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Aleph Rome Hotel, una galleria d’arte nel cuore della Capitale

L’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton, raffinata struttura nel cuore di Roma, prosegue il suo percorso attraverso l’arte con una nuova imperdibile mostra.

Dopo il successo delle precedenti esposizioni dedicate alle opere di Tommaso Cascella, Giuseppe Modica e di Pino Procopio, l’Aleph Rome Hotel inaugura ora la mostra curata da Gabriella Perna con una selezione tratta dalla collezione de La Galleria d’Arte Purificato.Zero.

La mostra all’Aleph Rome Hotel
La mostra all’Aleph Rome Hotel

La Galleria vanta un’attività storica, che prende vita già dagli anni Settanta, e svolge una costante e vivace promozione culturale nella realtà nazionale ed internazionale. Il sostegno di artisti di grande talento è il principale obiettivo che viene costantemente perseguito da Pino Purificato, e sarà la linea conduttrice anche in questa occasione per la mostra presso l’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton a cura di Gabriella Perna.

Il perfetto risultato estetico, la più alta qualità e una rigorosa professionalità accompagnano da sempre le iniziative della Galleria, che esprime il meglio della produzione dei nostri tempi. Ogni opera selezionata dalla Galleria Purificato.Zero, risponde a criteri esclusivi e di particolare valore, frutto di controlli e garanzie che offrono il massimo dei risultati.

Giovanni Tommasi Ferroni, Elena Tommasi Ferroni e Maya Kokocinski, che espongono alcuni loro lavori in questa occasione, sono il magistrale esempio di autori dalle grandi doti che hanno raggiunto l’eccellenza nella loro arte pittorica, con alle spalle un passato familiare artistico che ne ha sicuramente segnato il passo.

La mostra all’Aleph Rome Hotel
La mostra all’Aleph Rome Hotel

Un meraviglioso percorso espositivo di sette opere, due opere di Elena Tommasi Ferroni: “Guarda adesso il mio cappello (dal Don Giovanni di Mozart)”, Olio su tela, cm 80×100 e “La scarpetta rossa (Cenerentola)”, Olio su tela, cm 80×90; tre opere di Giovanni Tommasi Ferroni: “Variazione sul tema di Antiope”, Olio su tela, cm 70×100, “Il ratto d’Europa”, Olio su tela, cm 70×100 e “Paesaggio iperrealista con visione mistica”, Olio su tela, cm 50×70. Infine, due opere di Maya Kokocinski Molero: “Pensieri lontani”, Olio su tela, cm70x100 e “L’indovino”, Olio su tela, cm 50×65.

Valeria Fruscio, direttore generale dell’Aleph Rome Hotel ha dichiarato:“Sono entusiasta di accogliere la mostra di questa importante Galleria d’Arte, così che i nostri ospiti possano essere coinvolti dall’idea del bello che le opere in mostra trasmettono. Mentre percorreranno la lobby dell’hotel, vivranno un momento di immersione nella cultura, per una riflessione profonda che vada al di là del senso estetico”.

Gli Artisti:

Giovanni Tommasi Ferroni discende da una famiglia d’arte. Suo nonno, padre, sorella e zio sono tutti pittori e scultori di talento e così porta avanti la tradizione di una famiglia di artisti che risale a molte generazioni. Da bambino frequentava regolarmente lo studio del padre, Riccardo Tommasi Ferroni, dove imparava a dipingere. I suoi dipinti rappresentano un mondo pieno di fantasia dove si uniscono spunti moderni ad elementi classici che fanno parte della sua cultura.

Elena Tommasi Ferroni, fin da giovane frequenta con l’atelier del padre, Riccardo Tommasi Ferroni, e con lui inizia a dipingere. Per definirla con una citazione del critico, storico dell’Arte Claudio Strinati, artista “[…] precisa ma disincantata osservazione della Realtà, con uno stile personalissimo e infallibile […] carico dell’autentico piacere del vedere oltre le apparenze immediate […]”.

La mostra all’Aleph Rome Hotel
La mostra all’Aleph Rome Hotel

Maya Kokocinski è un’artista cilena naturalizzata italiana, inizia nello studio del padre, il pittore figurativo Alessandro Kokocinski. La sua arte figurativa, legata all’utilizzo delle tradizionali tecniche pittoriche, sono alla base della sua poetica. Le atmosfere oniriche e le immagini sognanti rimandano alla grande pittura spagnola dei secoli passati. La poesia della sua pittura è stata celebrata da diversi premi e riconoscimenti nel corso degli anni.

La mostra è visitabile senza prenotazione fino al 16 aprile.

Photo credits Courtesy  of Press Office 

Stati di materia. Se il gioiello diventa scultura

Una nuova idea di design del gioiello per la collezione di ELGioielli. Le creazioni, soprattutto in bronzo e ottone, arricchite da preziosi inserti in vetro, rappresentano la sintesi di arte e scultura, grafica e architettura, ispirata dall’arte di El Lissitzky.Un lavoro artigianale, minuzioso, il cui focus è la ricerca e il dettaglio, il movimento e la composizione. Gioiello quindi come concetto, ma anche frutto di un attento studio della materia, un gioco prezioso di arti e materiali, di astrazione e di concretezza.

