L’Intelligenza Artificiale reinventa la collezione primavera-estate 2023Dan John, nella prima campagna AI firmata da AI.S.A.M., artista che opera per rivoluzionare la creatività tradizionale.
Questo approccio permette di sfidare le distinzioni tra autentico e artificiale, estendendo ciò che è possibile con la tecnologia; le nuove immagini della campagna, infatti, non sono scatti del mondo reale, bensì il frutto dell’Intelligenza Artificiale. Modelli e ambienti sono irreali e il tema elaborato è la famiglia, con il punto focale sulla casa.
Dan John
L’azienda di abbigliamento italiana ha stretto accordi con diversi artisti della “post-photography” ed ha investito nell’AI, intraprendendo collaborazioni che trasferiscono la collezione fisica in ambienti e situazioni dall’impatto visivo sensazionale. Prossime, quindi, altre produzioni AI che andranno ad arricchire le immagini tradizionali.
Dan John
Nelle suggestive immagini è intrinseca l’anima di Dan John, in un mondo nuovo e in chiave futuristica. Con la nuova campagna Dan John conferma di essere il riferimento dell’uomo moderno che, al passo con l’innovazione tecnologica, sceglie il Brand come garanzia d’abbigliamento di stile e qualità.
Già il nome è tutto un programma: essere uno specchio della vita, ma non di quella intesa in generale, bensì della vita mondana, del modo di vivere, dello stile. Lifestyle Mirror, appunto. Questo il nome del nuovo progetto editoriale online, ideato dalla casa editrice Mediabend Capital, fondata a New York da Emanuele Della Valle, figlio del patron della Tod’s, e lanciato settimana scorsa in concomitanza con l’inizio della fashion week nella Grande Mela.
A metà strada tra magazine femminile e piattaforma di shopping online, Lifestyle Mirror si rivolge a un target decisamente giovane e cosmopolita, con i suoi servizi costantemente aggiornati, che rimandano a oggetti o must-have acquistabili attraverso siti di e-commerce dedicati. Beni di lusso e prodotti più commerciali sono l’oggetto della testata, ma non solo: Lifestyle Mirror dà consigli su tutto ciò che è stile, dall’abbigliamento alla gastronomia, passando per l’arte e l’arredamento, per arrivare ai viaggi e alla bellezza. Insomma, invogliare all’acquisto, ispirando il lettore – consumatore.
La prima cover di Lifestyle Mirror.
Un progetto nato sotto una buona stella e che dà ampio spazio e fiducia ai giovani: ad affiancare l’ideatore Emanuele Della Valle, infatti, ci sono il fotografo Francesco Carrozzini, co-fondatore e direttore creativo della testata, nonché figlio della celebre Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia dal 1988, e la stylist Chelsea Gombes, qui assunta in qualità di direttore responsabile, oltre a un esercito di contributor, qualificati e curiosi.
Emanuele Della Valle, fondatore della testata.
Insomma, una piattaforma online “A metà tra un concept store e un mega centro commerciale”, come amano definirlo i suoi fondatori, dove poter trovare oggetti del desiderio selezionati da veri esperti del settore e… immediatamente acquistarli.
Francesco Carrozzini, direttore creativo e co-fondatore della testata.
Una shopping experience ancora mai sperimentata, da ripetere più volte al giorno. Ma attenzione: potrebbe indurre ad assuefazione, tenere fuori dalla portata degli e-commerce addicted.
Al secolo Next Styler, Maison Academia rientra in uno di quei casi felici dell’imprenditoria italiana. Creato da stilisti emergenti scelti dalla community, il progetto nasce dall’idea dei suoi fondatori Mary Palomba e Maurizio Palumbo.
Il meccanismo è molto semplice: gli stilisti si registrano sul sito, scelgono di partecipare ad un contest tematico e caricano il proprio sketch. Ogni contest è ispirato alle tendenze del momento e indica ai partecipanti perfino i colori da usare per le creazioni. Requisito di ogni sketch è rispettare il mood del concorso.
Un bozzetto realizzato da un giovane creativo della community di Maison Academia.
Una volta pubblicato, lo sketch è pronto per essere votato dalla community di Fashion Lover. In seguito, il team di esperti di Maison Academia affianca i giovani designer selezionati nella realizzazione dei bozzetti.
Infine le creazioni vengono valutate da una giuria internazionale di esperti del settore moda che permettono ai giovani creativi di vedere il proprio abito realizzato e messo in produzione senza che il designer debba affrontarne i costi.
