Les Journées Particulières: il backstage della moda dove nascono i sogni

Les Journées Particulières

 

Innovative e originali per il mondo della moda, giunte alla loro seconda edizione, sono le Journées Particulières. Un week-end quello del 15 e 16 Giugno scorso in cui è stato possibile conoscere più da vicino i laboratori delle prestigiose maison di moda più famose. Un’occasione quella ideata da LVMH, colosso del lusso, per scoprire la moda non solo dalla prospettiva di una passerella, ma nell’ottica del “dietro le quinte”.  

Le  Journées Particulières sono delle giornate di porte aperte volute da Antoine Arnault, direttore di comunicazione di Louis Vuitton e amministratore del gruppo LVMH, per mostrare il savoir fair e i mestieri della corporation. In questa edizione 2013 sono state celebrate 40 maison, rispetto alle 25 case di moda aperte nel 2011. Un grande incremento ottenuto grazie al grande successo riscosso dall’evento, permettendo così a tutti gli appassionati del fashion style di scoprire la professionalità e i mestieri delle 100mila persone, tra uomini e donne, che lavorano nel gruppo LVMH. Orologiai, sarte, dame de table, calzolai, maestri cantinieri, gioiellieri, addetti al remuage, première d’atelier e chef hanno avuto occasione di rivelare al grande pubblico i segreti del loro mestiere. Questo evento unico nel suo genere, ha dato la possibilità di entrare dietro le quinte del sogno.

A rendere ancor più suggestivo l’evento sono state le visite, le dimostrazioni, le conferenze e i percorsi interattivi, aperti in oltre 40 luoghi emblematici delle più prestigiose maison del lusso d’Europa, che hanno dato la possibilità di capire come vengono realizzati i capi di alta moda, visitare le cantine degli champagne più famosi e le migliori case di orologi Svizzeri permettendo di condividere con tutti la passione di questi artigiani uniti assieme dallo stesso amore per l’arte, la qualità e l’eccellenza.

 

Les Journées Particulieres puntano a svelare la catena produttiva delle maison, e in questa edizione sono state coinvolte tre strutture toscane del gruppo LVMH, che hanno aperto gratuitamente al pubblico le porte di Villa di Granaiolo a Castelfiorentino di proprietà della famiglia Pucci, la pelletteria di Fendi e la casa di manifattura di accessori di Bulgari. La Villa di Granaiolo, dove sono custodite le collezioni di Emilio Pucci, ha organizzato un percorso artistico e storico in varie tappe. L’itinerario si è snodato attraverso uno spazio dal tema Black and White, scelto dal Marchese Pucci per la collezione d’esordio. Un’altra area era dedicata al lavoro delle mani e una a quella delle stampe, da quelle create a penna alle lavorazioni in digitale. Spazio ai giovani anche in questo evento. Infatti quattro nuovi promessi designer hanno mostrato delle creazioni ispirate a capi iconici, lavorando per una settimana nell’azienda di Emilio Pucci.

Inno all’artigianalità e al lavoro manuale, queste giornate hanno voluto celebrare i prodotti fatti a mano. Infatti troppo spesso non si da la giusta importanza a tutto il lavoro che sta dietro al prodotto che viene acquistato, e lodare il lavoro che le mani fanno per realizzare un capo, un accessorio, oltre ad essere un dovere da parte del consumatore è anche un diritto che spetta a questi abili artigiani per riconoscere loro le grandi qualità e doti artistiche, che hanno nel trasformare un campione di stoffa in opera d’arte. L’importanza del lavoro artigianale è preliminare a questo evento in quanto è significativo sottolineare alle nuove generazioni quanto le mani siano preziose e ricche, e quanto con esse si riesce a creare e costruire qualsiasi cosa. Questo è il primo passo fondamentale verso una nuova economia che si muove su valori altri.

