Pitti Uomo Immagine 2012: parliamo di numeri.

Dopo il Louvre di Parigi è la volta degli Uffizi. Inaugurato il 19 giugno, il Pitti Immagine Uomo ha visto tra i suoi protagonisti più di mille marchi maschili tra gli stand della Fortezza da Basso e 75 femminili alla Dogana. Evento che ospita più di 30.000 persone l’anno, Pitti Immagine Uomo è ormai un appuntamento da non perdere per tutti gli addetti al settore. Ad aprire la cerimonia inaugurale Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine, Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia e il sindaco della città di Firenze Matteo Renzi.

courtesy of Valentina Ferrari

In questa occasione Gaetano Marzotto ha voluto ribadire come il made in Italy sia un valore aggiunto della nostra economia, in grado di farci competere all’estero a fianco dei grandi Paesi: “Sebbene il nostro Paese attraversi una crisi severa e subisca più di altri il periodo di congiuntura negativo, le variabili macroeconomiche stanno migliorando“.
I dati pubblicati dal WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, sembrano dare ragione alle parole di Marzotto. Il Trade Performance Index elaborato dal WTO e dall’UNCTAD per stabilire i paesi più competitivi del G-20 nell’anno 2010, individua infatti l’Italia al primo posto nei settori del tessile, dell’abbigliamento e della filiera cuoio-pelli-calzature, nonostante la forte concorrenza delle nazioni emergenti.
Timidi segnali di ripresa si avvertono anche dai dati sulle esportazioni nel settore dell’abbigliamento: dai 46 miliardi di euro del 2010 si è passati ai 52 miliardi del 2011 con una crescita del 12%. Considerando solamente il quadrilatero milanese, l’80% dei consumi avviene grazie ai turisti stranieri, soprattutto dell’Asia.
Il Pitti Uomo Immagine è anche l’occasione per far incontrare gli investitori con i nomi di eccellenza delle maison di moda straniere. L’edizione estiva precedente ha visto l’arrivo di un numero di compratori che superava i 19.000, molti dei quali stranieri. Secondo Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, “A Firenze ci sono sempre più buyer internazionali, così come sempre più internazionali sono le collezioni presentate, il 40% delle quali è infatti straniero”.
Le prime stime di quest’anno parlano di un leggero ma significativo aumento dei compratori esteri del 2% rispetto al giugno 2011, mentre quelli italiani dovrebbero diminuire di qualche punto percentuale, intorno al 7 -8, leggermente al di sopra delle previsioni iniziali. Tra i paesi stranieri che confermano la loro presenza al Pitti, la Germania è di certo al primo posto, mentre va segnalato l’aumento dei buyer provenienti da Giappone, Gran Bretagna, Usa, Russia, Turchia, Brasile, India, Sudafrica e Messico; in calo quelli provenienti dai Paesi del Mediterraneo come Spagna, Grecia, Portogallo.
Immagine positiva dell’edizione 2012 e nome di punta dell’universo moda in Italia è Stefano Ricci al quale è stato consegnato il Premio Pitti. Quarant’anni fa Stefano Ricci decideva di vendere la sua Mercedes da collezione, regalo di compleanno del padre, per acquistare un piccolo laboratorio artigianale dove produrre “le cravatte più belle del mondo”.

Il premiato Stefano Ricci con Gaetano Marzotto - F. Guazzelli

Da allora Ricci ne ha fatta di strada. La sua azienda di moda maschile vanta oggi un fatturato che ha superato i 70 milioni di euro. Non solo cravatte ma anche camiceria, maglieria, pelletteria e accessori. Proprietario di 22 negozi monomarca in tutto il mondo, Ricci è tra i primi ad avvertire le potenzialità della distribuzione sul mercato asiatico, decidendo di aprire nel 1992 il suo primo negozio a Shanghai.
L’ascesa imprenditoriale del Premio Pitti 2012, Stefano Ricci, costituisce uno degli esempi più chiari nel campo della moda di come la qualità e l’eccellenza del made in Italy permettano ancora oggi al nostro Paese di mantenere livelli così alti nella produzione.

Chiara Cianfarani

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