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Verdena, il docufilm “X sempre assenti” continua il viaggio nei cinema italiani

Dopo la presentazione al Biografilm Festival di Bologna e il debutto nelle sale, “X sempre assenti”, il film documentario dei Verdena, diretto da Francesco Fei, prodotto da Capitol Records Italy e Universal Music Italia e distribuito nelle sale da Lab 80 Film, continua il suo viaggio in giro per i cinema italiani, con un fitto calendario a cui si vanno ad aggiungere numerose nuove date. “X sempre assenti” segue i Verdena nella loro vita privata e nella preparazione del tour di “Volevo Magia”, l’ultimo album in studio della band. Un’opera unica per capacità di entrare nell’intimità dei protagonisti, come mai prima, mostrando i due mondi dei musicisti, dal profondo delle vite semplici che conducono e dei luoghi isolati in cui vivono alla dimensione dello studio di registrazione e del palco.

Verdena, "X sempre assenti"_credits Courtesy of Press Office
Verdena, “X sempre assenti”_credits Courtesy of Press Office

“Avevo la possibilità di raccontare i Verdena così come sono, senza filtri né atteggiamenti precostruiti, in un momento topico della loro carriera. – ha raccontato il regista Francesco Fei – Era una trama perfetta per farne un film che raccontasse con un taglio fortemente cinematografico la vita di un gruppo potentissimo dal punto di vista musicale e umanamente diverso da tutti. Sapevo che non sarebbe stata un’operazione semplice e tanto per cominciare ho deciso che l’unica maniera per non creare filtri tra noi era che durante le riprese ci fossi solo io. Perciò, con una metodologia che amo sempre di più usare nei miei documentari d’osservazione, le due camere, la fotografia e l’audio li ho gestiti totalmente da solo. Grazie ai Verdena che, dopo anni che non ci vedevamo, mi hanno accolto come se il tempo non fosse passato e hanno aperto il loro mondo al mio sguardo, “X sempre assenti” è diventato quello che volevo che fosse: un film, con una sua drammaturgia e uno taglio realistico e cinematografico al punto da essere un prodotto inedito e molto personale”.

Verdena, Locandina "X sempre assenti"_credits Courtesy of Press Office
Verdena, Locandina “X sempre assenti”_credits Courtesy of Press Office

La lente di Fei ci rende accompagnatori silenziosi di personalità atipiche nel panorama musicale, saldamente legate alle loro origini ma promotrici di un discorso eterno, che continua uguale a sé stesso ed in grado di rimanere sempre originale. Come gli sforzi, le fatiche e i sorrisi della vita di tutti i giorni. Come il rock.

Verdena, credits Ph. Paolo De Francesco
Verdena, credits Ph. Paolo De Francesco

“Volevo Magia” – https://capitol.lnk.to/volevomagia – è l’ultimo album della band uscito a settembre 2022 su etichetta Capitol Records Italy/Universal Music, risultando vincitore del Premio come miglior disco dell’anno nei referendum di testate specializzate come Rolling Stone e Rockol.it. Al nuovo disco hanno fatto seguito un tour autunnale prodotto da DNA concerti, che ha portato i Verdena nei più importanti club italiani, un importante tour europeo conclusosi lo scorso 1 maggio a Zurigo e un lungo tour estivo nei migliori festival di tutta la penisola.

“Il Processo”, con Marianna Montagnino lo storico programma sportivo riparte in bellezza su 7 Gold

È tornato il campionato di calcio e, con il ritorno in campo della serie A, non poteva mancare la ripresa del Processo, il programma sportivo per eccellenza, che vanta la maggiore tradizione e l’audience più ampia nel panorama della TV italiana.

Maurizio Biscardi, figlio dell’indimenticabile Aldo, raccoglie l’eredità del maestro di quel giornalismo sportivo anni 90, capace di inchiodare ai teleschermi milioni di amanti del calcio, appassionati delle diatribe tra opposte fazioni, delle polemiche e dei dibattiti sui rigori negati, sul fuorigioco millimetrico e sui goal non goal della passata domenica calcistica.

Autentico visionario, precursore ante litteram del VAR di oggi con la sua idea della moviola in campo, Aldo Biscardi ha cresciuto a pane e pallone stuoli di giornalisti sportivi, creando la figura degli opinionisti calcistici che affollano oggi le trasmissioni sportive.

Maurizio Biscardi ripropone su 7 Gold la nuova edizione di quel Processo che ogni lunedì accende le passioni calcistiche di tutta Italia e che tutti noi abbiamo sempre attribuito al maestro Biscardi, tanto da farne un autentico marchio di fabbrica.

Una ventata di freschezza viene quest’anno dalla bellissima co-conduttrice, la torinese Marianna Montagnino, originaria di Cinzano Torinese che, nonostante la giovanissima età, vanta già un bagaglio di importanti esperienze maturate nel mondo dello spettacolo e, in particolare, nel giornalismo sportivo, specie in tv, dove si è distinta in programmi cult come La Domenica Sportiva e Tiki Taka.

Splendida modella, brillante presentatrice e capace conduttrice televisiva, Marianna ha iniziato la sua carriera di giornalista sportiva nella città Sabauda, come volto femminile di Toro Channel. Ora, dopo le esperienze in Rai e Mediaset, è pronta al salto con un ruolo da conduttrice del Processo al fianco di Maurizio Biscardi.

Ho accolto con emozione ed entusiasmo l’invito di 7 Gold ad affiancare Maurizio Biscardi alla conduzione dello storico programma TV – afferma Marianna al termine della trasmissione d’esordio – si trattava della mia prima conduzione da protagonista, per giunta in diretta, una motivazione in più per dare il meglio, trasmettendo agli sportivi tutto il mio entusiasmo e la mia passione per il calcio che amo e seguo da sempre. L’esperienza di Maurizio e l’ispirazione del maestro Aldo sono uno stimolo ulteriore per lasciare il segno, contribuendo, con la mia professionalità, alla conferma dei brillanti risultati in termine di audience che appartengono da sempre a questa trasmissione”.

Il sorriso disarmante, la bellezza, il fascino ma, soprattutto, le grandi doti empatiche, l’attenta preparazione e le solide capacità professionali. Queste sono le qualità di Marianna Montagnino, emerse durante la prima puntata andata in onda lunedì 18 settembre, cifre stilistiche caratteristiche di Marianna e che, oltre ad emergere all’attenzione del pubblico, costituiscono il valore aggiunto per un programma sportivo che saprà rinnovare i fasti e i successi delle precedenti edizioni.

Appuntamento quindi ogni lunedì su 7 Gold, per una nuova, imperdibile edizione del Processo, con Marianna Montagnino.

Photo credits Courtesy of Press Office

Cinema e diritti umani, al via in Abruzzo la terza edizione del “Garofano Rosso Film Festival”

Al via dal 4 al 10 settembre a Forme di Massa d’Albe, suggestivo borgo settecentesco in provincia de L’Aquila, la terza edizione della kermesse cinematografica Garofano Rosso Film Festival, con la direzione artistica del regista e produttore Paolo Santamaria. La rassegna abruzzese, patrocinata per il secondo anno consecutivo dal Parlamento Europeo, nelle vesti della Presidente Roberta Metsola, è sponsorizzata dalla società di produzione cinematografica The Factory, solida realtà regionale, con la collaborazione della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia e della Fondazione Carispaq. Un evento gratuito per il pubblico che ha prevalente carattere educativo, culturale e promozionale, con focus su tematiche legate anche quest’anno al concetto di marginalità, come la parità di genere,   i diritti   umani,   la lotta   alle   discriminazioni e   le comunità marginalizzate (particolare attenzione sarà data al tema della disabilità), narrate attraverso lo strumento filmico e documentaristico. La manifestazione, inoltre, è stata patrocinata per il primo anno dall’UNAR- Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità. Unire a tematiche centrali per l’agenda europea la territorialità agreste e bucolica determina un meccanismo unico nel suo genere, volano per la cultura nel territorio e per il territorio tra la cultura.

