La battaglia delle “Suffragette” sul grande schermo

Care donne, per questo 8 marzo evitate di andare in una di quelle cene con menu fisso che comprende nel prezzo una mimosa appassita sul piatto e uno sconvolgente streep-tease intorno alla mezzanotte. Emancipatevi! Fate un ripasso della storia del gentil sesso e andate al cinema a vedere Suffragette. Perché? Semplice: i libri di storia raccontano sempre atti corali, incentrandosi su grandi personaggi, ma tralasciando le vite comuni. Questo film, invece, propone un nuovo punto di vista , ovvero quello di semplici operaie, femministe sì certo, ma anche madri, mogli, con tanto da perdere ma non per questo senza coraggio. «Nei libri si parla poco di queste donne, noi volevamo tirarle fuori dall’oscurità». A parlare è la regista del lungometraggio Sarah Gavron.

La locandina del film Suffragette
La locandina del film Suffragette

Suffragette, prima di approdare sul grande schermo, ha richiesto un notevole lavoro di scrittura e di progettazione. La sceneggiatura, di Abi Morgan, è stata scritta accuratamente e realizzata in un arco temporale di circa sei anni. La Gavron racconta che concluso il copione contattarono immediatamente Carey Mulligan, una delle migliori attrici della sua generazione, già molto apprezzata per i suoi ruoli in An education (in Italia nel 2010) e Il grande Gatsby (2013), perfetta per indossare i panni della loro protagonista, una semplice operaia in una lavanderia.

L'attrice Curey Mulligan, che nel film interpreta Maud Watts, l'operaia protagonista @Getty Images
L’attrice Carey Mulligan, che nel film interpreta Maud Watts, l’operaia protagonista @Getty Images

Il film racconta la storia del movimento delle suffragette esploso a Londra all’inizio del XX Secolo, quando la combattiva Emmeline Punkurst, attivista e politica britannica, sollevò le donne invitandole a combattere contro il Governo per i loro diritti e istituì la WSPU (Women’s Social and Political Union). La Punkurst, interpretata da un’icona del cinema come Meryl Streep, compare in realtà in un tempo limitato. La narrazione, infatti, come dicevano inizialmente, si concentra su Maud Watts (la Mulligan) e sulle sue compagne operaie, enfatizzando il lato realistico e umano della vicenda. Così, per la prima volta, la dura battaglia per l’emancipazione femminile nel Regno Unito alla vigilia della Prima Guerra Mondiale si propone agli spettatori in una nuova veste, più cruda e dura.

Meryl Streep in una delle scene del film
Meryl Streep in una delle scene del film, in cui interpreta Emmeline Punkurst

Su uno sfondo fatto di grandi discorsi e atti eroici, si colloca la storia della giovane Maud, costretta a orari disumani in una fabbrica sin dalla tenera età di 8 anni, oltre che sottoposta a “naturali” avance da parte del suo capo. La giovane operaia, al culmine della sopportazione, si trova casualmente ad assistere a uno dei discorsi dell’azione femminista delle suffragette e da lì diventa consapevole del bisogno di agire. Nel film si racconta l’alba del movimento. Ci si sofferma sul coraggio delle prime donne che intrapresero una battaglia per i loro diritti. E si cerca di esporre l’evoluzione del loro atteggiamento che, sebbene fosse nato come pacifico, si inasprì dopo che il Parlamento non assecondò le varie richieste.

Una delle scene del film
Una delle scene del film

L’atteggiamento della politica ben esplicitato nel film desterebbe di certo rabbia e sbalordimento, eppure la scelta di questo tema oggi, un secolo dopo, non è del tutto casuale. «Questa è una storia – afferma la regista – che affronta temi che sono ancora attuali. Le donne non hanno smesso di lottare per ottenere il riconoscimento dei loro diritti fondamentali. Al giorno d’oggi, 62 milioni di donne non hanno diritto all’istruzione e in Parlamento le donne sono presenti solo al 22%. Nel Regno Unito, inoltre, una ragazza su tre subisce violenza sessuale. Le donne, infine, hanno poco accesso ai centri di ricerca scientifica e all’industria cinematografica. Questo film serve anche a evidenziare quanto sia stata dura la battaglia fino ad oggi e a spronare le persone a esercitare il loro diritto al diritto». A tal proposito vorremmo aggiungere che Suffragette è stato eletto  dall’associazione Women Film Critics Circle, che rappresenta l’identità femminile nel cinema statunitense, un film simbolo dell’universo femminile e di questa fase storica che ha permesso il raggiungimento della parità di genere nella legge.

Accanto Carey Mulligan e Meryl Streep vi è un’altra attrice di alto calibro, ovvero Helena Bonham Carter, la quale è è la bisnipote del Primo Ministro Asquith, l’arcinemico delle Suffragette. Il cast femminile della pellicola ha preso molto a cuore la storia delle suffragette e ha interpretato in modo sublime i ruoli delle protagoniste.

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Helena Bonham Carter in una scena del film

Il realismo è enfatizzato anche dalla scenografia e dai costumi. Per quanto riguarda il set, la produttrice Faye Ward commenta entusiasta che il loro film è stato il primo ad avere delle scene girate realmente nel Parlamento. «Ci è anche stato concesso – aggiunge – di organizzare, proprio davanti al Parlamento, una grande scena di rivolta. C’erano 300 comparse, cavalli e controfigure». I costumi, invece, sono opera di Jane Petrie, professionista del settore da oltre quindici anni. Gli abiti sulla scena sono studiati in ogni minimo dettaglio. Prima della fase creativa, infatti, la costumista si è cimentata in uno studio attento dell’abbigliamento di inizio Novecento. Inoltre ha utilizzato capi e accessori originali dell’epoca per rendere il tutto più efficace. Sciarpe e cappelli fatti all’uncinetto e abiti delicatissimi sono stati più volte rammendati sul set. Modelli semplici e classici, colori neutri.

La protagonista del film è una semplice operaia e madre di famiglia
La protagonista del film è una semplice operaia e madre di famiglia

L’abbigliamento esalta inoltre anche le differenze di classe delle suffragette interpretate. Spiega la regista: «All’epoca in Inghilterra la divisione fra le classi era molto marcata e quindi sorprende che, nel movimento delle Suffragette, donne di ogni provenienza sociale lottassero fianco a fianco. E’ una cosa che abbiamo scoperto leggendo le lettere e i diari delle operaie». Proprio l’attenzione al dato documentaristico ha reso il film genuino e coinvolgente.

Le donne che hanno dato vita al film Suffragette @La Stampa
Le donne che hanno dato vita al film Suffragette. In primo piano, sedute, a partire da sinistra: Abi Morgan (sceneggiatrice), le attrici  Anne Marie Duff, Meryl Streep, Carey Mulligan ed Helena Bonham Carter e la produttrice Faye Ward. Dietro di lei, in piedi, l’altra produttrice Alison Owen, a seguire verso sinistra le discendenti della Punkurst e, infine, la regista Sarah Gavron.  @La Stampa

Scritto, diretto e prodotto da donne, Suffragette vi renderà fiere di essere tali e vi ricorderà di combattere con coraggio per i vostri diritti e per l’uguaglianza di genere.

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