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“Vita Dvlcis”, al Palazzo delle Esposizioni di Roma arriva la mostra di Francesco Vezzoli

In programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 22 aprile al 27 agosto 2023, curata da Francesco Vezzoli e Stéphane Verger, la mostra VITA DVLCIS – ideata da Azienda Speciale Palaexpo, Museo Nazionale Romano e Studio Vezzoliprende spunto dalla più recente produzione dell’artista per proporre al pubblico un inedito e sorprendente percorso che accosta arte contemporanea, archeologia e cinema.

Negli ultimi anni, Francesco Vezzoli ha sviluppato la sua pratica artistica creando un ponte tra l’immaginario contemporaneo e la storia dell’arte. Una prassi che lo ha portato a rivolgere la sua poetica all’arte antica, al passato e alle sue icone, e a districarsi tra diversi linguaggi, in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura classica – solenne, eterna – e cultura pop.

Francesco Vezzoli, “Vita  Dulcis”
Francesco Vezzoli, “Vita Dulcis”

La mostra pensata per il Palazzo delle Esposizioni vede l’intersezione di diversi livelli: l’arte contemporanea, la storia romana attraverso le opere provenienti dalle sedi del Museo Nazionale Romano e la rappresentazione che della storia romana è stata fornita attraverso il cinema nel corso del Novecento.

«Vita dulcis inaugura il nuovo corso dell’Azienda Speciale Palaexpo e rilancia in modo fattivo il ruolo del Palazzo delle Esposizioni come punto di riferimento per la produzione e ideazione di progetti espositivi inediti volti a riportare Roma al centro della scena culturale internazionale del contemporaneo. Con la mostra presentata oggi miriamo a un cambio di passo verso la realizzazione di questo disegno ambizioso che verrà portato avanti anche attraverso collaborazioni più incisive con istituzioni e artisti di livello mondiale come Vezzoli», dichiara Marco Delogu, presidente di Azienda Speciale Palaexpo.

«Il Museo Nazionale Romano è molto lieto di avviare una proficua collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo, grazie alla quale il pubblico scoprirà, accanto ad alcuni dei capolavori noti del museo, molti oggetti poco conosciuti o addirittura mai visti, che abbiamo tirato fuori dagli ingenti depositi per l’occasione della mostra. Questi “Depositi (Ri)scoperti” prendono un significato particolare grazie alla visione straordinaria di Francesco Vezzoli, che proietta gli oggetti antichi in una prospettiva decisamente contemporanea: una doppia riscoperta quindi dei tesori del Museo Nazionale Romano grazie all’iniziativa proposta con grande lungimiranza da Marco Delogu», aggiunge Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano.

Francesco Vezzoli, “Vita  Dulcis”
Francesco Vezzoli, “Vita Dulcis”

VITA DULCIS è un progetto che vuole creare una nuova narrativa, presentando opere e reperti dell’arte classica romana in un percorso espositivo privo di quella “freddezza” e “lontananza” caratteristiche di molte esposizioni museali, per restituire al visitatore l’intensità vitale e la passione autentica che questi reperti sanno suscitare, immergendoli in un allestimento concettuale-scenografico suggestivo e inaspettato, che li mette in relazione con alcune opere recenti di Vezzoli che incorporano elementi d’epoca antica o che all’antico sono ispirate.

Il cinema è il completamento ideale del racconto di VITA DULCIS: tra tutte le arti visive, è stato il mezzo che più di tutti ha utilizzato e celebrato il periodo storico dell’antica Roma, sempre cercando di restituirne la verità, la passione, le storie, le psicologie, le atmosfere e i colori.

Fin dagli inizi della sua carriera da artista, Vezzoli ha celebrato la Settima Arte come “medium” privilegiato per l’interpretazione della realtà e come riferimento emotivo e narrativo più potente nel dibattito contemporaneo. E non è un caso che una delle sue opere più note, “Trailer for a Remake of Gore Vidal’s Caligula”, presentata alla Biennale di Venezia del 2005, unisca appunto in una citazione irriverente dei “peplum”, il cinema e l’antico per offrire una rappresentazione della degenerazione contemporanea del potere.

Francesco Vezzoli, “Vita  Dulcis”
Francesco Vezzoli, “Vita Dulcis”

È stato dunque per lui naturale accostare i reperti di epoca romana a spezzoni di film ambientati nell’antica Roma, creando un excursus parallelo sulla storia del cinema che parte da “Cabiria” del 1914 (il primo kolossal italiano, sceneggiato da Gabriele D’Annunzio), al “Satyricon” di Federico Fellini, fino alle incarnazioni più contemporanee, sia di produzione italiana che internazionale.

Il risultato è un intenso mosaico di opere classiche iconiche, sorprendenti reperti inediti, capolavori del cinema mondiale e un tocco di contemporaneità. Questa compresenza di livelli semantici è già particolarmente evidente all’ingresso della mostra, nella grandiosa “rotonda”, dove i visitatori sono accolti da una serie di opere provenienti dal progetto “24Hours Museum”, che Francesco Vezzoli ha prodotto nel 2012 in collaborazione con Prada per esser messo in mostra – per un solo giorno – nello storico Palais d’Iéna a Parigi.

Dopo 10 anni, vengono qui ripresentate per la prima volta sei grandi opere luminose (lightbox) del 24Hours Museum, con le quali Vezzoli ha reinterpretato alcune iconiche sculture romane, trasformandole in misteriose divinità che alludono a note dive contemporanee. Una “prefazione” al percorso espositivo, che vuole introdurre il visitatore in un viaggio immersivo nell’immaginario dell’Impero Romano, vissuto attraverso la bellezza e la vitalità dei tesori che provengono dal Museo Nazionale Romano, molti dei quali saranno mostrati al pubblico per la prima volta.

Immersi in una dimensione installativa, suggestiva e teatrale, disegnata dall’artista Filippo Bisagni, ed esaltati da un gioco di luci e ombre, di bianchi e neri, concepito da Luca Bigazzi (il più celebrato DoP italiano vivente, autore della fotografia di “Così ridevano”, “il Divo” e “La Grande Bellezza”, tra gli altri), i reperti e le opere contemporanee selezionati da Francesco Vezzoli e Stéphane Verger dialogano all’interno di un percorso complesso ed emozionante, fatto di stratificazioni e accostamenti di livelli estetici distanti, epoche diverse, arte colta e arte popolare, racconto del potere e fotografia della vita “reale”.

Intorno alla Sala Rotonda di Palazzo delle Esposizioni si sviluppano sette sale tematiche, ognuna dedicata a un aspetto peculiare della storia dell’Impero Romano, senza alcuna pretesa di realizzare un’analisi scientifica completa o omnicomprensiva, ma piuttosto con l’intento di suggerire una visione alternativa, più “obliqua”, dei temi più vivi e appassionanti – e per questo ancora molto contemporanei – che questi reperti archeologici ci ispirano da più di duemila anni.