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«Il Garofano Rosso Film Festival nasce da una riflessione sul mondo degli ultimi anni, la cortina di paura calata sulla libertà di ciascuno, cortina che diventa reale. Un’immagine concreta, un muro che ostruisce la vista al di là di esso. Così come l’incomunicabilità e l’acuirsi di diversità già aspre in passato e il buio che tutto questo comporta – spiega Santamaria – Ecco, dunque, l’esigenza non più di evadere, di evitare il confronto con la realtà, ma di aprire un varco in questa recinzione senza ragione. Il festival cinematografico più caldo al mondo, in uno dei borghi più freddi d’Italia. La progettazione partecipata diviene strumento di riscoperta identitaria, in un delicato equilibrio, umile baluardo nella tradizione d’alta quota».

IL FESTIVAL

Sono 83 le opere che hanno attraversato il mondo per arrivare a Forme di Massa d’Albe (Aq), nel cuore degli Appennini abruzzesi in una location già scenografia naturale di vari capolavori cinematografici come “La Bibbia” di John Huston e “Il deserto dei tartari” di Valerio Zurlini, per costruire un mosaico di sguardi unici, difformi ma in assoluta armonia. Un caleidoscopio di sensazioni e colori, di universi diversi e vite lontane, per frantumare i muri che dividono e affermare la voglia di comunicare e ritrovare sé stessi.

I circa 250 abitanti del borgo settecentesco di Forme di Massa d’Albe, storica meta della transumanza ai piedi del Monte Velino, apriranno le loro porte in occasione della manifestazione e, insieme agli organizzatori del festival, offriranno il loro tempo e il loro sapere per regalare a tutti i partecipanti un’accoglienza fatta di condivisione e sincera ospitalità.

Ogni giorno prima dei talk e delle proiezioni insieme agli autori, registi e pubblico potranno prendere parte a un’escursione nel Parco Naturale e dell’Acquedotto Romano di Alba Fucens oppure partecipare a una degustazione con i produttori locali. Con Garofano Rosso, dialogo e conoscenza delle diversità si fondono in un’unica realtà che vuole unire cultura cinematografica e tradizione locale per un incontro a tutto tondo e per abbattere insieme i muri del pregiudizio.

LE SEZIONI

Otto sezioni per otto modi di celebrare la marginalità, attraverso una molteplicità di sguardi che indagano, contemplano e sperimentano attraverso il linguaggio del cinema, per guidarci in una magica esperienza.

BIZARRE Una  realtà̀ deformata,  trasognata  e  provocatoria,  filtrata  da  uno  sguardo,  uno specchio che  distorce  e  amplifica  i sentimenti  e  le  contraddizioni  della  nostra  società̀ .  Un’esperienza imprevedibile,  in  bilico tra tragicità̀ e grottesco, che ci trasporta e ci intrappola in mondi insoliti e affascinanti.

AFTERWORD La fine, l’ultimo capitolo dell’esistenza. Una presenza inestirpabile nella nostra vita e nella nostra coscienza. La morte è qualcosa di inspiegabile e fa paura, ma la necessità di risolverne l’enigma è la forza motrice che incoraggia le riflessioni più profonde.

FEMME Il cinema è un filtro per guardare, prima di essere guardate. Il punto di vista attivo e pungente è il marchio complesso della donna contemporanea, libera e guerriera, che attraverso la sua arte riafferma il suo ruolo e celebra la sua forza generatrice.

ANTEROS L’amore maltrattato, deluso, offeso dai tabù e dalle convenzioni sociali. L’amore che combatte, resiste e diventa universale, che travalica il tempo e lo spazio. Il cinema si trasforma nel suo strumento di lotta e rivendicazione del diritto di amare.

WONDERLAND Il rifugio onirico che accoglie i desideri e le speranze di ogni bambino. Una finestra sull’immaginario fantastico dei più piccoli attraverso un punto di vista puro e schietto: la fiaba della vita.

LACCI I fili sottili che ci attraversano e ci uniscono agli altri. In questa complessa geografia umana di legami precari ci avviciniamo e ci allontaniamo, continuamente e freneticamente, alla ricerca di un modo per comunicare la nostra fragilità.

DYSTOPIA Un luogo distante dove tutto è possibile, dove ogni presagio negativo può concretizzarsi. La dimora della paura ossessiva del futuro, in cui sono intrappolate le ombre generate dal presente. Non resta che sperare che la realtà sia un’allucinazione destinata a dissolversi.

FRONTIERS La vita ai margini, nelle periferie della terra e del cuore. Un viaggio verso i confini estremi dello spazio e dell’esistenza per conoscere nuovi universi e nuovi linguaggi aprendosi a quelli circostanti.

LA GIURIA

A decretare i vincitori, tra le 83 opere filmiche in concorso nelle otto sezioni, una giuria di qualità tutta al femminile, presieduta dall’attrice Marta Bulgherini, e formata dalle produttrici Francesca Andriani e Guendalina Folador, la montatrice e regista Elisabetta Abrami, l’autrice Veronica Chirra.

IL DIRETTORE ARTISTICO

PAOLO SANTAMARIA

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Abruzzese di nascita (e per scelta) con un pizzico di origini albanesi. Avrà un debito infinito con Spielberg, Nolan, Von Trier e tutti quei grandi registi capaci di farlo sognare come le lasagne di sua nonna Rachele, madrina formese, musa cinematografica. Classe 1990, nel 2014 si diploma in regia e filmmaking presso la Scuola Nazionale Di Cinema–Centro Sperimentale Di Cinematografia. Dirige nel 2019 la sua opera prima, “Siamo come Genova”, presentata in anteprima al Seeyousound International Music Film Festival e distribuita da I Wonder Pictures. Sempre in collaborazione con I Wonder Pictures, a settembre 2020 torna nei cinema con il film “La piazza della mia città”, presentato in anteprima mondiale al Biografilm Festival, che vede tra gli altri la partecipazione di Gianni Morandi,Luca Carboni e Matilda De Angelis.

Nel 2021 realizza il corto “Da capo”,con protagonista l’attore Nicola Nocella, già vincitore di due Nastri d’Argento e candidato ai David di Donatello. Nel 2022 invece cura la regia dei cortometraggi “Lampi”, con protagonista Marta Bulgherini, e “Spettri”, che sancisce l’ulteriore collaborazione con Nocella. Il mondo musicale, a seguito della creazione del marchio Musex, rappresenta uno dei suoi principali campi di interesse; negli anni ha avuto il piacere di collaborare con Lo Stato Sociale, Ex-Otago, Punkreas, Willie Peyote, Dardust, La Rappresentante Di Lista, Extraliscio, Orietta Berti, Paolo Fresu e molti altri.

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  I TALK

PIAZZA LUIGI LIBERTINI, FORME

LUNEDÌ 4

18:00 – 18:30

Inaugurazione #GRFF2023 Nicola Blasetti: Sindaco del Comune di Massa d’Albe.

18:30 – 19:30

Un viaggio nei piccoli paesi delle aree interne d’Italia e nelle comunità che continuano a resistere Anna Rizzo: Antropologa, autrice de ”I paesi invisibili. Manifesto sentimentale e politico per salvare i borghi d’Italia” (Il Saggiatore, 2022).

MARTEDÌ 5

18:30 – 19:30

Architettura partecipata e “istintiva”: nuovi stimoli creativi per il rilancio dei paesi Tatiana Levitskaya e Irene Terenzi: Architette paesaggiste, appassionate di teatro e urbanismo tattico, socie attive del direttivo Camposaz. Piero Rovigatti: Ingegnere civile, dottore di ricerca in Pianificazione Territoriale e Urbana, professore associato di Urbanistica presso l’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara.

MERCOLEDÌ 6

18:30 – 19:30

Donna, vita, libertà: storie coraggiose di emancipazione e di attivismo in Iran Riccardo Noury: Portavoce di Amnesty International Italia, responsabile dell’edizione italiana del Rapporto annuale di Amnesty International. Parisa Nazari: Farmacista, interprete e mediatrice interculturale per la diffusione di arte, musica, poesia e letteratura persiana, tra i fondatori di Woman Life Freedom Italy Community.