Nascono così collezioni originali, fatte di pochi esemplari, nel rispetto dei più alti standard di qualità di una produzione italiana. Anche in questo caso, l’innovazione tecnologica coniugata con la tradizione manifatturiera italiana sembra dare ottimi frutti.
Ma questo brand ha pensato davvero a tutto, perfino al lancio di un sito e-commerce da cui vendere direttamente gli abiti delle giovani promesse della moda. Per volontà dei fondatori del brand, le aziende che producono le collezioni “vincenti” sono esclusivamente italiane, garantendo un alto livello delle produzioni. La lavorazione eseguita è in gran parte a mano con stoffe di altissima qualità e resa.
Nella vision del marchio, il successo di un fashion designer sta si nel talento ma anche nella capacità di condividere e promuovere il proprio progetto attraverso la rete. Una sorta di palestra per i creativi alle prime esperienze che devono imparare a promuovere le loro idee. E se la comunicazione è spesso la nota dolente per molti imprenditori italiani, il successo di Maison Academia assume un significato maggiore.
I due startupper Mary Palomba e Maurizio Palumbo a lavoro.
Maison Academia è stata premiata con un capitale investito di 500.000 euro per il suo sviluppo nel corso della prima edizione del TechCrunch Italy, importante evento catalizzatore dedicato all’imprenditoria digitale. Organizzato da TechCrunch Europe e Populis a Roma, il TechCrunch del 2012 ha rappresentato una vetrina per le migliori startup italiane del momento, alla presenza di un pubblico internazionale di esperti, innovatori e venture capitalist. La selezione è stata curata da Mind The Bridge Foundation, organizzazione no-profit della Silicon Valley fondata e diretta dall’italiano Marco Marinucci, già business development manager di Google. Dopo un periodo di 4 settimane di incubazione al Gym della fondazione Mind the Bridge, sono state individuare le migliori idee tra centinaia di richieste di partecipazione giunte da parte delle startup più competitive dell’intera penisola. Maison Academia ha partecipato anche alla prima edizione di Wind Business Factor vincendo il contest “Web Factor” e aggiudicandosi il tour Start Up Nation in Israele.
Poi, la Finanziaria Laziale di Sviluppo (Filas), primo operatore di venture capital nel Lazio, ha deciso di scommettere sull’elevato potenziale di questa start up, e su quello di Interactive Project e Stereomood che si occupano rispettivamente di browsing game e musica in streaming. Filas e altri investitori privati hanno da poco co-investito circa 1,5 milioni di euro puntando sulle qualità di queste giovani imprese: innovazione tecnologica e modello di business molto competitivo anche all’estero.Chiunque ami la moda e voglia scommettere su uno di questi giovani creativi, possono iscriversi al sito come fashion lover, sfogliare le proposte dei designer e votare i bozzetti. I migliori saranno trasformati in abiti esclusivi ed originali.
Il marchio AlessandroEnriquez, fondato dall’eclettico designer siciliano tra fantasie Pop e richiami al bello e ben fatto made in Italy, si espande nel mondo del design firmando una nuova licenza con Jannelli&Volpi, leader nel mondo dell’Home Decor.
Nella foto il designer Alessandro Enriquez, credits Courtesy of Press Office
In occasione della Design Week 2023 verràannunciata la collaborazione con la presentazione della collezione numero 0. Da questa stagione partirà per lo stilista un contratto di licenza di 4 anni. La griffe Alessandro Enriquez dalla moda continua così ad espandersi nel mondo del design per veicolare la filosofia iconica e a colori del brand.
Vestiaire Collective, l’app di moda di lusso di seconda mano, ritorna con una nuova campagna e una serie di affissioni in alcune delle principali città italiane. Dopo Milano, la nuova campagna approda anche a Bologna, Firenze, Torino e Verona, per parlare con ironia e leggerezza il linguaggio della moda.
Vestiaire Collective
A Bologna si racconta la qualità dei pezzi second-hand della piattaforma con lo slogan “La moda di seconda mano è come Cesare. Migliora col tempo”. A Torino, il brand comunica la disponibilità di splendidi item vintage con “Stile da Vecchia Signora. Ma il calcio non c’entra”. A Verona si parla agli abitanti nel loro stesso dialetto con “Non è vecio. È vintage”. Mentre a Firenze, culla dell’arte quattrocentesca, lo slogan “Il Rinascimento della moda” esalta la circolarità del fashion in modo conciso. E questi sono soltanto alcuni esempi.