La prima sala, intitolata PARA BELLUM, è dedicata al tema della guerra e al culto della potenza del corpo maschile, inteso nella sua duplice accezione di difensore armato e protettore di valori estetico-morali.Un ritratto di Alessandro Magno da Palazzo Massimo, una Testa del Dio Marte e un torso monumentale dell’Imperatore Domiziano vestito da Ercole combattente, dai depositi delle Terme di Diocleziano, verranno messi in relazione con una re-interpretazione del mito di Achille e Pentesilea.

La seconda sala ANIMULA VAGULA BLANDULA è dedicata a un tema molto vicino al cuore della produzione artistica di Francesco Vezzoli: il culto di Antinoo fondato dall’Imperatore Adriano, come definitiva creazione culturale ed estetica della passione amorosa. L’iconico Busto di Antinoo, dalla Collezione Boncompagni Ludovisi di Palazzo Altemps, è al centro di un’installazione concepita come rappresentazione dell’ossessione sentimentale, della moltiplicazione e stratificazione artistica.

Francesco Vezzoli, “Vita  Dulcis”
Francesco Vezzoli, “Vita Dulcis”

La terza sala DUX FEMINA FACTI vuole evidenziare l’importanza della celebrazione della donna, imprescindibile nella cultura romana. La figura femminile verrà qui rappresentata in tutte le sue personificazioni, dalle più aggressive e minacciose (Testa di Medusa) alle più fisiche e passionali, (le Dee, come Venere e Diana), dal ritratto di una Matrona all’installazione di 75 sculture di uteri ex-voto.

La quarta sala, intitolata CERTA OMNIBUS è dedicata al culto dei defunti, molto sentito nell’antica Roma. Un culto che si manifestò in varie forme nell’arte e che qui viene rappresentato con un’imponente installazione di circa 50 lapidi funerarie in marmo, provenienti dai depositi delle Terme di Diocleziano.

Fellini Satyricon” (1969), capolavoro assoluto del cinema mondiale, dà lo spunto centrale al tema della quinta sala, RIDENTEM DICERE VERUM. La celebre sequenza della cena di Trimalcione fa da sfondo a un’installazione di sculture (teste e busti di personaggi storici) apparecchiate come in un banchetto dionisiaco, al cui centro appare una delle opere più riconoscibili e iconiche del Museo Nazionale Romano: l’Ermafrodito dormiente del II sec. a.C.

Due imponenti e suggestive soluzioni installative illustrano il tema delle ultime due sale: la celebrazione del potere imperiale e la forza distruttiva della sua degenerazione.

La sesta sala UBI POTENTIA REGNAT ospiterà una sequenza di ritratti di imperatori romani, appartenenti alla collezione di Palazzo Massimo, mentre nella settimana e ultima sala della mostra, MIXTURA DEMENTIAE, dedicata alla caduta dell’impero, una serie di preziosi frammenti e reperti, molti dei quali provenienti dalla sede di Crypta Balbi, sono di contrappunto alla proiezione di “Trailer for a Remake of Gore Vidal’s Caligula” (2005), un segno con cui Francesco Vezzoli intende, a conclusione del percorso espositivo, chiudere un cerchio su questa parte della sua ricerca artistica dedicata allo studio, la citazione e l’intersezione di opere antiche e di opere contemporanee. Una ricerca che nella mostra VITA DULCIS trova il suo compimento attraverso la prossimità e la ri-narrazione della Storia, qui riplasmata nella resa memoriale e sensibile dell’artista.

La mostra è promossa dal Ministero della Cultura, Roma Culture, Azienda Speciale Palaexpo e Museo Nazionale Romano ed è organizzata da Azienda Speciale Palaexpo.

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«Che tipo di pelle ho?»: ecco come capirlo e scoprire se è necessaria una crema lenitiva

«Che tipo di pelle ho?».  È una delle domande più frequenti a cui è difficile rispondere da soli senza consultare un dermatologo o un’estetista qualificata. Identificare il proprio tipo di pelle è importantissimo perché aiuta a capire che tipo di prodotti utilizzare così da averla sempre sana e protetta. Un parere preciso dovrebbe ovviamente essere dato da un medico, ma con qualche piccola attenzione si può capire molto della propria pelle anche da soli, ottenendo un ottimo risultato senza grosso margine d’errore.

Quanti tipi di pelle esistono

La pelle del viso delle persone può essere classificata in base a diverse caratteristiche. Di norma si distingue fra: pelle grassa, pelle secca, pelle normale, sensibile o mista. E tu che tipo di pelle hai? Se osservando il viso noti delle zone aride, rugose, particolarmente spente e ruvide, è probabile che tu abbia la pelle secca. In tal caso i pori non si vedranno, la pelle tenderà a essere squamosa e talvolta a dare prurito.

Se la pelle è oleosa e lucida e riesci a distinguere nettamente i pori della pelle è probabile invece che tu abbia una pelle grassa. In molti casi tenderà ad avere impurità, come punti neri e brufoli. In alcuni soggetti queste due condizioni convivono: alcune parti del viso sono grasse e oleose, soggette a punti neri e con pori visibili; mentre altre zone sono secche e squamose. In questo caso si dice che il soggetto ha una pelle mista.

che tipo di pelle ho

La pelle sensibile

Le pelli sensibili possono, invece, essere più difficili da individuare. In normali condizioni appare normale, ma basta poco perché si creino eruzioni cutanee o macchie rosse: in alcuni casi è sufficiente il vento o l’inquinamento. La sensibilità è determinata dal fatto che lo strato più esterno della pelle è compromesso e il viso è quindi vulnerabile alla perdita di idratazione e agli agenti esterni.

Molte volte questa pelle sarà squamosa e ruvida e si potrebbe avere la sensazione di sentirla tirare o avvertire prurito. Chi ha una pelle sensibile dovrebbe più degli altri soggetti prestare attenzione ai prodotti che utilizza, come make-up, sapone, detergente, struccante e dovrebbe usare quotidianamente una crema lenitiva per pelli del viso sensibili, quindi specifica, così da migliorarne lo status e le difese immunitarie.

Le caratteristiche della crema lenitiva per pelli del viso sensibili

La crema lenitiva per pelli del viso sensibili ha lo scopo di creare sulla pelle uno strato protettivo contro gli agenti atmosferici, come sole e vento, e contro l’inquinamento. Nel contempo i principi attivi in essa contenuti dovrebbero calmare irritazioni e infiammazioni in corso, facendo tornare la pelle ad un aspetto normale. Le tipologie di crema sono tanti e diversi, in base al tipo di agente presente in esse: un classico sono i prodotti a base di oli, anche se possono determinare un eccesso di produzione di sebo.

