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Fashion ID #17 | Giuliana Mancinelli Bonafaccia

Nella foto, la designer Giuliana Mancinelli Bonafaccia
Nella foto, la designer Giuliana Mancinelli Bonafaccia

SOUNDTRACK: Sigur Rós – Saeglópur
Uno stile ironico e mutevole quello della designer romana Giuliana Mancinelli Bonafaccia, una passione per gli accessori che porta la giovane studentessa di architettura a frequentare le più prestigiose scuole di gemmologia ad Anversa fino alla creazione, nel 2007, della prima linea di gioielli. Continua sperimentazione dei materiali e di pregiati pellami, uno per tutti il galuchat, pelle raffinata già utilizzata ai tempi di Luigi XV, e l’irriverente creatività rendono la griffe unica e riconoscibile. La filosofia stilistica di Giuliana Mancinelli Bonafaccia tende a fondere dettagli architettonici, elementi materici, scultorei, anatomici, guardando alla fotografia e alla biologia marina dal design contemporaneo le cui forme organiche in argento, rutenio nero e smalti policromi creano una miscellanea di combinazioni inusuali. Minerali, pietre preziose, gemme sono il framework costante e avanguardista in cui la giovane designer cala il suo universo stilistico in un mood a tratti surreale. Lavorazioni rigorosamente Made in Italy, dalla scelta dai materiali alla realizzazione di pezzi unici e raffinati in bilico tra percezione e sperimentazione dove la policromia esalta creazioni eleganti e dall’insolito appeal.

Durante l’edizione gennaio 2012 della kermesse capitolina AltaRoma AltaModa, la designer romana presenta nel calendario degli eventi collaterali, con la collaborazione creativa degli audiovisual performers Quiet ensemble, il Progetto Radiolarian, una performance multisensoriale in cui la nuova collezione di accessori, anelli, collane, bracciali, ispirata al lavoro sugli organismi unicellulari di Ernst Haeckel, si basa su un’equilibrata alchimia tra forma e materia, con richiami all’architettura  e alla biologia marina con elementi  scultorei e anatomici. Una coreografia di luci e ombre accompagna la presentazione della collezione, gioielli che emanano energia generando suoni, immagini proiettate sui corpi delle mannequin colorano uno spazio mutevole e dal forte impatto emozionale e visivo.

Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office

Nel luglio 2012, durante l’edizione estiva di Alta Roma Alta Moda, Giuliana Mancinelli Bonafaccia presenta la capsule collection “Hyparhedra” e prende parte al progetto Room Service, evento volto a presentare i nuovi talenti della tradizione artigiana e sartoriale italiana, curato da Simonetta Gianfelici. Per Hyparhedra la designer parte dagli studi sulla carta effettuati alla fine degli anni 20’ nel laboratorio “Vorkus” di Josef Albers Bauhaus e le trattazioni empiriche sulla natura di Ronald Resch degli anni 60’-70’. Questioni strutturali e volte alla costruzione di gioielli unici vengono capovolte dalla designer nella realizzazione di forme complesse e gioielli scultorei, opere iconiche in cui muta il concetto di incastro attraverso il ricorso costante ai materiali grezzi. Pelle, argento e carbonio, quest’ultimo utilizzato perché evoca le caratteristiche di leggerezza della carta ma è al contempo contraddistinto dalla forte robustezza meccanica, dominano l’intera collezione in cui è forte l’influenza architetturale.

Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office

Nella basic collection Origo, Giuliana Mancinelli Bonafaccia torna alle origini e presenta negli eventi collaterali di Alta Roma Alta Moda il suo stile inconfondibile che si concretizza in una filosofia estetica minimal e dalle strutture semplificate adatte alla quotidianità. Scarabei, piramidi, frecce e borchie in argento bagnato nel rutenio nero raccolgono l’eredità delle collezioni Anamorphosis e Radiolarian. La palette cromatica spazia dal nero, al cuoio per passare al bronzo e al turchese che colorano materiali non convenzionali come la pelle stampata effetto razza. Ecco bracciali unisex, singoli o doppi, per tutte le occasioni,intrecciati in pelle nera,  impreziositi da scarabei e punte a freccia. Orecchini e gemelli come spine nascono sui lobi delle orecchie e sui polsini.

Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office
Giuliana Mancinelli Bonafaccia. Courtesy of Press Office

Tra artigianalità Made in Italy e attenta ricerca dei materiali, così come per gli studi su forme e strutture che ispirano le sue originali collezioni e i suoi gioielli, il talento creativo di Giuliana Mancinelli Bonafaccia è il lato innovativo dell’accessories design contemporaneo. Collezioni che guardano al futuro conservando le lavorazioni handmade, vero patrimonio indiscusso dell’alto artigianato italiano.

