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Francesca Castagnacci, quel sofisticato amore per il design

Tutto parte da una suggestione, un sentire tradotto con schizzi e acquerelli in una storia che guida verso la morfologia ispiratrice. È così che Francesca Castagnacci, classe 1982, dopo una ricca formazione attraverso una laurea in design d’oreficeria presso la facoltà di Architettura e un ricco bagaglio culturale, grazie alla ricerca di nuove fonti d’ispirazione, culture e mondi a confronto attraverso i suoi viaggi, asseconda la sua vena artistica affacciandosi al mondo della moda.

Francesca Castagnacci Collection - Courtesy of Press Office
Francesca Castagnacci Collection – Courtesy of Press Office

Spinta da importanti riconoscimenti come la borsa di studi Ferragamo per il master Polimoda e la vincita di importanti concorsi, i suoi disegni visionari si trasformano in borse e scarpe, oniriche ed evocative, ma al contempo audaci e innovative. E’ la sua ispirazione crescente e il desiderio di mettersi alla prova che spinge Francesca Castagnacci a presentare al pubblico alcuni pezzi della sua collezione. Da quel momento le sue creazioni, pezzi unici trasgressivi ma sofisticati, diventano oggetto iconico e di culto dei molti fashion addict.

Francesca Castagnacci Collection - Courtesy of Press Office
Francesca Castagnacci Collection – Courtesy of Press Office

Un successo questo, che ha lanciato di li a poco la nascente società e il brand stesso. L’incontro di Francesca con diverse realtà nel campo della ricerca applicata e dell’industria, e l’interesse di un fondo di investimento per le sue creazioni, ha dato vita nel 2014 ad un progetto con la conseguente nascita di Francesca Castagnacci srl. L’iniziativa, che vede coinvolte competenze del Made in Italy, permette la massima libertà espressiva e la completa possibilità di personalizzare gli accessori metallici curando particolarmente la qualità e l’innovazione del prodotto finale. Dall’universale al particolare, la filosofia e la ricercatezza delle sue creazioni si trasmettono nel suo stile che incanta e convince. Innovazione, eccellenza ed esclusività sono alla base della scelta dei materiali per le sue collezioni.

Francesca Castagnacci Collection - Courtesy of Press Office
Francesca Castagnacci Collection – Courtesy of Press Office

Prodotti unici e qualità dell’artigianato italiano unito a materiali inediti e a dettagli tecnologici fanno del marchio un prodotto originale dall’alto contenuto emozionale. Ogni sua creazione trae ispirazione dallo studio delle forme, sintesi di ricerca concettuale e progresso. Accostamenti asimmetrici tra figure e materiali sono il filo conduttore della collezione, tra tonalità decise e colori neutri.

Francesca Castagnacci Collection - Courtesy of Press Office
Francesca Castagnacci Collection – Courtesy of Press Office

Forme nelle forme, gusci da cui emergono materie preziose e inaspettate. L’esclusività viene espressa in ogni dettaglio da forti texture e geometrie, dall’altissima qualità nella scelta dei pellami e delle stoffe fino alle finiture. Elementi pregiati e inconsueti a volte si accostano a pelli di origine ittica e tessuti dalla forte componente tecnologica contenenti ad esempio fibre ottiche luminose.

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L’accessorio metallico è realizzato come un pezzo unico di gioielleria, direttamente ideato e disegnato da Francesca, rispettando gli ampi standard qualitativi, come l’impiego di trattamenti nickel e piombo free. Elemento figurativo per eccellenza è l’anello, simbolo della costante ricerca di perfezione e della complessità divenuta forma, che si evolve nel particolare stilistico della catena, elemento funzionale e distintivo della collezione di borse.

Francesca Castagnacci Collection - Courtesy of Press Office
Francesca Castagnacci Collection – Courtesy of Press Office

Una collezione la sua che diventa parte integrante della donna che la indossa. Si sviluppa e si avvolge esaltandone l’eleganza del polso grazie alla praticità del manico e dalla forza espressa dall’accurata scelta delle minuzia. Un design racchiuso in forme sinuose e audaci, si identifica nella donna alla quale il brand si ispira, decisa forte, ma al contempo femminile e di gran classe.