Un prodotto che invece di norma si usa per le creme lenitive perché non dà questo problema è l’estratto di rosa. Esso è in grado di lenire i danni che sono presenti in modo delicato. Un tempo esso si assumeva addirittura per via orale, a prova del fatto che agisce con delicatezza. Nel contempo è in grado di reidratare la pelle, andando a riequilibrare la produzione di sebo, così da riportare la situazione ad una condizione normale. I prodotti per le pelli sensibili dovrebbero essere quanto più naturali possibile, senza parabeni e senza saponi.

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“Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce”: ecco il libro di Angelo Calculli, già manager di Achille Lauro

Angelo Calculli, manager di Achille Lauro dal 2018 al 2022, pubblica il suo libro “Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce” per Readaction Editrice, disponibile in tutte le librerie e digital store. Fautore del successo mainstream di Achille Lauro, così come l’artista stesso ha dichiarato in un’intervista a Il Sole 24 Ore: «Angelo, che se non ci fosse probabilmente oggi non staremmo facendo questa strada perché è una persona che…un grande visionario, che ha messo tanta della sua esperienza, non solo nella mia musica, ma nella mia vita. Mi ha insegnato tanto e appunto, mi ha anche permesso di osare perché molte volte anche rischiare è importantissimo».

Cover del libro “Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce”_credits Courtesy of Press Office
Cover del libro “Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce”_credits Courtesy of Press Office

Calculli racconta all’interno del suo libro cosa voglia dire essere un manager musicale con un case study tra i più emblematici della storia musicale italiana pop contemporanea, con quattro partecipazioni al Festival di Sanremo, di cui una come super ospite, grazie a una strategia manageriale frutto di visione, studio, esperienza e istinto. Con passione, sincerità e precisione, offre uno sguardo dietro le quinte ad aspiranti manager, fan e appassionati di musica, analizzando i successi, senza nascondere le insidie di un ruolo che affascina molti ma che rimane spesso nell’ombra.

«Ho sempre avuto qualcuno affianco a me che ha vissuto in prima linea questa avventura e che è in grado di smentire o confermare le cose che dico e che scrivo.” – dichiara Calculli -Una sera fui invitato all’Atlantico a Roma a vedere un concerto, diciamo così. Lì mi resi conto che io con quel mondo non c’entravo nulla. Invitai l’artista a guardare il film Velvet Goldmine (una biografia non autorizzata di David Bowie) perché mi dava l’impressione di essere quel personaggio. Il resto è raccontato in questo libro che ho iniziato a scrivere nel 2022, anno in cui ho deciso di lasciare il progetto per una mancanza di coerenza. Avevamo intrapreso una strada verso il rock con sfumature pop-punk ma la direzione, nonostante proclami e dichiarazioni, è mutata verso un prodotto eccessivamente commerciale, rispolverato e distante dagli album 1969, 1969 Achille Idol  Rebirth e da alcuni brani dell’album Lauro», conclude.

“Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce” presenta nella quarta di copertina un QR code che una volta scannerizzato con il proprio smartphone, conduce ad una landing page ricca di contenuti esclusivi ed in continuo aggiornamento, tra cui la filmografia inedita di Angelo Calculli. Alla presentazione del suo libro presso la Camera dei Deputati lo scorso 4 maggio, seguirà un tour non convenzionale, ricco di live music e ospiti d’eccezione. Prossimi appuntamenti: Matera, 30 maggioRoma 6 luglio e Taranto 8 luglio.

Nella foto Angelo Calculli_credits Courtesy of Press Office
Nella foto Angelo Calculli_credits Courtesy of Press Office

I proventi dell’autore derivanti dalla pubblicazione saranno devoluti in beneficenza a Don Angelo Tataranni, Emporio Solidale “Il Granello di Senape” – Parrocchia S. Rocco, Matera.

Acquista “Da 100 a 10. Un viaggio nella Musica in Rolls-Royce” qui: https://amzn.to/3MHhrD5

 About Angelo Calculli 

Dopo una vita da avvocato d’azienda, passa al cinema e alla musica, vincendo premi prestigiosi e animando la vita culturale della sua terra. Poi arriva l’incontro con Lauro De Marinis, meglio noto come AchilleLauro che lo porta ad abbandonare il mondo cinematografico per dedicarsi a quello della musica. Per molti anni lavora come avvocato d’impresa per grandi aziende italiane e multinazionali sia del mondo agro-industriale che del Food & Beverage, anche con un lungo trascorso in Florida, dove collabora come legale di aziende italiane e americane allo sviluppo di reti distributive, in particolare nella contea di Miami. Dopo la crisi dell’export del 2002, causata dalla forte valorizzazione dell’euro sul dollaro, la sua attività si concentra in Italia e in particolare nel mondo delle grandi imprese del distretto del mobile imbottito di Puglia e Basilicata. Nel 2008 le aziende vertice del distretto del mobile imbottito, lo nominano project leader della task force nata per contrastare la crisi di settore e nello stesso anno fa parte del direttivo Api Matera, nella sezione mobile imbottito. Una costante, però, nella sua vita c’è sempre stata: la forte passione per la musica e per il cinema. Produce diversi cortometraggi di successo nel circuito festivaliero e vince il Globo d’Oro come produttore del corto “Sassiwood” con Sergio Rubini. Co-produce anche interessanti lungometraggi tra i quali: “L’Esigenza di unirmi ogni volta con te” con Marco Bocci e Claudia Gerini, con la regia dello scomparso Tonino Zangardi, “L’Eroe” con Salvatore Esposito e Cristina Donadio, ed altri.

Attualmente è Direttore Artistico di MK3, generatore di crescita e successo per nuove leve della musica pop/urban italiana ed è anche manager di artisti del calibro di Claudio Santamaria (per le attività legate alla musica), Joe Bastianich (per le attività legate alla musica) e Michele Monina. Angelo Calculli è inoltre Direttore Artistico dell’Oversound Music Festival e della rassegna Estati D’Animo di Matera.

Intelligenza artificiale, il brand Dan John realizza la prima campagna firmata dall’artista AI.S.A.M.

L’Intelligenza Artificiale reinventa la collezione primavera-estate 2023 Dan John, nella prima campagna AI firmata da AI.S.A.M., artista che opera per rivoluzionare la creatività tradizionale.

Questo approccio permette di sfidare le distinzioni tra autentico e artificiale, estendendo ciò che è possibile con la tecnologia; le nuove immagini della campagna, infatti, non sono scatti del mondo reale, bensì il frutto dell’Intelligenza Artificiale. Modelli e ambienti sono irreali e il tema elaborato è la famiglia, con il punto focale sulla casa.

Dan John
Dan John

L’azienda di abbigliamento italiana ha stretto accordi con diversi artisti della “post-photography” ed ha investito nell’AI, intraprendendo collaborazioni che trasferiscono la collezione fisica in ambienti e situazioni dall’impatto visivo sensazionale. Prossime, quindi, altre produzioni AI che andranno ad arricchire le immagini tradizionali.