Fashion ID #40 I Iris Apfel

La sua chioma è un perfetto total white. Nonostante la statura minuta, non passa affatto inosservata. Lei è strati di collane, bracciali, bijoux, ciondoli e spille di ogni sorta. Abiti e tessuti sono accostati senza una logica del colore, della forma, delle fantasie. Parliamo di una donna diventata “fashion icon” per la sua deliziosa stravaganza, ma così difficile da imitare che preserva da quasi un secolo la sua unicità. Alla veneranda età di 101 anni, lei si definisce una “geriatric star”. I suoi tratti distintivi? I maxi occhiali da vista, rotondi ed extra large e il rossetto sempre rigorosamente rosso. Insomma, avete capito? Stiamo parlando di Iris Apfel. È una di quelle donne difficilmente classificabili. È una business woman, una arredatrice di interni, un’icona mondiale della moda (forse l’unica con la I maiuscola), una collezionista di accessori e abiti recuperati in ogni dove. È un personaggio che conquista, le cui citazioni, diventate celebri, sono grandi insegnamenti di vita. Ma chi è Iris Apfel? Qual è la sua storia?

Iiris Apfel, © Gabriel De La Chapelle 2016
Iiris Apfel, © Gabriel De La Chapelle 2016

Molto prima che i social conquistassero il mondo, prima del digitale, del telefonino, delle boy band, del prêt-à-porter milanese, dei mitici anni ’80, dei figli dei fiori, dei Beatles, dei Rolling Stones, prima della Seconda Guerra Mondiale, nell’agosto del 1921, nasceva nel Queens, a New York, la piccola Iris Barrel. Il padre Samuel Barrel, un americano di origine ebrea, possedeva un’azienda di vetri e di specchi. La madre Sadye, russa, aveva una boutique di moda. Da lei probabilmente Iris ereditò l’amore per abiti e accessori. La ragazza, negli anni universitari, si dedicò allo studio della storia dell’arte, prima alla New York University, poi all’università del Wisconsin. Agli inizi della sua carriera lavorativa si contano un’esperienza alla rivista Women’s Wear Daily, poi presso la designer di interni Eleanor Johnson, quindi per l’illustratore Robert Goodman, per il quale lavorò come assistente.

Iris e Carl Apfel, © Magnolia Picture
Iris e Carl Apfel, © Magnolia Picture

Nel 1948 incontrò Carl Apfel che divenne suo marito l’anno successivo. Carl e Iris sono stati compagni per tutta la vita, non solo nel settore privato, bensì anche in quello professionale. Con lui, infatti, nel 1950 fondò l’azienda tessile Old World Weavers. Essa si occupava della riproduzione di tessuti. La professionalità, il talento, la curiosità e l’amore per la bellezza dei due coniugi che spesso attraversavano l’oceano alla volta dell’Europa per procurarsi tessuti e ninnoli di ogni genere) sono stati il punto di forza della Old World Weavers, diretta da loro fino al 1992. L’azienda, sotto la loro guida, divenne tra le più famose del settore. Addirittura arredò gli interni della Casa Bianca per ben nove presidenti: Harry Truman, Dwight D. Eisenhower, Richard Nixon, Gerald Ford, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson, Jimmy Carter, Ronald Reagan e Bill Clinton.

Iris e Carl nel 2008. Carl Apfel è venuto a mancare nel 2015
Iris e Carl nel 2008. Carl Apfel è venuto a mancare nel 2015
Iris Barrel Apfel—fashion muse, decorator, and cofounder of Old World Weavers—wearing Chado Ralph Rucci and jewelry of her own design in the New York City apartment she shares with her husband, Carl. The living room's bleached-oak boiserie is 18th-cen
Iris Barrel Apfel nel suo appartamento a Manhattan. © Roger Davies

Iris ha svolto il suo lavoro con grande dedizione, ma non ha mai messo in secondo piano il suo amore per la moda. Ogni occasione era quella perfetta per fare nuovi acquisti. E gli accessori erano (e sono tutt’ora) linfa vitale per lei. L’incoronazione come “fashion icon” arrivò nel 2005. Quell’anno, infatti, il curatore del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York, Harold Koda, curatore del prestigioso,  allestì la mostra Rara Avis: The Irreverent Iris Apfel,  in cui furono esposti gli abiti e gli accessori della collezionista. Il successo fu tale che la Apfel divenne famosissima nel mondo della moda e cominciò a essere un’ospite richiestissima agli aventi più esclusivi e nei front row delle sfilate nelle fashion week.

Iris Apfel in prima fila alla sfilata di Disegual SS 2016
Iris Apfel in prima fila alla sfilata di Disegual SS 2016

La cosa più assurda è che Iris Apfel, considerata icona del fashion, non segue affatto la moda. Il suo è uno stile unico, che non passa con le stagioni e che “se ne frega” delle tendenze del momento. Come diceva Coco Chanel “Le mode passano, lo stile resta”, sebbene questa citazione si a un po’ irriverente visto che la Apfel, come ha dichiarato al The Guardian, non è mai stata fan di Chanel. Alla praticità e al minimalismo elegante e bon ton della stilista francese, in effetti, l’americana preferiva un’impronta più eccentrica. Nessun limite alla grandezza di perline e ciondoli, o al numero di colori indossati. “Mi piace improvvisare. Mi piace fare le cose come se stessi suonando jazz“. Ed è proprio così che potremmo definire lo stile di Iris Apfel: jazz allo stato puro. Nel 2015, il regista Albert Maysles ha dato vita a un docu-film sulla vita di Apfel, intitolato semplicemente Iris.  Nel film si sente una delle sue citazioni più celebri: “Mrs Loehmann in persona mi disse: tu non sei bella e non sarai mai bella. Ma non ha importanza. Tu hai qualcosa di molto meglio: hai stile”.