Vestiaire Collective
A Milano, invece, capitale della moda, è stato riservato un trattamento speciale. Oltre ai manifesti in metropolitana e superficie, sui quali risaltano frasi come “Investi in borse, non in borsa” e “Una moda più sostenibile dell’avocado toast”, Vestiaire Collective ha presidiato uno degli spazi pubblicitari più famosi e vistosi della città: la maxi-affissione di via Melchiorre Gioia. Sui 2500 mq del billboard, le migliaia di persone che passano di lì leggono ‘Moda second-hand della Madonnina.’, un modo irriverente e d’impatto per comunicare il pregio dei capi di lusso presenti su Vestiaire Collective e l’essenza stessa del brand.
Vestiaire Collective
L’attività, firmata da We Are Social, prende elementi tipici del territorio e dà loro una forma che strizza l’occhio al mondo del fashion e ai principi di sostenibilità ed eleganza di Vestiaire Collective.
Mango, uno dei principali gruppi di moda europei, rafforza il suo spirito innovativo e, attraverso l’acceleratore Mango StartUp Studio, investe in La Más Mona, la piattaforma di noleggio di abiti e accessori da cerimonia.
L’investimento consiste nell’offrire un sostegno finanziario all’azienda attraverso un prestito partecipativo convertibile e rappresenta l’ingresso di La Más Mona in un programma di accelerazione attraverso il quale gli imprenditori scopriranno in prima persona il funzionamento di Mango e saranno in grado di scalare il loro modello di business. Riceveranno inoltre consigli e sessioni di mentoring da parte di professionisti dell’azienda in aree quali l’internazionalizzazione delle operazioni e la tecnologia, nonché la gestione delle persone. Allo stesso modo, Mango sta lanciando un progetto pilota di noleggio di abbigliamento sul suo sito web tramite Mango Renting (www.mangorenting.com).
Belen Rallo Del Olmo, Director di Mango StartUp Studio e Polo Villaamil, Founder & Ceo di La Más Mona
Il servizio offrirà una quarantina di articoli che verranno aggiornate ogni mese, in modo che i clienti Mango possano godere di una maggiore versatilità e flessibilità nella scelta degli outfit per i loro eventi.
Si tratta del terzo investimento effettuato da Mango StartUp Studio dal suo lancio nel 2022. Finora l’acceleratore ha investito nella start-up di sostenibilità specializzata nella rivendita di rifiuti tessili, Recovo, e nell’azienda di retribuzione on-demand e flessibile, Payflow.
La Más Mona è stata fondata nel 2012 con la missione di offrire un modo più intelligente, responsabile e sostenibile di consumare. La piattaforma ha iniziato con un modello B2C di noleggio di abbigliamento, sia per abiti da cerimonia che per abiti da tutti i giorni, e ora ha esteso la sua attività con un modello B2B per i marchi che desiderano lanciare il proprio servizio di noleggio attraverso i propri clienti. Attualmente La Más Mona conta 315mila clienti registrati e 35mila capi noleggiati.
Belen Rallo Del Olmo, Director di Mango StartUp Studio e Polo Villaamil, Founder & Ceo di La Más Mona
About Mango StartUp Studio
Mango Start-Up Studio, l’acceleratore di start-up del settore moda creato dall’azienda, ha l’obiettivo di promuovere l’innovazione in Mango, individuare nuove opportunità di crescita e partecipare allo sviluppo di nuove tecnologie o modelli di business. A tal fine, Mango StartUp Studio è alla ricerca di aziende e idee in fase di sviluppo per effettuare investimenti di seed-capital che contribuiscano all’innovazione della catena del valore dell’industria della moda e migliorino l’esperienza del cliente. Tecnologia e sostenibilità sono due aree di interesse prioritario per l’acceleratore, oltre a tutti gli anelli della catena del valore, dalla creazione e dall’approvvigionamento dei prodotti alla distribuzione.
È Ettore Bilotta il fashion designer scelto da Kuwait Airways per progettare e realizzare le nuove divise degli equipaggi di volo. Nell’anno del settantesimo anniversario della compagnia di bandiera, infatti, si attua un importante progetto di rilancio, che prevede una serie di servizi all’avanguardia, come l’home check-in, i servizi di limousine, l’introduzione di nuove destinazioni per la stagione estiva 2023. In quest’ottica di innalzamento degli standard, di grande rilievo è un radicale cambio di stile, con l’assegnazione a Bilotta del nuovo look dell’equipaggio di bordo.