Francesca Castagnacci Collection - Courtesy of Press Office
Francesca Castagnacci Collection – Courtesy of Press Office

Francesca Castagnacci è sinonimo di garanzia e qualità del prodotto, ma sopratutto dell’accurata ricerca con cui è stato ideato e realizzato. Ogni pezzo delle sue collezioni è contrassegnato da un TAG elettromagnetico, un’impronta digitale unica e irriproducibile, che grazie all’aiuto dello smartphone può veicolare e riprodurre contenuti mirati tramite tecnologia NFC garantendo l’autenticità del prodotto. Il suo è un design essenziale studiato su forme e volumi, dove eleganza e particolari stupiscono ed affascinano. Un design dove ogni sfumatura è strettamente ricercata per una donna che sa osare con sofisticata classe e raffinatezza.

God save my bag. Che mondo sarebbe senza la borsa?

Molte donne le cambiano tutti i giorni, altre preferiscono sempre le stesse e alcune addirittura non le usano per paura di sciuparle. Infondo nessuna signora può farne davvero a meno, nessuna rinuncia alla borsa! Guai a definirle semplici accessori da abbinare en pendant con le scarpe. E’ un oggetto indispensabile, contiene ciò che di più privato si vuole portare con sé e rappresenta uno dei dettagli più importanti del total look. Gli uomini non ne capiscono. Le distinguono solo per le dimensioni, ignorando che analizzandole si può dedurre il carattere di una donna e dal contenuto se è creativa o più pratica. Non immaginano neanche quanto può essere difficile acquistarne una.

 

by Pexels
by Pexels.

Scegliere una borsa è come scegliere una compagna: è una cosa seria! Va guardata, provata più volte e immaginata nelle più svariate situazioni: anche sopra un tavolino di un bar deve essere perfetta. Ogni borsa ha un suo carattere e quando una donna trova quella più compatibile e affine al proprio, scocca l’amore. Amore sempre esistito. Dai bauli alle cappelliere, questi alleati del gentil sesso, sono stati i compagni di viaggio perfetti, chic e funzionali. Nonostante siano cambiate epoche e mode, la borsa resta lì, pronta a essere stretta, mostrata e ostentata come fosse un diamante. E’ questo il caso delle it-bag. Borse che hanno subìto il trascorrere del tempo senza mai perdere il proprio valore, essendo considerate ancora oggi come dei must have. La prima sicuramente è la Birkin, creata da Hermes per Jane Birkin accontentando la sua richiesta di una borsa da viaggio comoda ma elegante. Il valore attuale supera i 6000 euro e le liste d’attesa sono lunghe anni.

Baguette Fendi
Baguette Fendi

Più reperibile, ma ugualmente costosa, la Chanel 2.55 ricordando la sua infanzia. Una delle prime borse portabili a tracolla, in pelle trapuntata perfetta sia con un tubino nero che con tailleurs in jersey. Lo Speedy di Louis Vuitton indossato da Audrey Hepburn, resta l’oggetto del desiderio della maggior parte delle teenager. La Baguette Fendi è diventata il simbolo di una maison, che la ripropone in ogni collezione, rielaborandola in materiali diversi. Ad ogni donna la sua borsa. Preziosa o presa in saldo, vintage o recentissima, la cosa che più conta è che riesca ad esprimere qualcosa di chi la indossa: il carattere, il suo alter ego e qualcosa anche di immaginabile.

 

 

“7 bags for 7 cities”, il fashion contest firmato Versace

7 Bags for 7 Cities è la sfida lanciata da Versace, la celebre maison italiana. La protagonista è la nuova IT-bag, l’iconica Palazzo Empire. Una borsa elegante e sofisticata ma allo stesso tempo pratica. L’obiettivo del concorso è stupire la giuria, la quale sceglierà gli scatti più originali delle 7 città selezionate: l’effervescente Milano, la misteriosa Pechino, l’affascinante Hong Kong, la romantica Parigi, la passionale San Paolo, l’inarrestabile Tokyo e infine, la città che non dorme mai, New York.

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L’intento della casa di moda è impreziosire e reinterpretare la borsa grazie ai dettagli più affascinanti delle iconiche città. Andare alla scoperta degli angoli più suggestivi che rappresentano le varie metropoli, inquadrarli e catturarli in un’immagine.La maison realizzerà così delle versioni personalizzate delle Palazzo Empire Bag. Dieci bag di ogni metropoli daranno vita ad una ‘limited edition’ da non perdere. Il progetto di Versace è cosmopolita. Parla di storie, viaggi, emozioni. Ma anche di lusso, rappresentato dalla celebre bag sulla quale troneggia la testa di Medusa, simbolo del brand e di una maison che vanta una storia importante.