Iris Apfel testimonial della nuova DS3
Iris Apfel testimonial della nuova DS 3

Altro che nonnina esile. Iris Apfel è una donna incredibile, con un grosso bagaglio di esperienze e il modo di fare di un’adolescente. Un ultranovantenne che ha energia da vendere. I brand fanno ancora a gara per averla come testimonial (ultimo esempio quello della nuova DS 3). Questo perché Iris è un’intramontabile icona di stile che è diventata un mito in tutto il mondo.

Fashion ID #29 | Esme Vie

SOUND TRACK: Matia Bazar, Vacanze Romane

Nella foto la designer del brand Esme Vie,Julia Voitenko ,Ph. Allucinazione
Nella foto la designer del brand Esme Vie,Julia Voitenko,Ph. Allucinazione

Essenziale è il termine appropriato per definire la filosofia stilistica del brand Esme Vie. Lanciato nel settembre 2013 dalla designer Julia Voitenko, Esme Vie conquista il podio della nona edizione di Who is on next?, il concorso di scouting promosso da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia.

Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino

Premiato per il pret à porter grazie al sapiente mix tra linee pulite, accuratezza nella scelta dei tessuti over season, il brand non rinuncia all’utilizzo di rifiniture sartoriali e dettagli couture.

Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino

La femminilità degli anni Cinquanta e Sessanta è la fonte di ispirazione che miscela minuziosamente il fascino intramontabile del passato all’eleganza contemporanea. Capi che si distinguono dall’ordinario perché belli da indossare.

Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15- Ph. Luca Sorrentino

Nell’iconica collezione fall winter 2014-15, “With Love to Rome”, in cui la designer del brand Julia Voitenko riprende il titolo del celebre film di Woody Allen, alternandone i sostantivi, si esalta la grande bellezza di Roma. Un tributo al cinema felliniano e alla maestria tutta made in Italy delle Sorelle Fontana con forme, modelli e materiali che accostano in modo inconsueto righe e decorazioni e i tipici ricami di fiori gioiello, ormai simbolo distintivo del marchio. La palette di colori per la prossima stagione fredda evoca la peonia, prezioso fiore le cui sfumature variano dal rosso rubino per arrivare al rosa tenue e al cipria. La ricerca di materiali pregiati, dal satin al visone, è uno dei cardini della filosofia estetica di Esme Vie che non rinuncia al gusto raffinato per una produzione interamente italiana, dai capi agli accessori.

Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino
Esme Vie FW 14-15. Ph Luca Sorrentino

La moda italiana finalmente inizia a premiare lo stile minimal. Il brand Esme Vie senza troppi orpelli ci propone una moda fresca accostata ad un intramontabile fascino retrò. Una moda senza tempo che coniuga l’eleganza delle dive della Hollywood sul Tevere alle tendenze contemporanee, senza troppi eccessi.

Fashion ID #39 | Paul Roger Zenam

https://www.youtube.com/watch?v=IQBC5URoF0s

Il richiamo alle sonorità afrobeat degli anni Settanta, l’evocazione del mito jazz funk Fela Kuti, la rivisitazione dell’urban style attraverso l’anima africana. E’ la cultura Afropolitan di Paul Roger Zenam, il designer camerunense che, attraverso una sensibilità tutta parigina e un saper fare tutto italiano, presenta la sua capsule collection invernale. Mescolando competenze tessili tipicamente made in Italy ad un gusto estetico dalle venature soul. E non chiamatela moda etnica. Perché Zenam  ha tutta l’intenzione di rivoluzionare il classicismo delle stampe attraverso giochi geometrici, optical,con un unico obiettivo: comunicare. Perché la moda, dopo tutto, è un codice linguistico, in cui l’estetica è la grammatica che sta alla base. Cromatismi che, sulle texture, giocano con tonalità come il burro, il petrolio, l’ocra, il rosso, il gesso, il tortora. Un mosaico di colori, quasi fosse una fotografia della terra d’origine del designer, il Camerun.