GIOVEDÌ 7

18:30 – 19:30

#Senzagiridiboa: la disparità di genere e la lotta (non solo) femminile per i diritti sul lavoro Giulia Cerino: Cronista freelance, autrice tv per Rai3, componente del collettivo di giornaliste “Senza giri di boa”.

VENERDÌ 8  

18:30 – 19:30

Liber* di essere: la storia, i traguardi e le battaglie di Arcigay sul territorio Patrizia Passi: Presidente del circolo provinciale Arcigay ”Massimo Consoli” L’Aquila. Francesco Rubeo: Fondatore e Presidente di Marsica LGBT, Vicepresidente di Arcigay ”Massimo Consoli” L’Aquila.

SABATO 9

18:30 – 19:30

Raro è meglio di perfetto: un focus sul tumore desmoide Enrica Rossi: Presidentessa e fondatrice della Desmoid Foundation ONLUS. Giulia Personeni: VicePresidentessa e fondatrice della Desmoid Foundation ONLUS. Marianna Coppola: Segretaria della Desmoid Foundation Onlus.

DOMENICA 10

18:30 – 19:30

Un cinema per la pace e i diritti: l’esperienza di “Una storia per Emergency”, Michela Greco: Events and Communication Officer di Emergency, responsabile di “Una storia per Emergency” una serie di corti di under 25 per portare diritti e accoglienza sullo schermo, in collaborazione con Rai Cinema.

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PREMIO GIOVANNI OPPEDISANO

Best documentary

“Une Jeunesse italienne” di Mathieu Volpe

(72 min., Belgium, 2022)

All’alba del suo 25° compleanno, Sokuro, figlio di immigrati burkinabé residenti in Italia, sposa Nassira, una giovane ragazza del suo villaggio natale. Per lui il matrimonio è il primo passo verso un futuro e definitivo ritorno in Burkina Faso, ma per la sua nuova moglie il matrimonio è la porta d’ingresso in Europa.

LA MOSTRA

STALLA ESPOSITIVA, VIA DOMENICO LIBERTINI 14, FORME  DAL 4 AL 10 SETTEMBRE

“L’espressione del dolore” di Eva Giurco

L’esposizione ripercorre il viaggio, di consapevolezza e di lotta, conseguente a una malattia rara. Una vita travagliata, tra cure e paure, che con coraggio trova uno sbocco creativo nella ricerca del benessere interiore. Attraverso disparate tecniche e supporti, l’artista indaga un insolito canale comunicativo per accompagnare lo spettatore sulla via per esplorare il suo tormento.

EVENTI SPECIALI

PIAZZA LUIGI LIBERTINI, FORME | 10 SETTEMBRE ORE 16:00

        Performance Vuscichè, couture circolare made in Abruzzo 

                              di Diana Eugeni Le Quesne 

Vuscichè, un marchio italiano che si distingue per il suo processo di design circolare e d’avanguardia, ha una filosofia che si basa sulla creazione di prodotti di alta qualità utilizzando materiali sostenibili e locali, con una particolare attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale. Il design distintivo del marchio è poetico e genderless, con riferimenti culturali ampi che emergono dalle collezioni, grazie a un dialogo continuo tra generazioni di tessuti passate e del presente.

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CINESCURSIONI BY CINEMABRUZZO

PARTENZA DAL FONTANILE DELLE FORME | 9 E 10 SETTEMBRE DALLE ORE 11:00

Con il contributo di Fondazione Carispaq Con le #Cinescursioni targate CinemAbruzzo alla scoperta delle location che hanno dato vita alle memorabili scene de “La Bibbia”, il celebre kolossal di John Huston del 1966 con Ava Gardner e Peter O’Toole, e de “Il Deserto dei Tartari”, il film di Valerio Zurlini con Jacques Perrin, Vittorio Gassman, Giuliano Gemma e Philippe Noiret tratto dal romanzo di Dino Buzzati.

CINEMABRUZZO CAMPUS

Dal 2022 è nata la residenza cinematografica stabile, CinemAbruzzo Campus, spin off del più ampio    progetto    di    rete    cinematografica    territoriale CinemAbruzzo (progetto vincitore del Bando Transizione ecologica organismi culturali e creativi TOCC, secondo a livello nazionale). L’iniziativa ha recentemente ricevuto un importante finanziamento della Fondazione Carispaq, quale esempio virtuoso di Turismo Esperienziale ed è risultata meritevole nell’ambito dei progetti speciali Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, accostando di conseguenza il nome della nostra città a eventi di alto spessore internazionale.

Il CineCampus si terrà su tutto il territorio marsicano e limitrofo dall’11 al 30 settembre 2023, con campo base a Forme di Massa d’Albe. Si tratta della prima residenza cinematografica al mondo basata sul green producing, destinata a giovani filmmaker under 35 sensibili alle tematiche sociali e ambientali. Il progetto prevede un ricco e articolato programma didattico per approfondire e mettere a disposizione dei partecipanti gli strumenti tecnici e le best practices per analizzare ed esplorare i più recenti protocolli green, attraverso un percorso non esclusivamente teorico ma orientato verso la produzione. I filmmaker selezionati metteranno in pratica tutto il know-how acquisito durante una residenza artistica di 21 giorni, supportati da tutor e crew di tecnici, per sviluppare e produrre un film per coppia, che verrà successivamente distribuito e proiettato in Festival locali, nazionali e internazionali.

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Al Cinema arriva “Barbie”: il film sulla bambola più famosa del mondo è un inno all’imperfezione

Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale. Oppure tu sia un Ken. Sul grande schermo, un inno all’imperfezione, all’inclusività e contro gli stereotipi per uscire, finalmente, da un ovattato mondo di plastica color rosa confetto.

"Barbie", il film
“Barbie”, il film

Dalla sceneggiatrice / regista candidata all’Oscar® Greta Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva “Barbie” con protagonisti i candidati all’Oscar® Margot Robbie (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) e Ryan Gosling (“La La Land”, “Half Nelson”) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (“End of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”), Kate McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Yesterday”), Issa Rae (“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno”). Fanno parte del cast del film anche Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Ana Cruz Kayne (“Piccole donne”), Emma Mackey (“Emily”, la serie TV “Sex Education”), Hari Nef (“Assassination Nation”, “Transparent”), Alexandra Shipp (i film “X-Men” ), Kingsley Ben-Adir (“Quella notte a Miami”, “Peaky Blinders”), Simu Liu (“Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli”), Ncuti Gatwa (“Sex Education”), Scott Evans (la serie TV “Grace e Frankie”), Jamie Demetriou (“Crudelia”), Connor Swindells (“Sex Education”, “Emma.”), Sharon Rooney (“Dumbo”, “Jerk”), Nicola Coughlan (“Bridgerton”, “Derry Girls”), Ritu Arya (“The Umbrella Academy”), la cantautrice vincitrice del Grammy Dua Lipa e il premio Oscar® Helen Mirren (“The Queen – La Regina”).

"Barbie", il film
“Barbie”, il film

‘Barbie’ è diretto da Greta Gerwig che ha curato la sceneggiatura del film insieme al candidato all’Oscar® Noah Baumbach (“Storia di un matrimonio”, “Il calamaro e la balena”). Basato su ‘Barbie’ di Mattel. I produttori del film sono il candidato all’Oscar®, David Heyman (“Storia di un matrimonio”, “Gravity”), Margot Robbie, Tom Ackerley e Robbie Brenner con Gerwig, Baumbach, Ynon Kreiz, Richard Dickson, Michael Sharp, Josey McNamara, Courtenay Valenti, Toby Emmerich e Cate Adams nel ruolo di Produttori Esecutivi.