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Una storia che si ripete ad ogni nuova collezione, attraverso l’estro e il carisma di Donatella Versace. Un’eleganza glamour che ha modificato il modo di intendere la moda. Grazie al contest, ognuno di noi potrebbe far parte della storia di questa grande maison che tiene alto il Made in Italy in tutto il mondo.

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Quindi, se vi trovate in una di queste destinazione, centrate l’obiettivo e inviate la vostro foto al sito palazzoempire.versace.com, il termine del contest è previsto per il prossimo 16 maggio. Il risultato sarà la realizzazione di dieci pezzi per ogni metropoli. Le borse realizzate con gli scatti vincenti, saranno messe in vendita negli store Versace delle sette metropoli protagoniste del concorso. E a settembre, i vincitori possono assistere alla sfilata di Versace Spring Summer 2017. Non resta che augurare, buona fortuna!

Your OptiCar Illusion. Quando la borsa è in pendant con l’auto

La parola d’ordine della moda 2016? Personalizzazione. Non più solo camicie con monogramma o foulard ricamati col proprio nome: sta arrivando Your OptiCar Illusion, il progetto che rende customizzabili (e abbinabili) borsa e…macchina.

4 Patty Toy di Braintropy abbinate a 4 Fiat 500
4 Patty Toy di Braintropy abbinate a 4 Fiat 500

Braintropy e Motor Village Italia hanno stretto una partnership che vuol far andare a braccetto la necessità tutta femminile di un armadio straripante di shoppers e tracolle e la voglia, notoriamente maschile, di rendere il proprio veicolo un’estensione di se stessi. È così che 4 Patty Toy, borse con pattina intercambiabile, si ammantano di stampe optical, esattamente le stesse che possono essere utilizzate per decorare il cofano della propria Fiat 500. La palette di toni e texture fa venire nostalgia degli anni 60: dai colori primari decorati a cerchi concentrici ai grafismi in bianco e nero

Grafismi black and white per 500 e Patty Toy
Grafismi black and white per 500 e Patty Toy

Un progetto come Your OptiCar Illusion sembra nascere, per sua stessa natura, su ruote. Per questo la sua promozione sarà itinerante: i Motor Village di Palermo (12 maggio), Torino (19 maggio), Napoli (26 maggio) e Roma (9 giugno) ospiteranno le 4 tappe del tour, ognuna animata dagli artisti di Italia’s got Talent. Madrine e dispensatrici di consigli di stile saranno 4 influencers esperte nel rendere virali le nuove tendenze: Catherine Poulain, Valentina Marzullo di The Chic Attitude, Alessia Sica di The New Art Fashion e Laura Comolli di Purse & I.

Da sinistra: Catherine Poulain, Valentina, Alessia Sica, Lucia Comolli
Da sinistra: Catherine Poulain, Valentina Marzullo, Alessia Sica, Lucia Comolli

Non stupisce che, in un’epoca in cui impazzano fast fashion e mode-lampo, la tendenza sia quella di rallentare, prendersi il tempo di giocare con gli abbinamenti, porre il proprio sigillo di riconoscibilità su ciò che si indossa e, perché no, su ciò che si guida. Mentre l’omologazione spaventa, il pezzo iconico attira. Non è un caso che ad essere scelta per questo progetto sia stata la Fiat 500, da qualche anno tornata alla ribalta come auto-status symbol di attitudine modaiola nel traffico metropolitano, ad alto tasso di customizzazione pur essendo accessibile alla maggior parte delle tasche. È ancor meno un caso che lo sfondo di Your OptiCar Illusion siano i Motor Village, saloni in cui l’acquisto di un’auto diviene sempre più un’esperienza disegnata sulle esigenze del cliente.

Bags vs cars
Bags vs cars

Il fulcro del progetto sono però senza dubbio le borse: i veneti di Braintropy cavalcano l’onda dell’accessorio componibile, ma senza andare a confondersi con gli illustri conterranei di O Bag. Le Patty Toy nascono come chicca da collezione, accostano materiali agli antipodi come tessuto gommato, suede e cavallino, attirano con decine di colori e texture diversi e spingono alla creatività  nell’abbinamento, richiamando già dal nome l’energia entropica alla quale la mente umana può dare forma.