Un’altra fiorente realtà del territorio fiorentino, che è stata coinvolta nel progetto, è Bulgari. La struttura di manifattura degli accessori è stata aperta per la prima volta al pubblico dando così l’opportunità a chiunque di poter osservare la produzione degli oggetti con i propri occhi. Nelle Journées Particuliéres sono state mostrate le fasi della produzione delle borse, compresa la tecnica dell’agatatura, ossia il trattamento al quarzo di agata che serve per dare alle borse di coccodrillo quell’aspetto più bombato e lucido che ricorda le preziose pietre. Spostandosi di pochi chilometri di distanza a Bagno a Ripoli troviamo la pelletteria di Fendi, dove vengono tagliati, cuciti e a mano gli otto modelli di borse della linea Selleria. In questa struttura produttiva lavorano più di 270 persone, che rielaborano l’eredità dei fondatori, Adele e Edoardo Fendi, che nel lontano 1925 ebbero l’intuizione di applicare al trattamento del cuoio romano l’arte dei maestri sellai locali. In questa sede produttiva vengono anche realizzati alcuni modelli icona personalizzati, come la Pekaboo, in versione extra lusso che possono arrivare anche fino a 30mila euro.

    

Le altre tappe esclusive del percorso Particulières dove i sogni diventano realtà sono partite dall’Italia per approdare in Francia e per proseguire poi verso Svizzera, Scozia e Polonia. Al 30 di Avenue Montaigne a Parigi, i saloni della maison Dior ha fatto entrare i suoi visitatori come sono stati visitabili anche i palazzi Vivienne e Desmartes di Kenzo. A Orphin invece è stato possibile ammirare il celebre sito di produzione di Guerlain che ha offerto una eccezionale visita ai suoi laboratori per assistere alla produzione della sua ultima creazione, La Petite Robe Noir, partendo dal trattamento delle materie prime utilizzate sino ad arrivare al confezionamento finale. Una volta nella ville Lumière è stato impossibile non visitare Asnières a nord di Parigi, dove ha sede il centenario laboratorio di pelletteria e dimora familiare di Louis Vuitton. Per quanto riguarda invece il tour vinicolo francese, tappa d’obbligo è stata Cognac, cittadina che dà il nome al famoso distillato di cui Hennessy è il suo massimo esponente, per poi arrivare nella regione della Champagne-Ardenne. Qui a Le Mesnil-sur-Oger, gli enologi dello champagne Krug hanno svelato le antiche arti vinicole, mentre a Reims ci si poteva fermare nelle cantine scavate nelle cave di gesso, le famose crayères di Veuve Cliquot Ponsardin, per poi giungere al castello e ai vigneti di chez  Moët & Chandon. Più a nord, precisamente in Scozia si poteva osservare all’opera gli artigiani del whisky di Glenmorangie, mentre in Polonia era possibile visitare la distilleria della celebre vodka Belvedere.

In Svizzera a spalancare le porte delle loro case sono le aziende produttrici di orologeria come la Zenith, Tag Heuer e Hublot, che hanno ospitato una serie di workshop con i mastri orologiai per far imparare i processi di assemblaggio dei movimenti, la posa dei quadranti e delle lancette dei famosi orologi. Louis Vuitton ha aperto la sua maison non solo in Francia, ma anche in Italia a Fiesso d’Artico, il paese della calzatura tra Padova e Venezia dove è stato possibile ammirare le lavorazioni delle calzature maschili e femminili. A Milano invece è stato possibile visitare la boutique di Acqua di Parma, dove un workshop dedicato alla produzione di pennelli da barba e decorazione dei tappi per flaconi ha visto molti partecipanti. A Roma invece il Palazzo Fendi e il suo show-room hanno aperto i battenti all’interno del museo di arte contemporanea MAXXI, così come lo storico negozio di Bulgari in via condotti ha permesso di visitare e ammirare alcuni pezzi unici di alta gioielleria indossati dalle grandi star del cinema, nonché assistere ad alcune fasi del processo di creazione dei gioielli.

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