"Barbie", il film
“Barbie”, il film

Il team creativo che ha lavorato dietro la macchina da presa con Greta Gerwig è composto dal direttore della fotografia candidato all’Oscar®, Rodrigo Prieto (“The Irishman”, “Silence”, “I segreti di Brokeback Mountain”), la scenografa sei volte nominata all’Oscar®, Sarah Greenwood (“La bella e la bestia”, “Anna Karenina”), il montatore Nick Houy (“Piccole donne”, “Lady Bird”), la costumista premio Oscar®, Jacqueline Durran (“Piccole donne”, “Anna Karenina”), il supervisore agli effetti visivi Glen Pratt (“Paddington 2”, “La bella e la bestia”), il supervisore musicale George Drakoulias (“Rumore Bianco”, “Storia di un matrimonio”) con le musiche dei vincitori del Premio Oscar® Mark Ronson e Andrew Wyatt (“A Star Is Born”).

"Barbie", il film
“Barbie”, il film

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Heyday Films, una produzione LuckyChap Entertainment, una produzione NB/GG Pictures, una produzione Mattel: “Barbie”. Il film sarà nelle sale cinematografiche italiane dal 20 luglio 2023, distribuito da Warner Bros. Pictures.

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“La Divina Commedia VR: Il Purgatorio”, al festival Videocittà di Roma un’esperienza immersiva con il nuovo corto di ETT

Dal 13 al 16 luglio, in occasione della VI edizione di Videocittà il corto “Inferno” e il nuovo secondo capitolo “Purgatorio” de “La Divina Commedia VR” saranno presentati all’interno del corner di Rai Cinema, per tutte le giornate della kermesse. La produzione ETT del Gruppo Scai, disponibile su Rai Cinema Channel VR e su RaiPlay nella versione lineare e accessibile per non udenti e non vedenti, in collaborazione con Rai Pubblica Utilità, sarà protagonista della nuova sezione del festival Videocittà: Agorà Expo”, un’inedita area espositiva allestita al piano terra del Gazometro G3Videocittà è ideato da Francesco Rutelli, con la direzione creativa di Francesco Dobrovich, che esplora le forme più avanzate dell’audiovisivo e dei linguaggi digitali nel contesto culturale nazionale e internazionale. Dopo il successo dello scorso anno, che ha registrato oltre 15.000 mila presenze, il festival troverà il suo cuore pulsante nuovamente nella più grande area di archeologia industriale d’Europa: il Gazometro di Roma. In un’ottica di continuità con la precedente edizione, il tema di quest’anno sarà ancora la Transizione, intesa come processo partecipato, condiviso e basato su scelte pragmatiche e concrete, rendendo il festival anche un veicolo di valori etici e civici. Con Eni, Main Partner, il contributo di MiC, Regione Lazio, il Comune di Roma e in collaborazione con ANICA, quattro giorni di contaminazioni artistiche tra creazioni immersive, videoarte, talks, live musicali e av performances che disegneranno l’intero complesso per portare il pubblico al centro di un’esperienza collettiva che travalica il mondo reale e sfocia in quello digitale.

Federico Basso, Adele Magnelli e Alessandro Cavallaro premiati a Las Vegas (Usa)
Federico Basso, Adele Magnelli e Alessandro Cavallaro premiati a Las Vegas (Usa)

Nella nuova area “Agora Expo” tra le opere esposte, i cortometraggi in Realtà Virtuale della library VR di Rai Cinema e le creazioni di aziende leader a livello nazionale. Tra questi: “Inferno” e il nuovo capitolo “La Divina Commedia VR: Il Purgatorio” che recentemente ha conquistato il Best Industry Paper Award all’ottava edizione dell’International XR-Metaverse Conference (Las Vegas)Da un’idea di Adele Magnelli, il corto è scritto e diretto da Federico Basso, su soggetto di Alessandro Cavallaro che ha curato la supervisione scientifica e la selezione dei versi. Il Purgatorio: il cortometraggio, della durata di circa otto minuti e trenta, accompagnato dalla voce dell’attore Francesco Pannofino, permette allo spettatore di vestire i panni del Sommo Poeta e di varcare le soglie del Purgatorio per intraprendere il suo viaggio. Il Purgatorio si manifesta in tutta la sua imponenza: una montagna rocciosa che svetta al centro dell’emisfero australe, nell’oceano. Usciti dall’Inferno, in questo regno è ammesso lo scorrere del tempo: qui si conoscono l’alba e il tramonto, il giorno e la notte, e la luce è declinata in tutte le sue tonalità. Entrato in questo scenario primordiale lo spettatore varcherà in soggettiva, con gli occhi di Dante, la soglia del Purgatorio: una porta nella roccia, custodita da un angelo armato di spada.

“La Divina Commedia VR: Il Purgatorio''
“La Divina Commedia VR: Il Purgatorio”

La prima cornice è quella dei superbi: anime costrette da enormi massi a guardare dimessamente a terra, là dove sono rappresentate scene di umiltà e di superbia: storie scolpite in altorilievi prodigiosamente animati in un “visibile parlare”. A seguire le pene degli invidiosi, accasciati al suolo con gli occhi cuciti, e i lussuriosi, che avanzano drammaticamente nel fuoco dell’ultima cornice. Infine, giunti nel Paradiso Terrestre, appare la donna che ha mosso Dante al viaggio attraverso i primi due regni: Beatrice. Si riaccende l’antico fuoco d’amore, seguito dalla promessa dell’ultima tappa, quella del Paradiso Celeste. Dopo un sofferto pentimento, Dante sarà finalmente pronto a estinguere il ricordo di ogni peccato, ormai “puro e disposto a salire a le stelle”. Le ambientazioni sono state interamente modellate, sculptate e dipinte in 3D. Animazione di piante, fuoco ed acqua sono state realizzate sulla base di parametri fisici, facendo interagire nelle simulazioni fino a 100 milioni di particelle. Per quello che riguarda la figura umana, che nel Purgatorio diviene più centrale rispetto all’Inferno, si è optato per l’integrazione in compositing di attori ripresi in green screen in quelle scene che prevedono primi piani in cui si percepiscono il volto e le espressioni. Le scene di folla sono state realizzate riprendendo i movimenti reali di attori (MOCAP: motion capture), e riportando tali movimenti su character 3D. Inoltre, le colonne sonore originali sono firmate da Marco Morini, un’opera che pone particolare attenzione al sound design per arricchire l’esperienza dello spettatore a 360° gradi.

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Nastri d’Argento 2023, tutti i vincitori della 77esima edizione al Maxxi di Roma

Trionfa ancora una volta Marco Bellocchio, dopo il successo di Esterno notte tra le Grandi Serie ai Nastri d’Argento 2023, che con Rapito vince come miglior film e per la migliore regia ma anche per la migliore attrice protagonista Barbara Ronchi, la sceneggiatura ancora di Bellocchio e Susanna Nicchiarelli in collaborazione conEdoardo Albinati e Daniela Ceselli, l’attore non protagonista Paolo Pierobon e il montaggio di Francesca Calvelli e Stefano Mariotti. Il film, racconto di una storia drammatica e minuziosa ricostruzione storica,vince anche per la produzione IBC Movie(Beppe Caschetto) Kavac Film (Simone Gattoni) e Rai Cinema (Paolo Del Brocco).

Marco Mengoni_credits web
Marco Mengoni_credits web

Scorrendo l’elenco dei premi e dei titoli vincitori (in allegato) il verdetto votato dai Giornalisti Cinematografici mai come quest’anno premia con il cinema d’autore cultura e novità: con i sette Nastri al cinema di Bellocchio, nel palmarès di quest’edizione dedicata ai film #soloalcinema, in una selezione di quaranta titoli tra i quali i premiati che ricevono questa sera a Roma Nastri e premi speciali al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Ed è un Nastro di eccellenza il successo collettivo de La stranezza, il film di Roberto Andò che ha siglato una svolta eccezionale nel rapporto col pubblico ma per la prima volta anche nella joint venture produttiva tra Rai Cinema e Medusa Film.