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Personalizzare significa creare qualcosa di unico, – racconta Salvio Rollo, designer di Braintropyqualcosa che ci appartiene, che è dentro di noi. È questo il concetto di Patty Toy, che oggi si evolve, grazie a Motor Village Italia. Lo stile è fatto di dettagli ed il successo è nel dettaglio”.

Studio Krukru: le borse in feltro che strappano un sorriso

Ironia, gioco, buonumore. Così si può definire un progetto che nasce da una passione per diventare un vero e proprio lavoro. Studio Krukru è un piccolo studio di design formato da due ragazzi russi, Lyuba e Max, che dal 2010 realizzano borse dalle forme più originali.

 

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Dal guantone da box al violino ; dal logo di Instagram alla torre Eiffel: l’obiettivo è quello di divertire e ricreare quell’atmosfera ludica in grado di riportarci alla leggerezza e alla vivacità dell’infanzia. Le borse, di varie dimensioni, sono tutte realizzate tramite una macchina da cucire regolata “con amore e attenzione ai dettagli”, come ci tengono a sottolineare i due designer i quali puntano alla qualità e alla precisione della sartorialità di un tempo. I materiali scelti sono tutti naturali, come il feltro: materiale umile, sì, ma anche versatile e sostenibile.

 

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Attualmente le borse si possono acquistare su etsy.com, sito di e-commerce che permette agli iscritti di mettere in vendita prodotti artigianali e/o vintage.

 

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Un oggetto sopra le righe, difficile da abbinare e apparentemente impossibile da portare. Adatte a personalità eccentriche o a chi ha voglia di osare, le borse dello Studio Krukru fanno sorridere e divertire. Diventate un piccolo caso sul web, puntano a sorprendere chi le scopre.  Strappare un sorriso nella monotonia quotidiana, questa l’intenzione dello Studio Krukru. E non si può dire che non ci riescano.

Loewe sbarca in Italia. A Roma il primo negozio monomarca.

boutique-roma-12-49405_0x440Il marchio iberico Loewe, amato da celebrità e it girls è appena sbarcato in Italia e più precisamente in Piazza di Spagna, cuore dello shopping romano. Da oggi tutti (o quasi) potranno indossare con più facilità le creazioni della griffe nata nel 1846 a Madrid dalla sapienza di Enrique Loewe Roessberg, artigiano pellettiere di origine tedesca innamorato della Spagna. All’epoca la scelta cade su Madrid dove Roessberg inizia a produrre le proprie creazioni che ben presto diventano uno status-symbol tra i membri dell’aristocrazia e della borghesia locale tanto da ricevere la nomina di fornitore della Casa Reale di Spagna durante il regno di Alfonso XIII. Alla fine degli anni ’30 la boutique sulla Gran Via di Madrid diventa il centro pulsante della moda dell’epoca.

Negli anni sessanta la maison supera i confini nazionali diventando famosa per i materiali e i pellami utilizzati, specialmente la nappa e il camoscio, entrambi pregiati. In questo periodo inizia anche la produzione di accessori, parallelamente alle collezioni femminili ready-to-wear . Poco dopo è la volta di quelle maschili.

boutique-roma-3-1447303_0x440Nel 1996 Loewe entra a far parte delle scuderie del Gruppo LVMH.

Oggi, attrici come Naomi Watts, Rosamunda Pike, Charlize Theron e la modella Kate Moss sono fan della maison e dimostrano di apprezzare la creatività di Staurt Vevers, direttore artistico della maison dal 2008, a cui si deve il ritorno al successo del marchio.

Nell’elenco delle fan c’è anche l’attrice italiana Cristiana Capotondi, una delle invitate alla serata romana di inaugurazione. Per l’occasione è stato organizzato uno spettacolo di flamenco di Estrella Morente, la cantante protagonista del film Volver di Pietro Almodóvar.

La nuova boutique è stata progettata dall’architetto Peter Marino e si sviluppa su una superficie di 300 metri quadrati.

Il primo flagship store italiano è raffinato e accogliente. L’allestimento richiama l’eleganza tipica di questo marchio di pelletteria di lusso: tende in pelle e pareti bianche con sfumature oro.