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Stati di materia”è la nuova mostra della galleria romana SpazioCima, in via Ombrone 9. L’esposizione inaugurerà domani, mercoledì 3 maggio, e sarà visitabile sino a venerdì 5 maggio, dalle ore 15:30 alle 19:30. Ingresso gratuito. La mostra, organizzata e curata daRoberta Cima, propone le creazioni più belle del brand. In occasione della mostra presso la galleria SpazioCima sarà presentata inoltre la linea Leatherbrass, nata dal connubio tra pelle e ottone.

In contemporanea, sino al 12 maggio, la galleria SpazioCima espone le creazioni del ritrattista Roberto Di Costanzo, della pittrice Giusy Lauriola e dell’artista russo Petr Shevchenko.

Anello Hole
Anello Hole

LA STORIA DI EL –EL racconta di relazione tra le parti, di ciò che si mostra in luce e ciò che si nasconde nell’ombra, di equilibri instabili, tensioni fragili, nodi incerti o traiettorie interrotte, metafore da indossare di un gioco di competizione tra pesi, materie, colori in cui non vince il più forte. EL nasce dall’ideazione e dalla produzione di: Marina Migneco, architetto, e Isabella Attanasio, graphic designer.

I MATERIALI – I materiali che prevalgono, infatti, sono ottone e bronzo, con variazioni di finiture e cromie. Sono presenti inserti di vetro filato di Murano, tessere e tocchetti di smalto vitreo realizzati nelle storiche fornaci veneziane, il tutto elaborato in un’ibridazione tra materiali naturali e produzione industriale, tra lavorazione a mano e in serie. Solo su richiesta, invece, la possibilità di tradurre, parzialmente o totalmente, le creazioni in oro. I gioielli sono esclusivamente realizzati in Italia, tra Catania e Venezia.

“Siamo partiti dai principi dal costruttivismo russo di Lissitzky – spiegano Marina Migneco e Isabella Attanasio –che prevedeva la possibilità di tradurre oggetti pensati su carta in oggetti da vivere quotidianamente. Le nostre creazioni sono incastri, piccoli ingegni meccanici, e sono oggetti cinetici. Il movimento del corpo, infatti, asseconda e amplifica il gioiello, traducendo in tal modo la forma in vissuto. Entrano poi in ballo il colore, la composizione, il materiale: l’idea diventa reale. E questo aspetto artigianale si tramuta in industriale, pur non essendolo”.

LA MOSTRA – In contemporanea, sino al 12 maggio, la galleria SpazioCima espone le creazioni del ritrattista Roberto Di Costanzo, della pittrice Giusy Lauriola e dell’artista russo Petr Shevchenko.

ROBERTO DI COSTANZO – Ritrattista, illustratore, pittore, docente di storia del costume e disegno dal vero. Dopo l’ Accademia di Belle Arti di Roma indirizzo scenografia teatrale, spinto dal grande amore per il cinema, accede al prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove seguito dal Maestro costumista Piero Tosi, suo mentore, e dallo scenografo Andrea Crisanti, si diploma in scenografia, costume ed arredamento per il cinema. Contemporaneamente cresce il suo interesse per l’illustrazione che lo porterà a lavorare su importanti progetti editoriali.

Anelli MUV
Anelli MUV

GIUSY LAURIOLA – Nata a Roma nel 1960 e laureata in Lingue e Letterature Straniere  Moderne all’Università di Roma, sin da piccola ha sempre disegnato e dipinto. Ha frequentato l’Accademia di San Giacomo e ha preso lezione da due maestri privati che le hanno insegnato la pittura fiamminga e dei macchiaioli. Alla fine nel 2000 ha lasciato il suo lavoro e si è dedicata professionalmente solo alla pittura. La tecnica che la caratterizza è l’utilizzo di due strati: una tela sotto dipinta a olio e sopra una lastra di plexiglass con la stessa immagine per immaginare un quadro profondo che simuli il movimento e superi la bidimensionalità.

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PETR SHEVCHENKO – Nato a Mosca nel1986 in una famiglia caratterizzata da un forte background culturale internazionale, manifesta sin da piccolo l’amore per l’arte e per la pittura. Ho studiato in una scuola pubblica di Mosca fino all’età di 12 anni, poi ha proseguito in Svizzera presso la Beau Soleil. Si iscrive all’Università Internazionale di Ginevra, dove ha conseguito la laurea in Finance and Luxury Goods. Ha studiato anche Bachelor of Fine Arts and New Media in Grecia e Gran Bretagna. La sua espressione artistica è direttamente legata al suo interesse verso la metafisica, il mistero e l’inconscio.

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