Ettore Bilotta per Kuwait Airways
La nuova collezione di uniformi, in perfetto equilibrio tra classicità e funzionalità, è ispirata a due elementi fondamentali: stile e ospitalità. Gli outfit sono contemporanei, classici, e pratici nella loro innata eleganza. Le linee sono glamour e donanti, ispirate a quegli anni 50 che hanno visto nascere la Kuwait Airways. La scelta cromatica alterna il blu navy, omaggio al colore della compagnia, al beige, nella tonalità dorata e inconfondibile del deserto di sabbia.
Ettore Bilotta per Kuwait Airways
Tratto caratteristico è l’uso del tessuto jacquard, che si affianca alla tinta unita conferendo all’outfit un segno distintivo, che identifica la compagnia aerea, con un disegno che ricorda il diamante, in una serie di sfaccettature che danno tridimensionalità. I tessuti sono realizzati con una composizione in maggioranza di lana, fibra naturale, che garantisce, oltre al confort, anche un’elevata sicurezza grazie alla sua bassa infiammabilità.
Ettore Bilotta per Kuwait Airways
Ettore Bilotta ha elaborato un vero total look, completo di borse, guanti, foulard, cappello e cinture, che lo rendono prezioso e accurato a prima vista, infondendo una sensazione di opulenza.
Ettore Bilotta per Kuwait Airways
«La nuova immagine di Kuwait Airways, nel suo 70° compleanno, non vanificherà la sua vocazione, quella di volare con serena raffinatezza- ha dichiarato Bilotta- ringrazio il Ceo della Kuwait Airlines Maeen Razouqi per avermi scelto in questo importante progetto di rilancio della compagnia. Il Kuwait e la sua gente sono stati per me di grande ispirazione nella realizzazione delle uniformi, nelle quali ho voluto trasfondere l’innata eleganza della sua popolazione e la bellezza sinuosa del paese, un piccolo e prezioso diamante incastonato nella corona del Golfo Persico».
Ettore Bilotta per Kuwait Airways
Le divise disegnate da Ettore Bilotta saranno indossate dagli equipaggi a partire da Maggio 2023 e resteranno a bordo per i prossimi 5 anni. Il couturier ha al suo attivo molte importanti collaborazioni, tra cui la creazione delle divise del personale di volo di primarie compagnie aeree internazionali, tra cui Etihad, Alitalia, Turkish Airlines. Il 2023 si apre con la nuova collaborazione con Kuwait Airways.
Ettore Bilotta per Kuwait Airways
About Ettore Bilotta
Ettore Bilotta. Couturier italiano, affonda le radici della sua formazione nell’alta moda, presso l’atelier della storica maison Lancetti a Roma e a seguire presso l’atelier Raffaella Curiel a Milano. In seguito, fonda il suo atelier e il brand che porta il suo nome e debutta nel 2005 con una collezione presentata nel calendario della settimana della moda di Roma. Alla collezione couture affianca ben presto la linea pret a porter, che declina il medesimo registro stilistico che ha reso Ettore Bilotta uno dei designer più amati della moda italiana. Da allora non ha mai smesso di disegnare collezioni eleganti per clienti che amano vestirsi in modo esclusivo, come la Haute Couture richiede.
Mila Schön, marchio nato a Milano nel 1958 e tra gli “inventori” del prêt-à-porter italiano, ancora oggi simbolo di un’artigianalità tipicamente made in Italy e di un’estetica senza tempo, si appresta a intraprendere un percorso di significativa crescita e a diventare uno dei principali brand lifestyle nel segmento dell’affordable luxury.
Il progetto di espansione ha preso forma in seguito a una riorganizzazione strategica, perfezionata negli scorsi mesi, che ha visto un pool qualificato di investitori italiani, attraverso la newco Cofedo, avviare una partnership globale con il gruppo finanziario giapponese Itochu. In base all’accordo, dalla collezione Autunno-Inverno 2023/2024, la realtà italiana sarà responsabile di tutti gli aspetti, creativi e operativi e strategici, legati alla gestione del mondo Mila Schön in tutte le categorie merceologiche.