Ancora: Nastri d’Argento a Giuseppe Fiorello, miglior esordio per Stranizza d’amuri, premiato anche con il Nastro della legalità e per i due giovani protagonisti, a Sydney Sibilia il Nastro d’Argento per la migliore commedia Mixed by Erry premiata anche per la produzione Grøenlandia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, la scenografia di Tonino Zera e la casting director Francesca Borromeo. Nastri d’Argento per Alessandro Borghi e Luca Marinelli i migliori attori protagonisti per Le otto montagne, Barbora Bobulova migliore attrice non protagonista per Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, a Pilar Fogliati migliore attrice di commedia (che riceve anche il Premio Wella Professionals per l’immagine) per Romantiche di cui è anche regista e Antonio Albanese miglior attore di commedia per Grazie ragazzi di Riccardo Milani.

 

In un’annata davvero speciale accanto ai premo votati dai Giornalisti anche i Nastri d’Argento alle eccellenze del cinema italiano: ‘Nastri speciali’ a Giovanna Ralli per una carriera che continua tra i successi con il ritorno sul set quest’anno con Marcel!, a Michele Placidonell’anno de L’ombra di Caravaggio di cui è regista e dell’interpretazione emozionante di Orlando di Daniele Vicari. A Giovanni Veronesi il ‘cameo dell’anno’ ne La divina cometa opera prima dell’artista Mimmo Paladino e a Valeria Bruni Tedeschi il ‘Nastro d’Argento Europeo’ per Forever Young – Les Amandiers.

Molto cinema giovane tra i riconoscimenti dei Giornalisti: il ‘Premio Guglielmo Biraghi’ per il talento più interessante tra i nuovi interpreti è andato a Leonardo Maltese per Il signore delle formiche, Rapito e a Valentina Romani per Il sol dell’avvenire. ‘Premio Graziella Bonacchi’ che ricorda un’agente molto amata dal cinema italiano, per un’intera generazione di attori e autori che ha lanciato, va agli esordienti Samuel Segreto e Gabriele Pizzurro per Stranizza d’amuri. La Fondazione Nobis premia inoltre la più giovane delle candidate, Greta Gasbarri per Mia e con Massimiliano Caiazzo il ‘salto’ nel cinema da Mare fuori a Piano piano di un attore molto popolare grazie al fenomeno della serie Mare fuori. Premio Nastri/Nuovo Imaieche consegna il Presidente di Nuovo Imaie, Andrea Miccichè – a Lidia Vitale per l’interpretazione davvero intensa in Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa.

Pilar Fogliati_credits web
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Come sempre con i Nastri d’Argento il Premio Persol-Personaggio dell’anno per Giacomo Gianniotti, un autentico outsider in Diabolik – Ginko all’attacco! che ha confermato in Italia il successo nel mondo grazie al ruolo del popolarissimo dottor De Luca in Grey’s Anatomy.

A due protagonisti della musica già molto amati come Colapesce e Dimartino il Nastro d’Argento per la migliore ‘colonna sonora’ per il road movie che li ha lanciati sullo schermo, La primavera della mia vita di Zavvo Nicolosi. Per loro anche il premio Nastri d’Argento/Hamilton Behind the camera per l’exploit che ci hanno regalato come protagonisti ormai anche del cinema in un rapporto speciale con la musica. Per la migliore ‘canzone originale’, infine, Nastro d’Argento alla straordinaria interpretazione di Marco Mengoni del brano Caro amore lontanissimo e a Riccardo Sinigallia autore del testo costruito sulla musica del grande Sergio Endrigo. La canzone, edita da Sugar Music/Concertone e riscoperta da Caterina Caselli, è contenuta nella colonna sonora del film Il Colibrì di Francesca Archibugi, dal best seller di Sandro Veronesi.

Luca Marinelli e Alessandro Borghi_credits web
Luca Marinelli e Alessandro Borghi_credits web

Più di 120 i Giornalisti Cinematografici che hanno espresso per voto notarile le loro scelte e attribuito, come da tradizione, premi ad artisti e tecnici che rendono grande il nostro cinema. Per il miglior ‘soggetto’ Nastro d’Argento a Emanuele Crialese per L’immensità, per la ‘fotografia’ a Michele D’Attanasio per L’ombra di Caravaggio, Ti mangio il cuore, per la ‘scenografia’ a Tonino Zera ancora per L’Ombra di Caravaggio e Mixed by Erry, per i ‘costumi’ a Carlo Poggioli  L’Ombra di Caravaggio, per il ‘sonoro’ ad Alessandro Palmerini per Le otto montagne.

In questa 77.ma edizione, realizzata con il  sostegno del MiC Ministero della Cultura – Direzione generale per il Cinema, stili e generazioni diverse e sorprese in un’annata che, soprattutto tra gli esordi (con una presenza interessante di autrici, registe e sceneggiatrici) e tra i giovani, segna nelle candidature e nel voto dei Giornalisti una svolta di cambiamento che ora attende la prova più difficile del ritorno in sala. “Per questo – sottolinea la Presidente Laura Delli Colli a nome del Direttivo Nazionale – i Nastri d’Argento hanno deciso quest’anno di limitare la selezione ai film #soloalcinema”: un atto di solidarietà e di impegno dei Giornalisti Cinematografici per la campagna appena lanciata dal Mic”.

Colapesce e Dimartino_credits web
Colapesce e Dimartino_credits web

E conferma il Sottosegretario Lucia Borgonzoni che ha tenacemente lavorato per l’iniziativa di Cinema Revolution affiancando l’impegno delle categorie in prima linea nella distribuzione e nell’esercizio: “Come ben dimostra la 77.ma edizione di questa prestigiosa manifestazione, il cinema italiano è in piena salute. I prodotti dell’audiovisivo, le storie, i volti che animano il grande schermo così come i bravissimi professionisti che lavorano dietro la macchina da presa rappresentano un’eccellenza nel panorama culturale mondiale e stanno meritatamente conquistando fette sempre più grandi di pubblico internazionale e di mercato.” “Come Ministero – continua la Borgonzoni – stiamo lavorando senza sosta affinché l’intero settore possa continuare a crescere. Molte le misure messe in campo. Non ultima, la campagna ‘Cinema Revolution’, che con un investimento di circa 20 milioni di euro mira a riportare il pubblico nelle sale anche nei mesi estivi e i primi risultati sulle presenze ci lasciano ben sperare”. Così il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni che aggiunge: “Ringrazio i Nastri D’Argento per aver scelto di sostenere l’iniziativa e ancora ringrazio tutti coloro i quali rendono possibile la realizzazione di questa importante occasione di promozione e valorizzazione dell’industria cinematografica italiana. Le mie congratulazioni a tutti i professionisti protagonisti dell’edizione 2023 del premio e complimenti ai vincitori”.

Un ringraziamento, infine, ai partner istituzionali: con il MiC – Direzione Generale per il Cinema, MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo, NUOVO IMAIE e FONDAZIONE CLAUDIO NOBIS con i loro Premi ai giovani attori. Media partner RAI MOVIE-RAI CULTURA. E grazie agli sponsor ufficiali per il loro prezioso supporto: BNL BNP Paribas, HAMILTON con il Premio Hanilton Behind the Camera e  Colapesce e Dimartino  PERSOL, con Giacomo Gianniotti Personaggio dell’anno WELLA PROFESSIONALS, Premio all’immagine per Pilar Fogliati GE-Gruppo Eventi eCOPLAND GROUP, con le new entry FIAT official car, PIANEGONDA, BENEDETTA RICCIO service make up e CAMPO MARZIO che ha affiancato i Nastri d’Argento con un omaggio speciale per gli sceneggiatori del miglior film.

La selezione del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI)                        

Laura Delli Colli (Presidente), Fulvia Caprara (Vicepresidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi. Romano Milani Segretario Generale, Franco Mariotti Sindaco.

