Archivi tag: Gay Village

Dopo il successo all’OFF OFF Theatre di Roma, torna al Gay Village la pièce “Generazione Disagio”

Dopo il successo invernale all’Off Off Theatre di Roma e le oltre 100 repliche sold out in giro per l’Italialo spettacolo “Dopodichè stasera mi butto”, arriva al Gay Village di Roma il 29 giugno, con gli attori di Generazione Disagio, la compagnia di teatro che ha coinvolto e fatto impazzire dal divertimento migliaia di persone, composta dagli incontenibili attori under 35 Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Andrea Panigatti e Luca Mammoli, insieme al regista e co-autore Riccardo Pippa.

Sul palco i quattro profeti del Disagio-Pensiero addestrano il pubblico alla loro dottrina: arrendersi al Disagio, accettarlo e coltivarlo attraverso vari prodotti pedagogici. Immaginate una sorta di gioco dell’oca dove un laureando, un precario e uno stagista si sfideranno per vedere chi riesce ad accumulare più sfighe e perciò più disagio. Con l’aiuto e la partecipazione dal vivo del pubblico in sala, i giocatori dovranno avanzare sul tabellone per accumulare Disagio, destreggiandosi tra prove collettive, prove individuali e caselle “imprevisti”.Obiettivo? una casella finale tutta da scoprire!

generazione-disagio_dopodiche-stasera-mi-butto_ph-laura-granelli_gayvillage3-1

 

NOTE DRAMMATURGICHE:

Le tematiche di disagio generazionalecrisi e voglia di cambiamento, vengono trattate con un meccanismo di ribaltamento paradossale: invece di risolvere i propri problemi o lottare per un mondo migliore i personaggi si abbandonano piacevolmente al Disagio, lo difendono e orgogliosamente lo praticano con disciplina. “Non sarai tu a risolvere l’inquinamento ambientale separando la carta dalla plastica, non porrai fine alle guerre, non salverai il panda dall’estinzione. Il mondo non dipende da te. Dunque perché preoccuparsi? Se non hai aspettative non rimarrai deluso. Balla, bevi e fregatene del resto, che tanto poi si muore”. Nel testo proviamo a porre l’attenzione sull’attitudine autolesionista della nostra generazione.Preferiamo cullarci nei nostri problemi e sentirci comodamente impossibilitati a far niente. Ci deresponsabilizziamo e ci spegniamo. Affrontiamo il tema del suicidio per parlare dei nostri piccoli suicidi quotidiani: tutte quelle attitudini, piccole prassi e decisioni che ci fanno morire pian piano e che in qualche modo ci assolvono dal dover prendere posizioni, agire e reagire.Ridiamo insomma, di come siamo bravi a scavarci la fossa giorno per giorno, in compagnia dei nostri paradossi e ossimori: la nostra pubblica intimità, l’inerzia iperattiva, il confortevole precariato, i corpi immaginifici, la condivisione in solitaria e la volgare trascendenza.

generazione-disagio_dopodiche-stasera-mi-butto_ph-laura-granelli_gayvillage13-1 Courtesy of FabiSavona Press Office

 

GENERAZIONE DISAGIO

E’ un collettivo informale creatosi nel 2013 dall’incontro di Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Luca Mammoli, Alessandro Bruni Ocana e Riccardo Pippa. Dopo essersi conosciuti alla Civica Scuola D’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, hanno tutti percorso strade che li hanno portati a collaborare con diverse e importanti realtà del panorama teatrale nazionale. Anni dopo si ritrovano su proposta di Enrico Pittaluga, e a partire da una sua idea, danno vita collettivamente allo spettacolo: “Dopodiché stasera mi butto”. GENERAZIONE DISAGIO nasce come esigenza artistica di dare voce a tematiche di una generazione di mezzo altrimenti non rappresentata. Mosso dalla voglia di creare qualcosa di proprio, il gruppo si distingue fin da subito per la grande capacità di coinvolgimento e di attrazione di artisti, amici e collaboratori che prestano la loro opera e i loro consigli al progetto (video maker, illustratori, costumisti, scenografi e altri attori). GENERAZIONE DISAGIO non è una compagnia teatrale fissa, ma un luogo di incontro di diversi artisti che convergono per lavorare su tematiche condivise che cambiano da progetto a progetto. Si prefigge di essere aperto e sociale, popolare e inclusivo. GD si rivolge a una nuova collettività, una identità allargata, una classe sociale nell’era dell’annullamento delle classi sociali. GD parla di una condizione comune: l’avere fatto del disagio la nostra condizione abituale. Il gruppo collabora con molte realtà artistiche e culturali e al momento porta in scena i suoi due spettacoli “Dopodiché stasera mi butto” co-prodotto dall’associazione culturale Proxima Res e “Karmafulminien – figli di puttini” prodotto dal Teatro della Tosse di Genova.