Il piano terra ospita borse, pelletteria di piccole dimensioni, foulard, cinture e le immancabili collezioni di occhiali per lei e per lui. Il primo piano che si affaccia sulla scalinata di Piazza di Spagna ospita invece i camerini, una sala vip, il prêt-a-porter, la collezione Loewe Leather Icons e l’Amazona Atelier, dove è possibile acquistare uno dei must della collezione Loewe primavera estate di quest’anno, la Amazon Bag.

amazon bagNata nel 1975, alla fine dell’era di Francisco Franco e nel pieno di un clima nazionale di ottimismo e speranza, oggi questa borsa viene riproposta al suo pubblico attento e selezionato in una versione realizzata in nappa pregiata dai colori pastello luminosi.

Finalmente in Italia lo stile, l’eleganza e la qualità dei materiali della maison madrilena!

Bad-Belle: la nuova it bag di N° 21

Alessandro-Dell-Acqua_main_image_objectUn brand relativamente giovane, N° 21, che porta indelebilmente la firma del suo ideatore Alessandro Dell’Acqua, talentuoso stilista napoletano che ha reinventato il concetto di donna sulla passerella. Ogni capo è un omaggio a una grande diva del passato, ogni abito è un mix di eleganza e sensualità, dai tagli semplici e dalle nuance definite, come il cipria, il nude, il nero.

Una cifra che ritroviamo anche nella nuova collezione di borse, prodotta da Gilmar, che in toto rispecchiano la filosofia di Dell’Acqua: linee pulite, colori coerenti con la linea d’abbigliamento (cipria, nero e cappuccino i più rappresentativi, ma anche qualche spruzzata di giallo e rosso qua e là) e un design essenziale, che ne fanno già un must have in ogni cabina armadio che si rispetti. Iconica la Bad-Belle, un ossimoro nato dal contrasto dei materiali impiegati, in cui è racchiuso il suo destino: ‘cattiva’ per i dettagli in ottone galvanizzato e la tracolla in metallo che conferiscono quell’allure severa e ribelle; bella, invece, per le linee graziose, le forme minute, i colori da signorina bon ton e la morbidezza al tatto, data dalla pelle di vitello pieno fiore.

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Un inizio con il botto per il lancio della pelletteria firmata N° 21, che avrà una distribuzione mondiale, con lo scopo poi di estendere il progetto anche alla piccola pelletteria, prossima grande sfida di Alessandro Dell’Acqua.

FUCK!FAKE | Come riconoscere una borsa Louis Vuitton

Alcuni consigli su come riconoscere una borsa Louis Vuitton falsa:

Comprate sempre nei negozi o sul sito web ufficiale: se volete essere sicuri di quello che state comprando, recatevi in uno store Louis Vuitton. Potete trovare sul sito web ufficiale tutti i negozi dislocati sul pianeta. Da circa un anno poi è attiva sul sito la sezione di e-commerce, molto affidabile.

Le borse di Louis Vuitton inoltre sono realizzate con un unico pezzo in canvas. Se avete in mano una borsa con una cucitura che attraversa la parte superiore, è “taroccata”.

La L e la V non sono perfettamente sovrapposte, ma quasi incatenate, la L è leggermente più in basso della V.

I simboli LV sono simmetrici, centrali attorno ai disegni.

I manici e le rifiniture delle borse Louis Vuitton sono in vacchetta naturale. La pelle, quando si acquista una Monogram nuova, sarà quindi di colore  beige chiaro. Col tempo la vera pelle si ossida e scurisce. Se all’acquisto i manici e le rifiniture sono già scuri, è falsa. Come è falsa se col tempo la pelle non scurisce.

Attenzione ai dettagli e alle rifiniture, curate nei minimi particolari dalla maison. I manici e le rifiniture sono in vacchetta naturale beige chiara all’acquisto, ma con i bordi in rosso e le cuciture in giallo.

Il canvas Monogram nasce nel 1896 sull’idea di George Vuitton proprio per evitare che i competitor potessero copiare i bauli di Louis Vuitton: paradossalmente, oggi è proprio il Monogram a essere più copiato. Spesso i contraffattori sono diventati davvero abilissimi nel disegnare il Monogram, mentre a volte si può riconoscere subito che si tratta di un falso.

L’etichetta all’interno delle borse, è in pelle e riporta la scritta incisa Louis Vuitton Paris Made in France. All’interno della fodera c’è sempre un codice di riconoscimento del prodotto .