 

“Elemental”, la chimica dei sentimenti nel nuovo film d’animazione Disney e Pixar

È facile immaginare che il vento abbia un caratteraccio o che il fuoco sia arrabbiato. Un allegro mazzo di fiori riuscirebbe sicuramente a migliorare la giornata di un solitario vaso di terra. E l’acqua potrebbe essere calma e controllata un giorno, e andare estremamente di fretta il giorno successivo. “E se gli elementi che tutti conosciamo fossero vivi?”, si chiede il regista Peter Sohn. Il film Disney e Pixar Elemental è un nuovo lungometraggio originale, nelle sale italiane dal 21 giugno con le voci di Stefano De MartinoValentina Romani, Serra Yilmaz e la colonna sonora “Per sempre ci sarò” cantata da Mr. Rain,  ambientato a Element City, dove gli abitanti di fuoco, acqua, terra e aria vivono insieme. La storia introduce Ember, una tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono e sul tipo di persona che vuole essere. Sohn afferma che la storia, che per lui è estremamente personale, è nata dal disegno di un personaggio di fuoco che interagiva con un personaggio di acqua. Ha immaginato un’amicizia inaspettata tra questi personaggi, una relazione che avrebbe sicuramente creato imbarazzo, battutine e divertenti passi falsi. “Ho cominciato a ispirarmi anche alla mia relazione con mia moglie: io sono coreano e lei è americana, per metà italiana”, afferma Sohn. “All’inizio ho nascosto la nostra relazione ai miei genitori, che erano persone all’antica e volevano che sposassi una coreana. Le ultime parole che mia nonna mi disse prima di morire furono letteralmente ‘Sposa una ragazza coreana!’”.

"Elemental", credits Courtesy of Press Office
“Elemental”, credits Courtesy of Press Office

Col tempo, i genitori all’antica di Sohn hanno accettato questa relazione, scoprendo di avere molte cose in comune con la famiglia della loro futura nuora. Hanno anche ispirato un altro aspetto importante della storia, afferma il regista. “La storia parla dell’idea di comprendere i nostri genitori come persone. Questo ci permette di apprezzare i sacrifici che i genitori fanno per i propri figli. I miei genitori sono emigrati dalla Corea all’inizio degli anni Settanta, quindi io sono nato qui e sono cresciuto con le tradizioni, la lingua e la cultura coreane in una città estremamente americana come New York. Questo ha creato alcuni conflitti culturali tra la prima e la seconda generazione della nostra famiglia. Davo per scontate le sfide e le difficoltà che i miei genitori avevano dovuto affrontare”. Proprio come Sohn, Ember è un’immigrata di seconda generazione: i suoi genitori sono emigrati da Fireland a Element City, dove Ember è nata e cresciuta. “Intraprenderà un viaggio alla scoperta della propria identità”, afferma il regista, “e arriverà a comprendere il significato di ciò che i suoi genitori le hanno dato”. Uno dei momenti salienti del viaggio di Ember – e da molti punti di vista, la causa scatenante di questo percorso – è la sua divertente e fatidica amicizia con un ragazzo di acqua di nome Wade. “All’inizio Ember disprezza la città, ma Wade la aiuta a innamorarsi di tutto ciò che può offrirle”, afferma Sohn. “Abbiamo deciso di farle conoscere la città come accade in alcune delle mie commedie preferite, ovvero trovando opportunità per creare momenti divertenti”. Ambientato in una città che riunisce elementi diversi, Elemental dimostra che gli opposti si attraggono. “È una commedia piena di sentimenti”, afferma la produttrice Denise Ream. “È una storia sulle relazioni – tra Fuoco e Acqua, tra i genitori e i loro figli, tra noi e i nostri vicini di casa, che forse non somigliano a noi. È in parte una commedia, in parte un viaggio familiare e in parte uno scontro culturale”.

"Elemental", credits Courtesy of Press Office
“Elemental”, credits Courtesy of Press Office

Come spiega Ream, più di 100 immigrati di prima o seconda generazione che lavorano in Pixar si sono riuniti per parlare con i filmmaker delle loro esperienze. “È stato fenomenale”, afferma Ream. “La maggior parte di noi proviene da un altro paese. C’erano tantissime storie toccanti su quello che le persone avevano dovuto affrontare per venire in America: le storie delle loro famiglie. Non credo sia possibile spiegare l’impatto che tutto ciò ha avuto sulla nostra storia”. Elemental è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream, p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh a partire da un soggetto firmato da Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh. La colonna sonora originale del film è stata composta e diretta da Thomas Newman.

Artisti, narratori e tecnici creano abitanti di fuoco, acqua, aria e terra

Quando il regista Peter Sohn ha deciso di creare un mondo in cui abitanti fatti di fuoco, acqua, aria e terra avrebbero interagito tra loro, sapeva che si sarebbe trattata di un’impresa complessa. Ma non aveva la minima idea della sua reale complessità. “Non sapevo assolutamente in cosa mi stessi cacciando”, afferma il regista, ridendo. “Sapevo che i personaggi sarebbero stati complicati da realizzare, ma le mie previsioni sui personaggi più complessi si sono rivelate inesatte. Sapevo che ci sarebbero stati molti ostacoli ma mi sono avventurato in questo progetto con un’ingenuità speranzosa e tanto entusiasmo”. Ovviamente, i Pixar Animation Studios sono stati costruiti su questo tipo di ingenuità, che permette a narratori come Sohn di spingersi oltre i limiti del possibile. Pensate ad esempio a Toy Story e all’idea impossibile di far prendere vita a giocattoli in tre dimensioni attraverso le tecnologie computerizzate e, pochi anni più tardi, al folle concetto di creare creature coperte di pelliccia in Monsters & Co. Le imprese tecnologiche sono uno dei marchi di fabbrica dello studio e hanno reso possibile la realizzazione di storie di pesci dalla memoria corta, genitori con superpoteri e scheletri pieni di emozioni. “Solitamente, quando si realizza un film di questo tipo, hai la possibilità di creare un solo mondo e una sola cultura, e generalmente anche una sola tipologia di personaggi”, afferma lo scenografo Don  Shank. “In questo film, ne avevamo quattro”.

"Elemental", credits Courtesy of Press Office
“Elemental”, credits Courtesy of Press Office

Prima di Elemental, un film con due protagonisti che sono letteralmente effetti visivi – uno di fuoco e uno di acqua – non sarebbe stato possibile. Il decreto di Sohn era irremovibile: Ember è letteralmente fatta di fuoco, non è un personaggio che prende fuoco. Wade è fatto di acqua, non è un recipiente che contiene dell’acqua. Non ci sarebbe stata alcuna struttura scheletrica virtuale ad ancorare i personaggi, ma al contempo, essi avrebbero avuto bisogno di muoversi e, impresa ancora più complessa, di comunicare emozioni in modo credibile e interessante, permettendo al pubblico di creare un legame con loro. “Quando Peter ci ha presentato il progetto, sapevamo che sarebbe stato estremamente complesso da portare a termine”, afferma il visual effects supervisor Sanjay Bakshi. “Ogni singola inquadratura di questo film vede la presenza di una simulazione del fuoco o dell’acqua, spesso simultaneamente. La portata degli effetti visivi è senza precedenti per un film Pixar”. Come spiega la produttrice associata Krissy Cababa, gli effetti visivi sono quasi raddoppiati per Elemental, che ha richiesto il coinvolgimento di più di 50 artisti responsabili degli effetti. “Abbiamo aggiunto un nuovo dipartimento nella nostra pipeline”, afferma. “Abbiamo due squadre responsabili degli effetti visivi in questo progetto: una gestisce i classici effetti che vediamo in tutti i film, come ad esempio esplosioni o inondazioni, che hanno una presenza piuttosto significativa in Elemental. L’altra squadra, quella responsabile degli effetti dei personaggi, si è occupata di tutti i personaggi fatti di fuoco, acqua e aria. Quella squadra si è occupata di ogni singola inquadratura del film”. L’effects supervisor Stephen Marshall, a capo della squadra responsabile degli effetti dei personaggi, afferma: “Un artista degli effetti si occupa di compiti specifici e quindi sa cosa fare. Ma per i personaggi, il discorso è completamente diverso, perché bisogna assicurarsi che gli effetti non distolgano il pubblico dalle performance dei personaggi animati. I personaggi sono sottoposti a un esame molto più minuzioso e il numero di inquadrature che abbiamo dovuto gestire era molto più alto rispetto al solito”.