Courtesy of Zenam Couture
Courtesy of Zenam
Courtesy of Zenam Couture
Courtesy of Zenam

Losanghe e motivi ortogonali, decorativismi, che restano minimal, assumono quasi una funzione sincretica tra afro, mediorientale e occidentale. Dalla sahariana al cotone tecnico, con punte di creatività che appartengono ad un graphic designer. Paul Roger Zenam, per il prossimo autunno – inverno, destruttura le giacche, osando il degradé accanto a pantaloni all-over printed con cardigan in jacquard. Il trucker è in denim o cachemere con impunture e sposa pantaloni fitted. Ricercati i tessuti, come il tribale velour Kuba del Kasai, le lane superfini,i cotoni lavorati, il cachemere che riprende la forma delle stampe. Digitali sui completi, anche in velluto, accostati alla camicia bianca con colletto ampio, iconiche maschere afro stilizzate sui polsini e fregio centrale a ricamo Bogolan, un particolare tipo di tintura utilizzata in Mali per realizzare ideogrammi e simboli grafici ricchi di messaggi verbali. Per raccontare una storia che viene da lontano e regalare alla moda italiana un respiro etico.

Courtesy of Zenam Couture
Courtesy of Zenam
Courtesy of Zenam Couture
Courtesy of Zenam

Fashion ID #34 | Alexandra Richards

alexandra-richards

Alexandra Richards riesce a trasmettere la sua sensibilità artistica senza muovere un dito. Riesce a far dialogare mondi apparentemente diversi con una disinvoltura disarmante. D’altronde buon sangue non mente. Figlia del leggendario chitarrista dei Rolling Stones, Keith Richards, e dell’ex modella Patti Hansen, Alexandra Richards è l’incarnazione della poliedricità ed eclettismo.

Il debutto nel mondo della moda arriva nel 1990. Alexandra ha quattordici anni ed è sul set della campagna pubblicitaria di Tommy Hilfiger. E’ l’inizio della carriera nel fashion system. Nel giro di poco tempo scatta i con migliori fotografi di moda, da Steven Meisel a Bruce Weber, passando per Annie Leibovitz, Mario Testino e Patrick Demarchelier. Posa per Playboy France ed ottiene le cover dei più importanti magazine internazionali. E se dalla madre Alexandra prende la passione per la moda, dal padre arriva l’amore per la musica. Quello stessa amore che la porta a rispolverare vecchi ed immortali vinili per mixarli con quelli più glam ed underground. Il risultato? Live set esplosivi capaci di rendere memorabili party ed eventi. Come quello organizzato dall’AMFAR a Cannes.

Non solo. La sua pulsione creativa sfocia ben presto anche nell’arte. Oltre ad essere una modella e una dj, infatti, Alexandra Richards è anche un’artista. Le sue opere sono esposte all’Hotel Rivington di New York.

Photo credits web

Fashion ID #13 | Paula Cademartori

SOUNDTRACK:  Shimbalaié- Maria Gadù

Nella foto, la designer Paula Cademartori
Nella foto, la designer Paula Cademartori

Contemporaneità e attenta ricerca delle forme sono i principi guida della filosofia estetica di Paula Cademartori, giovane designer italo-brasiliana, finalista nel luglio 2011 del più importante palcoscenico dedicato ai giovani creativi, “Who is on next?”, concorso di scouting promosso da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia. Trasferitasi dal Sudamerica in Italia nel 2005 e diplomatasi in Fashion Accessories con lode presso il prestigioso Istituto Marangoni di Milano, Paula Cademartori collabora come junior accessories designer con la maison Gianni Versace, curando anche il design della pelletteria per le collezioni di alta moda e ready to wear. Nel 2009 la stilista è tra i 140 selezionati nella lista Emerging Designers di Vogue Italia, progetto che la lancerà al concorso Who is on next?, fino a decretarne il successo con la collezione FW 2011-12 con i buyer e la stampa nazionale e internazionale. Il fashion brand è infatti presente in numerosi paesi esteri quali la Cina, il Giappone, la Svizzera dove la sensualità, la sofisticata struttura dello stile di Paula Cademartori sono considerate perla del Made in Italy. L’arte nelle sue diverse declinazioni, dalla pittura alla fotografia, è sempre presente nelle collezioni della designer, fonte di ispirazione che evoca il multiculturalismo di cui le sue collezioni sono espressione.

Paula Cademartori. Courtesy of Press Office
Paula Cademartori. Courtesy of Press Office

La collezione primavera estate 2012, con le inconfondibili borse Elizabeth, Sylvie, Petite Clara e Tatiana, è stata un inno all’equilibrio classic vintage e alle atmosfere hollywoodiane (trasgressive) anni 60’, senza dimenticare i volumi e lo sguardo attento all’universo unisex attraverso la doppia dimensione della clutch “Another” che affascina anche l’uomo che ama il bello, la praticità e il lusso. Contrasti cromatici, fino a quattro colori sullo stesso modello, dall’acid orange al soft gris, dal tabacco al posh black, esaltano lo spirito sexy della collezione con accostamenti sofisticati e glam. Abbinamenti illuminati dall’iridescenza del platino, dell’oro e dell’argento con inserti multi materici. Insoliti e di forte impatto i materiali: dal camoscio al coccodrillo, già protagonista della capsule Aristocracy. Per la sera, protagonista è il raso mentre il pitone è proposto, per le più sofisticate, in sfumature metalliche e brilliant. Una pioggia di borchie e preziosi cristalli e l’inconfondibile fibbia in nickel satinato o in black rutenio, simbolo del fashion brand, completano gli inusuali accostamenti della designer in una collezione dalle venature rock.