Le parti metalliche delle borse Louis Vuitton sono in ottone dorato. Toccandole, sono abbastanza pesanti.

Diffidate da borse con prezzi e cartellini attaccati, spesso mostrati dagli imbonitori che vi vogliono rifilare il tarocco come garanzia di originalità. Una borsa originale non è coperta da plastica, nemmeno attorno ai manici e viene venduta dentro a un sacchetto di tela che riporta in nero il nome della maison.

Controllate i dettagli: il marchio LV è dipinto a mano, non stampato. Ed è impresso anche in ciondoli e chiusure.

I fiori e le stelle tipici delle stampa di Louis Vuitton hanno 4 punte, mentre in quelle taroccate spesso sono 5.

I manici non sono incollati tra loro ma cuciti, e la qualità conta, provate a staccare dei manici da una borsa LV è pressochè impossibile, mentre in quella contraffatta è piuttosto facile.

LOUIS VUITTON SPEEDY:

Le misure disponibili della Speedy sono 25-30-35-40 e corrispondono ai cm di larghezza della borsa.

Nella Speedy dimensione 30 il monogramma LV si ripete nel “corpo” della borsa 4 volte per ogni riga –orizzontalmente- per 8 colonne –verticalmente- considerando l’unico pezzo di tela. Ovviamente si vedono 3 righe sul davanti (ogni riga formata da 4 LV), 2 righe nella parte sotto e altre 3 righe nella parte dietro.

All’interno della Speedy 30 si trovano 2 cartellini, semplicemente appoggiati, senza nessun filo, non legati in nessun modo.
Uno è color crema di circa 3×6.5 cm, con scritto da entrambi i lati LOUIS VUITTON a capo piccolo MALLETIER A PARIS in piccolo, incorniciato in un rettangolino e in alto al centro. Sotto il rettangolo, da un lato del biglietto c’è scritto Coated fabric – Cowhide leather trim , dall’altro lato invece la stessa scritta ma in francese: Textile enduit – Garnitures cuir de vachette . Le scritte sono marrone scuro.
L’altro cartellino è più simile ad un’etichetta, ha anche un foro di lato, ma non ha fili di nessun tipo. E’ bianco, misura circa 8,5×4,5 cm. In alto a sinistra c’è scritto SPEEDY 30. Al centro c’è un codice a barre con a sinistra un disegno della borsa. Sopra e sotto il codice a barre c’è il codice alfanumerico che si legge anche sulla ricevuta (ma non è come quello all’interno della borsa!). E’ composto da una M e 5 numeri. Sopra è più grande, sotto invece è piccolo e in mezzo a due asterischi. In basso sulla sinistra c’è scritto MONOGRAM. Dietro è tutto bianco, senza nessuna scritta.

Le parti laterali hanno 2 LV uno accanto all’altro che si ripetono verticalmente per 3 colonne.

I manici in vacchetta naturale devono essere molto corti.  La Speedy, infatti, viene portata al gomito e non sulla spalla.

Le cuciture di colore giallo devono essere perfette e senza errori.

Gli ottoni  devono essere rettangolari, dorati ed opachi.

La linguetta laterale sinistra deve avere scritto:

1° riga: LOUIS VUITTON

2° riga : PARIS

3° riga: made in france

La linguetta laterale destra deve avere il buco per il lucchetto.

Entrambe le linguette devono essere in pelle di vacchetta naturale con un doppio profilo, cioè la pelle sul bordo ha una riga in rilievo.

Cerniera dorata. Zip con pezzo di vacchetta forata per lucchetto.

Lucchetto. Da una parte logo LV. Dall’altra Louis Vuitton made in france.

Tondini sotto i manci dorati con inciso LOUIS VUITTON.

Profili pelle color rosso scuro.

ATTENZIONE! La borsa Speedy è un bauletto e la base è più larga della parte superiore. I due monogrammi più in alto sono qui leggermente tagliati dal bordo. Si tratta di un taglio lieve che riguarda la parte sporgente della V.

PELLAMI:

Tela Monogram: classico LV marrone

Tela Damier Ebene: quadratini neri & marroni

Tela Damier Azur: quadratini bianchi e azzurri

Pelle Epi: pelle rigata con incisione LV sul fondo

Tela Monogram Multicolor: monogramma bianco o nero con simboli colorati

Questi sono solo alcuni dei tanti consigli su come riconoscere una borsa Louis Vuitton falsa.

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