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Capsule Hotel: la nuova frontiera del soggiorno a dimensioni ridotte

9h

Un viaggio in Oriente è tra i sogni di molti e Tokyo, l’immensa megalopoli dai mille volti, è il centro lampante per chi desidera vedere cose nuove, fuori dal comune e sopratutto improbabili. Tra meraviglie tecnologiche, che sembrano fantascienza, riti ed usanze della loro cultura, la fantasia e bizzarria dei giapponesi travalica spesso l’immaginazione trovandosi spesso di fronte a cose quasi surreali, le quali hanno sempre la capacità di conquistare il pubblico e di apparire agli occhi del visitatore occidentale non come qualcosa di stravagante ma una cosa che meriterebbe di essere importato nei nostri paesi.

Minimalisti solo apparentemente i giapponesi guardano in piccolo solo alle emozioni e a determinati spazi, sopratutto se si tratta di quelli per dormire. Infatti se siete di passaggio a Tokyo o solo perché avete perso l’ultimo treno per ritornare a casa, non disperate in quanto troverete sempre un alloggio per la notte. C’è solo un posto dove dormire senza spendere eccessivamente e senza allontanarsi troppo da aeroporti o stazioni: i Capsule Hotel.

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Piccoli ma ben concentrati i Capsule Hotel sono la novità del momento in fatto di alloggi. Il Capsule è il nuovo prototipo di albergo che offre sì il minimo indispensabile per la notte, ovvero un letto, ma al suo interno, un loculo di due metri per uno e alto un metro e venticinque, racchiude tutto: televisore, radio, sveglia e connessione wi-fi. Si tratta di un concept alberghiero legato tipicamente alla loro cultura e al design giapponese. Di certo per le loro ridotte dimensioni sarebbe un problema per chi ha problemi di claustrofobia, ma sono studiati talmente bene per contenere tutto ciò che serve in una stanza secondo i più moderni criteri di ottimizzazione degli spazi.

Un modo di alloggiare all’insegna dell’efficienza, ispirato a certi cliché fantascientifici che rievocano l’immaginario delle navette spaziali. Il primo Capsule Hotel, l’Osaka Capsule Inn, è stato progettato dal rivoluzionario architetto nipponico Kisho Kurokawa, inaugurato nel 1979.

L’idea di un hotel-capsula è fortemente radicata in Giappone ed è giustificata dall’elevatissima densità abitativa e images (4)dai prezzi molto elevati che caratterizzano le metropoli nipponiche. La tipica “stanza” di questi alberghi è interamente realizzata in plastica. Un Capsule può contenere o meglio comprimere  tranquillamente 700 capsule per accontentare i moltissimi ospiti. Se non si hanno dunque problemi particolari questo prototipo di sistemazione può rappresentare la soluzione ideale sia per originalità sia per efficienza e funzionalità. L’hotel mette a disposizione dei suoi ospiti anche pantofole e pigiami puliti, e le scarpe per motivi igienici vengono lasciate al check in, mentre bagni e lavanderia sono in comune. Alcuni hotel hanno anche piccole stanze invece dei loculi, con un mini-bagno a disposizione incorporato e provvisto di ogni cosa.

Nei Capsule Hotel uomini e donne soggiornano in piani separati e ogni lato delle pareti è occupato da file di capsule. Il bagaglio per questioni di comodità e spazio viene fatto depositare in armadietti privati e sorvegliati, mentre una tendina o vetrata opaca assicura la privacy agli ospiti. Per chi vuole anche mangiare i pasti vengono serviti al ristorante o per chi si accontenta ci sono anche i distributori automatici. Di solito ogni Capsule che si rispetti possiede anche un bel salone dove poter incontrare gli altri ospiti e in alcuni casi può essere presente anche una cucina. La prenotazione di uno di questi hotel e il check in si fa al bancomat. Trovata geniale anche questa, che non poteva non essere del super-tecnologico popolo nipponico.

9 Hours Hotel
9 Hours Hotel

I Capsule in Giappone sono considerati perfettamente un’alternativa agli alberghi tradizionali per risparmiare. Infatti molte persone che viaggiano per business li utilizzano frequentemente. Alcuni impiegati del luogo invece a causa degli alti affitti delle cas sono costretti a vivere in modo permanente nei Capsule Hotel pagando un affitto mensile per la propria capsula circa 500 euro, una cifra molto bassa per Tokyo.

Questo originale modo di soggiorno, nato a Tokyo, si è rapidamente diffuso in tutto il Giappone e persino nel mondo. Possiamo trovarli infatti a Shangai, all’aeroporto di Amsterdam, agli aeroporti di Londra Gatwick e Heathrow, a New York a Times Square. Con la differenza che a Tokyo costano l’equivaente di 10 euro a notte, negli aeroporti possono arrivare a costare anche 90$.

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Il 9Hours di Kyoto ha riformulato il concetto di hotel-capsula grazie ad un design elegante e minimal, che fa assomigliare l’albergo ad un’astronave e le logge per dormire a cellette per monaci per ospitare anche turisti low cost. Certo le dimensioni sono sempre molto ridotte ma nel caro Giappone qui si hanno prezzi accessibili, 44 euro a notte. Chi ha provato personalmente questa soluzione di hôtellerie racconta di un’esperienza unica e divertente. Di certo per apprezzare il minimal made in Japan non bisogna temere gli spazi angusti nè tantomeno la vicinanza, molto stretta, con degli sconosciuti. Se poi si è in viaggio tra una città e l’altra si può prenotare anche uno Shinya Basu, ossia un bus per il trasporto notturno, che offrono delle poltrone relax dotate di ogni comfort, spaziose e reclinabili, permettendo di dormire senza difficoltà durante il tragitto notturno.

Capsule Hotel Asakusa Riverside

Se vogliamo un’esperienza 100% giapponese non possiamo non soggiornare al Capsule Hotel Asakusa Riverside, dove la vista sul fiume e l’ubicazione perfetta al centro della città rende la permanenza ancora più piacevole, oltre ad essere Asakusa uno dei pochi quartieri di Tokyo ad aver mantenuto una genuina atmosfera giapponese. Tra i servizi offerti dal Capsule Hotel Asakusa Riverside troviamo gli articoli da bagno, biancheria, accappatoio e l’utilizzo della cucina per gli ospiti. Un’occasione quindi unica per risparmiare ma in pieno stile backpacker.  

 

 

 

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