorale per la rielezione del Presidente degli States Barack Obama.

Il nuovo evento si affaccia nel fashion system in concomitanza della settimana della moda di New York e giunge come naturale prosecuzione della campagna originaria di supporto al candidato democratico per le Presidenziali del 2008 intitolata “Runway to change” presentata sempre dalla stessa Wintour e che ha senza dubbio procurato una cospicua fortuna all’ascesa politica di Obama.

Runway to win” è il lungimirante nome del secondo “inno di incoraggiamento” alla prossima vittoria elettorale di Barack Obama targato Wintour e della strategica operazione con cui la direttrice della “Bibbia dello stile” nel mondo esce allo scoperto dichiarando senza mezzi termini la sua innata fede democratica.

Quindi ecco che a sostegno della prestigiosa causa sono stati chiamati dal direttore di Vogue in persona un golden team di 20 designers contemporanei tra i più influenti di questo periodo: si va da StellaMc Cartney a Derek Lam, da Vera Wang a Tory Burch e Rachel Roy, da Marc Jacobs a Diane Von Furstenberg.

Tutti coinvolti dalla Wintour, che ha loro chiesto di creare ad hoc dei pezzi unici che sono stati poi resi noti nel corso dell’esclusivo party presentato insieme all’attrice Scarlett Johansson esvoltosi il 7 febbraio scorso presso il Theory, nel Meatpacking District di New York, al quale hanno presenziato diversi personaggi della moda e dello showbiz.

La very special collectionè stata poi presentata tramite un’anteprima sul web, dove sono ancora acquistabili, nonostante la maggioranza sia comunque andata in breve tempo sold out.

Tutti i capi disegnati per l’iniziativa si contraddistinguono comunque per l’alluresportiva e piuttosto cheap: infatti i prezzi, davvero “easy”, dei vestiti e degli accessori oscillano tutti tra i 45 e i 95$.

Ogni articolo è un piccolo tributo creativo alla nazione americana firmato da ognuno degli stilisti partecipi al progetto: La Von Furstenberg ha disegnato una borsa rossa, bianca e blu, la “Love bag”, che richiama chiaramente i colori della bandiera americana con i cuoricini al posto delle stelle, Marc Jacobs, invece, una semplice t-shirt da 30 euro su cui campeggia lo slogan breve ma efficace: “I vote Obama”, mentre Rachel Roy ha optato per un top bianco con una bandiera stampata.

L’auspicio è che si riescano a raccogliere i fondi necessari alla campagna elettorale di Obama ma che allo stesso tempo, quest’evento raccolga lo stesso successo delle precedenti iniziative lanciate dalla fashion icon in persona, che, consapevole di incarnare il simbolo del potere mediatico della moda sulle masse, riesce sempre e comunque a dettare stile e a far parlare di sé.

 

MOVE! at MoMA PS1

MOVE! È l’iniziativa organizzata da Cecilia Dean fondatore di Visionnaire Magazine e David Colman, giornalista di moda del New York Times. Il progetto, realizzato durante il weekend di Halloween, è  caratterizzato da una serie diperformanceinstallazioni create da quattordici stilisti di fama internazionale in sinergia con quattordici artisti dalla sperimentazione creativa.

Ogni coppia creativa è composta da un artista e uno stilista, che insieme ha cercato di mixare le proprie esperienze, la propria visione dell’arte e il proprio know how. Gli accoppiamenti sono: Kalup Linzy e Diane von Furstenberg, Rob Pruitt e Marc Jacobs, Terence Koh e Italo Zucchelli (Calvin Klein Collection); Tauba Auerbach e Ohne Titel, Olaf Breuning e Cynthia Rowley, Brody Condon e Rodarte, Rashaad Newsome e Alexander Wang ; Dan Colen e Proenza Schouler, David Blaine e Adam Kimmel, Bokaer Giona e Narciso Rodriguez; Il Cheryls e American Apparel, McNamara Ryan e Robert Geller, e TELFAR Lizzie Fitch, LaRue Rhett, Fatima al Qadiri, Ryan Trecartin, e Weinraub Leilah.

MOVE! Fa parte del PS1 MoMA, Uno spazio espositivo dedicato all’arte più sperimentale del mondo.

Cynthia RowleyOlaf Breuning mostrano il potere di trasformazione della moda. Si parte da un corridoio arredato da abiti in denim appesi su una bacchetta che conduce alla Fitting Room. Gli abiti ricoprono i corpi delle modelle. La metamorfosi continua. Cambio cromatico. Ispirazione: Jackson Pollock. All’interno di un salottino prova i due si divertono a colorare gli abiti facendo colare dall’alto vernice e colori direttamente sulla modella. Nessun soggetto ritratto, ma esclusivamente giochi di colori capaci di titillare il subconscio dello spettatore. La trasformazione è compiuta. L’ultima sala propone il prodotto finale: abiti ancora umidi customizzati con colori selvaggi.

Rashaad NewsomeAlexander Wang, invece, giocano con la musica e la tecnologia. Gli abiti diventano  strumenti di un’orchestra sperimentale, caratterizzata da un suono distorto e sincopata. Enfatizzare il linguaggio del corpo attraverso la manipolazione del suono in tempo reale  attraverso il Wii Controller. I due artisti si ispirano alla scelta underground tedesca, nella quale domina la contaminazione tra musica arte. Distruggere la routine, abituare il corpo a carpire tutte le sensazione e reagire istintivamente. L’esperimento era stato effettuato in passato dal dj italiano Andrea Di Rocco durante un suo set all’Ampere Club di Monaco. Le pause e le ripartenze dei dischi venivano modificato dal deejay proprio attraverso l’uso del Wii Controller creando così una perfomance musicale.

La suggestione emotiva è invece l’elemento chiave dell’istallazione creata da Terence Koh Italo Zucchelli. Corridoio buio dominato da fumi nebbiosi e da luci stroboscopiche per gli spettatori. Un viaggio capace di generare mostri e visione. Androidi futuristici si fondano tra le pareti scure della scure ed emergono allo scemare della nebbia.

Modella per un giorno. Rob PruittMarc Jacobs si avvalgono della tecnologia ed in modo umoristico rendono gli spettatori protagonisti di una sfilata. Si inzia con una camminata in un corridoio pieno di specchio, proprio a rimarcare il carattere vanesio della moda. Altra stanza. L’accoglienza è affidata ad una donna che in modo isterico rimprovera ed esorta i protagonisti a velocizzare il loro passaggio, proprio come nei veri backstage di una sfilata. La terza sala è buia. Qui la passeggiata viene sovrapposta ad una vera sfilata. Marc Jacobs e Rob Pruitt ti rendono così la star che hai sempre sognato di essere.

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