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Al MACRO Testaccio, l’Arte a colori di Adriana Soares

“Archetipi” come idea originale che genera se stessa. “Archetipi” come forma preesistente e primitiva del pensiero che l’uomo manifesta attraverso il suo sentire, pensare, creare. Evolversi per rimanere diversamente se stessi.

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Reduce dal recente successo della sua mostra alla Banca  Generali di Roma, l’ eclettica artista e fotografa brasiliana naturalizzata italiana, Adriana Soares, espone una sua rosa di opere che sono foto pittoriche, in parte nuovamente realizzate, per il Macro al Testaccio di Roma,durante  il Festival Cromatica delle Arti e dei Colori (5-6-7/12-13-14 maggio)Tema dominante – il verde – il colore della natura, che ci è stata donata e che troppo spesso non trattiamo con il dovuto rispetto. La natura è viva; questo è il credo delle popolazioni che hanno sempre abitato la foresta dell’Amazzonia, loro habitat naturale, e dalle quali Adriana Soares in parte discende.

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Questa nuova serie di opere sono lo specchio del forte legame che l’artista nutre nei confronti della sua patria natia ed il forte nesso atavico con la spiritualità e la magia delle popolazioni che vivono nella foresta vivente. Dalla foresta traggono il loro sostentamento necessario, la venerano e la rispettano perché è padre e madre. Così nasce il mito, la leggenda dei popoli che venerano la foresta. La foresta amazzonica sempre più ferita. Questo dolore e questa sofferenza traspaiono nelle opere di Adriana Soares, generando suggestioni che convincono, rappresentazioni potenti che si alternano nelle inquiete e nostalgiche atmosfere delle sue opere foto pittoriche.