Scopo dell’operazione, guidata dal Ceo Guido Formilli Fendi – membro della famiglia fondatrice di Fendi, maison in cui ha lavorato fino al 2003, ricoprendo diversi ruoli di primo piano tra cui quello di direttore generale e direttore commerciale -, dal Presidente Barbara Gabarrini Confalonieri – imprenditrice e profonda conoscitrice del settore e dei gusti dei consumatori – e dal direttore creativo Marc Audibet è quello di permettere a Mila Schön di raggiungere nuovi traguardi, arrivando a raddoppiare nel medio termine il suo attuale fatturato, pari a circa 200 milioni di euro.
Mila Schön
Il nuovo assetto punta su una strategia di distribuzione wholesale premium e selettiva, che avrà come punto di partenza il network selezionato di negozi multimarca su cui può contare il brand a livello internazionale. Le priorità saranno da un lato il consolidamento dei mercati attualmente di riferimento quali appunto Italia e l’Europa, dall’altro l’espansione globale, con un focus sulle significative opportunità offerte da aree come Asia e Medio Oriente e il rafforzamento all’interno delle grandi catene di department store in America.
Il business plan delineato da Cofedo prevede l’ampliamento della clientela di Mila Schön raggiungendo anche le nuove generazioni di giovani consumatori, entrando in nuove categorie di prodotto come la linea casa, le fragranze, l’occhialeria e l’abbigliamento maschile, sempre senza smettere di valorizzare le radici italiane della maison, famosa per aver vestito le donne del jet set internazionale come Jacqueline Kennedy e Marella Agnelli.
La Direzione Creativa è stata affidata a Marc Audibet, fashion designer che in passato ha disegnato le collezioni donna di Hermès, Prada e Salvatore Ferragamo e noto nel settore anche per le sue ricerche sui tessuti stretch. Audibet interpreterà lo stile di Mila Schön con uno spirito innovativo e moderno proponendo al mercato, sin dalla sua stagione di debutto, una linea completa di abbigliamento fatta di oltre 100 pezzi, a cui si aggiungono anche una serie di proposte tra accessori e calzature.
In linea con la tradizione della maison, storicamente impegnata nel promuovere rapporti duraturi con i fotografi – primo fra tutti Ugo Mulas – per dare sostanza iconografica alla propria visione stilistica, la nuova brand identity di Mila Schön sarà comunicata con progetti speciali e con una serie di iniziative esclusive, anche digital. A idearle sarà un team di talenti, impegnati in una serie di special project e colab nel segno della contaminazione con mondi diversi ma complementari a quello della moda, come la pittura e il cinema.
Un bozzetto Mila Schön
Guido Formilli Fendi, Ceo di Cofedo ha dichiarato: «Io e Barbara Gabarrini Confalonieri siamo orgogliosi di collaborare con Itochu a questa fase di espansione di Mila Schön. Crediamo che la partnership avvierà una nuova fase di crescita e di consolidamento del ruolo della maison all’interno del panorama internazionale dei fashion & lifestyle brand. Se abbiamo investito in questo progetto è perché crediamo sia una straordinaria opportunità per accompagnare un marchio, simbolo dell’esclusività italiana, verso una leadership globale per questo vogliamo da subito consolidare la presenza della maison nei mercati internazionali operando con strategie di lungo termine con partner selezionati».
Barbara Gabarrini Confalonieri, Presidente di Cofedo ha dichiarato: «Mila Schön è un patrimonio del made in Italy che vogliamo valorizzare. Personalmente sono sempre stata attratta dall’immagine del marchio e dal suo stile inimitabile, fatto di femminilità, rigore e sensibilità cromatica. Ora il progetto nato con Cofedo ci offre la possibilità di entrare in questo mondo, caratterizzato da incredibile esclusività e creatività, e quindi da affrontare con prudenza e rispetto. Siamo convinti che, nell’ambito del nuovo corso della maison, l’ingresso di Marc Audibet potrà dare ottimi frutti, portando Mila Schön a diventare leader nel segmento dell’affordable luxury. Grazie al suo intuito e al suo talento, all’esperienza pluriennale e alla sensibilità per tessuti e le silhouette, Marc saprà interpretare al meglio l’immenso patrimonio estetico di Mila Schön con nuove declinazioni e interpretazioni nelle collezioni di abbigliamento del brand, dando anche nuova vitalità al mondo delle calzature e degli accessori».