Paula Cademartori. Courtesy of Press Office
Paula Cademartori. Courtesy of Press Office

L’autunno inverno 2012-2013 trovava la sua ispirazione nelle allegre atmosfere brasiliane, spensierate arie carioca eleggono la luce a protagonista indiscussa anche nei mesi più freddi. Accanto ai color block accesi, ecco gli effetti sparking delle laminature metalliche e dei dettagli gold e silver. Tonalità che ricordano fiori rari e piante della foresta amazzonica, petali e foglie di una natura incontaminata: è il mood dello straordinario ricamo “jungle flower”, creato a mano e declinato a seconda delle esigenze attraverso il lizard, il vitello, il camoscio. Ricerca e artigianalità si fondono nella maestria handmade: la nappa incontra la pelle satinata, il raso traforato si alterna alla vernice mentre morbidi intrecci di lana avvolgono l’architettura delle forme. Must della collezione la tote bag Beatrice che lascia spazio poi alla piccola di casa, Kate, clutch dalle varianti gioiello con applicazioni 3D. Manici intrecciati, tasche frontali e tracolle catena, impreziosite dall’immancabile fibbia PC, danno all’eleganza degli accessori  firmati Paula Cademartori un fascino sofisticato che spazia tra lusso e policromie ricercate.

Paula Cademartori. Courtesy of Press Office
Paula Cademartori. Courtesy of Press Office

Per la primavera estate 2013 Paula Cademartori, invece, si è ispirata alla luce e al colore delle Isole Cayman, una gioia di vivere che pervade tutta la collezione dalle sfumature fifties che, per i suoi cromatismi, richiama gli scenari da sogno del mare delle Antille. Il sofisticato mélange materico, l’equilibrio delle forme e delle proporzioni è sapientemente riproposto nelle silhouette day&night come Kate, Tatiana e Anna. Le tonalità del vin tinto si alternano al blu cielo e al rosso fragola fino ai colori del solleone di agosto, arancio sbiadito, acquamarina, avena, beige. Paula Codemartori non dimentica il vintage per la prossima stagione e le geometriche linee verticali e orizzontali impreziosite dai colori scintillanti da red carpet. Donne contemporanee che amano accessori glitterati, materiali ricercati come il vitello specchio e la nappa che lascia spazio all’inedita texture stuoia. Immancabile, l’inconfondibile fibbia in metallo che contraddistingue lo stile del brand. Una storia artigiana, quella di Paula Cademartori che strizza l’occhio alla praticità e alla multifunzionalità degli accessori.

Paula Cademartori. Courtesy of Press Office
Paula Cademartori. Courtesy of Press Office

Il decò anni 20’-30’ e l’estetica delle Beaux Arts in un viaggio iper-visuale caratterizzano invece la collezione autunno inverno 2013-14. Dettagli, forme ironiche, ispirazioni fantasy con collage decò che evocano il maquillage liberty nelle forme e nelle geometrie modulari. La palette di colori varaia dal posh black al Rockfeller grey fino al blu notte e al color mostarda, ciliegia e verde. La minuziosa artigianalità tutta italiana di Paula Codemartori è impreziosita dalle applicazioni bijoux e dal valore intrinseco di pellami selezionati dagli effetti setosi, laminati, lucidi e opachi. Patchwork multicolor di rombi scultorei e raffinati ricami flower sono applicati sulla nappa laminata. L’effetto vintage del vitello è invece esaltato dalle bordatu di canguro laminato nero. Per la linea Aristocracy, il coccodrillo è il must di stagione. Il fascino optical dei pois bianchi e neri conferisce  un’immagine avveniristica e chic ad una collezione fatta di elegantismi e brillantezze esaltate sul pitone flamé oro e argento e dalle sfumature di vernice fluo.

Paula Cademartori. Courtesy of Press Office
Paula Cademartori. Courtesy of Press Office

Paula Cademartori con il suo rigore estetico, la classe e l’eleganza delle forme, è ambasciatrice ideale del design Made in Italy nel nostro paese e all’estero. Accessori che raccontano una storia, un’anima, uno stile in continua trasformazione ma assolutamente sempre riconoscibile. Una perla dell’artigianalità rigorosamente italiana che riesce a spaziare tra joie de vivre e ironica sensualità, con uno sguardo attento alla praticità dal tocco ultrachic nei suoi accessori.

Fashion ID #41 I Carmen Dell’Orefice

Classe 1931, volto di una straordinaria bellezza e 178 cm di inaudita eleganza. Lei, Carmen Dell’Orefice, icona di stile, vanta una carriera lunghissima nella moda che continua ancora oggi nonostante i suoi 85 anni di età.

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Figlia di un musicista italiano e di una ballerina ungherese, vive un’infanzia parecchio difficile e tormentata fatta di stenti. Dopo il trasferimento a New York, viene notata dalla moglie di Herman Landschoff, fotografo di Harper’s Bazar. I suoi lineamenti delicati e il suo sguardo profondo le regalarono la copertina di Vogue, che per la prima volta nella storia fu dedicata ad un quindicenne.