Dan John
Dan John

Nelle suggestive immagini è intrinseca l’anima di Dan John, in un mondo nuovo e in chiave futuristica. Con la nuova campagna Dan John conferma di essere il riferimento dell’uomo moderno che, al passo con l’innovazione tecnologica, sceglie il Brand come garanzia d’abbigliamento di stile e qualità.

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“Sheket”, tutto il fascino di uno slow club cosmopolita nel cuore di Roma

Uno Slow Club esclusivo e poliedrico, punto d’incontro per gli amanti della cucina, dei cocktail e della musica. Sheket, in ebraico שקט, Silenzio, sorge a Roma nel celebre Palazzo Caetani di Via delle Botteghe Oscure 33. Nato dalla partnership tra Izhak Nemni, proprietario di Baccano e La Zanzara, e Riccardo Sargeni e Gianluca Sette (già partner di locali quali Cohouse Pigneto, Terrazza di San Pancrazio e Vodoo Bar) che qui si occupano della direzione artistica e pr, Sheket si inserisce come un unicum nella scena notturna capitolina, un luogo in grado di offrire al cliente un’esperienza totale, dall’aperitivo fino al dopocena. Elegante e raffinato, Sheket vanta una cucina dal respiro internazionale, un’ampia selezione di cocktail e distillati provenienti da tutto il mondo, con i live set e le performance degli artisti più rinomati della scena disco del momento.

Courtesy of Factory4 Press Office
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IL CONCEPT – Con un concept molto attento ai trend internazionali, Sheket è in grado di catapultarci in un attimo nelle atmosfere più cool di un club parigino o di un cocktail bar di Soho, circondati dalla vivacità di una clientela proveniente da ogni parte del mondo. Un interior design ricercato, con pareti policrome che sembrano ricamate, luci e colori studiati per regalare un’atmosfera cromatica tendente al rosa, con l’utilizzo del color ruggine, caldo e emozionale, per i colori delle pareti e del velluto dei divani. Il designer Alfredo Cianchetta, ispirandosi all’immaginario di Wes Anderson e rispettando l’architettura del luogo, ha saputo dar vita ad un ambiente accogliente e familiare, ma allo stesso tempo trendy e contemporaneo. Gli arredi sono pezzi unici creati ad hoc, come il bancone piccolo in ceramica smaltata, le lampade in japan style, ma sono stati anche rivalorizzati degli elementi già esistenti, come il grande lampadario della sala centrale, che spicca sulle pareti nere. Il tutto con l’idea di creare un ambiente che resti e non invecchi mai.

 

Courtesy of Factory4 Press Office
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LA CUCINA – La cucina multietnica e ricercata è affidata alla maturata esperienza dell’executive Chef Marco Milani, già Chef de La Zanzara e di Baccano, rinomato per la sua conoscenza delle culture culinarie più disparate, per la raffinata cura del dettaglio che si fa piacere per gli occhi oltre che gusto per il palato, per la capacità di unire tradizione e modernità con creatività e trasformismo. La degustazione che diventa momento conviviale e di condivisione, l’ispirazione alla tradizione contemporanea dei ristoranti di Nobu Matsushita, un autentico fenomeno nella ristorazione di tutto il mondo, per un viaggio culinario innovativo e attentissimo alle materie prime. Sheket propone sushi e tempura, ma anche snacks internazionali da accompagnare ai drinks: crudi, sushi rolls, tartare, ostriche al nature o in Sheket Style. Ogni giorno si realizzano dei deliziosissimi ravioli cotti al vapore e scottati: sono le gyoza di verdure o di carne. Da non dimenticare il grill, che ci propone differenti yakytory di pollo, piccoli anticucho peruviani e kushiyaki di pork belly che si alternano a picana di Wagyu e churrasco di agnello.

Courtesy of Factory4 Press Office
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LA MUSICA – Sheket non è solo un ristorante. Sheket è anche un club esclusivo, che propone ogni sera una selezione musicale inedita per la notte capitolina, che passa dai suoni groove al blues, al funk, tenendo come fil rouge la black music declinata nei suoi differenti sottogeneri.

Il palco del live set, costruito su una pedana mobile che può aprirsi o chiudersi in base alle esigenze delle performances, si apre il mercoledì sera con la serata Sugar Department, che inizia con l’aperitivo e vede alternarsi alla consolle nomi della scena romana. Il giovedì è la volta della serata “It’s so good”dedicata alla ricerca e alla new disco, con le esibizioni di djs importanti della scena internazionale come Soul Clap, Sadar Bahar, Dimitri from Paris. Si arriva poi al weekend, alle serate “No guest list” del venerdì e Extra Cheese” del sabato, entrambe aperte da esclusivi live che reinterpretano la scena black di successo, con nomi del calibro di Joshua Jack, Chelsea Como, Lydia Lyon. Il venerdì sul live stage del club i djs italiani di tendenza del momento, come Spiller e Lele Sacchi, suonano la loro house music. Il sabato è la volta dell’hip-hop: la stagione è stata aperta da Frenkie hi-nrg mc, che tornerà anche nella seconda parte della stagione, e vedrà poi on stage rapper della vivace scena romana e internazionale.

 

Courtesy of Factory4 Press Office
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IL BAR – Sheket ti accoglie con un bancone imponente, alto sei metri: che espone una selezione esclusiva di spirits introvabili, come la gamma di whisky di tutti i paesi, tra cui spiccano gli scozzesi, i rye americani e i giapponesi; insieme a un’ampia scelta di gin, mezcal, tequile e rhum. Vengono proposti una ventina di cocktail home-maid, tutti realizzati con prodotti freschi e divisi in tre sezioni: la “Predinner”, con proposte ideali per l’aperitivo, come il Once upon a time…, un French 75 rivisitato a base di fiori di sambuco; c’è poi la “Fresh Anytyme”, che propone delle miscelazioni molto fresche e originali, tutte ideate dal capo barman Matteo Dedde e studiate apposta per essere consumate in qualsiasi momento della serata: da provare lo Shinano, a base di sakè e lemon grass; infine la “Our Classic”, drink classici rifatti allo Sheket Style, come il Margarita realizzato con un mix di Tequila con bordatura di zucchero di camomilla.

Non meno preziosa è la carta dei vini e degli champaigne, molto ampia e che propone mescite e bottiglie di grande qualità, anche di nicchia: da Sheket potrai infatti degustare dei rari Viognier Independants o Salon Delamotte, ma anche degli eleganti Jermann o Sassicaia, fino ad arrivare ad un porto Don Pedro Ximenes del 1987.

 

Aleph Rome Hotel, una galleria d’arte nel cuore della Capitale

L’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton, raffinata struttura nel cuore di Roma, prosegue il suo percorso attraverso l’arte con una nuova imperdibile mostra.