Per realizzare questi complessi personaggi – e le ambientazioni altrettanto complesse in cui si muovono – è stata introdotta una fase di produzione aggiuntiva, in cui sono state create simulazioni degli effetti sui personaggi in ogni inquadratura del film. Inoltre, i filmmaker hanno modificato la pipeline così da poter dedicare più tempo alla gestione dei numerosi effetti visivi e delle complesse esigenze dell’illuminazione. Tutto ciò, ovviamente, era al servizio della storia. Gli artisti, gli autori e i tecnici hanno lavorato a stretto contatto per rendere possibile la visione di Sohn, che voleva raccontare le vicende di una giovane donna di fuoco e del suo speciale viaggio di scoperta personale accanto a un tranquillo ragazzo di acqua. “Se prendessimo Peter Sohn e lo dividessimo in due personaggi distinti”, afferma lo story supervisor Jason Katz, “otterremmo Ember e Wade”.

“The Flash”, arriva al Cinema il film sul mitico Supereroe DC

Warner Bros. Pictures presenta “TheFlash”, diretto da Andy Muschietti (i film di “IT”, “La Madre”) e interpretato da Ezra Miller, che torna nei panni di Barry Allen nel primo stand alone cinematografico del Supereroe DC.

“The Flash”
“The Flash”

In “The Flash” i mondi si incontreranno quando Barry userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato, minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi. L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per resettare l’universo?

“The Flash”
“The Flash”

Fanno parte del cast di “The Flash” anche l’astro nascente Sasha Calle, Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v Superman: Dawn of Justice”), Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione – The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”, “Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”, “Sweetheart”), Antje Traue (“King of Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”, “Batman”).

“The Flash”
“The Flash”

“The Flash” è prodotto da Barbara Muschietti (i film “IT”, “La Madre”) e Michael Disco (“Rampage – Furia Animale”, “San Andreas”). La sceneggiatura è di Christina Hodson (“Birds of Prey”, “Bumblebee”), con una screen story di John Francis Daley e Jonathan Goldstein (“Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri”, “Spider-Man: Homecoming”) e Joby Harold (“Transformers: Il risveglio”, “Army of the Dead”), basato sui personaggi dell’Universo DC. I produttori esecutivi sono Toby Emmerich, Walter Hamada, Galen Vaisman e Marianne Jenkins.

“The Flash”
“The Flash”

Ad affiancare il regista Muschietti dietro la macchina da presa è il team composto dal direttore della fotografia Henry Braham (“Guardiani della Galassia Vol. 3”, “The Suicide Squad”), lo scenografo Paul Denham Austerberry (“IT Capitolo 2”, “La forma dell’acqua”), i montatori Jason Ballantine (i film “IT”,“Il grande Gatsby”) e Paul Machliss (“TheGentlemen”, “Baby Driver – Il genio della fuga”) e la costumista Alexandra Byrne (“Doctor Strange”, “Guardiani della Galassia”). La colonna sonora è di Benjamin Wallfisch (“L’uomo invisibile”, i film “IT”).

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Double Dream/ Disco Factory, un film di Andy Muschietti: “The Flash”, che sarà nelle sale italiane il 15 giugno 2023 distribuito da Warner Bros. Pictures.

Photo credits Courtesy of Press Office 

“Festival Cinema e Ambiente Avezzano”, in Abruzzo torna la kermesse green dedicata alla sostenibilità

La Sete rappresenta il tema centrale della nuova edizione del “Festival Cinema e Ambiente Avezzano”. La scarsità delle risorse idriche, il loro spreco e, soprattutto, la loro importanza vitale per il nostro pianeta sono aspetti cruciali che invitano a riflettere sulle problematiche legate alla siccità. Quali possono essere le soluzioni sostenibili per un mondo in continua evoluzione? Le nuove tecnologie possono diventare alleate dell’ambiente? Sono solo alcuni degli spunti di riflessione della VII edizione di Cinema e Ambiente Avezzano. La Sete è una chiamata all’azione ad affrontare una delle sfide più urgenti del nostro tempo: la gestione sostenibile dell’acqua, nostro bene più prezioso. La kermesse cinematografica esordirà lunedì 12 e si concluderà domenica 18 giugno, ad Avezzano dal 12 al 16 e poi, nel weekend del 17 e 18, nel suggestivo borgo di Tagliacozzo. 41 film in concorso tra corti e lungometraggi.

Si spazierà tra il genere fiction, documentaristico e di animazione; oltre 50 registi coinvolti; 13 anteprime italiane e 2 anteprime internazionali; 13 Paesi rappresentati in quattro sezioni e un Concorso per sceneggiature a tematica ambientale. Organizzato da CinemAbruzzo Aps e sponsorizzato da The Factory srl, “Cinema e Ambiente Avezzano” è curato dal direttore artistico, il regista Paolo Santamaria: “È singolare interpretare oggi il mito di Prometeo, colui che pensa prima di agire. Il titano, amico degli uomini, si batte sacrificando se stesso per offrire a questi ultimi il “fuoco divino”, simbolo di intelligenza e memoria ma anche astuzia e arroganza – afferma Santamaria – Prometeo, per le sue azioni in favore dell’umanità, viene punito e incatenato sulle desolate rupi della Scizia, ai margini del mondo civilizzato.  Non pentito, viene condannato da Zeus a sprofondare nel centro della terra e a subire un atroce contrappasso, in cui l’aquila Aithon dilania le sue carni giorno dopo giorno, eterno ritorno di supplizi e sofferenza. La lotta prometeica è da sempre simbolo di sfida del progresso umano e della civiltà contro il potere, di opposizione morale alla tirannide. Ma l’aquila Aithon oggigiorno siamo noi, a fagocitare una Terra avvinghiata a se stessa, preda di quel fuoco donato agli uomini, troppo spesso arido strumento di arroganza“.

Abruzzo, "Festival Cinema e Ambiente Avezzano", credits Courtesy of Press Office
Abruzzo, “Festival Cinema e Ambiente Avezzano”, credits Courtesy of Press Office

Evento “Green” che coniuga, ogni anno, riflessioni e approfondimenti su temi caldi del dibattito contemporaneo, sentiti soprattutto dalle giovani generazioni. Centrale, dunque, il confronto tra attori, registi e autori presenti alla manifestazione, sulle reali azioni che il cinema e l’industria cinematografica possono mettere in campo per diffondere buone pratiche in materia di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Un evento diffuso che coinvolgerà diverse location: Avezzano (Sala Irti, Piazza Risorgimento, Arena Mazzini) e poi, il 17 e 18 giugno si sposterà nel borgo di Tagliacozzo (Teatro Talia, Cortile Palazzo Ducale). Un appuntamento che indaga i linguaggi più innovativi attraverso cui veicolare nuovi contenuti e che punta a promuovere sul territorio abruzzese uno sviluppo sostenibile della filiera produttiva dell’audiovisivo, facendone un settore economico in continua evoluzione. 4 le sezioni in cui si articola il Concorso: “Nessun Pianeta B” (in concorso 11 cortometraggi e 3 lungometraggi), “Il respiro della terra” (9 cortometraggi e 3 lungometraggi), “Mondi lontani” (9 cortometraggi e 2 lungometraggi) e “Zanne e sangue” (9 cortometraggi e 2 lungometraggi).

Le opere che partecipano arrivano da: Italia, Brasile, Messico, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone, India, Paesi Bassi, Libano, Svizzera. Immancabili gli eventi speciali: La mostra “Guadi” di Marco Borgarelli, la metamorfosi del corpo in relazione all’ambiente che lo inquina e lo trasforma è al centro della riflessione dell’artista. Opere e installazioni provocatorie che inducono lo spettatore a riflessioni critiche. Si continua, con la proiezione di “A Journey Into Diamante – The Blue Goddess” di ETT Gruppo SCAI e del Comune di Diamante. Nell’ambito del progetto di valorizzazione del Comune di Diamante e del suo Acquario Multimediale è stata realizzata in coproduzione tra la società ETT spa e il comune di Diamante (Cs), un‘esperienza in Virtual Reality che sarà presentata nelle giornate del festival, a disposizione degli spettatori appositi visori per vivere un viaggio immersivo.

