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Tamara de Lempicka. Art Déco e scandalo in mostra a Verona

Vivo la vita ai margini della società, e le regole della società normale non si applicano a coloro che vivono ai margini“.

Due occhi chiari e penetranti, boccoli morbidi e biondi, naso leggermenti ricurvo. Una veletta copre la fronte. Gioielli e pellicce. Lo sguardo sicuro e penetrante si atteggia davanti all’obiettivo.

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Il mistero che avvolge la vita di Tamara de Lempicka parte dall’incertezza sulla data di nascita, enigma ben architettato dall’artista stessa.

Una pittrice dai toni forti e avanguardisti. Protagonista indiscussa del movimento Art Déco Tamara presenta una pittura puramente visiva, libera e scandalosa. Linee sinuose e sensuali si irrigidiscono dentro schemi cubisti. Una forza scultorea crea figure solide dall’accento futurista. Spazi piccoli,angusti racchiudono donne morbide, belle, cesti di frutta abbondanti, mani in movimento.

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E’ Verona che ospita le opere della vulcanica e disinibita artista russa. Palazzo Forti espone i suoi dipinti, dai primi anni Venti agli anni Cinquanta, in una mostra letta attraverso la musica che invade ogni sala portando i visitatori nei ruggenti ed eccentrici anni della prima metà del ‘900.

Da Parigi, a Beverly Hills, da NewYork al Messico .Due matrimoni che la portano a viaggiare, una figlia poco più giovane di lei, una relazione omosessuale con la vicina di casa che diventa modella e protagonista dei suoi più famosi dipinti.

Ad accogliere il visitatore la “Ragazza in Verde”, dove forme cubiste e linee decorative tracciano una donna elegante che nasconde tra gesti timidi una sicurezza spiazzante.

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Ogni sezione della mostra ripercorre stili e generi a cui l’artista si è dedicata. Le nature morte con arance dai colori squillanti lasciano spazio ai ritratti innocenti della figlia. L’ area “Sacre Visioni” che vede dipinti di madonne e santi si perde nelle stanze che seguono con nudi delle sue amanti intitolati”Scandalosa Tamara“.

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sacre visioni

Il percorso si conclude con la sezione “Dandy Déco” che parla di un profondo legame tra Tamara e il mondo della moda. Dopo una parentesi come illustratrice per prestigiose riviste di moda si dedicò a dipingere creazioni dei suoi stilisti preferiti come Lucien Lelong, Marcel Mochas e Descat.
La mostra accompagna il visitatore all’uscita con un’ esposizione di abiti e accessori dell’epoca prestati da prestigiose istituzioni italiane come il Museo Studio del tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como, la Fondazione Biagiotti Cigna e il museo di Salvatore Ferragamo di Firenza.

Tra i diversi capi vi sono quelli appartenuti alla cantante lirica Lina Cavalieri e un abito bianco degli anni Trenta che rispecchia il taglio complesso del vestito dipinto da Tamara nel suo celebre “Ritratto di Madame Perrot”. Nell’ultima sala tra gioielli e cappelli spiccano l’abito futurista disegnato nel 1930 da Giacomo Balla, con cui Tamara aveva stretto amicizia, e le celebri e preziose scarpe firmate Ferragamo indossate da donne famose dell’epoca.

ritratto di madame perrot

Tra i fan dell’arte di Tamara troviamo personaggi come Jack Nicholson, Barbra Streisand e la pop star Madonna che, oltre ad essere una delle principali collezioniste, ha mostrato i quadri della sua amata artista in video musicali come “Open your heart”, Express Yourself” e “Vogue”.

https://www.youtube.com/watch?v=GuJQSAiODqI