Dopo il successo delle precedenti esposizioni dedicate alle opere di Tommaso Cascella, Giuseppe Modica e di Pino Procopio, l’Aleph Rome Hotel inaugura ora la mostra curata da Gabriella Perna con una selezione tratta dalla collezione de La Galleria d’Arte Purificato.Zero.

La mostra all’Aleph Rome Hotel
La mostra all’Aleph Rome Hotel

La Galleria vanta un’attività storica, che prende vita già dagli anni Settanta, e svolge una costante e vivace promozione culturale nella realtà nazionale ed internazionale. Il sostegno di artisti di grande talento è il principale obiettivo che viene costantemente perseguito da Pino Purificato, e sarà la linea conduttrice anche in questa occasione per la mostra presso l’Aleph Rome Hotel, Curio Collection by Hilton a cura di Gabriella Perna.

Il perfetto risultato estetico, la più alta qualità e una rigorosa professionalità accompagnano da sempre le iniziative della Galleria, che esprime il meglio della produzione dei nostri tempi. Ogni opera selezionata dalla Galleria Purificato.Zero, risponde a criteri esclusivi e di particolare valore, frutto di controlli e garanzie che offrono il massimo dei risultati.

Giovanni Tommasi Ferroni, Elena Tommasi Ferroni e Maya Kokocinski, che espongono alcuni loro lavori in questa occasione, sono il magistrale esempio di autori dalle grandi doti che hanno raggiunto l’eccellenza nella loro arte pittorica, con alle spalle un passato familiare artistico che ne ha sicuramente segnato il passo.

La mostra all’Aleph Rome Hotel
La mostra all’Aleph Rome Hotel

Un meraviglioso percorso espositivo di sette opere, due opere di Elena Tommasi Ferroni: “Guarda adesso il mio cappello (dal Don Giovanni di Mozart)”, Olio su tela, cm 80×100 e “La scarpetta rossa (Cenerentola)”, Olio su tela, cm 80×90; tre opere di Giovanni Tommasi Ferroni: “Variazione sul tema di Antiope”, Olio su tela, cm 70×100, “Il ratto d’Europa”, Olio su tela, cm 70×100 e “Paesaggio iperrealista con visione mistica”, Olio su tela, cm 50×70. Infine, due opere di Maya Kokocinski Molero: “Pensieri lontani”, Olio su tela, cm70x100 e “L’indovino”, Olio su tela, cm 50×65.

Valeria Fruscio, direttore generale dell’Aleph Rome Hotel ha dichiarato:“Sono entusiasta di accogliere la mostra di questa importante Galleria d’Arte, così che i nostri ospiti possano essere coinvolti dall’idea del bello che le opere in mostra trasmettono. Mentre percorreranno la lobby dell’hotel, vivranno un momento di immersione nella cultura, per una riflessione profonda che vada al di là del senso estetico”.

Gli Artisti:

Giovanni Tommasi Ferroni discende da una famiglia d’arte. Suo nonno, padre, sorella e zio sono tutti pittori e scultori di talento e così porta avanti la tradizione di una famiglia di artisti che risale a molte generazioni. Da bambino frequentava regolarmente lo studio del padre, Riccardo Tommasi Ferroni, dove imparava a dipingere. I suoi dipinti rappresentano un mondo pieno di fantasia dove si uniscono spunti moderni ad elementi classici che fanno parte della sua cultura.

Elena Tommasi Ferroni, fin da giovane frequenta con l’atelier del padre, Riccardo Tommasi Ferroni, e con lui inizia a dipingere. Per definirla con una citazione del critico, storico dell’Arte Claudio Strinati, artista “[…] precisa ma disincantata osservazione della Realtà, con uno stile personalissimo e infallibile […] carico dell’autentico piacere del vedere oltre le apparenze immediate […]”.

La mostra all’Aleph Rome Hotel
La mostra all’Aleph Rome Hotel

Maya Kokocinski è un’artista cilena naturalizzata italiana, inizia nello studio del padre, il pittore figurativo Alessandro Kokocinski. La sua arte figurativa, legata all’utilizzo delle tradizionali tecniche pittoriche, sono alla base della sua poetica. Le atmosfere oniriche e le immagini sognanti rimandano alla grande pittura spagnola dei secoli passati. La poesia della sua pittura è stata celebrata da diversi premi e riconoscimenti nel corso degli anni.

La mostra è visitabile senza prenotazione fino al 16 aprile.

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Sonohra, al via le tappe estive del “Liberi da Sempre-Nuova Era Tour”

Sonohra annunciano i primi appuntamenti estivi del loro “Liberi da Sempre – Nuova Era Tour”, prodotto e organizzato da Baobab Music&Ethics, dopo i sold–out delle 5 anteprime dei mesi scorsi.

I Sonohra
I Sonohra

Il duo, premiato con il Disco d’Oro per la storica hit “L’Amore”, aprirà la tournée domenica 11 giugno a Torcegno di Trento ospitedella rassegna Lagorai d’Incanto”

La tournée, in continuo aggiornamento, apre una nuova era per i Sonohra, la cui maturità artistica di oggi si apre al sound delle origini pop e rock dei fratelli veronesi Luca e Diego Fainello e li vedrà impegnati per tutti i prossimi mesi con uno show che animerà i cartelloni di numerose kermesse estive per tutto lo Stivale.

I Sonohra
I Sonohra

Anche per questa tranche del tour i Sonohra hanno in scaletta i grandi successi del passato, come “L’Amore”, la storica hit che ha lanciato la loro carriera a livello internazionale aggiudicandosi la vittoria di Sanremo Giovani nel 2008 e che dopo 15 anni è stata premiata con il Disco d’Oro per le 50.000 copie vendute, oltre che inediti, tra cui “La casa in montagna”, e le cover più commentate dai fan all’appuntamento settimanale sui social di #Civico6.

Un tour che promette un tuffo negli anni 2000, gli anni degli esordi artistici di Luca e Diego, con una scaletta tutta da cantare a squarciagola, rivolta sia alla generazione cresciuta con “Love Show” e “Seguimi o uccidimi” nelle cuffiette dell’mp3, sia ai nuovi fan sempre più incuriositi da questa nuova era dei Sonohra.

I Sonohra
I Sonohra

Ad inaugurare il “Liberi da Sempre – Nuova Era Tour” sarà l’appuntamento di domenica 11 giugno, alle 13:00, nell’incantevole cornice montana di Torcegno di Trento: i fratelli Fainello saranno ospiti della rassegna “Lagorai d’Incanto”.

Il tour nel mese di giugno proseguirà mercoledì 14 giugno a “RioMania” a Rio Saliceto di Reggio Emilia, venerdì 16 giugno con uno showcase ad Acque Minerali di Imola, sabato 24 giugno al Teenage Dream Summer Camp di “Rock in Roma” e domenica 25 giugno al Foody Beer Fest di Fucecchio, Firenze.