Da lì, un percorso solo in salita per Carmen: posò per Irving Penn, Francesco Scavullo e ben 58 volte per Richard Avedon. Musa ispiratrice di Salvador Dalì e volto per la campagna Chanel N5, è riuscita a imporsi nel fashion system.

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La sua carriera di fotomodella ben presto la lancia anche in passerella: nel 2000 sfila per John Galliano e nel 2004 per Hermes. Nonostante avesse un lavoro da sogno, la sua vita privata non lo è stata altrettanto. Corteggiata dai moltissimi uomini ricchi e potenti, ha avuto tre matrimoni, finiti tutti con dei divorzi.

Sulla soglia dei 40 anni, la non più giovanissima modella si ritrova a dover ricostruire la sua vita privata mentre quella lavorativa procede a gonfie vele: copertine su Vogue e Town and Country non mancano ad arrivare. Gli anni continuano a passare, ma solo sulla linea del tempo. Helmut Newton la sceglie come modella dotata di un sex appeal straordinario.

«Sono anziana, ma sono una professionista». Dopo quest’affermazione Carmen Dell’Orefice sfila al Palazzo Pitti come testimonial di Alberta Ferretti, in tutto il suo fascino da raggiante 80enne.By Official Page Facebook

La taglia 38, il naso sottile, la chioma argento-platino e le gambe lunghe hanno di certo contribuito a rendere questa donna una leggenda. Ma c’è di più. Carmen ha saputo rinnovarsi senza perdere quei valori che la contraddistinguono da sempre ed è in grado tutt’ora di essere al passo con i tempi. Una stella che non perde occasione di brillare, ieri oggi e sempre.

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Fashion ID #20 | Francesco Ballestrazzi

Nella foto il designer Francesco Ballestrazzi
Nella foto il designer Francesco Ballestrazzi

SOUNDTRACK: Arctic Monkeys – Do I wanna Know?

C’è tutta la maestria artigiana e l’arte di realizzare sapientemente manufatti nelle creazioni di Francesco Ballestrazzi, designer del brand Francesco Ballestrazzi Hats & Creations, nato nel 2011 dalla volontà di ideare copricapo scultura. Qualcosa di più di un semplice cappello che coniuga perfettamente arte e manualità.

Il cappello diventa estensione delle sensazioni e dei pensieri umani, proiezione del proprio modo di essere attraverso fantasiose creazioni che sulla superficie ovale e tridimensionale della testa trovano la loro origine trasformandosi in espressioni, a dir poco fantasiose, dei propri stati d’animo.

Ogni lavoro è rigorosamente handmade, realizzato con le più attente e sofisticate tecniche sartoriali dal designer che recupera, rivisitandola, la tradizionale modisteria italiana, arte dall’ intramontabile appeal, ormai sempre più rara. Tecniche differenti, sperimentazioni materiche, tonalità e colori diversi per collezioni che affrontano, proiettate nel futuro, avventure nuove ed entusiasmanti. Manufatti di lusso per una donna che ama essere insolita, estrosa ma allo stesso tempo elegante.

Francesco Ballestrazzi website
Francesco Ballestrazzi website
Francesco Ballestrazzi website
Francesco Ballestrazzi website

L’evoluzione del mercato ha tuttavia influenzato Francesco Ballestrazzi che nelle sue ultime creazioni ha lanciato una linea “Basic” rivolta ad un pubblico più comune, così da consentire a tutti di apprezzare il lavoro artigianale, e soprattutto artistico, che è dietro ad un cappello. La collaborazione con la designer Caterina Gatta, ideatrice di capi che riutilizzano in chiave contemporanea le stoffe vintage dei grandi della moda italiana e internazionale, ha riscosso un grande successo. Ecco cappelli che rievocano le atmosfere dei maestri stilisti del passato, da Valentino a Versace ed André Laug, attraverso forme, applicazioni e particolari decor che costituiscono il leitmotiv della collezione.

Francesco Ballestrazzi website
Francesco Ballestrazzi website

La ricerca estetica e il saper fare tutto trasformano i capelli di Francesco Ballestrazzi in capolavori di alto artigianato. Vere e proprie opere d’arte che esaltano l’eccellenza made in Italy nell’era della standardizzazione.

Fashion ID #22 | Giancarlo Petriglia

Nella foto, il designer milanese Giancarlo Petriglia
Nella foto, il designer milanese Giancarlo Petriglia

SOUNDTRACK: Atoms for Peace – Amok

Spiccata sensibilità artistica e naturale propensione per il mondo della moda: Giancarlo Petriglia, designer milanese, dopo aver conseguito il diploma con il massimo dei voti presso la NABA di Milano è direttore creativo dell’Ufficio stile Trussardi. Sue le linee donna, uomo e accessori, realizzate con uno sguardo attento alle evoluzioni del mercato. L’esperienza presso la prestigiosa maison Trussardi, dove Petriglia matura le sue innate doti creative porteranno il designer a collaborare con importanti luxury brand quali Nicolas Ghesquière, Vincent Darrè, Mariuccia Casadio. Il 2011 segna la nascita della prima collezione di borse griffata Giancarlo Petriglia mentre nel 2012 è tra i finalisti di “Who is on next?” concorso di talent scouting promosso da Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia. Artigianalità, maestria nella lavorazione dei pregiati pellami, curata da sapienti manifatturieri del settore. Un’attenta ricerca di forme e geometrie, il segreto vincente anche per la collezione uomo lanciata durante l’84esima edizione del Pitti Uomo a Firenze.

Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office

Contemporaneità e tecnologia si fondono nella collezione donna Giancarlo Petriglia primavera – estate 2013. Il porta IPad, arricchito dalla tasca esterna porta carta di credito che all’occorrenza si trasforma in una spiritosa e colorata pochette, è il must della nuova linea di borse firmata dal designer milanese. Un contrasto perfetto tra i morbidi pellami e la rigidità delle forme che, nell’universo universo matrioska, si dischiudono dal basso in una costruzione geometrica a scatole. Clutch dall’effetto vintage, versatile invece la bustona completa di tre vani separabili da portare anche a spalla, per una donna che ama la comodità nella vita quotidiana. La pratica borsa porta computer diventa una borsa da viaggio per le globe trotter amanti del lusso senza rinunciare al confort. Ecco zaini quadrati e marsupi di ultima generazione che diventano borse se portati in spalla. I pellami sono la vera forza del designer che, spaziando dai vitelli nappati o incerati si alternano al pitone multicolor e allo storione rosso ciliegia. Il colore accompagna nelle sue diverse forme l’intera collezione: dal blu, al rosso, al giallo limone, all’arancio mandarino per passare al bianco assoluto. Le decorazioni di ogni modello diventano opere funzionali, vero segno distintivo dell’artigianalità made in Italy firmata Petriglia.

Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office

Un tributo alle grandi couturière del passato, Elsa Schiaparelli, Madame Gres, Vionnet, per la collezione Giancarlo Petriglia autunno-inverno 2013-14, in cui il designer, ispirandosi alla tradizione, rende contemporanea ogni sua creazione, unica e inimitabile. L’artigianalità italiana si sposa all’eleganza, irrinunciabile per il designer, nelle forme cos’ come nei materiali. È una donna cosmopolita quella di Giancarlo Petriglia per la prossima stagione invernale, una donna che ama intendere le borse come scrigni, piccoli contenitori di preziosi segreti. Inserti in pelle à la façonne de Madame Gres, trapunte realizzate su soffici nappe. I colori soavi della clutch riportano al meraviglioso mondo di Madame Vionnet, rivoluzionarie borse conchiglia illuminate da cristalli evocano l’universo Schiaparelli. Forme e colori in un giocoso contrasto materico, in cui i cobra tinti a mano lasciano spazio al concetto della sfaccettatura di diamante. Le chiusure in pelle delle borse con catene in ottone e in metallo arricchiscono una collezione sofisticata ed elegante. Must la scatola rettangolare realizzata dal designer in limited edition in sei varianti di pelle e colore con preziose chiusure in pietre dure. I colori vivono su contrasti neutri, dal vinaccia al rosa cipria, dal lavanda al grigio. Il nero conferisce contemporaneità all’intera collezione.

Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia. Courtesy of Press Office

La collezione uomo primavera – estate 2014, la prima per Giancarlo Petriglia, è dedicata ad un uomo che ama viaggiare senza rinunciare al lusso. Nappe colorate si alternano a vitelli martellati e stampati a caldo per un effetto canvas fino ai pitoni decolorati sfumati in bianco e nero. C’è tutta la maestria del designer dietro la collezione uomo, che ripropone nella collezione uomo originali linee e forme già segno distintivo del brand nella linea donna. Immancabili la shopping bag che diventa zaino e la 24 ore, lavorata sul concetto di borsa biker con tasca staccabile multiuso, realizzata in pitone nero degradé. Petriglia si ispira ancora al mondo della tecnologia: ecco il porta IPad e la borsa rettangolare, pratica e versatile per una collezione dall’allure assolutamente contemporanea. Turchese, arancio, giallo, rosso in contrasto con il bianco, accanto ai classici colori dell’universo maschile, l’uomo Giancarlo Petriglia è pronto per partire con determinazione verso nuove avventure e verso orizzonti sconosciuti.

Giancarlo Petriglia man. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia man. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia man. Courtesy of Press Office
Giancarlo Petriglia man. Courtesy of Press Office

Eleganza e artigianalità con uno sguardo vigile sulla contemporaneità e sulle evoluzioni stilistiche del suo tempo. Giancarlo Petriglia, attraverso l’attenta ricerca di forme, colori e materiali, realizza accessori, irrinunciabili compagni di viaggio per lui e per lei, in un connubio perfetto tra lusso e praticità.

