Generazion(i) Pitti. A Firenze torna il salone dedicato alla moda uomo

I protagonisti del digital project di Pitti Uomo 89 (Credits e-pitti.com)
I protagonisti del digital project di Pitti Uomo 89 (Credits e-pitti.com)

È il luogo in cui eleganza ed eccentricità collidono. Dove gusto e raffinatezza si fanno quasi estremi, dove anche l’alta manifattura diventa ironica e gioca con la libertà di espressione.

È Pitti Uomo, il salone dedicato alla moda maschile nato negli anni ‘50 e che dal 1982 ha la sua sede presso la Fortezza da Basso di Firenze.

Visitatori delle scorse edizioni di Pitti Uomo (Credits disicouture.com)
Visitatori delle scorse edizioni di Pitti Uomo (Credits disicouture.com)

Per chi crede che sia solo un pretesto usato dai blogger per ripescare dall’armadio i completi più bizzarri, ecco qualche numero da capogiro: 600mila metri quadri di esposizione, 1205 espositori di cui 520 internazionali e 225 new entries, più di 35mila visitatori attesi, poco meno della metà dei quali stranieri.

Pitti Generation(s) è l’edizione invernale che si svolgerà dal 12 al 15 gennaio 2016. Moda e società contemporanee sono, come ogni anno, fonte e propulsione della tematica scelta.

“[Pitti Generation(s)] parlerà della simultaneità di tante generazioni diverse nella moda e negli stili di oggi. – ha dichiarato il vicedirettore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto. – La velocità del contemporaneo comprime e mixa il tempo personale e generazionale, tra riflessi nostalgici e sperimentazione, in un globale superamento di confini. Così Pitti Generation(s) racconterà con ironia e leggerezza un’epoca dove l’età si rivela sempre più uno stato mentale che anagrafico, con uomini maturi in jeans e t-shirt e giovani dalle barbe vittoriane con la passione per il vintage.”

Lo stilista coreano Juun J (Credits Getty Images)
Lo stilista coreano Juun J (Credits Getty Images)

Largo dunque ad un intrecciarsi fra la tradizione delle grandi case artigiane e gli artisti emergenti della manifattura. Non è un caso che gli ospiti di questa edizione siano rispettivamente un esponente del mercato coreano in continua crescita e uno stilista che ha rilanciato nella contemporaneità un marchio storico come Fendi: si tratta infatti di Juun J per il settore uomo e Marco de Vincenzo per il settore donna. Se il primo si è fatto conoscere per i volumi futuristici del suo streetstyle e promette un evento unico nel suo genere, il secondo si concentrerà su colore e silhouette riconoscibili, per una donna fortemente radicata nel presente.

Lo stilista Marco de Vincenzo in passerella (Credits Vincenzo Lombardo/Getty Images)
Lo stilista Marco de Vincenzo in passerella (Credits Vincenzo Lombardo/Getty Images)

“Avevo voglia di decontestualizzare la mia moda, cercando di immaginarla lontana da una sfilata, che per certi versi rappresenta una forma di routine. – sostiene de Vincenzo. – Credo che sia giusto concedersi momenti in cui liberare il proprio universo estetico e mescolarlo con l’arte. Ciò che vorrei trasparisse da questo progetto è quanto per me sia importante il sorprendere e il sorprendermi.”

L’estetica innovativa tornerà anche nel Designer Project di Pitti Uomo 89. Dopo i successi delle scorse edizioni per Andrea Incontri e Carlo Brandelli, questa volta il protagonista sarà adidas Originals in collaborazione con il designer giapponese Yosuke Aizawa di White Mountaneering. L’attesa è per un connubio fra materiali tecnici, design e funzionalità.

E ancora tanti, tantissimi nomi animeranno la Fortezza e Firenze nei giorni del salone. Dalla collaborazione fra Scott Schuman di The Sartorialist con Roy Roger’s per una capsule collection al ritorno del luxury brand britannico Aquascutum; da Patrizia Pepe con la nuova Collezione Uomo AI 2016 a Caruso e l’anteprima mondiale del secondo episodio di “The Good Italian”, una serie di short movies sullo stile di vita italiano con protagonista Giancarlo Giannini. Senza dimenticare la finale dell‘International Woolmark Prize, il riconoscimento per giovani stilisti che utilizzano la lana merino australiana per le loro creazioni.

I finalisti dell'International Woolmark Prize (Credits polimoda.com)
I finalisti dell’International Woolmark Prize (Credits polimoda.com)

Da osservato a osservante, lo stesso Salone sarà quest’anno capace di “lanciare lo sguardo” sui visitatori: il set design a cura di Oliviero Baldini vedrà infatti il piazzale del Padiglione Centrale tappezzato di occhi muniti di ciglia. Quale miglior modo per celebrare con ironia il mondo di chi adora guardare ed essere guardato?

Se poi si parla di visibilità, arrivano in soccorso gli hashtag ufficiali: già lanciati #pittiuomo #pu89 #pittigenerations #pittipeople, per non perdere neanche un fotogramma della kermesse fiorentina e per assicurarsi un nutrito seguito su Instagram&co.

In attesa di scoprire tutti gli eventi che coloreranno il fuoriPitti del prossimo gennaio, ecco il digital project prodotto da Hi!Production con la regia e fotografia di Pasquale Abbattista e la supervisione di Max Brun. Dieci protagonisti del mondo della moda che si raccontano attraverso giochi di sovrapposizioni, risate, gesti spontanei, frasi incisive. Arrivano (mischiate) le Generazioni Pitti.

https://youtu.be/UL9YEvte7Xo

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