Luca e Diego porteranno il loro show in giro per l’Italia anche nelmese di luglio: il duo si esibirà sabato 8 luglio al Beer Music Festival di Cerredolo di Toano, Reggio Emilia, mentre sabato 22 luglio il loro live aprirà la serata a tema anni 2000 di TeenageDream al “Suonica Festival” di Jesolo.

I Sonohra
I Sonohra

Tra le prime date di agosto spiccano invece la tappa in piazza Grande a Cerchiara di Teramo il 1° agosto e il live in programma sabato 19 agosto all’interno del cartellone del Blera in Rock di Viterbo. Infine, sabato 9 settembre, un gradito ritorno dei Sonohraa Forlì dove Luca e Diego tornano in concerto anche quest’anno alla manifestazione benefica di Sharing Breath.

I biglietti per la tappa del 24 giugno a “Rock in Roma” sono acquistabili su https://rockinroma.com/acquisto-biglietti/, mentre per la data del 22 luglio a Jesolo suhttps://www.ticketsms.it/it/event/Jesolo-suonica-festival-teenage-dream-parco-pegaso-22-luglio-2023.

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Vintage-mania: se il rétro fa tendenza ecco i pezzi da non perdere

Orologi vintage, biciclette, occhiali, borse, arredamento: quando si dice che tutto torna ci si riferisce alla moda, ma non solo. La nostalgia è canaglia e il ritorno ai modi di fare, di vivere e di vestire ci rasserenano. Ecco allora cosa indossare (di nuovo e di vecchio) per vivere felici. 

Si chiama neovintage e trionfa ovunque: nella moda, nel design, nella musica e nello stile di vita è sempre attuale il richiamo al passato con citazioni e piccoli dettagli. Dalla couture che prende spunto dai pezzi iconici del secolo scorso alla moda di strada, lo stile vintage si afferma conquistando il nostro armadio e condizionando il nostro look, sia che esso sia stato scovato nei mercatini dell’usato, negli armadi di nonni e genitori o acquistato ex novo grazie al fatto che tutti i brand, oggi, pescano dal passato per proporci capi e accessori che sanno di passato (rivisitato).

Ecco allora, come vestire neo vintage con i capi e gli accessori giusti.

1) Bici vintage

Le più belle e raffinate, oggi, sono vintage ed eleganti, come quelle di Scatto Italiano: sottili, ma performanti e all’avanguardia. Scopri le più belle in questo articolo. Visto che abbandonare l’automobile in favore della bicicletta è cosa buona e giusta, perché non farlo con stile?

bicicletta vintage

2) Occhiali Vintage

Importantissimi per avere quel tocco di stile in più. Per le donne la montatura deve essere over, le lenti scure e opache o quelle sfumate o colorate, per un tocco 70s. Per gli uomini perfetti i modelli tondi, che rimandano alla generazione hippy, o  il modello ever green Wayfarer dalla montatura squadrata, monocromatica o modello tartarugato, e dalle stanghette più sottili della versione che negli anni ’70 conquistò la Swinging London e gli adolescenti di tutto il mondo. Vanno bene in tutte le occasioni (dal casual allo stile più classico) e per tutte le età, inoltre, a seconda della dimensione sta bene a tutti i tipi di volto.

3) Orologi Vintage

L’orologio da polso ( https://www.kronoshop.com/orologi-fossil-C1B2.htm ) è qualcosa di molto personale e particolare. Anche con l’avvento degli smartphone, sempre a portata per vedere l’ora esatta, l’orologio non ha mai perso il suo ruolo fondamentale fra gli accessori. Per la donna, ma soprattutto per l’uomo, rappresenta espressione del carattere e della determinazione e, non meno importante, completa lo stile dell’outfit.

Scegliere il giusto orologio da polso non è semplice, ma ci sono alcuni prodotti con i quali non si sbaglia mai, anche per esempio se si tratta di un regalo.

Quando si sceglie un segnatempo bisogna valutare lo stile, il budget, l’utilizzo che se ne fa. Gli elementi da valutare e su cui discutere sono diversi, la prima cosa che però salta all’occhio ovviamente è l’estetica. L’orologio deve piacere, non è più solo un segnatempo, anzi nella maggior parte dei casi questa funzione è esercitata dai moderni cellulari.

Orologi vintage: uno dei marchi moderni più diffusi

Quando si parla di fare un regalo o di scegliere un prodotto fra i tanti marchi che ci sono sul mercato, per andare sempre sul sicuro, molti optano per Fossil. Questo brand americano si distingue per la sua eleganza, sempre accompagnata dall’utilizzo di materiali resistenti come per esempio l’acciaio inox. Qualità e bellezza quindi sono i cavalli di battaglia di questo marchio. Rispetto ad altri, questo marchio ha una marcia in più soprattutto perché ricorda gli orologi vintage! É il brand stesso a puntare su questo stile: Fossil non tende a farsi manipolare dalle mode e dalle passeggere tendenze, ma si mantiene immutato e classico, pur restando giovane e grintoso.

orologi vintage

Sarà quindi che ultimamente il vintage è di moda o che dà agli orologi un sapore intramontabile, in tutti i casi gli orologi vintage Fossil sono diffusissimi e stanno riscuotendo successo proprio per questo. Il fascino vintage rende questo accessorio un portavoce di storie e un espressione di carattere. Il design mantiene il ricordo del classico, ma ha contemporaneamente un design innovativo. Le linee e i materiali rispettano le tendenze, ma non si vincolano ad esse. Proprio per questo motivo un orologio Fossil è una scelta eccellente, per sé o per un regalo. Un Fossil non finisce la sua storia in un cassetto (proprio perché non segue le mode), resta al polso per anni, sempre funzionale ed efficiente.

I modelli

Questo spirito vintage, la bellezza e la qualità rimangono in tutti i modelli Fossil come caratteristiche specifiche del brand americano. E lo si vede benissimo per esempio dal fatto che in un prodotto innovativo e tecnologico come lo smartwatch, Fossil mantenga una linea incredibilmente classica. A differenza di altri prodotti questo orologio si distingue per racchiudere innumerevoli e avanzate funzionalità in un design di puro gusto estetico. Altri modelli si distinguono per un aria più sportiva, retrò, classica, in base ai particolari e ai cinturini. Gli orologi del marchio sono molto personalizzabili, quindi ogni persona può rendere il proprio orologio da polso una piccola espressione di sé.

4) Borse vintage

La borsa si porta rigorosamente o a mano o ciondolante al braccio.  I modelli più adatti sono: colorata e profilata o piccole e squadrate come i bauletto. Con gli zaini o le sacche scolorite per gli uomini, andrete sul sicuro.

5) Abbigliamento vintage

Di grande attualità (per uomini e donne) i completi giacca e pantaloni non tradizionali, arricchiti da tessuti che ricordano un po’ la tappezzeria retrò e i dandy dei primi ‘900.

Osate con le fantasie e i colori e sovrapponeteli senza paura, come si faceva negli anni ’70. Lasciatevi pure ispirare da Emilio Pucci e Gucci.