Fashion ID #23 | Emiliano Rinaldi

Nella foto, il designer Emiliano Rinaldi
Nella foto, il designer Emiliano Rinaldi

SOUNDTRACK: Baustelle –  Baudelaire
Il made in Italy ha origini in Toscana grazie alla creatività e all’ingegno stilistico del designer Emiliano Rinaldi. Aretino, Rinaldi frequenta la facoltà di Ingegneria all’Università di Bologna specializzandosi in disegno industriale. La passione innata per la moda spinge il giovane stilista a farsi confezionare gli abiti che disegna da un sarto di Arezzo. Segno distintivo delle sue collezioni è il perfetto mélange estetico tra sperimentazione di materiali innovativi, antica tradizione artigiana ed eleganza nelle linee uomo e donna.Emiliano Rinaldi presenta la sua prima collezione menswear nel 2010 a Parigi al Salone Tranoi e da quel momento il suo talento trova un positivo riscontro internazionale in Oriente, principalmente Giappone e Cina, e in Occidente , in particolare Stati Uniti e Francia.

Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office

Nel luglio 2011 il designer toscano sale sul podio, nella sezione uomo, del concorso di talent scouting promosso da Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia, Who is on next?, partecipando da allora ogni anno al Pitti Immagine di Firenze quale talento emergente della moda italiana. Fino al 2012 Rinaldi continua a presentare le sue collezioni uomo e donna, quest’ultima nata successivamente, a Parigi e a Firenze, inaugurando poi, secondo attente e mirate strategie comunicazione e di product placament, un proprio ufficio commerciale a Milano. Le creazioni Emiliano Rinaldi sono pubblicate su importanti magazine del settore come Vogue, Elle, GQ, WWD, MFFashion, Leon (Japan), Men’s Non-No (Japan), Ginza (Japan). Oggi la griffe Emiliano Rinaldi si trova in alcune delle più prestigiose boutique del mondo: LN-CC (London), Antonioli (Milano), Hotoveli (New York), Deuxième classe (Japan), Baycrews (Japan) solo per citarne alcune.

Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi FW 13/14. Courtesy of Press Office

La collezione Emiliano Rinaldi spring summer 2014, per esempio, presentata al Pitti Immagine Uomo, con un defilé in grande stile presso “La Limonaia di Villa Vittoria”, si ispira ad esperienze di vita, emozioni, sentimenti che da sempre accompagnano l’essere umano. “E’ un mondo piccolo”, questo il titolo scelto per rappresentare creazioni dal fascino proustiano,un viaggio raffinato nel mondo asiatico che, attraverso il suo essere eclettico, l’uomo Emiliano Rinaldi affronta con tenacia ed entusiasmo. Un uomo che non ha confini, cosmopolita e a suo agio nel mondo. Disinvolto, cammina tra la folla indossando piume di struzzo, giacche di seta stampata, twill in cotone color kaki, green jacket combinate singolari t-shirt verde mimetico. Non mancano il blu cobalto, il crema e il rosso sul jersey di cotone e il denim.

Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office

La collezione uomo fall-winter 2013-14 dal titolo “La noia”, invece, gira intorno all’aforisma di Charles Baudelaire “lavorare è meno noioso che divertirsi”. Per la donna, la collezione “La gioia” sottolinea invece, in perfetta contrapposizione, la complementarità uomo- donna, “non c’è gioia senza noia”.Annoiato da un’esistenza piatta, forse inutile e priva di senso il dandy metropolitano presentato da Emiliano Rinaldi rinuncia agli orpelli della contemporaneità, sposando una elegante semplicità riflessa in giacche e cappotti doppiopetto con revers, must della collezione, declinati in diversi tessuti (lana, cotone, seta) e cromie( dal blu, al bordeaux al bianco).

Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office
Emiliano Rinaldi Women collection. Courtesy of Press Office

I pull dal collo alto e le camicie in lana lavorata come fosse pizzo si abbinano a pantaloni dal taglio sartoriale classico regalando agli occhi un’immagine essenziale ma allo stesso tempo sofisticata. Per la stagione invernale l’uomo Emiliano Rinaldi, un po’ nostalgico, un po’ trasgressivo, vive in ogni attimo da moderno Sartre la realtà che lo circonda . Volumi e linee anni 50’ regalano un fascino vintage alla collezione evocando il fascino iconico e lo stile raffinato dell’attore francese Jean Paul Belmondo. Effetti monocromatici tone sur tone per la sera. La giacca è quella da camera, rivisitazione in seta del taglio a kimono e rivisitata con revers come fosse uno smoking. Gli accessori, papillon cravatte, fasce da abbinare ai gilet riprendono i colori e i tessuti delle camicie. Giacche e pantaloni over size, abiti dal taglio classico e retrò, per una donna geisha dal fascino orientale che si coniuga alla filosofia estetica della collezione uomo anche per le sfumature dei colori.

Artigianalità ed eleganza combinate in linee semplici dai tagli rigorosi ed essenziali. Segni distintivi dello stile Emiliano Rinaldi che rendono il talento del giovane designer apprezzato in tutto il mondo.

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