Isabella Blow: il genio eccentrico della moda

isabella blowIsabella Blow, vi dice niente? Agli appassionati di moda dovrebbe: nata nel 1958 da una famiglia aristocratica, aveva iniziato la sua carriera nel mondo dei lustrini e delle paillettes al fianco di Anna Wintour come sua assistente a Vogue America negli anni Ottanta, per poi tornare a Londra in patria e diventare fashion director del Sunday Times e, successivamente, di Tatler. Un’icona della moda, una carriera luminosa costellata da grandi successi, ma anche da grandi dispiaceri, che l’hanno portata a suicidarsi a soli 49 anni nel 2007, entrando nell’immaginario collettivo per sempre.

A lei e al suo genio è dedicata la mostra retrospettiva, che verrà inaugurata a Londra il prossimo autunno, più precisamente il 20 novembre, e starà aperta fino al 2 marzo 2014. Verrà esposta alla Somerset House e si chiamerà “Isabella Blow: Fashion Galore!”, organizzata dalla Fondazione a lei intitolata, insieme alla Central Saint Martins e curata da Alistair O’Neill e Shonagh Marshall, con il contributo dello studio di architettura Carmody Groarke e di Shona Heath per le installazioni.

La mostra avrà il compito di scoprire le diverse sfumature di un personaggio fuori dagli schemi, capace di rivoluzionare il concetto di moda. Allestita per temi, esporrà un centinaio di pezzi della sua collezione, oggi di proprietà di Daphne Guinness, inclusi gli abiti disegnati dai talenti allora sconosciuti, ma da lei lanciati, come Alexander McQueen, Julien McDonald e Hussein Chalayan, e vi sarà anche una sezione riservata ai cappelli opere d’arte di Philip Treacy, suo amico da sempre.

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“Questo per me è un evento dolce e amaro. Spero che la sua eredità continui a ispirare le giovani generazioni di designer”, ha commentato Daphne Guinness, una delle persone più vicine a Isabella.

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A Milano intanto si attende di sapere se potrà diventare realtà la mostra e il museo permanente dedicati alla grande Anna Piaggi, scomparsa lo scorso agosto, un’altra delle figure più eccentriche ed importanti della moda mondiale. Una proposta dell’ex assessore Stefano Boeri, prima delle sue dimissioni, che si spera non cada nel dimenticatoio.

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