Giorgio Armani crede nei giovani talenti…

giorgio-armaniChe Armani fosse un signore lo si sa da sempre. Non a caso viene chiamato Re Giorgio per l’importante ruolo che ha svolto e svolge tutt’oggi nella moda italiana a livello nazionale e internazionale e per il suo portamento elegante e signorile, che da sempre lo contraddistingue. Che Armani guardi ai giovani come il motore del cambiamento e come linfa vitale per la moda che verrà, anche questo lo si sa già. È stato uno dei primi a innovare tre decenni fa, lanciando un concetto di moda assolutamente svincolato da genere, spazio e tempo ed è stato anche uno dei primi a utilizzare i social network per comunicare con gli addetti al settore e gli appassionati.

Insomma, Giorgio Armani è un Signore con la s maiuscola proiettato nel futuro. E ne ha dato riprova nelle ultime settimane, annunciando che metterà il suo spazio Armani/Teatro di Via Bergognone a Milano a disposizione dei giovani talenti della moda. Un segnale forte, lanciato qualche giorno prima dell’inizio della Men Fashion Week, come a voler ribadire che è necessario promuovere la carriera di nuovi designer italiani per rilanciare un settore ormai sempre più simile a se stesso.

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“Servono gesti concreti per sostenere la moda italiana – ha spiegato Armani – Iniziative che diano sempre più incisività e senso del nuovo alle fashion week milanesi. Per questo ho deciso di mettere a disposizione il mio teatro di via Bergognone per le sfilate di alcuni dei più promettenti designer, che potranno contare sui servizi tecnici della mia struttura. Così ho invitato Andrea Pompilio a presentare il suo menswear: sarà lui a inaugurare questa iniziativa, che di stagione in stagione vedrà ospiti diversi”.

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E così è stato: il giovane designer marchigiano, vincitore nel 2011 del concorso ‘Who is on Next Uomo’, ha calcato la passerella in questa cornice d’eccezione, ringraziando il suo mentore, che da vero gentiluomo, non si è presentato in teatro per non rubare la scena alla giovane promessa. “Sono onorato, è un bel gesto – racconta Pompilio – Forse Armani ha visto in me qualcosa di diverso o di simile a quello che faceva agli inizi. Carina la sua scelta di non venire per non offuscare il mio momento. Da giovane volevo essere come lui”.

Comunque, quello di ospitare la collezione di Pompilio è stato solo il primo passo di un progetto a lungo termine che vedrà altri giovani talenti sfruttare la meravigliosa struttura, progettata da Tadao Ando, come catalizzatore di attenzioni da parte della stampa e dei buyer nazionali e internazionali.

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