6) Future vintage festival

 E se siete dei grandissimi appassionati del genere vintage, non potrete di certo perdere il Future Vintage Festival, il festival del lifestyle e della comunicazione con l’obiettivo di individuare le ispirazioni e le contaminazioni delle tendenze contemporanee. Arte, moda, design di un passato moderno, 3 giorni di ospiti, esposizioni, incontri, concerti e nightlife l’8, 9 e 10 settembre a Padova!

Aiello, il terzo album del cantautore calabrese è “Romantico”

ROMANTICO è il ritorno in scena discografico di AIELLO, il terzo album in uscita il 26 maggio per Columbia Records/Sony Music (in formato CD e Vinile e disponibile al link https://columbia.lnk.to/ROMANTICO) dopo hit come ARSENICO, LA MIA ULTIMA STORIA, VIENIMI A BALLARE e ORA che hanno conquistato dischi d’Oro e di Platino. Di questo terzo atteso progetto, AIELLO ancora una volta ha curato tutto con grande passione. Al compagno di viaggio di sempre, BRAIL, ha affiancato nuove collaborazioni (Simonetta, Sine), il risultato è un disco immediato, poetico, fresco.

Il cantautore Aiello
Il cantautore Aiello

ROMANTICO è un insieme magico di canzoni, che nelle differenti atmosfere della tracklist suona compatto e diretto. Un disco POP pieno di poesia e di vita vissuta che prima di essere musica è stato nuovi incontri, viaggi, cambiamenti. E poi sesso, cibo, mare – elementi caratterizzanti della poetica dell’artista.

Facile essere un Cupido qualsiasi, quando devi solo tirarle quelle frecce … ma per raccontare l’Amore quelle frecce devi averle provate sulla tua stessa pelle, almeno una volta. Essere romantici non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio e godimento. Nessun luogo comune per il capo ultrà dei romantici, ma immediatezza e sincerità disarmanti.

Il cantautore Aiello
Il cantautore Aiello

Ecco la tracklist di ROMANTICO :

  1. MI AMI (O NO)

  2. ASPETTIAMO MATTINA

  3. DOMANI TORNO

  4. NON TI VADO VIA feat. GAIA

  5. MI PIACE MOLTO

  6. IDT skit

  7. ROMANTICO

  8. SPECCHI

  9. P.A.N.C. feat. ALESSANDRA AMOROSO

  10. PARADISO

  11. LIBERO (SOLO AL PIANOFORTE)

Il ritorno di AIELLO ha il sapore e la potenza delle produzioni migliori, trascinanti, canzoni potenti nelle parole e nelle note. MI AMI (O NO), la traccia che apre il disco, è una domanda fatta col sorriso, un pezzo funky spensierato con tutte le domande dell’inizio di una relazione.

Andando avanti nella tracklist MI PIACE MOLTO, il pezzo in assoluto più “up time” dell’album, al primo ascolto è impossibile stare fermi o non cantarlo a squarciagola. L’erotismo e il soft rock si fondono con la spensieratezza di una fisarmonica popolare, volendo giocare con nomi giganti, qui Lenny Kravitz incontra Rino Gaetano.

ROMANTICO è la canzone che dà il titolo all’album, quella da cui è partito questo nuovo viaggio musicale. Un autoscatto che si chiude con un sax particolarmente empatico, un omaggio a Antonello Venditti e alle sue code strumentali epiche, dei primi anni ’90.
In due brani la partecipazione di due interpreti d’eccezione come GAIA e ALESSANDRA AMOROSO.

Aiello, “Romantico”
Aiello, “Romantico”

Per NON TI VADO VIA l’artista unisce la sua particolare vocalità con la cantautrice italo brasiliana GAIA. Il risultato è una combinazione molto ben riuscita, un mix di sensualità e freschezza con un sound “urban latin” che già al primo ascolto fa venir voglia di ballare e di cantare. 

P.A.N.C. è la ballad pop per eccellenza dell’album. Leggera, intima e malinconica vola con le voci, così potenti insieme, di AIELLO e ALESSANDRA AMOROSO. Racconta una sfida, l’assenza, un ultimo abbraccio. La foto di due cuori nudi e sinceri, pelle d’oca assicurata per tutta la durata. 

IDT skit è l’unico interlude del disco, breve ma intenso. Una confessione amara, una presa di coscienza In SPECCHI ci lasciamo abbracciare da un artista che con il suo mix di “RnB e Indie” ha scritto hit indimenticabili. 

Qui le parole sono dure ma oneste e la melodia ha la tenerezza di una carezza. Uno sguardo positivo, fingerò di stare bene anche quando starò male, perché il gioco dell’amore prevede che insieme le difficoltà possono essere superate. LIBERO, struggente piano e voce chiude il disco: un brano essenziale e coraggioso.

La mia guerra forse non è persa. Solitudine che prende consapevolezza nella storia di un uomo e del suo pianoforte e quella di un artista nella sua quotidianità che attraverso la musica supera i momenti bui e ritrova sé stesso.

Il cantautore Aiello
Il cantautore Aiello

Con ROMANTICO, nuovo capitolo del POP all’AIELLO, le canzoni sono pronte a far emozionare, cantare, riflettere, sognare, ballare. Un periodo ricco di novità per AIELLO che venerdì 26 maggio a ROMA, Discoteca Laziale, Via Mamiani 62/a – ore 17.30 e domenica 28 maggio a MILANO – Mondadori Bookstore, Piazza Duomo 1 – ore 16.00 incontra i fan e firma le copie del nuovo album.  Da giugno torna anche live con ROMANTICO TOUR, prodotto e distribuito da Vivo Concerti.

L’artista nei concerti ci ha abituato a grandi performance, capaci di emozionare e mantenere sempre alta l’attenzione e l’empatia con il pubblico.

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Spagna, ecco la Catalogna da scoprire in bicicletta

La Catalogna vanta un’ampia rete di percorsi ciclabili che ne consentono la scoperta al ritmo lento e benefico dei pedali, coglierne l’essenza e apprezzarne la diversità e la ricchezza di paesaggi naturalistici e urbani, senza tralasciare storia, cultura e tradizioni. Dalla Costa Brava alle Terres de l’Ebre, dalle vette dei Pirenei alla Val d’Aran, passando naturalmente per la capitale Barcellona: la straordinaria diversità territoriale permette sia di fare un buon esercizio fisico, andando alla ricerca di tappe impegnative e passi di montagna, sia di optare per un’esperienza più soft, raggiungendo alcuni dei luoghi più iconici del Paese.  Qualsiasi sia il grado di intensità o la tipologia di bici scelta, mountain bike, da strada, gravel, e-bike, questo è sicuramente uno dei modi migliori per scoprire l’essenza di questa splendida terra, pedalando lungo diversi percorsi ciclabili in solitaria, con la famiglia o in compagnia di amici, in totale libertà, ma pur sempre a stretto contatto con la natura.