La tecnologia della Realtà Virtuale si fonde con l’arte e la creatività, aprendo le porte ad un’esperienza unica. Terzo evento, La mostra “Life Safe Crossing” (per concessione del Parco Nazionale della Maiella). Attraverso l’uso di pannelli informativi, la mostra mira a sensibilizzare il pubblico al tema della sicurezza e della conservazione della fauna selvatica. Infine, le Cinescursioni nelle location splendide di Alba Fucens e Tagliacozzo. Ad accompagnare il concorso cinematografico, talk tematici “Cinema e Ambiente Green
Experience” che lanciano uno sguardo sia sul territorio sia su artisti e professionisti che si distinguono per le loro narrazioni legate all’ambiente. Tra gli ospiti: Enzo Di Salvatore (Professore Associato di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Teramo), Cristina Franchini (Relazioni esterne UNHCR, Rappresentanza per l’Italia, la Santa Sede e San Marino), Marco Ferrante (Data scientist e fondatore di Trace Technologies), Adele Magnelli (International Project Manager e Experience Designer per ETT S.p.A), Alessandro Cavallaro (Content Curator, Digital Storyteller e responsabile didattica innovativa per ETT S.p.A), Antonio Cauteruccio (Delegato dell’Amm. com. di Diamante), Marco Merola (Giornalista, fondatore di Adaptation.it), Marirosa Iannelli (Presidente di Water Grabbing Observatory e Coordinatrice della sezione Clima e Advocacy di Italian Climate Network), Alessandro Berti (Attivista di Ultima Generazione e Extinction Rebellion), Serena Frau (Biologa della conservazione, tecnica di campo per Salviamo l’Orso), Angela Tavone (Communication Manager di Rewilding Apennines), Mauro Masiero (Presidente FSC Italia) e Francesca Rachele Oppedisano (Curatore presso l’Azienda Speciale di Palaexpo di Roma). Uno spazio d’incontro fortemente voluto da CinemAbruzzo per creare un’occasione di riflessione in cui il pubblico potrà confrontarsi direttamente, per ciascuno dei sette giorni del festival, con gli esperti del settore e celebrare insieme progetti e realtà che concorrono al miglioramento del Pianeta. Senza dimenticare temi più vicini a noi e al territorio dell’Abruzzo: “La Regione Verde d’Europa” dalle grandi potenzialità ambientali con tre parchi nazionali, un parco naturale regionale, cinquantadue tra riserve protette e riserve naturali, oltre a tantissimi borghi.

La giuria che decreterà i vincitori delle rispettive sezioni, tra cui i premi per il Miglior Cortometraggio e il Miglior Lungometraggio, è composta da: registi, esperti di documentario, sceneggiatori, produttori e esperti di animazione. Presidente di Giuria è l’attore italiano Nicola Nocella, vincitore del Nastro d’Argento nel 2010 come migliore attore esordiente per Il figlio più piccolo di Pupi Avati e nel 2011 come migliore attore protagonista per il cortometraggio Omero bello di nonna e da allora molto attivo fra cinema, teatro e serie televisive. Altra novità di quest’anno: una giuria di 20 ragazzi internazionali under 25, in collaborazione con AMFI International. Il festival vanta anche quest’anno il patrocinio del Parlamento Europeo, a firma della Presidente Metsola. Per il primo anno a supporto dell’iniziativa anche il Ministero del Turismo, a cui si sommano l’ISPRA – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, l’INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’ENIT, ma anche il CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche e INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica; INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; INGV – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Italian Climate Network; OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Il festival vanta, inoltre, il patrocinio di organizzazioni attive in difesa dei diritti delle persone e dell’ambiente quali, fra le altre, Unicef, Amnesty International e WWF. Non meno fondamentali anche i partner locali tra cui la Regione Abruzzo, Provincia dell’Aquila, e i quattro principali Parchi Nazionali e Regionali del territorio che hanno dato il loro supporto e che collaborano attivamente con il festival.

“Il delitto di Giarre”, su Crime+Investigation e History Channel il docufilm sul caso dei due fidanzati siciliani trovati senza vita

Il 17 ottobre 1980, a Giarre, in Sicilia, Giorgio Agatino Giammona e Toni Galatola, rispettivamente 25 e 15 anni, scompaiono nel nulla. I due sono già conosciuti da tutti in paese con il soprannome di “ziti”, fidanzati, o di “puppi”, termine dispregiativo corrispondente all’italiano” froci”.

Il 31, dopo due settimane di ricerche, vengono ritrovati senza vita sotto un pino marittimo: sono distesi uno accanto all’altro, quasi abbracciati. Le forze dell’ordine pensano subito a un caso di doppio suicidio, quindi di omicidio-suicidio, anche perché la mano destra di quello che viene identificato come il cadavere di Giorgio stringe una busta inzaccherata. All’interno una lettera, di cui si riesce a malapena a leggere le parole: “Io e Toni abbiamo trovato la pace… Mamma perdonaci”. All’improvviso, la misteriosa confessione di un tredicenne, che si autodenuncia come diretto responsabile, per poi ritrattare immediatamente. Ma non è così che sono andate realmente le cose.
Grazie a una meticolosa ricerca e particolari inediti sulla storia di Giorgio e Toni, la nuova produzione originale IL DELITTO DI GIARRE racconta la verità su un caso rimasto a lungo irrisolto e tra i più controversi della recente storia italiana, in prima visione assoluta mercoledì 28 giugno alle 22.00 in contemporanea su Crime+Investigation (Sky, 119) e HISTORY Channel (Sky, 411).

“Il delitto di Giarre”, docufilm
“Il delitto di Giarre”, docufilm

Nel docufilm, della durata di 90 minuti, il giornalista e scrittore Francesco Lepore (la seconda edizione aggiornata del libro “Il delitto di Giarre. 1980: un “caso insoluto” e le battaglie del movimento LGBT+ in Italia” di BUR Rizzoli è disponibile dal 30 maggio) ci accompagna in un’accurata ricostruzione dei fatti, attraverso interviste esclusive, nuovi elementi e dettagli, facendo finalmente luce per la prima volta sul caso che accese la protesta dei/delle militanti del FUORI! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), contribuì a cambiare sensibilmente l’opinione pubblica, messa per la prima volta di fronte alla tragica realtà di due ragazzi uccisi per il solo fatto di amarsi, e accelerò la nascita a Palermo di una storica associazione, l’Arcigay, con la quale inizia la seconda e nuova fase dell’attuale movimento LGBT+: tappa fondamentale di un lungo cammino che nel nostro Paese deve ancora essere completato, per una piena accettazione e tutela dei diritti civili.
Tra gli intervistati: Enza e Rosita Galatola, rispettivamente sorella e cugina di Toni; Padre Diego Sorbello, il sacerdote cappuccino che celebrò i funerali dei due ragazzi; Attilio Bolzoni, giornalista antimafia, col quale il presunto assassino tredicenne ritrattò la sua confessione; Paolo Patanè, ex presidente di Arcigay nazionale e conoscente di Giorgio e Toni; Lia D’Urso, attivista lesbica e cofondatrice del FUORI! di Catania; Vincenzo Scimonelli, cofondatore del primo nucleo di Arcigay; Franco Grillini, leader storico del movimento LGBT+, primo presidente di Arcigay nazionale ed ex parlamentare; Pina Bonanno, attivista trans e cofondatrice del MIT – Movimento Italiano Transessuali (oggi Movimento Identità Transgender).

Il docu-film evento IL DELITTO DI GIARRE è una produzione originale Crime+Investigation e HISTORY Channel, realizzata da B&B Film per A+E Networks Italia. Prodotto da Raffaele Brunetti e scritto da Gino Clemente e Lorenzo Avola, con la regia di Simone Manetti e la supervisione di Francesco Lepore, che è anche voce narrante. Il docu diventerà anche un podcast realizzato da Radio 24 in collaborazione con HISTORY Channel e Crime+Investigation disponibile su tutte le piattaforme audio.

Photo credits Courtesy of MN Press Office

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