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“No Planet B”, l’opera d’arte digitale del duo Motorefisico per l’Earth Day Italia

In occasione di Earth Day Italia 2021, il duo di street artist Motorefisico composto da Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo in collaborazione con i creativi di Zon Productions ha voluto fare un regalo molto particolare al pianeta. Si tratta di No Planet B, un’opera digitale di crypto art NFT, dotata quindi di un token crittografico non fungibile che la rende unica al mondo. In questi tempi l’arte, l’NFT e il mondo della blockchain sembrano essere sempre più intrecciati tra loro, ma in questo caso fa ingresso per la prima volta nel discorso una tematica ambientale di primaria importanza. L’opera è in vendita all’asta su nft.zonproductions.com: l’intero ricavato sarà devoluto a Earth Day Italia per approfondire la sensibilizzazione alle tematiche del rispetto del pianeta e della sostenibilità ambientale che la sede italiana dell’ONG di Washington porta avanti da anni.

L'opera di digital art_credits Courtesy of Press Office
L’opera di digital art_credits Courtesy of Press Office
Il duo creativo Motorefisico_credits Courtesy of Press Office
Il duo creativo Motorefisico_credits Courtesy of Press Office

In questa opera digitale di Motorefisico e Zon Productions per Earth Day è possibile assistere a una forma creativa di data visualization. I dati, estrapolati da worldindata.org, sono stati utilizzati in fase di programmazione dell’opera per mostrare in maniera simbolica il mutamento che la Terra ha vissuto dalla fine dell’800 fino ai giorni nostri a causa di due varianti di dati: l’emissione di CO2 e l’inquinamento provocato dalla plastica. Il dato relativo all’emissione di CO2 è rappresentato da un progressivo incremento dei picchi rossi all’interno del pianeta – indicativi del surriscaldamento globale – mentre la crescita dell’inquinamento da plastica priva il mare del suo colore blu, rendendo gradualmente la superficie del pianeta interamente marrone. L’anello in movimento intorno al pianeta rappresenta lo scorrere del tempo.

L'opera di digital art_credits Courtesy of Press Office
L’opera di digital art_credits Courtesy of Press Office
L'opera di digital art_credits Courtesy of Press Office
L’opera di digital art_credits Courtesy of Press Office

Tutti i dati sono visualizzabili per esteso in alto a sinistra: la variazione dei numeri si ricollega in ogni istante agli effetti grafici prodotti sull’immagine 3D del pianeta al centro dell’opera. Motorefisico è un duo di artisti composto da Lorenzo Pagliara e Gianmaria Zonfrillo, entrambi architetti e designer romani. Le loro opere, sia fisiche che digitali, hanno fatto il giro del mondo: da Wynwood a Miami, fino al Nike Store di Seoul, passando per i Birmingham Commonwealth Games, la firma geometrica di Motorefisico è riconoscibile a prima vista in ogni applicazione, che si tratti di decorazione di facciate, interior design o installazioni. Con l’opera NO PLANET B Motorefisico debutta nel mondo della crypto art e dell’NFT.

Motorefisico: «La sfilata del futuro? Sarà contaminata dalla Digital Art»

Un singolare métissage tra arte digitale e street con esperienze optical fantascientifiche nelle opere visual del duo creativo romano formato dai designer Gianmaria Zonfrillo e Lorenzo Pagliara che, dal 2015, con “Motorefisico” hanno conquistato il panorama italiano e internazionale grazie alle loro installazioni visive che guardano alla pixel art di Krayon e ai pattern di Sten & Lex. Tra contaminazioni urban e psichedeliche. Un sogno nel cassetto per la coppia di artisti? La sfilata di moda del futuro.

Partiamo dal nome

«Desideravamo un nome italiano di senso compiuto,. Il “motore fisico” è la traduzione delle leggi della fisica nei vari mondi virtuali creati dall’uomo»

Gli artisti ai quali vi ispirate?

«Street artist contemporanei che lavorano sulla composizione visiva e optical.  Ci piacciono molto i pattern di Sten & Lex e la pixel art di Krayon per quanto riguarda la Street Art italiana. A livello mondiale ci lasciamo ispirare da Felipe Pantone e Cruz Diez. Per  la parte digital guardiamo spesso i lavori dei Quiet ensemble (Italia) e dei 404.zero (Russia)».

Cos’è  l’arte digitale?

«Ci sono diverse forme di arte digitale,  tutte passano dall’utilizzo di dati campionati da uno strumento e trasformati da un computer. Quando si realizza un’installazione interattiva si usa un sensore di movimento che fornisce i dati al computer che le trasforma in immagini»

I lavori ai quali vi sentite più legati?

«Siamo legati un po’ a tutti i nostri lavori, ognuno ha la sua storia dietro. Siamo molto affezionati alla scalinata di 300 metri quadrati che abbiamo realizzato a Miami, sia per la grande metratura che per l’importanza della location: il Mana Wynwood Convention Center. L’opera è stata realizzata in occasione del III Points Festival, essere all’interno di una kermesse di queste proporzioni è sempre un’esperienza meravigliosa».

Chi è la mente e chi il braccio tra voi due?

«Lavorando insieme ci si divide i ruoli, in ogni lavoro ognuno dei due ha delle cose che fa più spesso, ma siamo sicuramente entrambi mente e ancor più braccia. Li alterniamo a seconda della tipologia di progetto».

Realizzate fantascientifici allestimenti site specific.

«Si tratta di installazioni legate al luogo in cui si trovano e richiedono una grande quantità di sopralluoghi per rilevare la location, in aggiunta ci vuole molta progettazione. Operiamo su installazioni cinetiche o luminose, solitamente composte da sottili fili di tessuto. L’obiettivo è creare un oggetto geometrico immersivo che cambia in base alla prospettiva di osservazione.

Avete  mai pensato di creare installazioni per i fashion show? 

«Sì, sarebbe un’opportunità molto stimolante quella  di realizzare allestimenti per il mondo della moda, per il momento non è ancora accaduto. I nostri brand preferiti? Marcelo Burlon, Iris van Herpen e Gareth Pugh».

Come sarà la sfilata di moda del futuro?

«Un fashion show contaminato dalle più moderne forme di arte digitale e installative.  Col passare del tempo le influenze estetiche offerte da questi mezzi diverranno immersive e coinvolgenti».

A cosa state lavorando?

«Inizieremo presto il cantiere di Healthy Color, il nuovo locale del rapper Sfera Ebbasta, il calciatore Andrea Petagna e del creative director Marcelo Burlon. In parallelo pensiamo ad un progetto in realtà virtuale che sarà svelato entro dicembre. E  siamo già all’opera come consuetudine su alcune  installazioni natalizie».

 

 

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