Catalogna
Catalogna

Nel cuore dei Pirenei, in Val d’Aran

La prima zona che vale la pena inserire nel programma di viaggio, considerata il non plus ultra per chi ama lo sport di montagna, è la Val d’Aran che – grazie alla sua posizione privilegiata e all’ampia varietà di paesaggi – permette di scoprire una Catalogna più intima, caratterizzata da piccoli villaggi, distese naturali incontaminate, custodi di una fortissima identità culturale.

Prima destinazione di montagna al mondo ad essere riconosciuta con la certificazione di turismo sostenibile Biosphere Destination dall’Istituto di Turismo Responsabile, ente associato all’UNESCO e all’Organizzazione Mondiale del Turismo, oltre ad essere dal 2004 Destinazione per il Turismo Sportivo, questa valle incastonata nei Pirenei è sicuramente un paradiso per gli amanti della bicicletta che qui trovano oltre 800km di percorsi adatti a qualsiasi grado di difficoltà.

Dagli spettacolari passi di montagna, scenari del mitico Tour de France, ai vertiginosi circuiti di enduro per i più professionisti nelle foreste di Baricauba, La Tuca e la montagna di Montromies, agli oltre 400km di percorsisegnalati per la mountain bike attraverso boschi lussureggianti, a numerose possibilità per la gravel bike sia su superfici asfaltate che su sentieri naturali, alle tranquille pedalate lungo il fiume che collegano i villaggi che sorgono in questa zona e più idonei agli amanti della bici su strada, fino ad una serie di percorsi specifici per eBike che si distinguono per la bassa difficoltà tecnica e la bellezza dei tragitti.

Vies Verdes, recupero di vecchi binari e valorizzazione del territorio

Le Vie Verdi della Catalogna sono itinerari che si snodano sinuosi tra vecchi tracciati ferroviari della provincia di Girona e di Tarragona. Oggi rappresentano un esempio virtuoso di recupero di patrimoni storici dismessi, trasformandosi in sentieri adatti al cicloturismo (e anche a passeggiate), dove appagare la propria curiosità anche grazie alla ricchezza culturale e storica del territorio, situato nel nord-est della regione.

Catalogna
Catalogna

Pedalare a ritmo lento tra villaggi poco conosciuti, dalle valli più interne dei Pirenei al litorale della Costa Brava, dai paesaggi rurali agli scenari più urbani, è una forma di turismo sostenibile che permette di conoscere la Catalogna nel suo animo più intimo e autentico, che non è possibile cogliere percorrendo i percorsi più tradizionali. Si tratta comunque di itinerari con tappe brevi in leggera discesa, realizzabili in giornata, o in più giorni, ideali per una vacanza in famiglia con bambini.

Una delle Vie Verdi più incantevoli è quella che, dalla Costa Brava, permette di raggiungere i Pirenei (Itinerario del Carrilet I), snodandosi lungo un percorso di grande importanza paesaggistica, ecologica e culturale nella straordinaria zona vulcanica di La Garrotxa, a Olot, dove spiccano ben 4 coni vulcanici, crateri, boschi di faggi su fiumi di lava e spettacolari gole con pareti in basalto, frutto di esplosioni millenarie. Lungo il percorso incontrerete Girona, un vero e proprio gioiello di architettura medievale, perfettamente conservato, dove consigliamo di trascorrere una notte, per quindi arrivare a Sant Feliu de Guíxols, in Costa Brava, lungo l’Itinerario Carrilet II.

Catalogna
Catalogna

Per ammirare l’incantevole bellezza dei panorami mediterranei di questo tratto di costa catalana, si può anche optare per l’Itinerario del Ferro e del Carbone che ripercorre la tratta che seguiva il treno dalle miniere di Carbone di Ogassa a El Ripollès (area di forte tradizione metallurgica): un percorso semplice, che segue dolcemente il corso del fiume Ter, o l’Itinerario del Tren Petit che ripercorre la linea del piccolo tram-treno che collegava le meraviglie della Costa Brava, dal mare all’entroterra, regalando scorci incantevoli della zona dell’Empordà, dove sorgono piccoli villaggi che sembrano piccoli musei a cielo aperto, ricchi di storia e tradizioni.

Se invece si intende andare alla scoperta della punta meridionale della Catalogna, nelle Terres de l’Ebre, è possibile scegliere tra due itinerari che si snodano tra mandorli e foreste di pini, nella provincia di Tarragona. Lungo il primo itinerario della Terra Alta si incontrano luoghi e paesaggi spettacolari, intervallati da tunnel e viadotti, mentre con l’itinerario del Baix Ebre si percorrono circa 26 chilometri lungo il fiume Ebre, in un alternarsi – quasi a creare un vero e proprio mosaico – di paesaggi montuosi, prati e fattorie e argini fluviali fino a Tortosa, la città delle tre culture.

Il Consorzio delle Vie Verdi di Girona

ll Consorzio delle Vie Verdi di Girona ha iniziato a gestire questi percorsi nel 2003. Il Consorzio è l’ente locale che gestisce tutti i percorsi delle Vie Verdi di Girona, creato e integrato dalla Provincia di Girona e dai comuni e dai consigli provinciali dei percorsi. Il suo compito principale è quello di effettuare la manutenzione e il miglioramento dell’infrastruttura, la promozione del suo utilizzo e l’espansione della rete.

Nel 2013 è stato realizzato il percorso Pirinexus, anch’esso gestito dal Consorzio, un percorso ciclabile circolare che collega i territori situati su entrambi i versanti della catena montuosa dei Pirenei e che si collega con EuroVelo8; l’ultimo percorso integrato dal Consorzio si chiama Pirinexus Litoral, un asse in parte pedalabile in parte percorribile con altri mezzi pubblici di mobilità sostenibile, che attraversa le zone della costa di Girona e si collega con Rosselló.

La Costa Daurada, il paradiso per le biciclette

Certificata quale Destinazione di Turismo Familiare specializzata in cicloturismo, Cambrils si trova nel centro-sud della Costa Daurada. È certamente un luogo onirico: gli amanti delle due ruote si troveranno qui a pedalare tra montagne e mare, tra vette e costa, in un emozionante susseguirsi di sensazioni e visioni indimenticabili.

Piste ciclabili che corrono lungo l’intero litorale e attraversano il tratto urbano in pianura, come l’itinerario che da Salou permette di raggiungere Cambrils e costeggia costantemente il mare, lungo tutti i 7 km della tratta o, se un sentiero più lungo non spaventa, resta da provare l’itinerario ad anello del Baix Penedès. Si parte e si arriva a El Vendrell, città natale di Pau Casals (celebre compositore e direttore d’orchestra catalano) e per 37 km attraverserete questa zona tra foreste, vigneti e una storia che affonda le radici nell’antica Roma.

Photo credits Courtesy of Press Office

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