About Mila Schön
Fondato nel 1958 a Milano da Mila Schön ”signora dell’eleganza italiana”, il marchio è oggi una realtà del lusso di notorietà internazionale, simbolo di un’artigianalità e di un’estetica spiccatamente italiana. Grazie alla visione della sua fondatrice, la cui invenzione più nota a livello stilistico resta il double e i tagli di Fontana, il brand Mila Schön è stato tra i primi ad allargare il campo d’azione dall’abbigliamento al lifestyle e il design producendo nel corso degli anni una vasta gamma di collaborazioni extra-settore e nel corso della sua storia ha conquistato importanti riconoscimenti come il Neiman Marcus Award, riservato alle figure che più hanno influenzato la moda mondiale negli anni.
Sei anni fa Beatrice Gigli ha fondato la Beatrice Gigli Communication e si occupa della comunicazione, delle relazioni pubbliche e istituzionali e di eventi di marchi di eccellenza del Made in Italy legati alla moda, all’enogastronomia, al cinema e alla cultura.
Nella foto Beatrice Gigli_credits Courtesy of Beatrice Gigli Communication
“Sto per lanciare il primo brand di gadget e merchandising della mia azienda: il nome è Circolo delle dame colte. Lo scopo è quello di rafforzare in modo veramente particolare l’identità del marchio della mia azienda, attraverso uno storytelling culturale per raccontare il mio lavoro: il circolo delle dame colte era un salotto sorto in età napoleonica e fondato da donne, ma erano ammessi anche i cavalieri, il cui obiettivo era quello di dare un notevole contributo al lavoro, alla cultura e alla politica attraverso le relazioni pubbliche e le iniziative. Il Circolo delle dame colte è lo spunto perfetto per raccontare il mio lavoro: la Beatrice Gigli Communication fa tutte queste attività– spiega la fondatrice dell’agenzia di comunicazione e giornalista- Perché riportare questa storia sui gadget aziendali? Perché lavoro molto sul marketing e merchandising è un ottimo veicolo per l’immagine pubblica, aziendale o personale che sia. E deve essere impostato come un vero e proprio brand con un ‘alta qualità dei materiali e delle grafiche. Basti pensare che il merchandising imperiale è stato inventato la napoletane, la grande N sulle ceramiche, sulle scatole, , sui cuscini. Credo che Napoleone sia stato tra i più grandi comunicatori“.
Il Circolo delle dame colte_Courtesy of Beatrice Gigli Communication
I gadget – t shirt, tazze, agende, shopper bag, ma non solo – hanno le “dame colte” con il logo della mia azienda -la nuvoletta del fumetto- sulla testa. Il messaggio che vorrei veicolare è quello che la cultura, il conoscere, il raccontare una storia può cambiarci la prospettiva di vedere le cose, e naturalmente l’approccio con il nostro lavoro. È un valore aggiunto molto importante. I gadget sono promozionali ma ho previsto anche della “capsule” destinate alla vendita a sostegno di cause benefiche.
Giglio.com lancia il primo short-movie che definisce i valori della sua estetica: “Independent Fashion Destination”. Al centro della narrazione i valori che contraddistinguono la luxury e-destination e la cultura mediterranea – inclusiva, disinvolta e multiculturale – che da sempre rappresenta le radici del marchio. La bellezza mediterranea si rivela in tutto il suo raffinato e inebriante fascino nella magia scenografica di un’isola rigogliosa che ne racchiude, idealmente, l’essenza. Si susseguono scene di vita di ragazzi e ragazze, compagni di un viaggio che attraversa lo stile, con spirito libero e indipendente. L’obiettivo è quello di coinvolgere un pubblico moderno e internazionale perché proprio l’indipendenza – di pensiero, di scelta e di vita – definisce l’estetica proposta da Giglio.com.
GIGLIO.COM – Independent Fashion Destination_Courtesy of Press Office
Luxury destination globale e allo stesso tempo unica, che trova nella leggerezza del mediterraneo italiano il suo codice estetico. Nelle parole di Giuseppe Giglio, ceo di Giglio.com: “Vogliamo ispirare la ricerca della bellezza, con leggerezza e gioia di vivere… ed essere dei buoni compagni di viaggio per i nostri clienti. Questo short-movie rappresenta il nostro manifesto di stile e riafferma la nostra identità di Independent Fashion Destination.”
GIGLIO.COM – Independent Fashion Destination_Courtesy of Press Office
Il breve cortometraggio sarà on air nei canali tv e digital con una reach stimata di 10 milioni di visualizzazioni. Contemporaneamente avverrà la distribuzione a livello internazionale su YouTube, con l’obiettivo di raggiungere fino a 15 milioni di visualizzazioni.
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