generazione-disagio_dopodiche-stasera-mi-butto_ph-laura-granelli_gayvillage14- Courtesy of FabiSavona Press Office

Video Integrale

http://www.e-performance.tv/2015/05/generazione-disagio.html?m=1

Video Promo

https://www.youtube.com/watch?v=0hjh7lJd_Ek

Canale Youtube: Generazione Disagio

http://www.youtube.com/channel/UCjYvLTO0FXLBC3Jvgh1WXLw

Pagina Facebook

“Fashion for Theatre: the Masque of Beauty” – Quando la moda si lega al Teatro

Un trionfo di arti, dove l’amore per il teatro si traduce nella moda dando vita a una delle più interessanti rassegne di Viterbo, nell’ambito di “Quartieri d’arte”, in programma dal 4 settembre fino al 7 novembre e che prende il nome di “Fashion for Theatre: The Masque of Beauty”. L’originalità della manifestazione sta nella possibilità, da parte dello spettatore, di potersi portar via un pezzo di scenografia griffata.

L’evento, che celebra i 400 anni dalla morte di Shakespeare, è giunto alla sua XX edizione, in collaborazione con il “Gay Village”. Qui, diversi stilisti e designer sono stati coinvolti con lo scopo di dare vita alle loro creazioni basandosi sulle più famose opere teatrali, interpretandole con il loro tocco “fashion” personale. È stato chiesto a loro di contribuire alle produzioni teatrali in programma nel festival con la creazione di capi e accessori delle loro collezioni, ideate per interagire con le storie, le scenografie e gli artisti presenti.

Fashion for theatre
Fashion for theatre

Da Gianluca Ferracin e Andrea Masato per Edithmarcel, a Ewa Gawkowska & Malgorzata Szczsna per La Métamorphosé, fino a Anton Giulio Grande e Francesco Pimpinicchio per Might, Olga Sholoh, Carlo Alberto Terranova, Robert Vrzala e Alessandro Vulcano, con la straordinaria partecipazione di Giano del Bufalo e dello Chef Stella Michelin Salvatore Tassa.

Tutti hanno partecipato per dare vita a questo progetto, che riporta alla memoria i “masque” elisabettiani, come sostiene Gian Maria Cervo, direttore artistico del festival, dove gli spettatori, alla fine, potevano portarsi a casa un pezzo di scenografia. Lo stesso avverrà con i gadget che verranno dati al pubblico al termine di alcune rappresentazioni inserite all’interno della rassegna.

In effetti lo scopo generale “Fashion for Theatre” è proprio quello di partire dal teatro di una volta e associarlo alla moda, e quindi, di aver unito brand, stilisti e artisti europei agli autori e interpreti del teatro internazionale contemporaneo. Della serie, “quando l’unione fa la forza”. Ed è proprio questa unione che rende “Fashion for Theatre: The Masque of Beauty” una realtà multiculturale che, a livello internazionale, spazia dalla cultura, alla moda, per un evento imperdibile e innovativo.

Fashion for theatre
Fashion for theatre

L’evento è a cura di Giuseppe Giulio, Leila Tavi e Yuliya Galycheva , con la partecipazione della Rinascimentiamo Gallery e della GB EditoriA e la collaborazione di Lorenzo de Witt,Sarah Mataloni e The London Chef Matthew Drummy ed infine con la partecipazione straordinaria del maestro T Kode.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...